03/07/2025 - 16:58

“In risposta alla surreale nota stampa di Bonguerrieri urge rispondere perché la solita pratica di propaganda e disinformazione che questo governo pratica si fermi e smetta di speculare sulla pelle di alluvionati e dei territori. Nessuna schizofrenia, patologia che eviterei di tirare in ballo nel rispetto di chi ne soffre davvero. La malafede invece la rimandiamo al mittente, ovvero a coloro che da una parte usano toni trionfalistici approvando migliorie che vi chiediamo da due anni e che avete sempre, voi sí, rifiutato o ignorato. Oggi arrivate, dopo aver ripristinato un clima collaborativo che avevate contribuito ad avvelenare con le accuse dei vostri ministri a regione e sindaci - questo governo non è un bancomat, accuse di mala gestione, conferenze stampa in piena emergenza per polemizzare contro chi stava salvando vite, ricordate? Siamo al secondo Commissario in due anni, il quale con spirito repubblicano sta lavorando a stretto contatto con regione e sindaci e che grazie a questa cooperazione si sono fatti significativi passi in avanti. A loro, ai territori, ai sindaci, ai comitati degli alluvionati va il sostengo per aver lavorato nonostante tutto e nonostante le mancanze e le migliorie che solo oggi avete concesso loro dopo due anni di richieste. Il decreto risulta insufficiente sulla prospettiva, quella chiedono i cittadini, sapere se potranno rimanere nei propri territori perché le Istituzioni stanno realmente affrontando la crisi climatica e le sue conseguenze con serietà e responsabilità. Questo il punto che abbiamo reputato gravemente insufficiente e che ha motivato il voto contrario. Lasci stare quindi i malati psichiatrici e se ci chiedete se siamo in malafede allora no, siamo coerenti ed esigenti per i nostri territori e per il diritto a restare dei nostri cittadini e delle nostre imprese” così la deputata democratica Ouidad Bakkali.

03/07/2025 - 16:34

“Fratelli d’Italia torna all’attacco per riproporre un bel condono sotto forma di ravvedimento speciale per chi aderisce alla seconda versione del concordato preventivo biennale. Un’ipotesi già respinta dal governo, ma che ora rispunta grazie a un emendamento al decreto fiscale presentato dal presidente della commissione Finanze Marco Osnato (FdI)”. Così la deputata dem Maria Cecilia Guerra, componente della commissione Bilancio e responsabile nazionale Lavoro del Partito Democratico.

“Si tratta dell’ennesimo tentativo di piegare la leva fiscale a una concezione profondamente clientelare: provvedimenti di favore per gruppi ben identificati di contribuenti, con l’obiettivo evidente di ottenerne il sostegno elettorale. Ma così facendo – prosegue l’esponente Pd – si costruisce un fisco colabrodo, dove a parità di reddito si pagano imposte profondamente diverse. Un sistema in cui chi rispetta le regole viene doppiamente penalizzato: paga più degli altri e subisce la concorrenza sleale di chi, evadendo le imposte, può offrire prezzi più bassi senza alcuna conseguenza.”

“La morale, purtroppo, resta sempre la stessa: rubare alla collettività non è considerato un furto. Il Partito Democratico continuerà a contrastare con forza questa deriva, per difendere un principio basilare di equità fiscale e rispetto delle regole”, conclude 

 

03/07/2025 - 11:29

“Proprio mentre si espone a Montecitorio la borsa di Paolo Borsellino come simbolo del contrasto alla criminalità organizzata, il Governo in fase di conversione del decreto presenta un emendamento al DL Infrastrutture che va nella direzione opposta: dare rilevanza soltanto alle comunicazioni interdittive della prefettura e non più alle informazioni interdittive significa restringere di molto il campo dei controlli antimafia.

