23/04/2025 - 09:00

"Finalmente ieri il governo pare abbia risolto la questione degli acconti Irpef per il 2025, che saranno calcolati correttamente in base alle tre aliquote attualmente in vigore e non più secondo le quattro precedenti. Un intervento necessario e atteso, previsto dal decreto-legge approvato dal Consiglio dei Ministri, che corregge una stortura evidenziata prima dai Caf Cgil e successivamente dal Partito Democratico in un question time presentato in Commissione Finanze lo scorso 26 marzo”. Così il deputato Virginio Merola, capogruppo Pd in commissione Finanze.

“Rimane ancora aperta e urgente - prosegue l’esponente dem - la questione dei redditi più bassi, in particolare quelli compresi tra 8.500 e 9.000 euro, che a causa delle modifiche fiscali introdotte da questo governo rischiano una perdita secca di 1.200 euro all’anno. Il 29 gennaio scorso, la rappresentante del governo aveva annunciato un impegno all’estensione del trattamento integrativo, attraverso una revisione dei criteri di spettanza per garantire un sostegno maggiore ai lavoratori a più basso reddito”.

“Ora attendiamo - conclude Merola - che a quell’impegno seguano atti concreti: non possiamo accettare che le fasce più fragili vengano lasciate indietro da una riforma fiscale che dovrebbe invece tutelarle”.

 

01/04/2025 - 15:30

“Un sistema fiscale funziona se fa vera lotta all’evasione e se riscuote davvero le tasse. Questa destra al governo, la destra delle tasse come pizzo di Stato (Meloni dixit) non vuole o non è in grado di farlo. Il grosso dei recuperi di evasione è dato dalle sanatorie e condoni e le riscossioni non riescono a scalfire la montagna di arretrati. Troppe procedure, troppe dilazioni, troppe tappe giudiziarie. Adesso parlano di semplificare. Volete un esempio? Propongono di introdurre la possibilità di saldare il debito fiscale in un massimo di 120 rate mensili, senza l'applicazione di interessi. Questa è la riforma delle tasse come pizzo di Stato: per favore, in cambio dei nostri favori, pagate qualcosa…ma ai lavoratori dipendenti e ai pensionati si preleva direttamente, senza rate e senza sconti”. Così il deputato Virginio Merola, capogruppo Pd in commissione Finanze.

28/03/2025 - 12:42

“La Lega ammette il disastro combinato sul cuneo fiscale per i lavoratori dipendenti e prova a correre ai ripari con un emendamento al decreto Pa. Migliaia di lavoratori e lavoratrici si sono trovati beffati con buste paga svuotate dai pasticci del governo. Siamo curiosi di capire se è intenzione di tutta la maggioranza approvare quell’emendamento o se si tratta di una semplice iniziativa propagandistica dei leghisti per acquisire un po’ più di visibilità. Nel frattempo, il governo si svegli e faccia di tutto per riaprire il tavolo per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici che oggi hanno scioperato. E’ una vergogna il silenzio dei ministri Calderone e Urso di fronte alla tracotanza di Federmeccanica”.

Così il capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto, a margine della manifestazione dei metalmeccanici a Roma.

27/03/2025 - 14:08

Noi non siamo favorevoli ai bonus e, soprattutto, non siamo favorevoli al loro utilizzo dentro il sistema fiscale. Perché sono un modo non idoneo di affrontare un problema vero e cioè il tema del sostegno dei redditi delle famiglie. Non è un buon strumento poiché è commisurato al reddito individuale e non al reddito della famiglia e perché difficilmente aiuta gli incapienti. Allora, invece che una riforma fiscale che riforma fiscale non è, il Partito democratico ne ritiene necessaria una che però sia vera, con un'aliquota media che cresca in maniera delicata ma costante al crescere del reddito. Chiediamo un intervento di riordino completo e strutturale dell'Irpef, che segua un principio di equità. Il punto essenziale, infatti, è che a pari reddito si paghi la stessa imposta e che questa sia progressiva per tutti”.

Così il capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto, commentando gli intervenenti in Aula sul tema delle retribuzioni e del potere d'acquisto.

 

27/03/2025 - 13:28

Necessaria riforma più equa

“La riforma fiscale fatta a tappe e toppe del governo Meloni ha creato un sistema incomprensibile e iniquo in cui si mescolano detrazioni e bonus con un esito casuale sulle tasse da pagare.

