12/02/2025 - 12:28

Dichiarazione di Marco Simiani, deputato Pd
“Le reazioni scomposte di Fratelli d’Italia sulla Legge sul Fine Vita approvata dalla Regione Toscana fa emergere tutte le contraddizioni della destra e la loro palese incapacità a governare. Il testo, non solo rappresenta un punto di equilibrio tra diritto alla cura e rispetto della volontà individuale, ma colma un vuoto normativo che il Governo Meloni è palesemente incapace di affrontare. La destra parla di promuovere la vita, dimenticando che suoi autorevoli esponenti plaudono la deportazione dei migranti e le violenze sui detenuti; la destra parla di Incostituzionalità nonostante calpesti in ogni occasione la Carta: dall’Autonomia differenziata al Premierato, dalle celebrazioni nostalgiche al Parlamento ridotto ormai ad un passacarte del governo; la destra parla di cultura della morte nonostante abbia tagliato come non mai nella storia Repubblicana le risorse per la sanità. La Regione Toscana ha avuto il coraggio di legiferare e questo coraggio purtroppo, Fdi, “se non ce l'ha, mica se lo può dare”. E ‘ quanto dichiara il deputato Pd Marco Simiani replicando al deputato e vice coordinatore regionale toscano di Fratelli d’Italia Francesco Michelotti.

 

11/02/2025 - 18:05

“Nei primi 11 mesi del 2024 le morti sul lavoro sono state 1418, di cui 1055 sul luogo di lavoro e il resto in itinere. Una contabilità tragica e drammatica per cui non bastano ne’ le commemorazioni ne’ le parole di sdegno. Perché non sono una tragica fatalità ma eventi che si possono e si debbono evitare. Oggi dopo il passaggio al Senato, discutiamo della disposizione che introdurrà l’insegnamento dei principi in materia di sicurezza sul lavoro a scuola, nell’ambito dell’educazione civica. Ma nessuna norma come questa sarà sufficiente se prima non si sarà garantito un quadro normativo generale di tutele della sicurezza dei lavoratori”. Lo ha detto in Aula alla Camera Irene Manzi, capogruppo dem in commissione Cultura, annunciando il voto di astensione del Partito Democratico alla proposta di legge sull’introduzione delle conoscenze in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro nell’ambito dell’insegnamento dell’educazione civica.

“La scuola – ha proseguito l’esponente Pd - serve a diffondere sempre di più la consapevolezza dei diritti e dei doveri, dei principi irrinunciabili della cittadinanza responsabile e dei diritti fondamentali riconosciuti ai cittadini. E’ importante che gli studenti e le studentesse possano, sin dai primi gradi di istruzione, conoscere ed essere consapevoli dell’importanza e della centralità del tema della sicurezza sul lavoro. Perché questa sarà una consapevolezza che li accompagnerà per tutta la vita. Ma questa disposizione, se non inserita in una cornice complessiva che riguarda il lavoro e gli interventi per la sicurezza sul lavoro, rischia di essere soltanto un provvedimento episodico”.

“L’istruzione – ha concluso Manzi - è un settore troppo importante per il futuro del Paese e non necessita di interventi spot spesso frutto della notizia di cronaca del momento. Non siamo all’anno zero, va anzi  valorizzato quanto di positivo si è realizzato nelle scuole grazie agli strumenti offerti dall’autonomia scolastica. La disposizione approvata oggi a invarianza finanziaria rischia di essere solo un intervento episodico, poco efficace rispetto alle esigenze di ascolto e protagonismo del mondo della scuola. La scuola va ascoltata, va resa protagonista”

 

11/02/2025 - 13:22

“La riforma dell’ordinamento di Roma Capitale con l’attribuzione e di poteri di rango legislativo è una battaglia condotta dal Pd da sempre. Anche dai tempi dei governi Berlusconi che nulla fecero per favorirla. Ma adesso guardiamo al futuro. Ci sono le condizioni per una riforma costituzionale mirante ad attribuire maggiori poteri e risorse alla Capitale come avviene in tutta Europa. Una riforma che deve essere concordata con il Campidoglio e non può essere legata né al premierato né all’ autonomia differenziata, se si vuole portarla a termine con un largo consenso parlamentare. Una riforma per Roma ma che potrebbe essere estesa anche alle altre due grandi città italiane di vocazione internazionale come Milano e Napoli”.

05/02/2025 - 17:00

“Dalle risposte date al question time odierno, sembra che finalmente il ministro Calderoli si sia arreso alla realtà dei fatti: la sua legge è bella che defunta. Preso atto di questa ‘ammissione di colpa’, c’è solo da augurarsi che il ministro non stia preparando un altro attentato alla Costituzione con questo nuovo disegno di legge. A tal proposito è bene che tenga a mente la sentenza per intero: i decreti legislativi che il governo adotterà non saranno immuni dal giudizio della Consulta. Calderoli ci pensi bene prima di fare nuove figuracce”.