È un passo indietro pericoloso. Significa abbassare la soglia di attenzione e aumentare il rischio di infiltrazioni mafiose nei cantieri pubblici. Uno strumento rigoroso viene oggi messo in discussione con una forzatura che il Quirinale aveva già evidenziato in passato. Non si tratta di un dettaglio tecnico, ma di una scelta politica. Una scelta che, combinata al DL Sicurezza, disegna un sistema opaco e pericoloso: da un lato si limita il dissenso delle comunità e dei territori su temi che li riguardano, dall’altro si accelerano gli affidamenti smorzando l'entità dei controlli, anche per opere già senza trasparenza sui costi, come il Ponte sullo Stretto”, dichiara Valentina Ghio, vicepresidente del gruppo PD alla Camera e componente della Commissione trasporti.

“Abbiamo presentato immediatamente un sub emendamento per contrastare questa deriva pericolosa: la prevenzione antimafia non è un ostacolo, ma una garanzia per lo Stato, per le imprese sane, per i cittadini. la legalità si difende, ogni giorno, con scelte coerenti e responsabili, non indebolendo i suoi strumenti più solidi”, conclude Ghio.

 

02/07/2025 - 19:00

“E’ appena pervenuto un emendamento firmato dal governo, in fase di conversione del Decreto Infrastrutture, che di fatto allenta le maglie della legislazione antimafia. La destra ci aveva già provato in passato, ma il Quirinale era intervenuto. Passare dalla informativa alla comunicazione restringe la platea di quelli che non avrebbero i requisiti per partecipare alle gare e aumenta il rischio di permeabilità rispetto alle infiltrazioni mafiose. Non possiamo permettercelo. Utilizzeremo tutti gli strumenti che abbiamo a disposizione per impedire questo scempio”.

Così il capogruppo Pd in commissione Trasporti alla Camera, Anthony Barbagallo.

 

 

02/07/2025 - 18:25

“Oggi la Camera ratifica l’ennesimo decreto sugli eventi catastrofali. Un testo non all’altezza delle emergenze che stiamo vivendo, a partire dalla mancanza di prospettiva e organicità. Un provvedimento che ha un approccio sbagliato e di corto respiro, che aggiusta i precedenti decreti anche grazie a proposte che il Pd aveva presentato ormai due anni fa, se parliamo dei territori alluvionati, e un anno fa, se ci riferiamo ai territori dei Campi Flegrei. Richieste che erano giunte dai territori e dai loro amministratori. Bene almeno che la maggioranza abbia compreso che commissariare i governi locali non paga né elettoralmente, né sul fronte della ricostruzione e della prevenzione”.

Così la deputata democratica Ouidad Bakkali, intervenendo in Aula alla Camera per annunciare il voto contrario del Pd al Dl Alluvioni.

“Un programma straordinario di riduzione del rischio idraulico e idrogeologico da un miliardo in dieci anni - ha aggiunto - è un segnale insufficiente, disarticolato e non in grado di rendere efficace una strategia nazionale, che purtroppo continuiamo a non avere. Non si garantisce così il diritto a restare nei propri territori. Non si contrasta in questo modo l’abbandono progressivo di molte zone a partire da quelle collinari, spesso all’origine della forza devastatrice di fango e acqua che arrivano a valle. Anche sui Campi Flegrei nessuna strategia chiara: siamo al terzo decreto dopo 10mila scosse, 130 edifici inagibili e una popolazione in allarme. In questo modo - ha concluso - il negazionismo climatico e l’approccio emergenziale continuerà a fare morire le persone e a portare distruzione e disperazione nei nostri territori”.

 

