Giorgia Meloni oggi non si limiti a qualche dichiarazione in una Conferenza, ma dia un segnale di impegno concreto su sviluppo e migrazioni: firmi il Global compact dell’ONU, il patto globale per il governo dei flussi e per lo sviluppo dei paesi da cui partono i migranti.
Così su Twitter la deputata democratica Lia Quartapelle, vice presidente commissione Esteri
Apprendo dalla stampa che il Presidente Zaia ha finalmente preso atto con cognizione di causa che quello della migrazione è un fenomeno complesso che va gestito lasciando da parte la propaganda. I flussi sono in crescita, e forse questo ha fatto fare un bagno di realismo a Zaia, che parla di totale inefficacia dei maxi hub e della necessità di procedere con l'accoglienza diffusa. Presidente, noi del Partito Democratico lo diciamo da tempi non sospetti, come lo dicono anche tantissimi amministratori locali che quotidianamente toccano con mano le difficoltà di dare una risposta sociale adeguata alle persone che arrivano nel nostro territorio. Io stessa in occasione della discussione sul Decreto Cutro ho voluto portare in Aula l'esperienza trevigiana del prof. Antonio Calò proprio sull'accoglienza diffusa. Quando lo dicevamo, però, il partito del presidente del Veneto era in prima linea nel deriderci: siamo contenti che Zaia abbia fatto un passo indietro. Ho però il timore che sia una dichiarazione del tutto ipocrita, visto che non serve dirlo ai giornali: Zaia dovrebbe chiamare Piantedosi e chiedergli subito di sbloccare e investire nei SAI, come i sindaci chiedono. Altrimenti sono solo parole. Infine, chiedendo anche a Zaia di portarla nelle sedi opportune, faccio nuovamente una domanda chiara a Piantedosi, che ho già posto al ministro tramite interrogazione parlamentare: il Governo ha in animo di costruire delle tendopoli o dei maxi hub nei capoluoghi e nel territorio veneto? Se si, lo devono dire subito e assumersi la loro responsabilità davanti agli amministratori e ai cittadini, perché non possono pagare sulla loro pelle l'ipocrisia e la propaganda della Lega.
Così la deputata del Pd Rachele Scarpa.
Meloni ha usato l’aula parlamentare non da presidente del consiglio ma da capo della maggioranza. Un discorso in vista del Consiglio europeo rivolto alla pancia del paese, in posa davanti ai sostenitori, indifferente ai guai interni alla sua coalizione e ai problemi reali. Così facendo porta in Europa un’Italia sempre più isolata e in difficoltà su dossier strategici per il futuro. Dal Mes alla gestione dei flussi, dal Pnrr all’inflazione, Meloni non riesce a chiudere una partita, complice alleati europei imbarazzanti a Roma come a Bruxelles. Prigioniera del suo passato, dei no all’Europa, all’integrazione, non è alzando i toni in Parlamento che riuscirà a mantenere la credibilità che ha fatto dell'Italia una forza propulsiva della storia del continente.
Così in una nota Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati.
il deputato Pd Fabio Porta presenta l'iniziativa dell'intergruppo "Italiaci per un futuro glocal" domani alla Camera
Fabio Porta: “Da emigrazione e immigrazione una risposta “italica” all’avanzare dell’inverno demografico e allo spopolamento delle aree interne del Paese”.
“Aspiranti italiani”, così il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha definito quell’enorme patrimonio di energie vitali che oggi potrebbe costituire la prima grande risposta alla crisi di risorse umane che colpisce l’Italia in maniera ormai cronica e strutturale. Dal bacino della grande diaspora italiana nel mondo e dall’universo ibrido degli italici – emigrati all’estero ed immigrati in Italia – come anche da tutti coloro che guardano al nostro Paese con interesse e simpatia potrebbe arrivare, grazie a politiche attive e innovative, il potenziale umano per invertire la tendenza quasi inesorabile che secondo l’ISTAT ridurrebbe da oggi al 2040 di sei milioni il numero di italiani in età lavorativa. Si tratta di una vera e propria emergenza di carattere anzitutto economico, ma anche sociale e culturale.