Così Ubaldo Pagano, capogruppo Pd in commissione Bilancio alla Camera.

28/01/2025 - 14:19

“Se Livorno perde la sede della Banca d’Italia non saranno penalizzati soltanto i dipendenti e le loro famiglie costretti a trasferirsi, ma l’intera comunità. Si tratta di un territorio che inevitabilmente subirà una drastica riduzione della vigilanza sulla trasparenza e sulla correttezza dei comportamenti degli intermediari bancari e finanziari, nonostante sia tra i primi posti in Italia per finanziamenti attivi in rapporto alla popolazione e crescano ovunque truffe e raggiri a danno dei consumatori". E' quanto dichiara il deputato Marco Simiani, sulla prossima chiusura della sede della Banca d’Italia di Livorno.
"Senza dimenticare - continua il capogruppo Pd in Commissione Ambiente - che con questa chiusura in Toscana rimarrebbero soltanto due filiali: quella di Firenze e quella di Arezzo (specializzata nel trattamento del contante). Quattro mesi fa avevamo chiesto al Ministro Giorgetti di intervenire, nel rispetto dell’autonomia della Banca d’Italia, per evitare queste criticità ma la nostra interrogazione parlamentare non ha avuto ancora risposta. Evidentemente il governo parla di Banche soltanto quando si tratta di poltrone o di privatizzazioni per fare cassa”.

27/01/2025 - 12:00

“L'intervento di Paolo Gentiloni rilancia un obiettivo fondamentale per il futuro dell'UE. Di fronte alle sfide e alle minacce attuali è giunto il tempo di mettere insieme investimenti e impegni politici anche nella sicurezza e difesa comune, per garantire l’autonomia strategica dell’UE, per assicurare la tenuta della nostra democrazia e del nostro modello sociale. La risposta non è da rinvenire in maggiori interventi nazionali privi di coordinamento e quindi inefficaci. Servono risorse su scala comunitaria che sostengano acquisti congiunti, ricerca e innovazione tecnologica, creazione di infrastrutture e competenze europee. Rafforzare l'integrazione europea in tutti i settori strategici, tra cui anche questo così delicato e sensibile, è l'unica strada possibile se vogliamo proteggere davvero gli interessi dei nostri cittadini e delle nostre comunità nei prossimi anni”.
Lo dice Piero De Luca, capogruppo Pd in commissione politica europee alla Camera, commentando l’intervento di Paolo Gentiloni su “La Repubblica” in cui rilancia la proposta di istituire fondo comune per la difesa.

25/01/2025 - 12:01

“L’anno giudiziario 2025 si apre in un clima di angoscia e preoccupazione per le pessime riforme che il governo e la maggioranza stanno portando avanti e per i continui attacchi frontali scagliati contro la magistratura. La destra sta utilizzando il suo potere per inquinare la democrazia e l’ordine costituzionale, portando il Paese verso una pericolosa deriva securitaria e panpenalistica. La magistratura deve mantenere la sua autonomia e indipendenza e noi vigileremo affinché non sia minata dai quotidiani tentativi di delegittimazione di questo governo”. Così Marco Lacarra, deputato barese del Pd e componente della commissione Giustizia, a margine dell’inaugurazione dell’anno giudiziario celebrata presso la Corte d’Appello di Bari.

25/01/2025 - 11:41

“La riforma della giustizia con la separazione delle carriere è un atto emulativo fondata su un presupposto falso. Con la riforma Castelli e ancor di più con la riforma Cartabia, il numero di magistrati che passano da una carriera all’altra è risibile, intorno all’1 per cento. È invece chiaro l’intento punitivo nei confronti di una categoria che la destra ha sempre osteggiato. La discussione parlamentare è stata una farsa, con l’opposizione che ha tentato inutilmente di spiegare le ragioni della contrarietà, e la maggioranza che ha assistito in silenzio ai lavori. È grave che la destra non abbia trovato il coraggio di dire apertamente che questa riforma è solo l’anticamera della sottomissione della magistratura requirente all’esecutivo. In tutti i Paesi in cui esiste la divisione delle carriere, i Pm sono soggetti al potere esecutivo. Tutti tranne il Portogallo. Quindi o la gloriosa tradizione giuridica italiana ha deciso di uniformarsi a quella portoghese, oppure siamo di fronte a un colpo di mano preoccupante sotto il profilo costituzionale. È incredibile che, pur di inseguire i feticci politici di Bossi sull'Autonomia e Berlusconi sulla Giustizia, la destra stia sottoponendo il sistema democratico e costituzionale ad uno stress senza precedenti, creando divisioni e contrasti.”

