“Chiediamo alla ministra Locatelli di ripristinare immediatamente, fin dalla legge di bilancio per il 2024, le risorse previste dalla legge delega sulla disabilità e, qualora in tempi brevi non fossero adottati i decreti attuativi, di destinare i 350 milioni di euro già previsti per il 2023 ad interventi straordinari a favore delle persone con disabilità e delle loro famiglie”. Così Ilenia Malavasi, deputata Pd componente della commissione Affari sociali della Camera, nel corso del Question time, illustrando l’interrogazione del PD alla ministra per le disabilità.
Nella replica Marco Furfaro, capogruppo in commissione Affari sociali alla Camera, rivolgendosi alla ministra ha parlato di “un’altra promessa non mantenuta, sulla pelle delle persone che hanno bisogno. Non era il tempo per dare soldi alle persone con disabilità, ma in questi mesi il tempo per premiare gli evasori fiscali, di fare sanatorie e condoni per oltre un milione di euro lo avete trovato. Avete trovato il tempo per i rave, la farina di insetti, la carne coltivata. Dio, Patria e Famiglia. Quanto abuso di parole così nobili e sacre. Ma se tagliate 350 milioni di euro per la disabilità e altrettanti all’assegno unico, significa che le uniche famiglie che vi interessa difendere sono le vostre. Vi riempite la bocca della parola Patria ma poi la tradite tutti i giorni. Quella Patria fatta anche da tutte quelle persone che aspettavano un supporto da voi negato. Ma la vostra vera Patria è quella degli interessi di parte. Questo è il punto, perché la disabilità è una responsabilità collettiva che non esiste di per sé: è la società che la crea nel momento in cui non garantisce i giusti strumenti per poter permettere a una persona disabilitata, e non disabile, di potersi autodeterminare. Ecco perché togliere altri fondi che già sono insufficienti per una piena autonomia significa essere responsabili di ulteriori disabilità. E la responsabilità di questa deriva è tutta vostra”.
"Ormai questo governo ci ha abituato ai proclami e agli annunci vuoti. La presidente Meloni ha dichiarato, a più riprese, la volontà di costruire politiche per la natalità e a sostegno della genitorialità, in particolare delle madri lavoratrici. Ma come tutte le bugie anche questa ha le gambe corte e ci troviamo di fronte ad un gioco delle tre carte vergognoso. Dopo il taglio al fondo per la disabilità scopriamo che il governo ha deciso di tagliare anche 350 milioni che erano previsti per rendere più stabile e strutturale la misura dell’assegno unico. Una decisione sbagliata e controproducente che va ad impattare contro una misura che in questi anni difficili è stata un sostegno primario ed importante. Queste non sono politiche per la natalità ma scelte sbagliate fatte sulla pelle delle famiglie". Così in una nota Marco Furfaro, capogruppo in commissione affari sociali e componente della segreteria nazionale del Partito Democratico.
“Togliendo 350 milioni di euro alla disabilità, per coprire il buco da 15 miliardi del Superbonus, il governo dimostra, ancora una volta, di colpire sempre le fasce più fragili e bisognose della popolazione. Quei fondi, che dovevano andare per l’attuazione della legge delega sulla disabilità, anziché essere usati per altro, con il gioco delle tre carte, potevano essere trasferiti su un capitolo di spesa a sostegno di servizi essenziali per le persone disabili, come il diritto alla mobilità, al lavoro, alla scuola, per costruire progetti di vita autonomi e indipendenti. Ma il governo, invece di programmare e pianificare, decide di agire in emergenza e lascia indietro il welfare: anche perché quei soldi non verranno riportati nel capitolo di spesa a cui sono stati tolti fino al 2025, quando sarà pronta la legge delega sulla disabilità. Questo vorrà dire meno risorse per servizi essenziali, gravando su molte famiglie che fanno i salti mortali ogni giorno, e già da tempo segnalano le difficoltà ad avere risorse e servizi. In Liguria ad esempio, la scuola inclusiva per i bambini con disabilità è iniziata molto in ritardo e a macchia di leopardo per mancanza di personale, come più volte segnalato dalle associazioni, e il problema delle liste d’attesa per le attività ambulatoriali di riabilitazione per centinaia di bambine e i bambini disabili, non è ancora stato risolto. In questo modo il governo non garantisce la tutela dei diritti essenziali ai cittadini, soprattutto a chi ha più bisogno di sostegno e rischia di far diventare un miraggio le politiche per progetti di vita indipendente”, così la deputata e vicepresidente PD alla Camera Valentina Ghio rispetto alla decisione del governo di tagliare 350milioni di euro alla disabilità.
