15/07/2025 - 17:28

“I dazi di Trump determineranno dei contraccolpi pesantissimi sul piano occupazionale. I numeri dei posti di lavoro a rischio sono impressionanti e come al solito a pagare il prezzo più grande saranno i più deboli. Serve uno scudo per salvare l’occupazione, altrimenti saranno mesi difficili. Domani andrà al voto la mozione sulla povertà lavorativa presentata da Pd, M5S e Avs: chiediamo al governo per una volta di aprire un confronto autentico con le nostre proposte contro la precarietà, per rafforzare la contrattazione collettiva fino al salario minimo”.

Così i capigruppo in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto (Pd), Dario Carotenuto (M5S) e Franco Mari (Avs).

 

14/07/2025 - 17:29

dopo la bresaola ormonata, ora la via della soia, siamo al ridicolo

"Prima ci ha spiegato che si può fare la bresaola italiana con carne ormonata americana. Ora scopriamo che per rafforzare la filiera agroalimentare europea dovremmo importare ancora più soia dagli Stati Uniti. Il ministro Lollobrigida ci regala ogni settimana una nuova perla, e un'idea sempre più lontana dalla realtà agricola italiana, ma sempre più vicina ai desiderata della destra americana. Siamo al paradosso: il Governo Meloni parla di sovranità alimentare e poi propone di rifornirsi di proteine vegetali a stelle e strisce, con buona pace delle nostre colture, dei nostri produttori e della nostra autonomia strategica. L’unica costante di questa politica agricola è l’adesione cieca alla linea trumpiana, anche quando va contro gli interessi del nostro Paese. Lollobrigida è ormai il nuovo ministro del Made in Usa". Lo dichiara Piero De Luca, capogruppo del Pd in commissione affari europei".
I dati sono preoccupanti. Solo nel 2024, l’Italia ha esportato verso gli Stati Uniti beni per circa 65 miliardi di euro, di cui oltre 7,8 miliardi nel solo comparto agroalimentare. Eppure, questi settori oggi rischiano grosso: le nuove politiche protezionistiche USA stanno causando un rallentamento dell’export italiano. Nei primi mesi del 2025, le esportazioni agroalimentari verso gli Stati Uniti sono cresciute appena dell’1,3%, contro il +28% dello stesso periodo dell’anno precedente. I settori più colpiti? Vino, formaggi, salumi e olio d’oliva. Altro che valorizzazione del Made in Italy. La linea del Governo Meloni più che una strategia, sembra una resa. Una resa senza dignità, che baratta la nostra eccellenza produttiva per un maldestro tentativo di compiacere Washington. Se questo è il livello dell'azione del governo allora è ufficiale: con Meloni e Lollobrigida avremo purtroppo dazi amari per le nostre imprese e per i nostri lavoratori." Così conclude Piero De Luca.

 

14/07/2025 - 16:40

“I dazi americani al 30%, sommati a quelli già in essere, avranno un effetto devastante sul nostro sistema agroalimentare e su tutti i comparti più rappresentativi del Made in Italy e del settore manifatturiero. La narrazione di ‘Meloni amica di Trump’ sta rivelando tutta la sua inconsistenza, esponendo l’export nazionale a una crisi senza precedenti e trascinando nel baratro imprese e posti di lavoro”.

Lo dichiara Antonella Forattini, capogruppo del Partito Democratico in commissione Agricoltura alla Camera, commentando l’ipotesi di nuovi dazi statunitensi sui prodotti italiani.

“I formaggi - sottolinea l'esponente dem - pagano già dazi del 15%, che salirebbero al 45%. La pasta oggi paga il 16%, che salirebbe al 46%. Dirompenti anche le ricadute sul vino, che genera un export di 2 miliardi destinato agli Stati Uniti. L’Europa deve continuare a trattare, senza complessi di sudditanza e Meloni deve dimostrare di avere l’autorevolezza e l’autonomia necessarie per tutelare il Made in Italy”.

“In questo scenario - conclude Forattini - è estremamente preoccupante l’ipotesi di tagli alla nuova PAC: è bene che il ministro Lollobrigida smetta di fare il passacarte e agisca concretamente, insieme al collega Fitto, per scongiurare questa inaccettabile eventualità”.

