Come Partito democratico abbiamo voluto presentare una norma che individua l'assenza di consenso come elemento caratterizzante della violenza sessuale. Proprio in vista della giornata internazionale contro la violenza sulle donne, vogliamo che il Parlamento si esprima e prenda una posizione su una norma fondamentale nella prevenzione e nel contrasto della violenza contro le donne, mettendo al centro il consenso come libera manifestazione della volontà della persona, che deve rimanere tale e immutato durante l'intero svolgersi dell'atto sessuale e che è sempre possibile, in qualsiasi momento e con ogni forma, revocare. Una norma fortemente voluta da molte associazioni e tra queste Amnesty International, che da sempre combattono contro il pregiudizio che addebita alla donna la responsabilità della violenza sessuale. Con la nostra proposta di modifica dell’articolo 609-bis del codice penale, il principio che vogliamo affermare è che qualsiasi atto sessuale senza consenso deve essere punito.
Così le deputate del Pd Laura Boldrini, prima firmataria della norma, e Michela Di Biase relatrice del provvedimento.
"Con un colpo di mano vergognoso la maggioranza ha rinviato alla settimana prossima la discussione sulle mozioni contro la violenza sulle donne prevista per oggi. Significa che il 25 novembre, Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza sulle donne, passerà nel silenzio della Camera dei Deputati.
Una scelta disarmante che dimostra la poca considerazione che questa maggioranza, quella della "prima donna presidente del Consiglio", ha di un tema così grave. Ma la cosa più incredibile sono le motivazioni avanzate dalla presidente della Commissione femminicidi Semenzato secondo cui poco contano le ricorrenze e le date internazionali perché di violenza contro le donne si deve parlare sempre. E questo è esattamente quello che fa l'opposizione: ne parliamo sempre, presentiamo proposte di legge, mozioni, risoluzioni. Ma tutto viene bocciato o boicottato da una maggioranza di ultra destra a cui della sicurezza delle donne e del loro benessere non interessa nulla. Lo ha dimostrato, per altro, l'imbarazzante intervento del ministro Valditara ieri alla presentazione della Fondazione Giulia Cecchettin che ha voluto legare la violenza contro le donne alla presenza dei migranti nel nostro Paese, oltre ad aver negato la matrice patriarcale di questa piaga sociale.
Non è rimandando ad altre date la discussione che fermerete la nostra battaglia per e con le donne". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Coordinatrice dell'intergruppo della Camera per le donne, i diritti e le pari opportunità
Il 25 novembre prossimo, alle ore 11, in occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza sulle donne, l'Intergruppo della Camera per le donne, i diritti e le pari opportunità, coordinato da Laura Boldrini, organizza l'evento "Tante facce, ma è sempre violenza" con la partecipazione di oltre 250 ragazze e ragazzi delle scuole.
L'evento, che si terrà alla Nuova aula dei gruppi, in via di Campo Marzio 78, sarà introdotto dalla stessa Boldrini.
Subito dopo verrà osservato un minuto di rumore, in ricordo di Giulia Cecchettin.
Seguiranno gli interventi di Gilda Sportiello, deputata e componente dell'Intergruppo, Francesca Ghirra, deputata e componente dell'Intergruppo, Gino Cecchettin, presidente della Fondazione Giulia Cecchettin, Francesca Dragotto, docente dell'Università di Roma Tor Vergata e Coordinatrice del Centro studi di Grammatica e sessismo, Barbara Rizzato, neurologa del Policlinico di Roma Tor Vergata, Barbara Giordano, attrice e componente dell'associazione Amleta.
L'incontro, che sarà inframmezzato da pillole video, prevede anche gli interventi di ragazze e ragazzi degli istituti scolastici presenti.
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"I risultati dell'Umbria e dell'Emilia Romagna ci riempiono di gioia e sono la dimostrazione non solo che la destra si può battere, ma che non è vero, come racconta Meloni da due anni, che la maggioranza degli italiani è con lei. Dove vince, come in Liguria, vince per il rotto della cuffia.
Ma non è solo un buon risultato per la coalizione di centrosinistra, è un ottimo risultato per il PD che si conferma il principale partito dell'opposizione dal quale non si può prescindere. E lo è grazie all'impegno delle candidate e dei candidati, delle amministratrici e degli amministratori locali, ma anche e soprattutto grazie alla linea della segretaria Schlein. Lo dimostra il 40 per cento in Emilia Romagna e il 30 per cento in Umbria percentuali che portano il PD ad essere il primo partito in entrambe le regioni.
Da queste vittorie ripartiamo per costruire un'alternativa seria e credibile per tutto il Paese". Lo dichiara Laura Boldrini deputata PD e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.
"Un intervento imbarazzante, quello del ministro Valditara oggi alla presentazione della "Fondazione Giulia Cecchettin" alla Camera dei deputati.