“E’ evidente che la vicenda giudiziaria di Elena Improta e di suo figlio nato con disabilità a seguito del parto abbia creato un paradosso normativo su cui il Parlamento è chiamato a riflettere e confrontarsi; e soprattutto che non siano sufficienti apprezzamenti o vaghi impegni per sostenere concretamente una famiglia che trovato la forza ed il coraggio di trasformare una drammatica vicenda personale in una progetto solidale di accoglienza, di inclusione e speranza rivolto alle altre persone con disabilità”: è quanto dichiara il deputato Pd Marco Simiani, intervenendo oggi martedì 3 ottobre a Montecitorio sulla discussione della sua interrogazione.
“Chi ritiene di aver subito un danno grave durante il parto non può aver paura di difendersi perché potrebbe essere costretto a pagare ingenti spese processuali (come accaduto ad Elena Improta) e le conseguenze non possono ricadere nel caregiver che si occupa non solo di suo figlio ma di tante famiglie in difficoltà. Mi appello alla sensibilità di tutte le forze politiche affinchè si raggiunga una soluzione condivisa, rispettosa dei poteri sanciti dalla Costituzione”: conclude Marco Simiani
"Quello che è successo allo scalo di Francoforte ad un giovane tredicenne disabile italiano a cui è stato impedito di salire insieme alla famiglia su un volo Lufthansa regolarmente prenotato è gravissimo e ha anche privato il ragazzo dei farmaci salvavita che erano già stati imbarcati con il bagaglio. Il governo ed in particolare il ministro dei trasporti Salvini oltre a difendere l’indifendibile, come il generale Vannacci, si occupi anche dei nostri connazionali umiliati e privati dei diritti essenziali all'estero": è quanto dichiarano i deputati Marco Simiani, Andrea Casu e Ilenia Malavasi annunciando sulla vicenda una interrogazione parlamentare.
"Un comportamento arrogante, inqualificabile ed in palese violazione degli accordi europei sulle garanzie di assistenza ai disabili di cui devono essere accertate al più presto tutte le responsabilità. Ci attendiamo dal governo una presa di posizione rapida e ferma che favorisca al più presto scuse ufficiali e risarcimenti adeguati alla famiglia coinvolta da parte di tutti i responsabili. Episodi di questo genere non devono più verificarsi": concludono.
“Prevedere un fondo di garanzia da parte dello Stato, al fine di consentire il diritto di difendersi da parte di chi ritiene di aver subito un danno grave durante il parto, stabilendone le condizioni di accesso, anche in relazione al modello Isee, in determinati casi nei quali viene contestata la responsabilità medica per deficit neurologici o fisici gravi sul neonato, conseguenti al parto, per sostenere la famiglia, qualora questa sia la parte soccombente, oltre a continuare a fornire il patrocinio gratuito per chi ne ha diritto in base alle normative vigenti”: è quanto chiedono in una interrogazione al governo i deputati Pd Marco Simiani, Ilenia Malavasi, Nicola Zingaretti, Andrea Casu, Laura Boldrini, Federico Gianassi, Gian Antonio Girelli, Emiliano Fossi e Simona Bonafè.
“L’atto di sindacato ispettivo è finalizzato ad evitare altri casi come quello di Elena Patrizia Improta e di suo figlio, nato con gravissime disabilità, che dopo 27 anni di causa civile per risarcimento danni è chiamata, in base alle sentenze, al pagamento delle spese di giudizio per un importo complessivo di 276.000 euro, non essendo stata appurata nessuna responsabilità in capo alla struttura sanitaria. La conclusione di questa vicenda, oltre a gravare ulteriormente sulla famiglia, potrebbe infatti scoraggiare altri cittadini, in situazioni simili, ad intraprendere cause legali, nella legittima difesa dei propri diritti".