02/07/2025 - 16:30

Come Pd siamo molto preoccupati della pericolosa deriva per la cultura nel nostro Paese. Questo governo sceglie di sottrarre autonomia alla cultura per sottoporla al controllo politico, penalizzando diverse realtà anche sul piano occupazionale”. Lo ha detto la deputata Giovanna Iacono durante il Question Time alla Camera con il ministro Giuli.
“Le commissioni, organi che dovrebbero essere indipendenti, hanno bocciato il finanziamento di diversi festival non tenendo conto della qualità artistica dei progetti proposti, come previsto dalle indicazioni delle tabelle ministeriali, ma per ragioni non chiare”, ha sottolineato la parlamentare dem. “Il decreto relativo l'accesso ai contributi pubblici nell'ambito dei Festival Multidisciplinari provoca forti preoccupazioni nel mondo della cultura: i gravi tagli mettono a rischio le realtà di rilevanza nazionale e internazionale. Sono 29 i festival storici esclusi, attivi da anni e sostenuti, nei passati trienni, dai contributi ministeriali, tra di essi anche lo storico Festival di Sant’Arcangelo. Purtroppo il ministro Giuli non ne chiarisce le motivazioni e se ne lava le mani”, conclude Iacono.

 

02/07/2025 - 16:05

È grave il tentativo del ministro Nordio di tirare per la giacchetta il Presidente della Repubblica in una polemica politica per difendere il decreto sicurezza, decreto peraltro tutto sbagliato. Si tratta di un comportamento inaccettabile da parte di un ministro che dovrebbe piuttosto spiegare perché la giustizia italiana è al collasso. La verità è che Nordio, anziché affrontare i tanti problemi della giustizia, impiega il suo tempo per attaccare le opposizioni e la magistratura. Colpisce, poi, il tono con cui il ministro affronta il tema drammatico del sovraffollamento carcerario: ricette semplicistiche, annunciate da anni e sempre con superficialità, che ignorano la complessità del problema e la necessità di riforme strutturali. Il Ministro Nordio conferma purtroppo l’inadeguatezza al ruolo che ricopre.

Così Federico Gianassi, capogruppo Pd in commissione Giustizia di Montecitorio. 

 

02/07/2025 - 12:49

Servono poteri speciali per presidenti di Regione

“Sul tema delle alluvioni, il punto è non 'se' ma 'quando' accadrà di nuovo. Il cambiamento climatico travolge il pianeta, ma questo governo non se ne accorge e non dà risposte. Per le alluvioni in Romagna, l'esecutivo provó a dire che la responsabilità era della Regione e dei comuni. Poi ciò che successe e sta succedendo in tutta Europa, purtroppo ha evidenzato che il cambiamento climatico produrrà ancora danni soprattutto per i territori fragili che, per loro natura, sono sotto il livello del mare o in ambiti idrografici morfologicamente vulnerabili. L'intervento statale non può fermarsi alla sola emergenza tamponata con le nomina governativa di commissari nelle regioni, spesso come una clava politica per attaccare i territori. Quando si parla di calamità come le alluvioni c'è il tema delle risorse necessarie, dell'impianto normativo e della governance per i ristori e il pronto intervento nell'emergenza e la pianificazione. Chi è sul territorio, i presidenti di Regione, devono avere la responsabilità, ma anche gli strumenti per agire e rispondere”. Lo dice il deputato Pd, Andrea Gnassi, intervenendo in Aula sul decreto eventi alluvionali.
“Ci ricordiamo – continua il parlamentare - i cittadini romagnoli nel fango a rimboccarsi le maniche mentre la politica del governo arrancava nelle polemiche e il ministro Musumeci da Roma alimentava le difficoltà dando colpe ai comuni e alle regioni del centrosinistra". ”Sono necessarie misure e leggi che diano strumenti e poteri speciali ai presidenti di Regione e questo per far sì che la responsabilità di agire a cui sono chiamati, possa avere gli strumenti perché possa essere esercitata. Bisogna dare ai presidenti di Regione la possibilità di avvalersi, come per i Commissari, di soggetti tecnici competenti a supporto delle decisioni importanti, sia di emergenza sia di pianificazione. I commissari passano i presidenti restano sul campo. Il resto, è davvero inutile, a parte la propaganda che un governo non dovrebbe fare, almeno sulla prevenzione delle calamità  governativa”, conclude Gnassi.