La “circolarità dei talenti”, come il Presidente Mattarella l’ha definita rivolgendosi agli italiani all’estero in occasione della Festa della Repubblica, può costituire una prospettiva strategica per lo sviluppo del Paese, a condizione che venga integrata e accompagnata da politiche attive in materia di flussi migratori che, senza strumentali riferimenti a “razze” o “etnie”, possa riferirsi ai “nuovi italiani” nel senso più aperto e inclusivo del termine, che comprende – per esempio – tanto le generazioni di italiani nati all’estero quanto i giovani nati in Italia da genitori stranieri.
Di questi temi si occuperà l’Intergruppo “Italici per un futuro glocal” promosso dall’On. Fabio Porta, con un primo seminario organizzato insieme all’associazione “Svegliamoci italici” e al “Comitato 11 ottobre di iniziativa per gli italiani nel mondo”.
Il convegno si svolgerà domani presso la Sala Matteotti della Camera dei Deputati, dalle ore 15.30. Sarà aperto dai saluti della Vice Presidente della Camera, Anna Ascani e concluso dal Presidente dell’Intergruppo Fabio Porta. Sono previste relazioni di Piero Bassetti, Raffaele Marchetti, Nicola Mattoscio, Carmen Bizzarri, Morena Diazzi e Aldo Aledda, oltre agli interventi di parlamentari aderenti all’intergruppo, degli eletti all’estero e di esperti e protagonisti del mondo dell’emigrazione e dell’immigrazione. Sarà possibile seguire i lavori tramite la pagina web della Camera dei Deputati.
“Oggi, in Commissione Esteri, ho chiesto al governo che l’Italia cessi ogni sostegno diretto o indiretto alle autorità libiche, coinvolte in gravi violazioni dei diritti umani a danno di migranti e richiedenti asilo. Dopo numerose inchieste giornalistiche, testimonianze di Ong e relazioni del segretario generale dell’Onu, ora anche la Missione indipendente delle Nazioni Unite, in un rapporto, denuncia che sotto il controllo di apparati dello Stato libici si consumano detenzioni arbitrarie, omicidi, riduzione in schiavitù, stupri e sparizioni forzate. Come è possibile che, davanti a tale ulteriore dimostrazione di veri e propri crimini contro l’umanità, il governo italiano, pur di bloccare i flussi migratori, arrivi ad accettare che degli esseri umani vengano sottoposti a tutto questo? Basta sostegni a istituzioni che si macchiano di simili delitti”. Lo scrive su Twitter la deputata dem Laura Boldrini, della commissione Esteri della Camera.
“Il passante dell’Alta Velocità rappresenta un'opera prioritaria non solo per Firenze ma per l’intera viabilità nazionale su rotaia”: è quanto dichiara il capogruppo Pd in Commissione Ambiente di Montecitorio presente oggi alla inaugurazione dei lavori per lo scavo del tunnel.
“L’infrastruttura potrà separare i flussi di traffico tra convogli regionali e quelli ad alta velocità. I benefici saranno quindi sia a livello locale che nazionale. E’ evidente che con questo passante potranno essere evitati numerosi disagi come quelli che si sono verificati nelle scorse settimane dove a causa di guasti locali è stato interrotto il traffico tra nord e sud Italia”.
“L’avvio dei lavori del Passante dell’Alta Velocità, atteso da anni, è un passo decisivo per il potenziamento della rete ferroviaria tra Milano e Roma, ma rappresenta anche una svolta nello sviluppo della mobilità dell’intera area fiorentina e regionale. Con la divisione tra i flussi di alta velocità e traffico ferroviario locale e la liberazione dei binari di superficie è infatti possibile finalmente realizzare l’integrazione tra le attuali tramvie e le numerose stazioni presenti nell’area metropolitana messe a disposizione del trasporto pubblico rapido, efficace, moderno e green a sostegno di residenti e lavoratori e della città tutta.” Così Federico Gianassi, deputato del Pd, presente alla inaugurazione dei lavori di scavo del tunnel per la realizzazione del passante fiorentino dell'Alta velocità svolta oggi a Firenze.
