“Ci risiamo. Il ministro Salvini annuncia il diciottesimo condono varato dal governo. Questa volta, con la scusa di ‘deflazionare il lavoro degli uffici tecnici comunali’, si ipotizza un ‘piano casa’ che con un colpo di spugna mette al riparo da ogni conseguenza amministrativa tutti coloro che non hanno rispettato le norme edilizie. Anziché puntare e finanziarie politiche di sostenibilità ambientale utili ad ammodernare il nostro vetusto patrimonio immobiliare, il leader della Lega fa l’occhiolino agli evasori e a coloro che non hanno regolarizzato i loro abusi edilizi. La solita scorciatoia che non guarda al futuro del Paese, ma a qualche decimale in più della cabina elettorale”.
Così il capogruppo democratico in commissione Ambiente alla Camera, Marco Simiani.
Un ministro che per la casa non ha fatto niente in due anni, se non azzerare i fondi per l’affitto per le persone in difficoltà. Che altro ci si poteva aspettare da Salvini se non l’ennesimo annuncio di condono edilizio? Lo chiama “pace edilizia” ma in realtà è la promessa elettorale per sanare abusi, ristrutturazioni illecite e superfetazioni. Un modo che per lo più premia chi agisce fuori dalla legge, spera sempre di farla franca e intanto mette in pericolo la sicurezza di tutti. Ecco come il leader della Lega sostiene il suo partito in affanno e in pieno calo di consensi.
Così in una nota Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati.
Un tetto massimo del 20% di studenti di origine non italiana a scuola: solo a Valditara e Salvini poteva venire un’idea del genere, dannosa, provocatoria e razzista.
I ministri leghisti non sono in grado di guardare in faccia la realtà dell’Italia di oggi: 70% degli studenti con background migratorio nel nostro paese è nato e cresciuto in Italia. Farebbero parte anche loro di questa selezione discriminatoria?Tra i banchi di scuola è dove si costruiscono uguaglianza e inclusività, valori e sfide della contemporaneità con cui dobbiamo imparare a misurarci sin da piccoli: il rischio, altrimenti, è di concludere il percorso di studi con la stessa apertura mentale del Ministro Valditara.
La proposta incarna un’idea di scuola che discrimina, che vede gli studenti di origine straniera come un peso, e che non esita a metterli in difficoltà anche a livello materiale e logistico: una volta superata la soglia del 20% nella scuola più vicina a casa, chi non viene ammesso dovrebbe sceglierne obbligatoriamente un’altra, magari distante chilometri da casa?
Non si fa inclusione sociale escludendo i bambini dalle scuole. Sorprende il coraggio e la sfrontatezza con cui si ventilano al Ministero proposte dalla dubbia costituzionalità.
“Assenza di strutture di accoglienza è fallimento dello Stato”
“Un abbraccio a questo ragazzo di Pisa, e un ringraziamento al prof. Ma questa storia denuncia l’assenza sul territorio di strutture per accogliere chi subisce discriminazione, violenza ed emarginazione per ciò che è e di una cultura contro l’odio. Un fallimento dello Stato”. Lo scrive sui social il deputato dem Alessandro Zan, responsabile Diritti del Partito Democratico, postando la notizia del ragazzo cacciato di casa dai genitori per aver confessato di essere gay e ospitato da un professore della sua scuola.
Meno regole, meno tutele per ciclisti e pedoni, più tolleranza per chi viola regole e inquina. Il codice della strada ha cittadini e associazioni contrari, Salvini porta a casa un manifesto dell’indifferenza. La nostra battaglia prosegue in Senato per mettere al centro le persone.
Lo ha scritto su X Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati.