 

02/07/2025 - 12:35

“Nordio fa un altro scivolone istituzionale trascinando il Presidente della Repubblica in una polemica politica per difendere un decreto del Governo che ha scritto lui stesso, e questo è profondamente scorretto. Occorre una gran malafede anche solo per citare il Presidente in relazione a valutazioni tecniche non gradite formulate dall’Ufficio del Massimario della Cassazione. Il primo a doversi preoccupare di eventuali rilievi di incostituzionalità è proprio il Ministro”. La deputata e responsabile Giustizia del Pd Debora Serracchiani replica al ministro della Giustizia Carlo Nordio in merito all'intervento del Massimario della Cassazione sul decreto Sicurezza.

“Il dato è che ancora una volta – aggiunge Serracchiani - Nordio attacca la magistratura, in modo scomposto e allarmante, confermando un’impostazione ideologica che vuole delegittimare il ruolo della magistratura e a piegare la giustizia agli interessi della maggioranza”.

“Tecnicamente dilettantistica e moralmente riprovevole la banalizzazione del sovraffollamento carcerario che – sottolinea la deputata dem – a un anno dal decreto Carceri continua a peggiorare nello strumentale disinteresse del Governo e tra le chiacchiere del Guardasigilli”.

 

02/07/2025 - 12:20

“Non ci sorprende affatto che anche l’Ufficio del Massimario della Corte di Cassazione sollevi seri dubbi di legittimità costituzionale sul decreto Sicurezza voluto dal governo Meloni. È quanto da tempo sosteniamo e che, con coerenza, ribadiscono costituzionalisti, penalisti, le Camere penali e ora l’autorevole Ufficio del massimario della Corte di Cassazione”.
 Lo dichiara la deputata Debora Serracchiani, responsabile nazionale Giustizia del Partito Democratico.

“È singolare – prosegue l’esponente dem – che il presidente del Consiglio e il ministro Nordio si dicano stupiti o addirittura increduli di fronte a questi rilievi. Al contrario, ci saremmo aspettati maggiore rispetto per i principi costituzionali da parte di chi ha la responsabilità di aver scritto il provvedimento, visto che si tratta di un testo del governo. Il ministro Nordio, magistrato per quarant’anni, invece di liquidare con sarcasmo il parere della Cassazione, dovrebbe preoccuparsi del livello sempre più basso di qualità normativa raggiunto dal suo governo. Il decreto Sicurezza non fa sicurezza. Introduce misure che nulla hanno a che fare con la tutela dei cittadini e molto con la propaganda. Si passa da un panpopulismo emozionale a un vero e proprio sadismo penale: carcere per donne incinta e bambini, la pena per la resistenza passiva, la repressione del dissenso civile e pacifico. Si colpiscono lavoratori in presidio come accaduto a Bologna, smentendo le promesse fatte in Aula da esponenti della stessa maggioranza”.

“La denuncia del presidente Mattarella sulla drammatica condizione degli istituti penitenziari – conclude Serracchiani – impone al governo un cambio di passo che finora è mancato. Il decreto
Carcere, tanto sbandierato, si è rivelato inutile. Le carceri italiane restano sovraffollate, le condizioni di vita e di lavoro sono intollerabili. I suicidi tra detenuti e agenti sono un segnale drammatico. Il Partito Democratico continuerà a vigilare, a presentare interrogazioni, a ispezionare gli istituti e a chiedere soluzioni concrete. Il ministro Nordio si svegli”.

 

02/07/2025 - 11:44

Mentre le comunità locali continuano a farsi carico dei bisogni dei territori, il Governo Meloni impone nuovi tagli che rischiano di compromettere la tenuta sociale e istituzionale del Paese.

È questo il senso dell’iniziativa promossa dall’On. Nadia Romeo, parlamentare del Partito Democratico, e dal Coordinamento Nazionale dei Piccoli Comuni Italiani, che mercoledì 2 luglio, alle ore 16.00, terranno una conferenza stampa presso la sala stampa della Camera dei Deputati sul tema “Tagli senza precedenti: il futuro degli enti locali – Dal collasso della finanza locale alle proposte di rilancio dei Comuni”.