 

13/07/2025 - 18:35

“Nessuno nel Pd vuole abolire la polizia, è la destra al governo che continua a prenderla in giro. Invece di alimentare fake news per colpire il partito democratico con false notizie già abbondantemente smentite dal Pd Monza e dal Pd Lombardia con la dichiarazione di Silvia Roggiani, Bignami e Del Mastro rispondano alle legittime preoccupazioni delle forze dell’ordine per le conseguenze che i dazi voluti da Trump avranno sugli stipendi degli italiani e quindi anche sui salari delle lavoratrici e dei lavoratori della Polizia di Stato. Non permetteremo al governo Meloni, dopo la giravolta sugli scorrimenti graduatorie, un altro ignobile scaricabarile. Chi lavora ogni giorno per difendere la nostra sicurezza deve essere rispettato e ringraziato con atti concreti, non strumentalizzato politicamente da una maggioranza disperata pronta a tutto per non parlare di dazi”.

Così in una nota il deputato del Partito Democratico, Andrea Casu.

 

13/07/2025 - 17:26

“In riferimento all’articolo pubblicato oggi, 13 luglio 2025, su il Giornale con il titolo ‘L’ira della polizia sui dem: Appoggiano chi ci odia’, è doveroso smentire con fermezza come già fatto questa mattina dal Pd di Monza e dal Circolo Cooperativo.
Il Circolo 1 'Massimo D’Antona' del Partito Democratico di Monza non ha concesso né messo a disposizione alcuno spazio per l’evento citato. L’iniziativa si svolgerà infatti presso uno spazio del Circolo Cooperativo, realtà completamente autonoma e non appartenente al Partito Democratico che pure ha dichiarato di non aver mai ricevuto quella richiesta. Ci troviamo di fronte a un errore grave e strumentale, che alimenta polemiche infondate e colpisce ingiustamente una comunità politica che agisce nel rispetto delle istituzioni democratiche e delle forze dell’ordine. Ancor più grave è che, nonostante le smentite già rese pubbliche, esponenti del governo come Delmastro e Bignami continuino ad attaccare sulla base di un fatto palesemente falso. È inaccettabile che chi riveste incarichi istituzionali così rilevanti si presti a simili operazioni di mistificazione. Dal sottosegretario Delmastro, già condannato nel caso Cospito, e dal capogruppo alla Camera di Fdi Bignami, noto per aver indossato una divisa nazista, non accettiamo lezioni. Chi ha mortificato il senso delle istituzioni dovrebbe almeno avere il pudore di tacere. Forse ricorrono a questi mezzucci squallidi per nascondere il silenzio assordante della Presidente Meloni sui dazi imposti dagli Stati Uniti, che rischiano di colpire duramente le imprese e i lavoratori italiani. Quando non si hanno risposte sui problemi veri del Paese, si prova a distrarre l’opinione pubblica con falsità e propaganda”.

Così Silvia Roggiani, deputata e segretaria regionale Pd Lombardia.

 

13/07/2025 - 17:15

“Il Made in Italy è finito nel mirino: con l’annuncio dell’aumento dei dazi fino al 30%, Trump mette in ginocchio settori chiave della nostra economia. Agricoltura, manifattura, meccanica, agroalimentare: comparti vitali che rischiano di entrare in tilt per colpa dell’inerzia di questo governo. È indispensabile che Giorgia Meloni e il ministro Giorgetti vengano immediatamente in Parlamento a spiegare cosa intendano fare per difendere le imprese italiane”.
Lo dichiara Ubaldo Pagano, capogruppo del Partito Democratico in commissione Bilancio della Camera, che avverte:
“La verità è che la linea di subalternità scelta dal governo verso Trump si è rivelata un clamoroso fallimento. La propaganda non basterà a salvare posti di lavoro. Serve una strategia chiara: misure immediate di protezione, un piano di sostegno ai settori colpiti e una posizione forte in sede europea per una risposta unitaria. Il governo la smetta con il silenzio e le passerelle: venga a riferire in Parlamento. L’Italia non può restare a guardare mentre il Made in Italy viene colpito al cuore”.

 

13/07/2025 - 15:48

Golden power non può diventare un’arma politica contro il nostro sistema bancario.