“Questo debito rischia inoltre di compromettere le attività del progetto ‘La Casa di Mario’, una esperienza virtuosa di ‘Dopo di noi’ basata sulla coabitazione tra persone normodotate e persone con disabilità, realizzata e portata avanti da Elena Patrizia Improta e dalla sua famiglia, al quale ha dedicato la propria vita, dando risposte, aiuto e accoglienza a tante altre famiglie. Una struttura quindi che garantisce alle persone con disabilità un progetto di vita in un ambiente familiare, integrato nella comunità ed in rete con il territorio, ma che potrebbe non avere un futuro a causa delle pendenze economiche conseguenti alla causa civile". Per questo motivo "sollecitiamo i ministri competenti a intraprendere ogni iniziativa utile, anche per mantenere e garantire la disponibilità degli appartamenti che accolgono “La Casa di Mario”, che rischiano di essere aggrediti per pagare le ingenti spese legali, affinché questo importante progetto del Dopo di noi possa continuare ad esistere, garantendo così la continuità dei progetti di vita delle persone con disabilità che qui vivono, in un contesto sereno e familiare" concludono i deputati Pd.
“La vicenda di Elena Improta, la donna con un figlio nato con un grave disabilità in conseguenza del parto e che dopo 27 anni di causa civile con una clinica è oggi costretta a pagare 300 mila euro di spese legali, interroga le istituzioni e la politica sulla necessità di individuare soluzioni che possano coniugare sentenze della Magistratura con i diritti delle famiglie. Lo Stato deve farsi carico di questo tipo di situazioni, dimostrando solidarietà concreta alle famiglie e prevedendo un patrocinio gratuito. Il diritto di rivendicare la verità e chiedere giustizia non può infatti dipendere dalle condizioni economiche delle famiglie che rischiano di vedersi eroso tutto il patrimonio, garanzia di una vita dignitosa Lavoreremo in Parlamento per elaborare e presentare una norma di legge per sanare queste palesi ingiustizie”: è quanto dichiarano i deputati Pd Marco Simiani ed Ilenia Malavasi.
Dichiarazione di Andrea Casu Deputato PD e Segretario PD Roma
“L’On Trancassini si fa prendere la mano e dimostra con disarmante innocenza quanto ancora bruci la sconfitta subita dalla destra a Roma nel 2021. Stia tranquillo il coordinatore di Fratelli d’Italia nel Lazio, Gualtieri c’è e lavora per rimettere in moto Roma; nei fondi straordinari che è riuscito a intercettare, nelle decisioni coraggiose che non venivano prese da anni, dagli impianti per chiudere il ciclo dei rifiuti, ai cantieri ripartiti per la manutenzione delle metropolitane che erano fermi da 15 anni, a quelli per il rifacimento in profondità di centinaia di km di strade. E ancora le potature decuplicate, le 500 case popolari assegnate in un anno e mezzo rispetto alle poche decine di prima, la riduzione delle rette nei nidi e l’aumento dell’assistenza agli anziani e alle persone con disabilità minori. Fino all’evidente rilancio dei grandi eventi nazionali e internazionali, che da tanto tempo sembravano quasi evitare la Capitale. Roma non solo sta recuperando gli anni persi dietro a incapacità e demagogia, ma ha proprio cambiato l’idea che da noi non si possano fare le cose, come dimostra il caso dello stadio della Roma. Non stupisce affatto che Trancassini fatichi a percepirlo, visto che come riferimento di buon governo porta la terrificante esperienza della Giunta Alemanno che, nonostante la serrata competizione con altre recenti amministrazioni, continua a distanza di anni a concorrere per il triste primato di peggiore Amministrazione cittadina di sempre, sia in termini di immobilismo che di inadeguatezza.”
Gravissimo
Dichiarazione di Marco Furfaro, capogruppo dem in commissione Affari Sociali e componente della segreteria del Partito Democratico.
"In Italia l’inclusione scolastica per tutti è ancora un miraggio. Siamo ancora costretti a fare i conti con moltissimi casi di discriminazione e purtroppo quello che sta succedendo a Roma ad alcune famiglie è davvero insopportabile. Quattro ragazzi con disabilità grave sono stati di fatto esclusi dalla scuola pubblica. I genitori si sono visti rifiutare l’iscrizione al primo anno, per l’anno scolastico 2023/24 della scuola secondaria di secondo grado, per mancanza di posti. Una motivazione inaccettabile. Parliamo di quattro ragazzi con disabilità, certificata ai sensi della L. 104/92 art. 3 comma 3. Le famiglie hanno iscritto i ragazzi rispettando i termini imposti dalla circolare ministeriale, scegliendo per i loro figli le scuole secondarie di secondo grado più adeguate alle loro difficoltà ma anche alle loro attitudini, per assicurargli il diritto allo studio e per garantirgli apprendimenti utili per il loro futuro. Una circostanza gravissima per un Paese in cui la scuola dovrebbe rappresentare il vero punto di riferimento e sostegno per i ragazzi e per le loro famiglie. Per questo ho presentato immediatamente un’interrogazione al ministro Valditara per chiedergli se è a conoscenza di questa vicenda e cosa intenda fare per porre rimedio e dare risposte rapide alle richieste delle famiglie".