Così Claudio Stefanazzi, deputato leccese del Partito Democratico, a margine dell’inaugurazione dell’anno giudiziario 2025 celebrata presso la Corte d’Appello di Lecce.

23/01/2025 - 18:41

“Sulle linee programmatiche segnalo che noi abbiamo lavorato in questi anni come Pd e consideriamo doveroso farlo per rafforzare l’Europa, consolidare il percorso e il processo di integrazione europea. Sa bene che alcuni partner di questo governo in Europa e Trump oltreoceano lavorano per indebolire l’Europa. Dazi, disinvestimento in difesa, passi indietro sul clima, passo indietro sulle fonti energetiche. Tutto questo rischia di minare l'integrazione europea. Come si colloca l’Italia in questo quadro? Noi ci chiediamo se vogliate difendere il futuro dell’Europa lavorando con i partner europei oppure immaginando un dialogo bilaterale che rischia di fare esplodere in mille pezzi la UE. Teniamo che il vostro obiettivo sia il secondo e siamo molto preoccupati. Finora il governo ha ottenuto un bilancio in Europa fallimentare: accordo al ribasso sul patto di stabilità, il Mes non è stato ancora ratificato e questo sta minando la credibilità del Paese oltre che la stabilità dell’eurozona e la difesa dei risparmi delle famiglie e dei risparmiatori europei, sui migranti non avete ottenuto una soluzione a Bruxelles e siete stati costretti a ricorrere a un escamotage pietoso con l’accordo con l’Albania anticostituzionale e anti europeo. Noi riteniamo doveroso lavorare per una mare nostrum europea, per canali regolari di accesso, redistribuzione tra i partner con il superamento del regolamento di Dublino. Voi avete un’idea di programma di lavoro europeo sulle migrazioni? A quando adozione dei provvedimenti attuativi sulla Bolkestain su cui avete fatto passi indietro rispetto alla vostra demagogia? Rafforzare l’Europa significa rafforzare la sua autonomia strategica, beni pubblici europei. Volete affidarvi a Starlink di Musk o lavorare per rafforzare i progetti delle infrastrutture comunitarie? Volete rafforzare l’Europa sociale e della salute? Voterete in futuro che il Next Generation UE diventi strutturale? Vi aspettiamo al varco su tutti questi temi”.

Lo ha detto Piero De Luca, capogruppo Pd in commissione politiche europee, nel corso delle comunicazioni del Ministro Foti sul PNRR e le politiche di coesione sulle relative linee programmatiche.

23/01/2025 - 14:19

“Chiedere di uscire dall’oms è semplicemente da irresponsabili. La Lega sta assumendo derive davvero preoccupanti. La tragedia del covid ha insegnato che la vera prevenzione sanitaria là si può fare solo a livello internazionale, così come la ricerca e l’utilizzo in sanità di potenzialità quali l’intelligenza artificiale e la digitalizzazione. L’oms poi nelle sue finalità persegue un obiettivo della Salute del futuro. Solo una visione medioevale, contro la scienza vera, può portare a richieste di questo tipo. Solo il non aver capito nulla dalla vicenda Covid può pensare di aumentare l’autonomia regionale in sanità invece che perseguire una vera cooperazione e internazionale. La presidente del Consiglio, il Ministro della salute cosa ne pensano?”. Lo dichiara Gian Antonio Girelli Deputato Pd componente della commissione affari sociali della camera a seguito dell’annuncio da parte della Lega di una conferenza stampa per uscire dall’OMS

21/01/2025 - 15:43

“Da ieri le sponde dell'Atlantico sono più distanti. Giorgia Meloni ha scelto dove stare, andando con una missione inutile a omaggiare colui che si è presentato come il padrone del mondo. Ma presto dovrà decidere: quando ci sarà da difendere l'interesse dell'Italia di fronte alla minaccia di una guerra commerciale che colpisce gli interessi europei e quindi, anche i nostri, Giorgia Meloni dove sarà? Costruirà l'autonomia strategica dell'Europa o parteciperà al disegno trumpiano di disintegrazione dell'Ue? Lasciamo lei con Elon Musk e i saluti romani, noi stiamo da tutt’altra parte. Siamo dalla parte del diritto internazionale, della democrazia e la pace, dello sviluppo e della coesione dell’Europa. Perché è quello il vero interesse nazionale”. Così il deputato dem Peppe Provenzano, responsabile Esteri del Partito Democratico, intervistato sui canali social dei deputati Pd.