Una delegazione di parlamentari del Partito Democratico, composta da Giuseppe Provenzano, responsabile della politica estera del PD, e Laura Boldrini, componente della Commissione Affari Esteri, ha incontrato oggi una delegazione di parlamentari tunisini, formata da Majdi Karbai e Sofiane Makhloufi, del Gruppo Democratico, Oussama Khlifi, presidente del Gruppo Qalb Tounes, Ridha Driss, di Ennahdha, e Imen Ben Mohamed, attivista della società civile ed ex parlamentare.
Al centro dell’incontro i temi relativi alla crisi istituzionale del Paese nordafricano: la situazione economica e la minaccia allo stato di diritto messa in atto dall’accentramento dei poteri nelle mani del presidente Kais Saied.
I deputati dem hanno ribadito il pieno sostegno all’opposizione democratica tunisina, e in particolare hanno sostenuto la richiesta di liberazione immediata e incondizionata di tutti i prigionieri politici - parlamentari, sindacalisti e membri della società civile - e la ripresa del dialogo, presupposti indispensabili per qualsiasi sostegno economico al Paese.
«Rifiutiamo le condizioni del presidente Saied che nei fatti richiede sostegno economico internazionale in cambio del blocco dei flussi migratori - affermano i deputati dem -. Richiesta sostenuta dal governo italiano, che tace sulla stretta autoritaria del presidente tunisino, a differenza di quanto fatto, ad esempio, dalla Germania, dall’Unione Europea e dagli Stati Uniti, che esprimono forte preoccupazione per quanto sta accadendo».
«Cedere - sottolineano i deputati - significherebbe offrire un assegno in bianco nelle mani di un presidente che ha realizzato un colpo di stato, e sta mettendo a tacere con metodi arbitrari e violenti ogni forma di dissenso. Libertà democratiche e diritti umani non si barattano».
“Dal governo e dalla maggioranza nessuna risorsa per sostenere gli enti locali e le organizzazioni della società civile impegnate ad affrontare, anche in Toscana, le problematiche relative all’accoglienza ed all’integrazione dei nuovi migranti”.
A dirlo è Emiliano Fossi, deputato Pd e segretario regionale del partito in Toscana, che ha presentato un ordine del giorno al Decreto Cutro, respinto oggi a maggioranza dall’Aula di Montecitorio.
“Il combinato disposto di un accresciuto numero di persone che si troveranno nell’illegalità - dice Fossi - e di un insufficiente numero di posti idonei ad accogliere dignitosamente le persone nella legalità non potrà che accrescere drammaticamente la conflittualità sociale sul nostro territorio. Ancora una volta la destra, nonostante con il Governo Meloni gli arrivi di immigrati siano notevolmente aumentati, risponde con la demagogia ai problemi del Paese, lasciando i Comuni e gli enti locali soli nella gestione dei nuovi flussi migratori”:
“Ha ragione il presidente Mattarella che richiama l'indissolubilità del rapporto tra agricoltura, economia, imprese e cultura.
L'agricoltura infatti assume un valore strategico nella sfida al contrasto dei mutamenti climatici e dall'uscita dall'era dei combustibili fossili. Per questo l'agricoltura deve essere al centro delle politiche di sviluppo assegnandole ruoli e funzioni che non debbono essere solo legate a elargizioni una tantum ma di contro abbiano un perimetro strutturale, differentemente dalle decisioni finora assunte dal governo. In questo quadro occorre intervenire immediatamente con un nuovo decreto sui flussi migratori stagionali, che il governo Meloni ha abbondantemente e colpevolmente sottostimato, per garantire il personale sufficiente alle imprese dell’agroalimentare, dell’ortofrutta ma anche a quelle del turismo, per consentire di svolgere la loro attività produttiva nella stagione estiva già avviata”.
Lo dichiara Stefano Vaccari, capogruppo Pd della Commissione Agricoltura della Camera.