"Il governo Meloni deve smettere di pasticciare e fermarsi. L’uso del golden power nel caso UniCredit–Banco BPM ha superato ogni limite di legittimità e buon senso. È stato già ridimensionato dal TAR, con buone possibilità di essere ulteriormente sconfessato nei gradi superiori di giudizio e contestato apertamente dalla Commissione europea. Andare avanti su questa strada significa aumentare l’incertezza per imprese e risparmiatori e rischiare di consegnare una grande banca italiana come BPM in mani molto meno italiane". Così il deputato Pd Silvio Lai, componente della commissione Bilancio.

"Il golden power - sottolinea l'esponente dem - è uno strumento serio, pensato per proteggere asset strategici da reali minacce alla sicurezza nazionale, non per ostacolare operazioni tra due soggetti italiani sottoposti alle regole delle nostre autorità di vigilanza. Il TAR ha già annullato due delle principali prescrizioni imposte dal governo a UniCredit: quelle relative ai portafogli di project finance e agli investimenti di Anima, riconoscendole come interferenze illegittime nella libertà gestionale di una banca privata.
A questo si aggiunge la posizione chiara della Commissione europea, che ha ricordato che nessun governo può bloccare una fusione bancaria per motivi puramente economici o discrezionali, se l’operazione è conforme alle normative sulla concorrenza e alla vigilanza prudenziale. È un principio basilare del mercato unico e dell’Unione bancaria.
Il paradosso è evidente: mentre si frena UniCredit, si consente a Crédit Agricole di salire oltre il 20% in BPM senza la minima obiezione. Il governo si comporta da sovranista solo quando fa comodo, ma nei fatti favorisce soggetti esteri e ostacola i nostri".

"Infine - conclude Lai - c’è un tema che riguarda tutti. In un momento in cui sarebbe necessario rafforzare il sistema bancario e consolidare la fiducia, si preferisce creare instabilità per calcoli politici di breve periodo. Il governo si occupi piuttosto di ottenere regole europee più eque, di affrontare la questione dei dazi, di difendere l’industria italiana, invece di alterare le regole del gioco nel sistema bancario con forzature istituzionali che rischiano di ritorcersi contro il Paese".

 

13/07/2025 - 15:38

"I dazi di Trump rischiano di piegare la nostra struttura produttiva e bruciare decine di miglia di posti di lavoro. Serve uno scudo a difesa della tenuta occupazionale del Paese, altrimenti rischiamo di avere un ulteriore drammatico scivolamento dei salari. Domani alla Camera inizia l’iter della mozione unitaria delle opposizioni per combattere la povertà lavorativa. Una serie di risposte che intervengono sui rinnovi contrattuali alla necessità di contrastare i contratti pirata e la precarietà, dal sostegno al reddito al salario minimo. Chiediamo al governo di aprire una riflessione su queste proposte: mai come in questa fase il lavoro va protetto". Cosi Arturo Scotto, capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera.

13/07/2025 - 15:03

"Mentre Trump minacciava e poi attuava una guerra commerciale contro l’Europa la premier Meloni pubblicava in Usa il suo libro, proprio con la prefazione del figlio del presidente Americano, Donald Trump Junior,  che la lodava definendola protagonista di una 'rivoluzione conservatrice mondiale'. Basterebbe questo per inquadrare l'ipocrisia della Presidente del Consiglio, ma ormai per la tutta la destra italiana tutto è lecito: anche svendere l'economia e l'occupazione nazionale per un invito a Mar-a-Lago". Lo dichiara il capogruppo Pd in commissione Ambiente alla Camera, Marco Simiani

«Non possiamo accettare - conclude Simiani - che l’interesse nazionale venga sacrificato in nome di visibilità politica o affinità ideologiche. Chi guadagna dai dazi sono solo lobby americane protette, non certo i nostri imprenditori. A perdere sarebbero le famiglie italiane, il sistema produttivo e il valore dell’export.Il Partito Democratico ribadisce: no ai dazi, sì all’Europa unita. Serve una linea chiara che metta al centro l’Italia che lavora, produce ed esporta".

 

12/07/2025 - 19:14

"I dazi al trenta percento, annunciati da Trump, produrranno un danno incalcolabile all'economia ed all'occupazione italiana e testimoniano, se ce ne fosse ancora bisogno, il fallimento totale del governo. La destra italiana è stata infatti l'unico Paese europeo ad allinearsi sempre e comunque alle decisioni degli Usa non criticando mai le politiche dell'Amministrazione americana e addirittura festeggiando il bluff sui falsi annunci dei dazi al 10 per cento. Per Giorgia Meloni è un fallimento su tutta la linea". Lo dichiara Simona Bonafè, vicepresidente dei deputati Pd.