21/01/2025 - 13:39

"L'autonomia differenziata non solo è una legge sbagliata ma è una legge che abbandona il Sud, creando sempre maggiori divari e diseguaglianze. E' una legge spacca-Italia che fa arretrare il nostro Paese di anni luce. Non ci sono fondi per la sanità, le scuole, le infrastrutture, soprattutto nel Mezzogiorno d'Italia dove l'accesso alle cure e agli ospedali è molto più difficile, dove l'istruzione e l'accesso alle scuole è complicato e le infrastrutture purtroppo sono carenti. Ma il Pd continuerà a difendere i valori della democrazia e dell'eguaglianza e continuerà la sua mobilitazione". Lo dichiara Stefano Graziano, capogruppo Pd in commissione Difesa di Montecitorio.

20/01/2025 - 20:22

“La sentenza della Corte Costituzionale ha già sonoramente bocciato l’impianto delle legge Calderoli e la decisione di oggi sulla non ammissibilità del referendum per l'abrogazione dell’autonomia differenziata ne è una chiara conseguenza. Questa è una riforma che attenta alla coesione e all’unita nazionale e non riconosce il principio di sussidiarietà, creando cittadini di serie A e di serie B. Con l’autonomia leghista mancherebbero risorse per i servizi essenziali al Sud, si aggraverebbero le disuguaglianze e si renderebbe meno competitivo l'intero Paese. Per questo proseguiremo la nostra battaglia in Parlamento per impedire che la destra vada avanti, nonostante la sentenza della consulta, e chiederemo con forza che si blocchino le procedure per le intese già avviate con alcune regioni. Impediremo ogni tentativo di colpo di mano del Governo”. Così Piero De Luca, capogruppo Pd in commissione bicamerale questioni regionali.

 

16/01/2025 - 18:04

“Il giudizio del Partito Democratico in merito al ddl costituzionale sulla separazione delle carriere è  pessimo. Ci siamo opposti e continueremo ad opporci a un provvedimento che è sbagliatissimo. La maggioranza ha assunto un atteggiamento punitivo nei confronti della magistratura. Non è un sospetto: sono le parole degli esponenti di governo a dirlo. Basti ricordare le parole di Matteo Salvini che dopo le sentenze dei giudici sul caso Albania, disse che occorreva mettere mano alla Costituzione e fare la separazione delle carriere. La verità è che è sgradita l'autonomia e l'indipendenza della magistratura. Tuttavia, non esiste una democrazia al mondo che non riconosca il principio e il valore dell'autonomia e dell’indipendenza della magistratura”. Così il deputato dem Federico Gianassi, capogruppo Pd in commissione Giustizia.

“Questa destra – ha aggiunto l’esponente dem - è ossessionata dal furore ideologico. Continua a riproporre battaglie vecchie di 30 anni, mentre tutto il mondo è cambiato. Poiché è assolutamente incapace di guardare al futuro, si rifugia nella bandiera ideologica, in presenza di un comparto della Giustizia che è fragilissimo e che avrebbe bisogno, non di ideologia ma di fatti e azioni concrete. La destra ha appena approvato la manovra di Bilancio che taglia 500 milioni di euro per la giustizia dal 2025 al 2027. Il processo telematico è in tilt, i giudici di pace rinviano le udienze al 2023, il carcere e’ al collasso e di fronte a tutti i problemi della Giustizia il governo si volta dall'altra parte”.

“Questo provvedimento – ha concluso Gianassi - è pericoloso perché cancella il quadro che, sulla Giustizia, avevano saputo fare con grande saggezza i costituenti, ricostruendo l'Italia democratica. Questa riforma cambia norme, che garantivano equilibrio, e introduce una traiettoria molto pericolosa che oggi inizia e che domani può concludersi con la sottomissione del Pubblico Ministero all'esecutivo. Scenari davvero gravi che dobbiamo contrastare. Continueremo la nostra battaglia anche fuori dall'Aula di Montecitorio”.

16/01/2025 - 13:51

Non un emendamento, non un intervento su un provvedimento che mette mano alla Costituzione è stato possibile alle opposizioni, ma neppure alla maggioranza: il ddl di riforma costituzionale oggi approvato in prima lettura, è stato votato a colpi di maggioranza senza un vero confronto su un tema delicatissimo come la giustizia. Non si è affrontato nessun vero problema che interessa i cittadini come la durata dei processi o le risorse per il funzionamento. Però con la separazione delle carriere dei magistrati si attacca la loro autonomia e la loro indipendenza, si apre la strada all’assoggettamento del pubblico ministero al potere esecutivo, si persegue un modello che oggi è superato e messo in discussione in molti Paesi. Un altro provvedimento mosso da ideologia e da intento punitivo verso la magistratura. È così che si avvicina l’Italia ai peggiori modelli illiberali amici della Meloni”.
Così in una nota Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati.

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