“La comunità internazionale intervenga per un cessate il fuoco immediato e per far entrare a Gaza tutti gli aiuti necessari. A rischio altri 85mila morti nei prossimi mesi”
“Siamo arrivati al valico di Rafah per dire con le nostre voci e i nostri corpi che la comunità internazionale si deve attivare per un cessate il fuoco immediato e duraturo. Non c’è più tempo da perdere la popolazione civile di Gaza sta morendo e se non si fermano le bombe il rischio sono altri 85mila morti nei prossimi sei mesi. La catastrofe umanitaria è arrivata a proporzioni inaudite: 6000 bambini orfani e persone che muoiono per denutrizione e disidratazione, oltre che per mancanza di medicinali ed epidemie”, così la deputata e vicepresidente PD alla Camera Valentina Ghio dal Valico di Rafah dove si trova con una delegazione di altri 13 parlamentari dell’opposizione e diverse associazioni per una missione umanitaria.
“La comunità internazionale – prosegue Ghio - deve intervenire per fermare l'arbitraria decisione delle autorità di rigettare molti degli aiuti che arrivano. Durante il viaggio verso Rafah abbiamo visto 1500 camion carichi fermi da un mese o anche due. Una scena inaudita. Nel centro di stoccaggio della Mezzaluna Rossa egiziana abbiamo visto le merci rigettate dai controlli israeliani per generiche ragioni di sicurezza. C’erano incubatrici per bambini; sussidi per disabili e anziani; cassette mediche; generatori, tutto rigettato, anche il cioccolato per i bambini, perché considerato bene non di prima necessità. Il blocco di questo materiale, in molti casi salvavita è inaccettabile e la comunità internazionale non può non intervenire”.
“Siamo qui – conclude la vicecapogruppo PD alla Camera - per chiedere con forza che i governi, a partire dal nostro, intervengano per far entrate a Gaza tutte le merci necessarie per ragioni umanitarie, e si attivino per un cessate il fuoco che fermi questa immane catastrofe”.
"Due giorni fa a Roma in Campidoglio, abbiamo condannato unitariamente le autorità russe per quanto accaduto ad Aleksej Navalny. E sono tanti coloro che rischiano la libertà e la vita solo perché contrari a Putin, non solo gli avversari politici. Lo sanno bene le persone LGBTQIA+ contro cui si è scagliata, qualche settimana fa, una sentenza della Corte Suprema che dichiara "illegale" il "movimento lgbtqia+ internazionale" aprendo di fatto alla persecuzione di tutte le persone LGBTQIA+, non solo russe, e a tutti coloro che ne promuovono i diritti. Una decisione che risponde alle esplicite richieste del governo, a riprova della scarsissima indipendenza della magistratura in Russia da cui alcuni si aspettano che faccia chiarezza su quanto accaduto a Navalny.
E ci sono già stati i primi arresti: un giovane fotografo, una ragazza che indossava un paio di orecchini arcobaleno, ad esempio.
Oggi ho chiesto al governo italiano di attivarsi per assicurare pieno sostegno alle persone lgbtqia+, alle attiviste e agli attivisti per i loro diritti, e a chi si batte per la libertà in Russia. La sottosegretaria Maria Tripodi ha ricordato che l'Italia è impegnata a contrastare ogni forma di violenza e discriminazione contro le persone LGBTQIA+ negli organi internazionali preposti, ma questa maggioranza è composta dalle stesse persone che applaudirono, vergognosamente, all'affossamento del ddl Zan, nella scorsa legislatura. Una legge che puntava proprio a questo: combattere l'odio, la violenza e la discriminazione per genere, orientamento sessuale, identità di genere e disabilità.
Non ci fermeremo: continueremo a chiedere che qualsiasi paese in cui le persone lgbtqia+ sono perseguitate, in cui l'omosessualità è dichiarata illegale o, addirittura, in cui si rischia la pena di morte vengano considerati "non sicuri" garantendo così, a chi scappa da quei luoghi, la protezione dovuta". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.