Così Marco Furfaro, capogruppo dem in commissione Affari Sociali e componente della segreteria del Partito Democratico.
ggi, mercoledì 10 maggio, alle ore 14.00, presso la sala stampa di Montecitorio, si svolgerà la conferenza stampa di presentazione di una nuova proposta di legge a sostegno delle madri con disabilità.
La proposta, nata dalle esperienze raccolte dall’associazione DisabilmenteMamme, sarà presentata a prima firma dall’On. Gribaudo, Vicepresidente del PD e della XI Commissione Lavoro, insieme a Marco Furfaro, Responsabile PD iniziative politiche, contrasto alle disuguaglianze, welfare. Alla conferenza stampa interverranno Antonella Tarantino e Laura Coccia, Presidente e portavoce di DisabilmenteMamme, e Laura Miola, dottoressa in comunicazione digitale e influencer.
Domani, mercoledì 10 maggio, alle ore 14.00, presso la sala stampa di Montecitorio, si svolgerà la conferenza stampa di presentazione di una nuova proposta di legge a sostegno delle madri con disabilità.
La proposta, nata dalle esperienze raccolte dall’associazione DisabilmenteMamme, sarà presentata a prima firma dall’On. Gribaudo, Vicepresidente del PD e della XI Commissione Lavoro, insieme a Marco Furfaro, Responsabile PD iniziative politiche, contrasto alle disuguaglianze, welfare. Alla conferenza stampa interverranno Antonella Tarantino e Laura Coccia, Presidente e portavoce di DisabilmenteMamme, e Laura Miola, dottoressa in comunicazione digitale e influencer.
“Il primo Documento di economia e finanze del governo Meloni si caratterizza per una preoccupante assenza di visione, strategie e risorse. A fronte di un aumento delle entrate determinato dall’inflazione si registra una sostanziale stabilità della spesa nominale e, pertanto, una riduzione in termini reali del livello di finanziamento dei servizi pubblici. Non vengono previste risorse per voci fondamentali come pensioni, riforma del sistema pensionistico e Opzione donna, istruzione, attuazione della delega fiscale, progressivo invecchiamento della popolazione. La sanità, in particolare, non rientra tra le priorità, visto che il rapporto spesa sanitaria/Pil scende dal 6,9% del 2022 al 6,2% nel 2026, un valore addirittura inferiore a quello prepandemico del 2019 pari al 6,4%, come se la pandemia non ci avesse insegnato che un sistema sanitario efficiente e universalistico è il primo baluardo a difesa della salute del singolo e della collettività”.
Lo dichiarano i deputati dem della commissione Affari sociali della Camera, Marco Furfaro (capogruppo), Paolo Ciani, Gian Antonio Girelli, Ilenia Malavasi e Nicola Stumpo.
“Inoltre - aggiungono i parlamentari dem - mentre l’Istat certifica che oltre un quarto della popolazione è a rischio povertà o esclusione sociale, dal prossimo mese di agosto a più di 600mila persone verrà sospeso il reddito di cittadinanza, poi abolito dal primo gennaio a favore di misure poco chiare (Gil, Pal, Gal) e con meno risorse disponibili. Infine, il Def non stanzia nessuna risorsa aggiuntiva per disabili, anziani e fasce più deboli della società, perché si considerano le politiche di welfare come politiche di mero costo e non di investimento. Per tutte queste ragioni - concludono - il Partito Democratico ha espresso il parere negativo al documento proposto dal governo Meloni e dalle forze della destra”.