Accanto alla deputata Romeo e al portavoce del Coordinamento, Virgilio Caivano, interverranno Elena Maria Gubetti, sindaca di Cerveteri (Roma), Nicola Zanca, sindaco di Gaiba (Rovigo), e Alessandro Gisoldi, tra i promotori della proposta di legislazione differenziata per i piccoli Comuni.

Nel corso della conferenza verrà lanciato l’allarme sui tagli indiscriminati previsti dalla manovra finanziaria: oltre 3 miliardi di euro sottratti agli enti locali tra il 2025 e il 2029. Si tratta di misure che colpiscono in modo particolare i Comuni più piccoli, cancellando risorse vitali per garantire servizi essenziali, manutenzione delle opere pubbliche, interventi per le fasce più deboli e contrasto allo spopolamento.

Ma l’incontro non sarà solo occasione di denuncia. I promotori presenteranno anche proposte concrete per invertire la rotta: dalla riallocazione delle risorse inutilizzate del PNRR al rifinanziamento del Decreto Crescita, fino all’avvio di una nuova stagione legislativa per i piccoli Comuni, fondata su semplificazione, autonomia e responsabilità.

In particolare, la proposta di legislazione differenziata, elaborata dal Coordinamento, punta a riconoscere una cornice normativa più adatta alla realtà dei piccoli centri, per garantire loro strumenti specifici, risorse adeguate e maggiore capacità decisionale.

Per i Comuni italiani, e per l’Italia intera, non è più il tempo dei tagli, ma delle scelte coraggiose.

L’evento sarà trasmesso in diretta streaming sul canale ufficiale della Camera dei Deputati.

 

01/07/2025 - 19:47

Domani, nel corso del question time alla Camera, il gruppo parlamentare del Partito Democratico interrogherà il Ministro della Cultura Alessandro Giuli in merito ai criteri adottati dal Ministero per l’attribuzione dei fondi ai festival culturali. Al centro della questione, il decreto del Direttore generale Spettacolo (rep. n. 741 del 27 giugno), che regola l’ammissione al triennio 2025-2027 e all’annualità 2025 degli Organismi dell’ambito Multidisciplinare – Festival multidisciplinari e Prime Istanze triennali. Il provvedimento avrebbe escluso dai finanziamenti 29 festival storici, attivi da anni e sostenuti nei passati trienni (14 festival multidisciplinari, 8 festival di danza e 7 festival di teatro). Il PD denuncia un evidente problema di trasparenza. "Da quanto emerge – scrivono i dem - le Commissioni incaricate della valutazione non avrebbero basato il giudizio esclusivamente sulla qualità artistica, ma anche su parametri non previsti a quel livello della selezione. “Diversi membri delle commissioni – si legge nei verbali – avrebbero lamentato l’influenza di informazioni e parametri extra qualitativi”. Una scelta che rischia di avere conseguenze gravi: si stima la perdita di 50 mila di giornate lavorative, con un impatto diretto su artisti, tecnici e operatori – in particolare i più giovani – e un danno economico per tutto l’indotto legato ai festival. Per il gruppo del PD, questi tagli sono solo l’ultima manifestazione di una gestione confusa e opaca della politica culturale da parte del Ministero, e rivelano “una preoccupante situazione di continua prevaricazione istituzionale”. Il Partito Democratico chiederà domani al Ministro Giuli di chiarire i criteri adottati e di rispondere alle preoccupazioni di un intero settore. Sul tema, e in particolare su quanto sta accadendo al Festival di Santarcangelo di Romagna, è intervenuto oggi il deputato democratico Andrea Gnassi, che ha accusato il Governo di aver trasformato le commissioni del MiC da organi tecnici a "manganello politico", utilizzato per colpire chi non si allinea alle volontà dell’attuale gestione del Collegio Romano.

27/06/2025 - 19:26

«La Corte di Cassazione ha confermato numerose criticità nel cosiddetto decreto sicurezza. Non c'erano i requisiti di “necessità e urgenza”, sono stati introdotti molti nuovi reati e si sono alzate le sanzioni in modo sproporzionato.