"Siete andati a Cutro, proprio lì, dove il mare è diventato un cimitero, per produrre un testo normativo che restringe le garanzie dei richiedenti asilo e i diritti delle persone migranti. Proponete, per arginare i flussi migratori, di indebolire la protezione speciale, scaraventando così decine di migliaia di persone in stato di irregolarità. Invisibili per la legge, ma materialmente presenti sul territorio, queste persone sono private della propria dignità, della possibilità di costruirsi una vita in Italia o in Europa.
Certamente con questo decreto, dopo aver colpito le ONG, colpite violentemente gli esseri umani e negate l'evidenza della storia, le ragioni dell'emigrazione: guerra, indigenza, miseria, a cui oggi si aggiunge l'emigrazione climatica.
A voi serve il nemico. Perché senza un nemico l’ossessione identitaria si sfalda.
E allora ci pensano, oltre ai decreti, i vostri ministri della propaganda: il Min. Valditara, che con il suo libro dal titolo: “L’impero romano distrutto dagli immigrati” ci ha ricordato che l’umiliazione è uno strumento educativo.
Oppure il Min. Piantedosi con quelle agghiaccianti parole a commento della tragedia di Cutro in cui sosteneva che la responsabilità della loro morte fosse di quegli stessi migranti colpevoli di essere partiti. O, ancora, il Min. Lollobrigida e la sua “sostituzione etnica”.
Perché parlate ossessivamente dei numeri in entrata e non parlate mai di quelli in uscita? Perché non definite una strategia e risorse economiche per aiutare quei volontari che stanno gestendo, sostituendosi allo Stato, oltre 50.000 persone migranti in uscita dal Paese in Val di Susa, a Ventimiglia, a Trieste?
Come lo misurate voi, il grado di civiltà di un Paese?
Con questo decreto? Con le parole dell’Onorevole Molinari? Dal suo stenografico: “Vorremmo sceglierci, come ogni Paese normale, col “decreto Flussi”, gli immigrati che ci servono.”
On. Molinari, ci dica: Quale etnia preferisce? Quale sfumatura di colore della pelle? A quanto li mette al chilo?
Il grado di civiltà di un Paese, per noi, si manifesta nelle parole di Vincenzo Luciano, un pescatore di Cutro, che dopo quella tragedia ogni giorno, per tanti giorni consecutivi, tornava sul luogo del naufragio per cercare il corpo di un bambino per la sua mamma. Quel corpo Vincenzo non l’ha trovato. Ma lui, pescatore calabrese nelle cui vene scorre sangue frutto di chissà quali e quante contaminazioni, lui sì: è un patriota". Lo ha detto in Aula il deputato del Pd, Mauro Berruto, intervenendo in discussione generale sul Dl Cutro.
“Il Decreto immigrazione del governo porterà a uno smantellamento del sistema pubblico di accoglienza che funziona, gestito dagli Enti Locali, per far nascere nuovi grandi centri dove ammassare le persone. Tolgono la possibilità per i richiedenti asilo di essere inseriti nel sistema SAI, con un dispendio inutile di risorse pubbliche e un aumento delle spese stimato in 16,7 milioni di euro per il 2023. La destra non ha voluto ascoltare i sindaci e gli amministratori locali che ogni giorno, spesso con sforzi oltre i propri limiti e andando oltre le proprie funzioni e competenze, devono porre rimedio con risorse proprie a una situazione insostenibile. Se non volete ascoltare l’opposizione, ascoltate le associazioni, ascoltate gli amministratori locali, guardate i numeri. Fermate la propaganda e occupatevi davvero del Paese”.
Così la deputata Pd Silvia Roggiani, intervenendo in Aula alla discussione generale sul provvedimento in materia di flussi di ingresso legale dei lavoratori stranieri.