"Ho firmato la proposta di legge per l'uso personale della cannabis di Meglio Legale. E l'ho fatto convintamente. Non per ideologia, ma per mera, semplice logica. Vi spiego il perché in tre semplici punti. Punto primo: le mafie con la cannabis guadagnano 6 miliardi l'anno. Se la legalizziamo, gli togliamo il terreno da sotto i piedi. E in più rendiamo sicuro un prodotto utilizzato da 6 milioni di consumatori che oggi - lasciato al malaffare - spesso sicuro non è. Punto secondo: dove la cannabis è legale, si crea lavoro. Negli Stati Uniti parliamo di centinaia di migliaia di posti. Farlo qui da noi sarebbe un toccasana per l'economia. Garantirebbe lavoro, crescita e sviluppo, soldi per le persone più fragili, per la prevenzione e nella lotta all'abuso di droghe. Punto terzo: il proibizionismo ha fallito. Impiega un numero spropositato di forze dell'ordine dietro piccoli spacciatori (spesso ragazzini o migranti in mano alle mafie), ingolfa tribunali, comporta costi esosi e non ha portato miglioramento alcuno alla lotta alle droghe. Queste sono le ottime ragioni per legalizzare la cannabis. Sono valide, forti, chiare e sinceramente inoppugnabili. E ti portano alla scelta più giusta: firmare per questa legge e portarla avanti". Così in un post su facebook Marco Furfaro. deputato e responsabile iniziative politiche del Partito Democratico, annuncia la firma alla proposta di legge popolare dell'associazione Meglio Legale sull'uso personale di cannabis.
“Abbiamo incontrato Stefano Chiappelli, segretario del sindacato Sunia, a margine della presentazione alla Camera dei Deputati della petizione popolare per il diritto all’abitare, per manifestare la nostra totale e incondizionata collaborazione sull’emergenza casa. Le loro proposte sono essenziali per centinaia di migliaia di famiglie, dato che senza misure importanti e urgenti il rischio è quello di un inasprimento insistente dell’emergenza abitativa. Dopo la tregua della pandemia, di fatto, l’esecuzione di sfratti è in fortissimo aumento. Servono risposte immediate, tra le quali bisognerebbe rifinanziare il fondo per il sostegno all’affitto e quello sulla morosità incolpevole, strumenti che potrebbero dare immediatamente una risposta alle famiglie in difficoltà assieme ad un grande piano di rilancio dell’edilizia pubblica popolare. Questo è quello che da mesi stiamo provando a suggerire al governo Meloni che invece non solo continua a non ascoltare ma prosegue la sua guerra incessante contro i più poveri e i più fragili di questo Paese”. Così in una nota Marco Furfaro, della segreteria nazionale Pd e deputato primo firmatario di due proposte di legge sull’abitare, e Sara Ferrari, deputata e componente dell’ufficio di presidenza del gruppo Pd della Camera.
"Anche in questo caso abbiamo assistito ad un abuso e uso improprio dei decreti leggi. Continueremo a sottolinearlo perché le nostre Camere sono ridotte ad un monocameralismo alternato di fatto e siamo di fronte ad un esecutivo che continua ad incentrare i provvedimenti più importanti e significativi riducendo le Camera ad un ruolo di ratifica. Se vogliamo intervenire davvero sull'astensionismo che è il fenomeno più preoccupante di questa crisi della democrazia dovremmo affrontare il tema di una riforma organica degli enti locali e non limitarci ad interventi dettati da interessi di parte e di partito. Non basta 'elezione diretta ma dovremmo necessariamente dare più poteri ai sindaci che conoscono le esigenze dei cittadini e non privarli sempre di più dei loro poteri come sta accadendo con questa maggioranza.
Riteniamo che il numero dei mandati due o tre debba essere uguale per tutti i comuni, non possiamo accettare che ci sia una gerarchia legata al numero degli abitanti. Si sta introducendo una modalità di voto che va ad accentuare il voto di relazione rispetto al voto di opinione, continuando così ad avallare e dare un peso al voto di scambio e di clientela.
Il tema del numero dei mandati andava affrontato con una riforma del testo unico degli enti locali e questo proporremo.
Le riforme vanno fatto in generale e nell'interesse del Paese. Non condividiamo trasformismi né manovre di palazzo. Non condividiamo la politica di questo Governo epensiamo che debbano essere gli elettori a mandarvi a casa". Lo ha detto il deputato del Pd, Virginio Merola, intervenuto in Aula dichiarando il voto contrario del Pd al dl elezioni.