Tutte le persone audite nel corso dei lavori parlamentari – giuristi, magistrati, avvocati e altri esperti – avevano segnalato simili criticità, soprattutto per quanto riguarda norme che incidono direttamente su diritti fondamentali. Ma anche in questa occasione il Governo è rimasto sordo a ogni rilievo, respingendo tutte le nostre proposte di modifica e rifiutando qualsiasi confronto di merito» – così il deputato democratico Matteo Mauri, Responsabile Nazionale Sicurezza del Partito Democratico.

«Il decreto sicurezza, invece di garantire maggiore sicurezza, mette a rischio il nostro sistema di libertà e diritti.

È grave e preoccupante che le forze di governo usino la sicurezza come strumento di propaganda, anziché affrontarla seriamente.

E dopo poche settimane da questo sciagurato decreto il Governo ne sta già addirittura annunciando un altro.

È arrivato il momento di correggere gli errori commessi, non di farne altri. Questa continua rincorsa a dannose politiche securitarie deve finire immediatamente. L'Italia non può pagare le spese della continua rincorsa a chi fa peggio tra Meloni e Salvini», conclude Mauri.

 

27/06/2025 - 15:52

“Decreto Sicurezza un vero disastro. A certificarlo la Corte di Cassazione con la relazione dell'Ufficio del Massimario e del Ruolo, Servizio Penale. Cosa diranno ora Meloni e le destre Che è sempre colpa dei giudici politicizzati o che, come si dovrebbe, avvieranno una rigorosa riflessione per correggere le astruse e pericolose norme approvate? Non siamo in realtà così ottimisti poiché è ormai chiaro che le destre non vogliono governare ma comandare, su tutto e su tutti, anche annullando i poteri di equilibrio e di bilanciamento imposti dalla Costituzione. Ed allora continuano ad abusare della decretazione d'urgenza anche quando le circostante non lo consentirebbero, mettendo insieme argomenti tra loro eterogenei”.

Così il capogruppo Pd in Commissione parlamentare d’inchiesta sugli Ecoreati e segretario di Presidenza della Camera, Stefano Vaccari.
“Severa - aggiunge - è la critica della Cassazione su questa metodologia ma anche nel merito sono molti i rilievi che attestano l'esuberanza legislativa del governo pronta a colpire il dissenso anche quello pacifico, ad aggravare le criticità nelle carceri, a superare il buon senso con l'allargamento dello spettro dei reati e delle pene.
Come se non bastasse il governo si inventa la misura proibizionista sulla canapa in spregio alle regole comunitarie e inventandosi una pericolosità inesistente. Mettono sul lastrico un intero comparto senza prevedere periodi transitori per consentire, attraverso sostegni economici dovuti, la riconversione delle imprese. Ed ora? Sorgeranno conflitti costituzionali e ci saranno vertenze nel Tribunali. Non se ne sentiva davvero il bisogno - conclude - ma ancora una volta in sede di governo si ragiona con la pancia e le manette anziché utilizzare testa e costituzione per rispondere agli interessi del Paese”.

 

27/06/2025 - 15:32

"La Cassazione, in una relazione diffusa in questi giorni, boccia punto per punto lo sciagurato "decreto sicurezza" voluto dal governo e dalla maggioranza. Tutte le criticità che noi avevamo denunciato sia in commissione sia in aula, sono ora evidenziate dall'autorevole parere della Cassazione. Il "decreto sicurezza" è un provvedimento liberticida che mina diritti fondamentali dei cittadini come la libertà di manifestare e di protestare. Per non parlare dell'art.31 che legittima la creazione e la direzione si organizzazioni terroristiche da parte di agenti dei servizi segreti.
Un provvedimento che niente ha a che fare con la sicurezza dei cittadini ma che punta alla repressione dei diritti e delle libertà fondamentali.
Davanti al parere della Cassazione, il governo non può restare indifferente: faccia un passo indietro e riconsideri tali norme". Lo dichiara Laura Boldrini deputata PD e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.

 

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