“Il bonus mamme annunciato con toni trionfalistici dal Governo Meloni è una misura di sostegno esigua e ingiusta, perché premia solo le donne con contratto a tempo indeterminato e taglia fuori milioni di lavoratrici”. Lo afferma in una nota la deputata del Partito Democratico Michela Di Biase, capogruppo in commissione bicamerale Infanzia e Adolescenza.
“L’annuncio lo ricordiamo tutti, 250 euro al mese di sgravi contributivi per ogni madre lavoratrice – spiega Di Biase -. La realtà l’abbiamo conosciuta con l’arrivo della circolare Inps. Il bonus mamme riguarderà infatti solo le mamme di almeno due figli con contratto di lavoro a tempo indeterminato, con un meccanismo paradossale che avvantaggerà i redditi più alti a scapito di quelli più bassi”.
“La vera iniquità sta nel fatto che si tratta di una misura che taglia fuori proprio le donne in condizioni di maggiore fragilità, precarie e quindi maggiormente a rischio durante la maternità. Infatti – sottolinea la deputata Pd - non riceveranno il bonus le madri di un solo figlio, anche se con disabilità, e le lavoratrici domestiche, le pensionate, le lavoratrici a tempo determinato, le libere professioniste, le disoccupate e le collaboratrici occasionali. Altro che bonus mamme – conclude Michela Di Biase - questa misura somiglia solo ad un altro slogan senza contenuto, come ormai ci ha abituate il Governo Meloni”.
"La lettera inviata a Giorgia Meloni con le proposte del Patto per un nuovo welfare spero siano ascoltate dal governo perché ad ora il lavoro dell’esecutivo è insufficiente, fatto di propaganda e annunci vuoti sulla pelle degli anziani. Dalla pandemia in poi è stata chiara a tutti l’urgenza di un intervento per assicurare agli anziani la possibilità̀ di avere percorsi di cura dignitosi e il più possibile fatti di assistenza domiciliare. Servizi che nel nostro Paese o mancano o sono completamente insufficienti. Il governo invece di seguire la legge delega costruita dal Governo Draghi e intervenire su questi punti ha costruito una misura, come la prestazione universale, che universale non è. Si tratta di una sperimentazione spot che arriverà a poco più di 25mila persone. Con l’aggravante che oltre ad essere non autosufficienti bisogna pure essere poveri. Un provvedimento che doveva essere una riforma di sistema invece è una scatola vuota fatta senza coinvolgimento delle organizzazioni che rappresentano gli anziani, senza un’idea di fondo e con requisiti ferrei escludenti. Arrivano persino a legare la disabilità al reddito solo per evitare che il provvedimento sia più largo e preveda più risorse. Le politiche di un nuovo welfare avrebbero bisogno di risorse (in Italia spendiamo 270 euro l’anno per un non autosufficiente contro una media Ue di 584), ma soprattutto di politiche serie sui servizi domiciliari e su prestazioni davvero universali. Qui siamo solo alla propaganda". Lo dichiara Marco Furfaro, capogruppo in commissione affari sociali e membro della segreteria nazionale del Pd.
"Mai più". E' così che si disse, quando il mondo scoprì l'orrore assoluto della Shoah, della deportazione e dell'uccisione di sei milioni di ebrei e con loro di oppositori politici, donne considerate asociali, omosessuali, Rom, persone con disabilità, testimoni di Geova.
Una persecuzione sistematica, voluta dal regime nazista tedesco con la complicità, in Italia, di quello fascista, contro persone colpevoli solo di essere chi erano.
Mai più. Per questo coltiviamo la memoria, costruiamo monumenti, installiamo pietre di inciampo, apriamo musei, conserviamo con cura le testimonianze di chi è sopravvissuto. Per questo bisogna condannare e contrastare con forza ogni rigurgito antisemita e ogni forma di odio contro intere categorie di persone perché, come scrive oggi Edith Bruck, sopravvissuta alla Shoah, in una bellissima intervista "la memoria deve essere inclusiva".
Pochissimi come il popolo ebraico di tutto il mondo sanno cosa vuol dire la negazione all'esistenza. E per questo, come ha detto il presidente Mattarella, "chi ha sofferto il turpe tentativo di cancellare il proprio popolo dalla terra, sa che non si può negare a un altro popolo il diritto a uno Stato".
Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritto umani nel Mondo.
“Il 27 gennaio del 1945 furono abbattuti i cancelli del campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau e il mondo intero aprì gli occhi sulle nefandezze perpetrate dal nazismo contro gli ebrei, i prigionieri politici, i rom e sinti, gli omosessuali, i disabili, uomini e donne ma anche bambini e bambine, verso cui si è manifestato un odio razziale senza scampo e senza limiti, al punto di organizzare un’intera macchina statale per il loro sterminio. Ogni volta che si agita l’odio, che si perseguita qualcuno per la sua sola appartenenza a un popolo, a una razza, a un genere, a un’identità, ci si ricordi che l’uomo è stato capace di arrivare fino ai campi di sterminio, ai treni per i deportati, ai rastrellamenti, ai forni, alle torture più efferate. Oggi celebriamo, ricordiamo, manifestiamo la Giornata della Memoria. Perché i sopravvissuti sono sempre meno, e perché è ingiusto che il carico mentale del ricordo, del racconto, della diffusione sia solo su loro e le loro famiglie, già fin troppo ferite e provate da quello che è stato. A noi tocca mantenere vivo il loro vissuto e soprattutto lavorare sempre affinché non si ripeta mai più e vengano estirpate per sempre le radici profonde di cotanto male”.
Lo scrive il deputato democratico, Stefano Vaccari, segretario di Presidenza della Camera, in un articolo pubblicato sull’Huffington Post.
Secondo ‘No’ ad agevolazioni disabili
“Non era evidentemente sufficiente, per il Governo Meloni, scaricare debiti da capogiro su migliaia di imprese e centinaia di migliaia di cittadini. Imprese e famiglie che – va ricordato – stanno rischiando il baratro perché ‘colpevoli' soltanto di essersi affidati ad una legge dello Stato. Con l’ultimo decreto-legge sui bonus edilizi questo Governo si accanisce anche contro i disabili, limitando senza alcuno scrupolo le agevolazioni per l’abbattimento delle barriere architettoniche. Abbiamo chiesto di abrogare quell’articolo che molto poco ha a che fare con il provvedimento che stiamo esaminando. La maggioranza ha detto di nuovo ‘No’, confermando la linea dell’esecutivo: la mobilità delle persone con disabilità e la loro qualità della vita è fuori dalla lista di priorità della destra.”
Così Claudio Stefanazzi, deputato PD e componente della Commissione Finanze.
“In questi mesi ne abbiamo viste di tutti i colori ma il cinismo dimostrato in questo caso non ha onestamente precedenti.”
Mercoledi 24 gennaio alle ore 11.30 presso la sala stampa della Camera dei deputati.
"Impedire altri 'casi Improta', la vicenda giudiziaria di Elena Improta e di suo figlio nato con disabilità a seguito del parto, costretta a pagare spese giudiziarie pari a oltre 300mila euro". Questi in sintesi i contenuti della proposta di legge dal titolo 'Istituzione di un Fondo di garanzia a beneficio delle parti soccombenti in giudizi relativi a danni subiti dal neonato a seguito del parto e impossibilitate al pagamento' che verrà presentata mercoledi 24 gennaio alle ore 11.30 presso la sala stampa di Montecitorio. Parteciperanno alla conferenza stampa i deputati dem promotori della proposta Ilenia Malavasi e Marco Simiani ed Elena Improta.
"Il nostro atto vuole colmare un paradosso normativo su cui il Parlamento è chiamato a riflettere e confrontarsi; occorrono norme e risorse
per sostenere concretamente una famiglia che ha trovato la forza ed il coraggio di trasformare una drammatica vicenda personale in una progetto solidale di accoglienza, di inclusione e speranza rivolto alle altre persone con disabilità. Chi ritiene di aver subito un danno grave durante il parto non può aver paura di difendersi perché potrebbe essere costretto a pagare ingenti spese processuali (come accaduto ad Elena Improta) e le conseguenze non possono ricadere sul caregiver che si occupa non solo di suo figlio ma di tante famiglie in difficoltà. Ci appelliamo alla sensibilità di tutte le forze politiche affinchè possano sostenere questa proposta", concludono Ilenia Malavasi e Marco Simiani.