In perfetto stile mansplaining il ministro si è permesso di fare una lezioncina dimostrando di ignorare totalmente la complessità del fenomeno della violenza maschile sulle donne e negando la matrice patriarcale.
Per non parlare di quanto sia stato grave non citare mai né Giulia Cecchettin, il cui cadavere veniva ritrovato proprio un anno fa, né l'impegno contro il patriarcato del padre Gino che ha condotto alla nascita della fondazione.
Giulia Cecchettin che, per altro, è stata uccisa da un italianissimo "bravo ragazzo". E invece, proprio oggi, Valditara sceglie di strumentalizzare un tema così importante per alimentare la propaganda anti-immigrati di questa ultra destra.
Sono gli uomini che uccidono le donne ed è una questione culturale, non di colore della pelle". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Coordinatrice dell'Intergruppo della Camera per le donne, i diritti e le pari opportunità.
"La Consulta ha bocciato nel merito la riforma di Calderoli e della Lega sull'autonomia differenziata dimostrando, per l'ennesima volta, l'incompetenza di questo governo. Del resto, glielo avevamo detto durante il dibattito in aula, in tantissimi interventi, che questa legge faceva acqua da tutte le parti ed era contraria alla Costituzione. Ma loro non hanno sentito ragioni e sono andati dritti a sbattere. Nonostante Salvini tenti goffamente di minimizzare, è un'evidente débâcle e mi auguro che almeno questa volta ci risparmi la lagna dei "giudici comunisti": è la destra che vuole stravolgere i principi della nostra Costituzione a doversi assumere la responsabilità del fallimento". Lo dichiara Laura Boldrini deputata PD e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.
“Apprendiamo dagli organi di stampa che l'Iraq sta approvando una norma che abbasserà da 18 a 9 anni l'età legale per il matrimonio delle ragazze che consentirebbe agli uomini iracheni di sposare delle bambine ancor prima di essere divenute donne, rendendo così legale lo stupro infantile. La modifica giuridica, inoltre, priverebbe le donne del diritto al divorzio, all’affidamento dei figli e all’eredità. È del tutto evidente che i legislatori iracheni non considerino affatto cosa comportano i matrimoni precoci, quali conseguenze devastanti essi abbiano sulle vittime e ciò è confermato dalle parole della vicesegretaria generale delle Nazioni Unite, Amina Mohammed e dalla risoluzione del Parlamento europeo che esorta l'Iraq a respingere integralmente e immediatamente la norma in questione e invita gli Stati membri dell’UE a condannare le modifiche proposte dai legislatori iracheni”. Così si legge nell'interrogazione a prima firma della deputata dem Laura Boldrini al ministro degli Esteri con cui si richiede di fare pressione sul governo iracheno, anche a livello comunitario e internazionale, affinché non si dia seguito alla modifica della legge sullo status personale che causerebbe immense sofferenze nelle bambine irachene, comporterebbe un enorme arretramento per i diritti delle donne e un crescente peggioramento della reputazione internazionale dell’Iraq.
"Finalmente in Europa si muove qualcosa: l'Alto rappresentante dell'Ue per la Politica estera, Josep Borrell, chiederà di sospendere il dialogo politico tra Ue e Israele. E' un primo passo che permette di discutere delle violazioni dei diritti umani a Gaza e in Cisgiordania e che potrebbe mettere in discussione l'Accordo di associazione tra l'UE e Israele. Una misura che, insieme ad altri, chiedo da tempo.
"Apprendo con sconcerto che la maggioranza in Commissione esteri ha bocciato, senza particolari motivazioni se non una generica preoccupazione per la sicurezza, la missione in Venezuela del Comitato della Camera sui diritti umani che presiedo. E questo dopo ben due uffici di presidenza che, invece, avevano approvato all'unanimità l'iniziativa.
Cosa dovrebbe fare un Comitato sui diritti umani nel mondo se non recarsi nei luoghi dove proprio i diritti umani sono messi a rischio come, secondo molte testimonianze, sta accadendo in Venezuela? Dimenticano, forse, che lì vivono circa un milione e mezzo di cittadini di origini italiane?
La destra che ha fatto scintille contro Maduro ora impedisce che un organismo parlamentare vada proprio lì dove il presidente venezuelano agisce? Cos'è, l'ennesimo tentativo di mortificare le iniziative del Parlamento?". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.
"Elon Musk continua ad attaccare la magistratura italiana pensando di potere interferire con gli affari interni del nostro Paese. Per fortuna ci ha pensato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella a ricordargli che l'Italia "sa badare a se stessa nel rispetto della sua Costituzione". La presidente Giorgia Meloni, invece, tace davanti a l'inaccettabile interferenza del suo amico multimilionario. Non può o non vuole? In entrambi i casi è gravissimo: cosa pensa di perdere se difende, questa volta sì, la sovranità del Paese?". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.