“Si è spento nella giornata di oggi Ennio Signorini, storico dirigente cooperativo di Roma e del Lazio, dirigente e consigliere comunale del PCI negli anni di Petroselli sindaco di Roma. Ennio Signorini fu tra i fondatori dell’Associazione Italiana casa, la più grande centrale cooperativa della r”Regione Lazio che sviluppò e dette sbocco alle lotte per la casa e la periferia delle Consulte popolari del dopoguerra. Le conquiste di quelle periferie povere e abbandonate senza servizi, senza scuole e senza diritti molto si deve all’impegno di dirigenti come Ennio Signorini. Fino alle ultime settimane, ormai in età avanzatissima, non ha smesso di sentirsi militante della sinistra impiegandosi e interessandosi attivamente al futuro della giustizia sociale e della pace, scrivendo un libro di memorie dedicato alla sua vita e alle sue lotte. Quelle di intere generazioni”. Così in una nota il deputato del Partito Democratico, Roberto Morassut.
Salvini irresponsabile, nuovo codice strada riduce sicurezza per ciclisti
“A ognuno di voi, colleghe e colleghi, sarà successo di vedere passare sotto casa il Giro d’Italia. La carovana di ciclisti che a maggio fa innamorare tutti gli italiani più o meno è composta da 200 atleti. Ora immaginate che, ogni anno, tutti gli anni, quei ciclisti che avete visto passare davanti a voi, vengano uccisi sulla strada. Uno per uno. Tutti. Tutti gli anni una carovana non solo di atleti, ma di nonni, di lavoratori e lavoratrici, di studenti, di bambine e di bambini in bicicletta viene uccisa sulla strada. Questi sono i dati della strage”. Così il responsabile nazionale sport del Pd, Mauro Berruto, è intervenuto in aula alla Camera contro la norma del nuovo codice della strada introduce la distanza di sicurezza di un metro e mezzo per il sorpasso dei ciclisti ma la limita a un generico “ove le condizioni della strada lo consentano”. “Quei 150 cm fanno la differenza tra la vita e la morte” ha concluso Berruto chiedendo all’aula di approvare il suo emendamento che modifica quella “norma irresponsabilmente depotenziante voluta dal ministro Salvini e introduce, veramente, la giusta distanza per il sorpasso dei ciclisti”.
“Celebrando la Giornata internazionale delle donne è importante ricordare quello che è stato il loro impegno, a livello legislativo, nella storia repubblicana. Senza l'impegno delle madri costituenti, delle deputate e senatrici della nostra Repubblica, il nostro Paese sarebbe stato un Paese più iniquo. E’ grazie alle donne che noi abbiamo avuto alcune delle norme più importanti, come l’istituzione del Servizio Sanitario Nazionale, una norma voluta dalle donne, ma a beneficio di tutta la popolazione italiana. In tempi più recenti, la legge del 1996 contro la violenza sulle donne ha finalmente sancito che il reato non era più contro la morale ma contro la persona”. Così la deputata dem Michela Di Biase, capogruppo Pd in commissione Infanzia e Adolescenza, intervistata sul sito web dei deputati Pd.
“Sono state tantissime – ha concluso Di Biase - le azioni legislative che hanno reso migliore il nostro Paese, grazie al dialogo, continuo e costante, di queste donne non soltanto tra di loro, ma anche con la società civile, con la grande capacità di fare rete, di parlare con quei movimenti che si sono caratterizzati per battaglie importantissime, dal divorzio, all'interruzione volontaria di gravidanza, la legge 194, che siamo riusciti a portare a casa proprio per un impegno straordinario delle deputate e dei movimenti che hanno fatto grande questo Paese”.
Serracchiani e Forattini visitano casa circondariale di Mantova, struttura ben tenuta ma servono investimenti e più agenti
“Nella carcere Mantova la direttrice sta portando avanti un lavoro prezioso in sinergia con gli operatori e la polizia penitenziaria” così la responsabile nazionale giustizia del Pd, Debora Serracchiani e la deputata democratica eletta in Lombardia, Antonella Forattini, al termine della visita nella Casa circondariale di Mantova. “La struttura è in buone condizioni rispetto a tante altre realtà del nostro sistema carcerario con spazi importanti e ben tenuti per la socialità. Tuttavia – sottolineano le democratiche – anche a Mantova c’è un serio problema di sovraffollamento - 145 detenuti sono tanti in uno spazio relativamente piccolo - e un sottodimensionamento dell’organico della polizia penitenziaria - che ha meno di 60 agenti quando dovrebbe averne 80. Segnaleremo questi aspetti al ministro Nordio perché intervenga rapidamente con interventi strutturali per superare i problemi dovuti all’anzianità dell’edificio, a partire dal rifacimento dei bagni nelle celle. Al governo – concludono - chiediamo di affrontare con urgenza l’emergenza del nostro sistema carcerario, con più fondi e più uomini e ripensando alcune scelte in materia di giustizia che stanno aumentando esponenzialmente le presenze in carcere”.