Intanto le aliquote marginali effettive che ci dicono di quanto cresce l'imposta al crescere del reddito diventano 7, con livelli fino al 56%, alla faccia della semplificazione! E poi acconti gonfiati, contribuenti gabbati sono altri esiti di questo modo di legiferare. E aggiungiamo che tutti i redditi fuori dell'IRPEF, come quelli di capitale, di lavoro autonomo nel forfettario, da affitti, non pagano un euro di addizionale a regioni e comuni.

I giovani con bassi redditi e (falsa) partita Iva pagano più dei dipendenti. Un sistema così è intollerabile. È ora di una riforma fiscale vera che affermi un principio di equità fondamentale: a pari reddito si paghi la stessa imposta”. Lo ha detto in Aula Maria Cecilia Guerra, deputata Pd e responsabile nazionale Lavoro.

 

24/03/2025 - 12:08

“In maniera del tutto opaca e priva di comunicazione adeguata, per il calcolo degli acconti Irpef e delle relative addizionali in sede di dichiarazione dei redditi 2024, si applicheranno ancora le aliquote del 2023, più elevate. Questa operazione rappresenta un vero e proprio prestito forzoso a tasso zero imposto dallo Stato ai contribuenti, senza alcun preavviso e senza possibilità di scelta, costretti a versare somme eccedenti rispetto a quanto realmente dovuto, di cui lo Stato beneficerebbe per un importo complessivo di circa 2 miliardi di euro;
il Governo, invece di ridurre il carico fiscale, sta utilizzando artifici contabili per nascondere un aumento temporaneo della pressione fiscale, posticipando il rimborso delle somme prelevate con un effetto ingiusto e penalizzante;
l'assenza di un reale criterio di progressività nella nuova Irpef evidenzia un’ingiustizia di fondo che grava sui lavoratori dipendenti e pensionati, mentre premia chi ha redditi elevati;
la mancata considerazione di misure compensative adeguate per le fasce più deboli mina il principio costituzionale di equità fiscale e redistribuzione della ricchezza.Questa settimana presenteremo una interrogazione a risposta immediata in commissione finanze per chiedere al Governo dati , trasparenza e quali misure per evitare questa ennesima ingiustizia”. Lo dichiara Virginio Merola capogruppo PD in commissione finanze di Montecitorio.

13/03/2025 - 17:46

“Si apprende dal viceministro Leo che sarebbe pronta l'ennesima lenzuolata di condoni. Il PD rimane fermamente convinto che questa non sia la strada giusta. La politica delle rottamazioni e il continuo via libera all'evasione fiscale minano la credibilità del sistema, riducono il tasso di adesione spontanea e sottraggono risorse fondamentali per garantire un welfare universale, dalla sanità all’istruzione, fino all’assistenza per tutti i cittadini.”

Lo dichiara Virginio Merola, capogruppo PD in Commissione Finanze alla Camera, commentando l’ipotesi di una nuova riapertura dei termini per aderire al concordato preventivo biennale e l’estensione della conciliazione giudiziale anche ai ricorsi pendenti in Cassazione prima del 5 gennaio 2024.

17/02/2025 - 13:34

Comprendiamo le difficoltà di milioni di famiglie e imprese italiane che si trovano a dover fronteggiare arretrati fiscali ingenti, ma la soluzione proposta dalla Lega con la ‘rateizzazione lunga’ rischia di essere solo un palliativo, senza affrontare il nodo centrale: un sistema fiscale più giusto ed equo per tutti.”

Lo dichiara Virginio Merola, deputato e capogruppo Pd in commissione Finanze, in risposta alle dichiarazioni di Alberto Luigi Gusmeroli (Lega), presidente della commissione Attività produttive alla Camera.

“Il vero problema - aggiunge l’esponente dem - è l’iniquità fiscale che pesa su lavoratori dipendenti e pensionati, mentre alcuni segmenti economici continuano a beneficiare di vantaggi sproporzionati. Anziché limitarsi a dilazionare i debiti fiscali accumulati e proporre condoni agli evasori che incentivano l’infedeltà fiscale, il governo dovrebbe concentrarsi su una riforma complessiva dell’Irpef che riduca le disuguaglianze e garantisca un sistema più sostenibile per tutti, soprattutto per il ceto medio, i lavoratori dipendenti e le categorie a basso reddito.”

“Il Partito Democratico - conclude Merola - è favorevole a misure che aiutino chi è in difficoltà, ma serve un approccio responsabile: lotta all’evasione, riduzione della pressione fiscale per chi paga regolarmente e un sostegno mirato per chi si trova in situazioni di reale emergenza economica. Non distinguere tra le persone in vera difficoltà e chi ne approfitta per rinviare il pagamento delle tasse dopo la prima rata aggiunge iniquità e conferma i propositi di evasione.”