“Ringrazio Elly Schlein per la scelta di confermarmi come responsabile delle Politiche dello sport per il Partito Democratico. Un grande partito come il nostro, principale forza di opposizione, ha il dovere di occuparsi con grande attenzione di un tema così sensibile, a maggior ragione alla luce delle imminenti riforme, quella che porterà lo sport nella nostra Carta costituzionale e quella che finalmente riconoscerà la dignità e i diritti di lavoratrici e lavoratori sportivi. Nascerà un dipartimento che guiderò con orgoglio e che si occuperà di sport in relazione a lavoro, salute, ambiente, parità di genere, disabilità, enti locali. Ci occuperemo dello sport di vertice come di quello per tutti, con un’attenzione particolare al Sud del nostro Paese. A breve proporrò alla segretaria i nomi delle persone a cui sto pensando per far nascere questo dipartimento”.
Lo dichiara il deputato dem, Mauro Berruto.
“La fotografia dell’Italia che ci consegna oggi l’Istat conferma tutte le nostre preoccupazioni. Abbiamo un Paese in cui le differenze tra Nord e Mezzogiorno sono drammatiche. Al Sud, ad esempio, la spesa pro-capite per il welfare territoriale è la metà della media nazionale e poco più di un terzo di quella del Nord-Est. Quasi un comune su tre nelle regioni meridionali non è in grado di offrire assistenza domiciliare agli anziani fragili. Abbiamo 155 euro di spesa in meno in media per ciascun minore residente, 917 euro in meno per una persona con disabilità, 49 euro in meno per l’assistenza agli anziani. Certo, parliamo di problemi storici e nessuno pensa di dare responsabilità dirette al governo Meloni. Ma una cosa è certa, la strada intrapresa da questa destra va nella direzione di ampliare queste divergenze. L’incapacità, se non addirittura la resa, nello spendere presto e bene le risorse europee attraverso il Pnrr, da un lato e il progetto di riforma costituzionale con la cosiddetta autonomia differenziata, dall’altro, rappresentano due macigni su ogni ipotesi di riscatto nazionale. Avevano detto di essere pronti, ma in questi sei mesi abbiamo visto solo issare bandierine propagandistiche e nulla per il futuro dell’Italia”.
Lo dichiara il capogruppo del Partito Democratico in commissione Politiche europee alla Camera, Piero De Luca.
“Lo sport è un fatto sociale totale. Dunque, un fatto culturale, ovvero quella straordinaria espressione, insieme spirituale e fisica, capace di educare la testa prima del fisico. Tutto ciò richiede, come ogni allenatore sa bene, scienza e arte. Tecnica e ispirazione. Per questo la collocazione scelta, l’articolo 33, è quella ideale. Lo sport fra arte e scienza, che ‘sono libere’ come libero ne è il loro insegnamento. Ed è inoltre un ponte fra l’articolo 32 (diritto a cure e salute nella forma universalistica) e l’articolo 34, che tutela il diritto all’istruzione. Ecco che allora il neonato ‘diritto allo sport’ non solo avrà necessità di politiche pubbliche per poter essere reso accessibile a tutte le cittadine e i cittadini, senza differenza di genere, età, orientamento sessuale, talento, abilità o disabilità, provenienza geografica, soprattutto di disponibilità economica. Perché non è un segreto che nel nostro Paese, nella stragrande maggioranza dei casi, fa sport solo chi se lo può permettere”.
Così il deputato dem, Mauro Berruto, co-relatore della proposta di legge costituzionale sull’inserimento dello sport in Costituzione, intervenendo in Aula per dichiarare il voto favorevole del Gruppo Pd.
“Lo sport - aggiunge - ha un valore educativo: dunque occorre poter esercitare un diritto che è anche uno splendido dovere. Ha un valore sociale: dunque strumento di inclusione, relazione, costruzione del senso del sé. Ed ha un terzo valore che la Repubblica riconoscerà, quello del benessere psicofisico da esso generato. E, infine, pensate a cosa può fare lo sport per quegli 800mila ragazzi e ragazze di seconda generazione, che sono nati qui, studiano qui, sognano grazie allo sport di rappresentare il nostro Paese. Esisterà un diritto allo sport e occorrerà trovare il modo per dare loro il passaporto italiano e non solo per meriti sportivi, ma perché è giusto! È un voto che determina un cambio di paradigma, che metterà lo sport al centro delle priorità delle politiche. Un voto - conclude - quello di tutto il Parlamento, che riconosce un fatto: parla di milioni e milioni di persone che hanno tenuto in piedi lo sport del nostro Paese, di società, dirigenti, volontari, amatori, dilettanti, che lo hanno fatto con pochissime risorse, ma con un enorme e inesauribile motore: la forza di volontà”.