Maggioranza in imbarazzo, serve chiarimento in Parlamento
“Il Ministro Abodi, di cui abbiamo traccia ormai solo grazie a interviste o agenzie, rinvia per il terzo mese consecutivo il suo parere su una proposta di legge a mia prima firma e condivisa, in Commissione, da tutti i gruppi parlamentari, su extratassazione degli utili di società di scommesse sportive per generare un fondo strutturale di 80 mln euro annui, da destinare alla promozione dello sport di base, degli stili di vita, dello sport per persone disabili e per la lotta alla ludopatia attraverso le società sportive. Tutto ciò nello stesso giorno in cui annuncia che quei fondi lui vuole destinarli alle società di serie A di calcio.
Invece di continuare a nascondersi e a umiliare la Commissione ed esibirsi sui giornali, venga in Parlamento a spiegare perché rifiuta il parere su un’iniziativa promossa in maniera unanime da tutto il Parlamento. Venga, se questo è, a esprimere il suo parere negativo e si misuri con il voto della commissione. È il Ministro per lo sport o il Ministro del calcio di serie A? È il Ministro per lo sport o il presidente della federazione nascondino? Soprattutto è un Ministro che vuole rispettare il lavoro del Parlamento o lo ritiene un fastidioso accessorio?” Così in una nota il deputato e responsabile nazionale Sport del Pd, Mauro Berruto.
"La legge di bilancio ha tagliato qualsiasi sostegno a favore delle persone più fragili, della cura e del sociale. Dopo aver tagliato di 400 milioni di euro al fondo a sostegno delle persone con disabilità, aver definanziato il fondo affitti ed eliminato il reddito di cittadinanza, la destra ha avuto il coraggio di non rifinanziare il Fondo dedicato al contrasto dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione (Dna). Un piccolo fondo che negli ultimi due anni ha potuto contare su 25 milioni che servivano agli enti, alle associazioni e alle famiglie per costruire una progettualità inclusiva in tutte le regioni d’Italia. Nel 2023, in Italia circa 4.000 persone sono morte per la mancanza di cure connesse ai disturbi alimentari. Purtroppo di anoressia, bulimia, binge eating e di tutte le sfumature meno conosciute di DCA si muore. E non perché siano malattie incurabili, ma perché non ci si può curare subito e bene. Servirebbero risorse, il governo le taglia. E non solo hanno tagliato le poche risorse indispensabili per fronteggiare questo dramma, ma il governo si ostina a non voler riconoscere i DNA autonomamente nei LEA per garantire prestazioni sanitarie e sociosanitarie adeguate ai singoli casi. Il governo premia gli evasori e fa cassa sulla pelle di persone che hanno delle patologie, una roba inquietante". Così in una nota Marco Furfaro, capogruppo in commissione Affari sociali e componente della segreteria del Partito Democratico.
Prima hanno tagliato 400 milioni di euro per le persone con disabilità con la legge di bilancio, ora eliminano le detrazioni fiscali per i lavori che eliminano le barriere architettoniche.
Cioè una misura utile a fare in modo che ogni persona possa vivere la propria vita in autonomia.
La destra italiana: premia gli evasori e si accanisce con le persone con disabilità.
Dovete solo vergognarvi.
“Ormai questa maggioranza ogni giorno che passa svela sempre più il suo volto. Nuove tasse, precarietà, stretta sulle pensioni, sfruttamento dei lavoratori, accanimento sui più deboli. Ma come se tutto questo non bastasse sotto gli occhi di tutti è ormai plastico anche l’attacco alle persone con disabilità. Proprio questo governo e proprio Giorgia Meloni che diceva di essere in prima linea per le battaglie delle persone con disabilità. Tagliare di 400 milioni il fondo per la disabilità, questo è il loro impegno. Espropriare 400 milioni a chi ne ha bisogno per fare cassa sulla pelle delle persone, questo è il loro impegno. E non contenti sono arrivati a livelli mai raggiunti prima. Attraverso un emendamento con due commi: nel primo per mascherare il taglio di 400 milioni di euro si aumentano i fondi di 320,4 milioni, nel secondo si ripristina il taglio della stessa cifra. Un'operazione di raggiro, propaganda e menzogna degna di epoche buie. Dovrebbero vergognarsi. La disabilità è una responsabilità collettiva e la politica ha il dovere di garantire i giusti strumenti per poter permettere a una persona disabilitata, e non disabile, di potersi autodeterminare.