 

13/02/2025 - 11:03

“Fermare la chiusura degli uffici giudiziari della Sicilia ed in particolare l’accorpamento delle sedi di Enna e Caltanissetta con quella di Agrigento”.

Lo chiede la deputata del Pd, Maria Stefania Marino, depositando alla Camera un’interrogazione al governo.

“Secondo le indiscrezioni uscite sulla stampa - aggiunge - il piano del ministero dell’Economia è quello di sopprimere gli uffici giudiziari di primo grado di Enna e Caltanissetta entro il prossimo mese di agosto, nonostante siano organi di giurisdizione veri e propri nelle controversie in materia tributari preposte a risolvere le liti tra fisco e cittadini e le cause siano in crescita. Le Corti di Enna e Caltanissetta (insieme ad Agrigento) dovrebbero sostenere infatti una mole di lavoro enorme: nel 2024 la somma dei ricorsi di queste tre province ha raggiunto quasi 8mila unità, in netto aumento rispetto al 2023. Si tratta di un numero molto superiore agli obiettivi della riforma del Mef che vorrebbe unire Corti che presentano complessivamente circa 1500 ricorsi su base annua. E’ necessario fermare questi accorpamenti - conclude - che andrebbero a penalizzare ulteriormente territori marginali, già peraltro privati negli anni scorsi di altri presidi istituzionali”.

 

 

12/02/2025 - 17:22

“Apprendiamo da fonti di agenzia che sarebbe al vaglio del ministero dell’Economia e delle finanze la proposta della Lega, ma anche di Forza Italia, di introdurre la quinta rottamazione delle cartelle con un allungamento del debito a dieci anni e il pagamento con una dilazione massima di 120 rate mensili. Le dichiarazioni di esponenti della maggioranza, evidentemente in contrasto tra loro, da una parte Calandrini (FdI), presidente della commissione Bilancio del Senato e dall’altra Gusmeroli (Lega), presidente della commissione Attività produttive alla Camera, mettono in evidenza le diverse posizioni all'interno della destra in merito alla possibilità di finanziare una nuova rottamazione. Se da un lato la Lega spinge per la rottamazione, dall'altro Fdi solleva dubbi sulla sostenibilità economica e le coperture necessarie. È evidente che il governo non ha una visione chiara su come affrontare la questione, ed è questo che preoccupa il Paese". Così il deputato Virginio Merola, capogruppo Pd in commissione Finanza.

"Il governo Meloni – aggiunge l’esponente Pd - deve chiarire se questa ennesima rottamazione a vantaggio di pochi preclude o ritarderà l’abbassamento dell’Irpef per il ceto medio. Auspichiamo che il ministro Giorgetti e il governo prendano una posizione chiara e diano risposte concrete sulla sostenibilità delle misure fiscali, evitando la confusione che sta alimentando dubbi tra le forze politiche e i contribuenti".

“L'esecutivo – conclude Merola - ha finalmente rottamato il concordato preventivo, come avevamo ammonito già dalla sua introduzione, certificando che la misura nel primo anno di sua applicazione ha dato scarsi risultati, e che quelli relativi al biennio 2026-27 saranno ancora più scarsi. La misura ha consentito ai pochi noti di poterne approfittare, ma la maggior parte dei contribuenti ha scelto di non aderire, evidentemente anche perché le previsioni per l’economia non sono delle più rosee per il prossimo futuro e non hanno reputato così conveniente fissare il livello di imposte da pagare, a prescindere dal reddito che si realizzerà nel prossimo biennio”.

 

29/01/2025 - 18:52

“Il governo, per bocca della sottosegretaria Albano, ha detto che interverrà sui tagli effettuati dallo stesso esecutivo sul cuneo fiscale per i redditi bassi. Fino a 1200 euro. E’ una decisione che, se confermata, rappresenta l’ammissione di un disastro vero che hanno combinato al Mef. Grazie alle denunce della Cgil e dell’opposizione il governo è costretto a fare un passo indietro. La conferma della loro incapacità e improntitudine”.

Così il capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto.

21/01/2025 - 18:52

“Giorgetti dica quanto incide sul gettito fiscale italiano la decisione annunciata da Donald Trump di uscire dall’accordo sulla global miminum tax che richiede alle multinazionali di pagare un'aliquota fiscale minima del 15% in ogni Paese in cui operano” lo chiede il capogruppo democratico nella commissione Bilancio della Camera, Ubaldo Pagano al ministro dell’economia e delle finanze che annuncia un’interrogazione parlamentare sul caso.