Italia sarà centrale nella prossima sfida elettorale in Europa
“Oggi in Italia ancora c’è chi non prende le distanze dal fascismo. Il Pse è l’unico argine in Europa contro gli estremismi, contro i sovranisti, contro gli amici di Putin e tutti gli euroscettici. Il Pse è una grande famiglia con al suo interno un costante dialogo, convinto della necessità di rafforzare il processo di integrazione europea nei prossimi anni. L’avvio del congresso del Partito socialista europeo a Roma nella casa del Pd è un forte segnale per tutti i socialisti europei che credono nei valori della democrazia e dei diritti in Italia e in Europa contro le destre estreme ed è il riconoscimento delle battaglie che il partito e la segreteria Schlein stanno portando avanti. Il fatto che il Pse abbia scelto Roma per il congresso dimostra che l’Italia sarà centrale nella sfida tra la nostra famiglia politica e la destra”. Lo dichiara Piero De Luca capogruppo Pd in commissione Unione europea a Montecitorio.
“A distanza di un anno dalla nomina del Commissario Ferrarese, le opere e le infrastrutture per i Giochi del Mediterraneo di Taranto sono ancora ferme al palo. Come se non bastasse, la sentenza depositata oggi dalla Corte Costituzionale dimostra quello che diciamo dal primo giorno: il ministro Fitto ha nominato un Commissario straordinario per consumare un ricatto politico nei confronti della Regione Puglia, in barba alla legge e alla ripartizione di competenze legislative che la nostra Costituzione indica chiaramente. Quello di Fitto è stato un ‘fallo da rosso’ che non ha portato a nulla come evidenzia lo stallo sui progetti per i Giochi, ma che dimostra solo con quale tracotanza e spirito vendicativo il nostro caro ministro suole gestire i dossier”. Così Ubaldo Pagano, deputato pugliese del Partito Democratico e capogruppo dem in commissione Bilancio.
“Oggi - ha concluso Pagano - parte di questo disastro è stato svelato dalla Corte Costituzionale e d’ora in avanti la Regione Puglia potrà riappropriarsi della dovuta voce in capitolo rispetto alle opere infrastrutturali che si dovranno realizzare. Purtroppo, però, i danni sono già stati fatti, come insegna la storia dello Stadio Iacovone. Anche su quel fronte, senza l’interessamento e l’impegno del Presidente FIGC Gravina e del Presidente Emiliano, si rischia di lasciare la città di Taranto senza una casa per una delle sue passioni più grandi. Chissà cosa ne pensa il fine giurista e collega Iaia di tutta questa faccenda. Chissà se anche questa volta aspetterà che l’ufficio stampa del ministero di Fitto gli passi il comunicato da diramare per prendere una posizione sul tema. Di fronte a tutto ciò non ci resta che un’unica considerazione: Taranto è di chi le vuole bene e lo dimostra ogni giorno, non di chi la usa”.
Il Pd ha presentato un’interrogazione parlamentare al ministro della Giustizia, Carlo Nordio sul caso del ventitreenne di Mestre detenuto nel carcere di Montorio Veronese che è stato portato d’urgenza all’ospedale Borgo Roma con fratture e un’emorragia interna in corso che lo ha costretto a un delicato intervento e a tre giorni di terapia intensiva. Come si legge nel testo dell’interrogazione “al suo risveglio, così come denunciato dalla madre, il ragazzo ha dichiarato di “essere stato selvaggiamente picchiato da agenti della polizia penitenziaria della casa circondariale di Santa Maria Maggiore a Venezia. Il Garante dei detenuti si è già attivato e la Procura di Venezia, competente per territorio, ha iniziato gli accertamenti”. Al ministro Nordio chiediamo che sia fatta piena luce su questo ennesimo caso di violenze e di conoscere quali misure, anche di carattere disciplinare, sono state adottate”. Così la responsabile Giustizia del Pd, Debora Serracchiani e i componenti dem della commissione Giustizia di Montecitorio, Federico Gianassi, Alessandro Zan, Michela Di Biase, Marco Lacarra.