Dichiarazione di Toni Ricciardi, deputato Pd
“Questo decreto adotta nuovamente quello che è ormai una prassi per questo Governo: un approccio emergenziale. Focalizzandosi su strutture di prima accoglienza e hotspot e non sui SAI , che sono gli effettivi strumenti di accoglienza e integrazione attraverso cui le persone vengono introdotte al mondo del lavoro oltreché a importanti strumenti di integrazione, come i corsi di lingua italiana.” Così Toni Ricciardi, deputato Pd, intervenendo in Aula alla Camera nella discussione sul decreto flussi. “L’emergenza non esiste – ha proseguito Ricciardi- ma la destra la vuole perché è utile e fa comodo. Anche lo stato di emergenza è cosa del tutto campata in area. E poi appalti, sub-sub-sub appalti a cascata, affidamenti diretti d’urgenza senza bisogno dell’evidenza pubblica”. Per Ricciardi , “da questo decreto nasceranno e aumenteranno le irregolarità, e l’accoglienza diventerà sempre più destrutturata e confusionaria con impatti negativi sulle comunità locali e risultati distruttivi per l’integrazione, che semplicemente viene ignorata. È del tutto evidente che il Governo non vuole governare questo fenomeno –ha aggiunto l’esponente Dem- e non vuole farlo nemmeno in un’ottica pragmatica, poichè il sistema di accoglienza italiana avrebbe l’opportunità di diventare un modello di riferimento europeo, con impatti positivi e di crescita per la nostra comunità e per i migranti se solo si affrontasse la questione con un approccio pragmatico e non propagandistico. I centri di accoglienza – ha concluso Ricciardi- potrebbero rappresentare risorse importanti per le comunità locali e attrarre forza lavoro specializzata e formata, come le figure dei mediatori culturali, operatori sociali e psicologi, strutturando il sistema su più livelli operativi. Ma una destra sorda e insensibile ha detto no a tutte le nostre proposte emendative, non vedendo nemmeno la vera emergenza migratoria del nostro paese: quella degli oltre 100mila ragazze e ragazzi che ogni anni sono costretti a lasciare il nostro paese. Questo è un decreto che crea nuovi problemi invece di risolverli e vuole lo stato di emergenza permanente perchè fa comodo al governo."
“Il raddoppio della Siena – Grosseto, grazie alle risorse stanziate dai governi a guida Pd, verrà finalmente terminata. Un plauso va oggi ad Anas per aver seguito l’iter di attuazione di una infrastruttura fondamentale per la mobilità della Toscana del Sud”: è quanto dichiara Marco Simiani, capogruppo Pd in Commissione Ambiente di Montecitorio, presente oggi lunedì 17 aprile a Siena, alla inaugurazione dei cantieri del lotto 9.
“E’ ora necessario completare il raddoppio della E78 e garantire una strada sicura da Grosseto a Fano. I lotti mancanti, l'ultimo in Toscana ed alcuni tratti presenti soprattutto in Umbria e Marche, sono già in fase di progettazione ma occorre recuperare le risorse per realizzarli. Mar Tirreno e mar Adriatico hanno bisogno di un collegamento sicuro e capace di sostenere alti flussi di traffico ”: conclude Marco Simiani.
“Nell'assegnazione dei flussi migratori stagionali dei lavoratori stranieri sono state sottostimate dal governo le reali necessità di tutte le regioni e dell'Emilia Romagna in particolare, come ha già avuto modo di sottolineare l’assessore, Vincenzo Colla. La ripartizione delle quote, peraltro avvenuta con criteri discutibili anche rispetto a regioni dove è più alto il ricorso al reddito di cittadinanza, non consentirà di soddisfare, in particolare, le esigenze dei settori turistico/alberghiero ed agricolo. Molte imprese non saranno in grado di svolgere pienamente le loro attività con gravi ripercussioni economiche e sui servizi. Il governo non solo deve modificare l'attuale orientamento e ascoltare le richieste provenienti dalle Regioni e dai territori ma deve approvare un nuovo decreto flussi che consenta di coprire totalmente le necessità. La ministra del Lavoro, Marina Calderone, non si giri dall'altra parte e non neghi il lavoro alle aziende che chiedono di poterlo attivare per il bene del Paese”.
Lo dichiara il capogruppo del Partito Democratico in commissione Agricoltura alla Camera, Stefano Vaccari.