15/12/2024 - 10:59

“Il governo e la maggioranza riscrivono metà legge di bilancio, e mettono il bavaglio al Parlamento. Prima provano a farlo con un maxi emendamento del governo, che il regolamento della Camera non ammette. Stoppato questo tentativo da parte delle opposizioni, lo fanno ora con maxi emendamenti dei relatori. Dalla padella alla brace. Una azione di sopraffazione inaudita. Si vogliono costringere le opposizioni, a esprimersi con un solo voto, si o no, su decine e decine di argomenti che riguardano materie diversissime: dal fisco, alla sanità, alle missioni internazionali, alla crisi idrica, allo sport, alle missioni internazionali ecc. Senza potere quindi di distinguere quelli su cui si è d’accordo e quelli su cui non lo si è. Con questo ignobile trucco (fare presentare ai relatori le norme scritte dal governo) non vengono neppure fornite relazioni tecniche (che pure erano state solennemente promesse in commissione sia dal governo che dai relatori). Nessuna trasparenza quindi su come si finanziano le varie misure, nessuna possibilità della commissione Bilancio di controllare il rispetto delle regole di contabilità. Per contingentare i tempi il presidente vuole dare solo 5 minuti a ogni gruppo su ogni emendamento. 5 minuti per parlare di decine e decine di argomenti". Così in una nota della deputata del Pd Maria Cecilia Guerra, componente della commissione Bilancio.

"Un colpo di mano senza precedenti - aggiunge - che crea però un gravissimo e inaccettabile precedente: d’ora in poi non solo si metterà il bavaglio al Parlamento con i voti di fiducia in Aula, ma sarà un prendere o lasciare anche in commissione. Faremo tutto quanto in nostro potere per fermare questa inaccettabile deriva autoritaria, richiamando in primo luogo ai loro doveri istituzionali il ministro dei Rapporti con il parlamento, il presidente della commissione Bilancio e il presidente della Camera che hanno il dovere di stoppare questa procedura".

09/12/2024 - 15:35

"Il ministro della Giustizia Carlo Nordio, proprio durante la Giornata internazionale anticorruzione ci spiega che la corruzione, soprattutto quella transnazionale è un reato sempre più difficile da perseguire e che 'dobbiamo attrezzarci per rispondere in modo adeguato'. Queste dichiarazioni lasciano abbastanza sconcertati considerando che proprio le modifiche introdotte dal Guardasigilli, come la parziale abrogazione del reato di traffico illecito di influenze e la cancellazione del reato dell'abuso d'ufficio vanno proprio nella direzione opposta a quello che servirebbe per contrastare in modo più efficace la corruzione, oltre ad esporci con l'UE correndo il rischio di fare dell'Italia un unicum nel contesto dei grandi Paesi europei". Così il deputato dem Virginio Merola, capogruppo Pd in commissione Finanze.

"Per completezza - ha concluso Merola - occorre purtroppo menzionare anche il tentativo di depotenziare gli sforzi della magistratura inquirente con le limitazioni imposte dalla modifica al codice degli appalti e all'uso delle intercettazioni. La Banca Mondiale evidenzia come la percezione da parte dei cittadini di un sistema corrotto riduca le entrate fiscali. La lotta alla corruzione va di pari passo con la lotta all'evasione fiscale, imponendo sanzioni importanti per chi evade il fisco. Ministro Nordio si rende conto che in tema di corruzione e lotta all'evasione fiscale il governo di cui fa parte è all'eterogenesi dei fini?".

05/12/2024 - 12:02

Hanno appena votato il decreto fiscale che riapre il concordato. Ma non basta: ora è all’esame della maggioranza un provvedimento per una nuova rottamazione delle cartelle. Questa volta una rottamazione davvero straordinaria perché riguarderebbe anche le cartelle future. Quelle degli evasori che verranno. Non parliamo di aiuti a chi non ce la fa a pagare e magari chiede una rateizzazione, ma di un ennesimo condono – più di 20 in due anni di governo – un incentivo indiretto a evadere. A pagare rimarranno i lavoratori dipendenti e i pensionati, i soli che oggi garantiscono il mantenimento dei servizi essenziali, dalla sanità pubblica alla scuola. Perché tra rottamazioni, concordati e condoni nelle casse dello stato è entrato ben poco, ma il messaggio è stato chiaro: non pagare le tasse conviene.
Così in una nota Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati.

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