 

12/07/2025 - 18:15

"Meloni, l’amica 'geniale' di Trump. Per gratificarlo ha firmato spese NATO al 5%, ha garantito alle big tech Usa tassazione agevolata al G7, ha difeso la sua diplomazia da reality. In cambio? Dazi al 30%, un salasso per le nostre imprese. Patrioti contro l’interesse nazionale". Così su X il deputato del Pd Enzo Amendola che posta una foto di Meloni, La Russa, Tajani e Salvini in posa all'Ambasciata americana in occasione della Festa del 4 luglio scorso. 

12/07/2025 - 17:37

“È ridicolo che Fdi e Lega tentino ora di scaricare sull'Unione Europea la responsabilità dei dazi del 30% imposti da Trump. Salvini e Meloni hanno fatto di tutto per accreditarsi come interlocutori privilegiati del presidente americano e hanno osteggiato ogni fase della trattativa con l’Unione Europea. Sentire oggi che il problema sarebbe 'l’Europa' ha dell’incredibile. I ministri della Lega, con Salvini e Giorgetti in prima fila, insieme a quelli di Fratelli d’Italia, hanno giurato sulla Costituzione ma stanno agendo contro l’interesse del Paese. In altri contesti, questo comportamento verrebbe definito per quello che è: un tradimento. E chi lo compie, dei traditori”. Così il capogruppo Pd in commissione Bilancio alla Camera, Ubaldo Pagano.

12/07/2025 - 16:44

“Mi auguro che da qui al primo agosto ci possa essere ancora spazio per una trattativa tra la UE e l’amministrazione americana per giungere ad un accordo commerciale equo e che non penalizzi pesantemente le imprese italiane ed europee come avverrebbe se l’annuncio odierno di Trump non venisse modificato. Un insuccesso significherebbe una guerra commerciale senza senso che avrebbe un peso enorme nelle relazioni transatlantiche e che quindi va scongiurato. Mi auguro si possa giungere ad un’intesa soddisfacente per entrambe le parti ma l’UE sia pronta a reagire con determinazione se ciò non avvenisse. E mi auguro che il governo italiano dia forza all’azione europea anziché inseguire ancora l’illusione di improbabili ruoli da pontieri solitari che è sempre più smentita dai fatti”. Così Lorenzo Guerini del Partito Democratico.

12/07/2025 - 16:26

"La diplomazia dei selfie di Meloni ha fallito. Trump ha fatto Trump e ha deciso di imporre dazi al 30% sull’Europa. Una guerra commerciale. Si mettano in campo reazioni o la crisi sarà terribile. Siamo stanchi di patrioti che diventano agnellini quando entrano alla Casa Bianca". Lo scrive su X Arturo Scotto, capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera.

12/07/2025 - 15:48

Dai dazi USA un colpo mortale a imprese e lavoratori.

“Donald Trump ha formalizzato dazi del 30% sull’Unione Europea, una scelta gravissima che mette a rischio il nostro export, danneggia il Made in Italy e avrà ricadute pesantissime su imprese, lavoratori e famiglie. Parliamo di meno ordini dall’estero, rischio licenziamenti e un contraccolpo sull’intero tessuto produttivo del Paese”. Così Marco Furfaro, capogruppo Pd in commissione Affari Sociali alla Camera e membro della segreteria del Partito Democratico, commenta la decisione di Donald Trump di fissare al 30% i dazi sull’Unione Europea.

“Meloni, che solo pochi mesi fa si proclamava ‘pontiera’ con Washington e celebrava il suo viaggio come un trionfo diplomatico - aggiunge l'esponente dem - continua a tacere. Salvini, che indossava il cappellino MAGA e salutava la vittoria di Trump come ‘un bel giorno di sole per il mondo’, come sempre scompare. Il governo dei patrioti, quello del ‘prima gli italiani’, non ha il coraggio di dire una parola in difesa dell’Italia”.

“Il governo Meloni - conclude Furfaro - esca dall’ambiguità, dica chiaramente quali contromisure intende prendere in Europa per tutelare le nostre imprese e i nostri lavoratori. Difendere l’Italia non significa fare i sovranisti sui social. Significa alzare la testa quando serve. Non accetteremo che a pagare le loro sceneggiate internazionali siano le persone comuni”.

 

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