"A che titolo Elon Musk pensa di poter dire cosa devono o non devono fare i giudici italiani? Cosa gli dà il diritto di interferire con un potere indipendente di uno stato sovrano che non è neanche il suo?
La presidente Giorgia Meloni tenga a bada il suo idolo e gli dica di astenersi dal mettere in atto queste invasioni di campo. Oppure il "sovranismo" serve solo per attaccare le leggi europee sui migranti?". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.
"Sono al porto di Shengjin, in Albania, all'hotspot voluto dal governo italiano, dove si sta preparando la partenza dei 7 richiedenti asilo arrivati appena un paio di giorni fa. La nave è già giunta dall’Italia, dopo che i giudici di Roma hanno sospeso la convalida del trattenimento rimandando la decisione alla Corte europea di giustizia.
Altre sette persone sballottate dal Mediterraneo all'Albania e poi di nuovo dall’ Albania all'Italia: un sistema con evidenti falle che causa disfunzioni giuridiche, logistiche e umanitarie, oltre che un enorme spreco di risorse economiche sottratte ai reali bisogni delle italiane e degli italiani. Da quello che doveva essere un modello per l’Europa siamo arrivati all’ennesima prova di dilettantismo di questo governo.
Gli attacchi ai giudici dei due vicepremier sono vergognosi: è il governo che non rispetta la separazione dei poteri e tenta di scaricare sui magistrati la propria incapacità di gestire il fenomeno migratorio". Lo dichiara, dal porto di Shengjin, Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.
"Un anno fa Giulia Cecchettin veniva uccisa dal suo ex fidanzato, Filippo Turetta. L'ha uccisa perché Giulia era una giovane donna libera che aveva deciso per sé come voleva condurre la sua vita. Da quel giorno sono state uccise almeno altre 90 donne da altrettanti uomini che hanno pensato di avere il diritto di farlo perché quelle donne erano "cosa loro". Uomini di tutte le età, perfino giovanissimi, di tutte le classi sociali, di tutte le etnie. E' il patriarcato che uccide le donne perché non ne tollera la forza, la libertà, l'indipendenza, il successo. Non è il ceto, non è il colore della pelle, non è "un raptus", non è il "troppo amore".
Grazie a Elena e Gino Cecchettin che fin da subito hanno puntato il dito contro tutto questo costringendo l'Italia a fare i conti con una cultura violenta e assassina. Al resto penseranno i giudici, com'è giusto.
Ma per contrastare questa cultura non basta la repressione: serve formazione e serve educazione. Serve, cioè, esattamente quello su cui questo governo non intende investire, nonostante le promesse". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Coordinatrice dell'Intergruppo della Camera per le donne, i diritti e le pari opportunità.
“Questa struttura dal di fuori sembra un carcere di massima sicurezza in mezzo alle montagne, con muri alti 4 metri. All'interno ci sono rinchiusi 7 richiedenti asilo che non hanno commesso alcun reato, neanche quello di immigrazione clandestina perché sono stati intercettati in acque internazionali. E per 7 persone, all'interno di questa struttura carceraria, ci sono centinaia di lavoratori e rappresentanti delle Forze dell'ordine che non hanno nulla da fare. È una situazione surreale”. Così la deputata dem Laura Boldrini, Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo in visita al centro di detenzione di Gadjer in Albania.
“Questa è la storia di un grande fallimento. È la storia dell’incapacità di gestire il fenomeno migratorio a vantaggio della propaganda del governo Meloni. Si vuol far credere che con questa struttura, vuota, si risolva il problema dell'immigrazione, quando a Lampedusa continuano ad arrivare centinaia di migranti e il centro è pieno. Spero che Giorgia Meloni viva quantomeno un grosso imbarazzo nell'aver fatto spendere tantissimi soldi pubblici in questo modo scriteriato e nell'usare richiedenti asilo come fossero palline da ping pong, come marionette nelle mani di chi deve fare il suo spettacolo di propaganda. Questa ‘trovata’ che doveva diventare un modello da seguire in Europa, si sta trasformando in un boomerang”.
"I fatti di Amsterdam sono gravissimi. È, infatti, inaccettabile che i tifosi di una squadra di calcio in trasferta, il Maccabi Tel Aviv, vengano inseguiti, attaccati violentemente e insultati con slogan antisemiti che ci rimandano indietro all'epoca più buia dell'Europa.
In queste ore, inoltre, circolano dei video in rete in cui si vedono gli stessi tifosi che vanno in giro per la città inneggiando allo sterminio del popolo palestinese e strappando bandiere palestinesi dalle case delle persone. Questi comportamenti di cui riferiscono anche i media olandesi, israeliani e la stessa polizia di Amsterdam, sono assolutamente da stigmatizzare.
Quanto accaduto in Olanda non ha niente a che fare con lo spirito sportivo che dovrebbe essere di condivisione.
Ferma condanna, dunque, per qualsiasi forma di violenza e di antisemitismo". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.