Togliere in questo modo altri fondi, che già sono insufficienti per una piena autonomia, significa essere responsabili di ulteriori disabilità. E oggi in aula, bocciando l'emendamento a mia prima firma che prevedeva ripristino dei fondi tagliati, questo governo dimostra al Paese di essere non solo responsabile ma anche inadeguato”. Lo ha dichiarato il deputato democratico Marco Furfaro, capogruppo in commissione Affari sociali e componente della segreteria nazionale del Pd.
"Altre menzogne e altra vergogna, sempre alle spalle delle persone con disabilita'. Questa volta è il turno della Ministra Locatelli, annunciando un fantasmagorico aumento dei fondi che in realtà non esiste, ma è il frutto di un'operazione di propaganda degna di altre epoche. Con un emendamento dei relatori di maggioranza alla legge di bilancio, non solo posticipano al 2026 i fondi per le persone con disabilita', ma fanno un'operazione surreale: prima - come dice Locatelli - aumentano i fondi di 320,4 milioni di euro (lasciando intendere di mettere mano al taglio previsto di 400 milioni), per poi immediatamente ripristinare il taglio della stessa cifra. Cosa che, ovviamente. La ministra omette. Quindi, rimane il taglio ma si fa un'operazione subdola, per dare l'idea di rimettere soldi che invece vengono nuovamente tagliati. Una vergogna inaudita, un giochino per la propaganda che vuole nascondere il fatto che hanno tagliato i fondi per le persone con disabilita' come nessun governo aveva mai fatto". Lo dichiara il capogruppo in commissione Affari sociali alla Camera e componente della segreteria nazionale del Pd, Marco Furfaro.
“Un altro teatrino vergognoso, in cui si prendono in giro le persone con disabilità: il governo Meloni ancora una volta fa cassa sulla pelle delle persone più fragili. Con un emendamento dei relatori di maggioranza alla legge di bilancio, non solo posticipano al 2026 i fondi per le persone con disabilità, ma fanno un'operazione surreale: prima aumentano i fondi di 320,4 milioni di euro (lasciando intendere di mettere mano al taglio previsto di 400 milioni), per poi immediatamente ripristinare il taglio della stessa cifra. Quindi, rimane il taglio ma si fa un'operazione subdola, per dare l'idea di rimettere soldi che invece vengono nuovamente tagliati. Una grande presa in giro per i cittadini che hanno bisogno, ma soprattutto una cosa di una vergogna inaudita, un giochino per la propaganda che vuole nascondere il fatto che hanno tagliato i fondi per le persone con disabilità come nessun governo aveva mai fatto”.
Lo dichiara il capogruppo in commissione Affari sociali alla Camera e componente della segreteria nazionale del Pd, Marco Furfaro.
Grande successo del primo incontro nazionale del dipartimento sport del Partito Democratico, “Diritto allo sport!” oggi a Prato.
Il saluto della segretaria Elly Schlein, del Presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, del Sindaco di Prato Matteo Biffoni e poi 4 ore filate di idee, proposte di legge e interventi delle sei donne e sei uomini che compongono il dipartimento sul rapporto fra sport e lavoro, salute, ambiente, sud, equità di genere, diritti, disabilità, enti locali, scuola e cultura.
A guidare, dal palco del teatro “Il Garibaldi”, l’On. Mauro Berruto, già CT della nazionale maschile di volley, oggi parlamentare e responsabile delle politiche per lo sport del Partito Democratico che ha raccontato il lavoro fatto nel 2023 e indicato l’agenda 2024. Oltre 200 persone in sale in rappresentanza di società (fra cui quelle che hanno concretamente aiutato a Prato e Campi Bisenzio durante l’alluvione” enti di promozione, federazioni e tanti militanti. La registrazione dell’evento sarà presto disponibile sui canali social del Partito Democratico.
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