“Oggi alla Camera è in discussione un provvedimento in materia di intercettazioni ma non è presente nessun membro del ministero della Giustizia. Evidentemente quello di Via Arenula non è più la sede del ministero ma lo studio degli avvocati del sottosegretario Andrea Delmastro dopo la sentenza di ieri. Di fronte alla dichiarazioni eversive che stiamo ascoltando in queste ore pronunciate da Meloni, Nordio e dallo stesso Delmastro viene svelato il vero obiettivo di questo governo: colpire l'autonomia e l'indipendenza della magistratura. Ribadiamo la nostra richiesta di dimissioni del sottosegretario alla Giustizia Delmastro che dimostra una volta di più la sua totale inadeguatezza per svolgere le sue funzioni”.“ Così il deputato democratico, Andrea Casu, è intervenuto questa mattina in aula alla Camera nel costo della discussione generale sulla proposta di legge in materia di intercettazioni”.
“Non sappiamo più cos’è peggio, se rivelare segreti di Stato per attaccare gli avversari politici oppure gridare alla ‘sentenza politica’ ogni volta che un tribunale condanna un esponente di destra”. Così Marco Lacarra, deputato del Pd, componente della Commissione Giustizia a Montecitorio.
“Questa destra non ha alcun rispetto delle leggi ma nemmeno dell’intelligenza degli italiani. Leggiamo di una condanna al mese ma la colpa è sempre delle toghe rosse. Se il sottosegretario Delmastro avesse avuto un minimo di dignità si sarebbe già dimesso un anno fa. Ora costatiamo che nemmeno una condanna ad 8 mesi è sufficiente a suggerirgli di rimettere il mandato”, conclude Lacarra.
“Quando era all’opposizione Giorgia Meloni chiese le dimissioni della ministra Josefa Idem non indagata né tantomeno condannata. Oggi da Presidente del Consiglio, la leader di Fratelli d’Italia tace sul sottosegretario alla Giustizia Delmastro delle Vedove condannato in primo grado a otto mesi per rivelazioni di segreto d’ufficio e che ha già annunciato che non intende dimettersi.
Come minimo siamo di fronte a un chiaro esempio di due pesi e due misure oppure la tessera di Fratelli d’Italia garantisce impunità assoluta e mancato rispetto delle istituzioni che imporrebbero le dimissioni ancorché un imputato sia innocente fino alla condanna definitiva?
Giorgia Meloni non può pensare di sottrarsi alle sue responsabilità e al suo ruolo anche in questa vicenda che la coinvolge come Presidente del Consiglio e leader di Fratelli d’Italia”
Lo scrive in una nota l’on. Federico Fornaro dell’Ufficio di Presidenza del gruppo PD alla Camera.
“Il governo inizia ad essere tossico. Tanti, troppi esponenti toccati da procedimenti giudiziari o condannati. Nel in totale silenzio della presidente del Consiglio. Chiedere che questi esponenti del governo si facciano da parte non è giustizialismo ma la tutela delle istituzioni, che non possono essere mai investite da dubbio o peggio ancora dalla macchia di comportamenti illegali. A tutto ciò si aggiunge la inquietante vicenda delle intercettazioni di giornalisti sgraditi e oppositori politici. Il governo sta diventando tossico e intossicato. Col fiato corto non si va avanti”. Così in una nota il deputato del Partito Democratico, Roberto Morassut.
"Un governo sempre più imbarazzante: non bastava una ministra indagata, ora anche la condanna ad otto mesi al sottosegretario alla Giustizia Delmastro il quale ha già annunciato che non si dimetterà. Un attaccamento alla poltrona che non teme confronti. Perché se è vero, com'è vero, che si è innocenti fino al terzo grado di giudizio, è anche vero che c'è un tema di opportunità politica e di rispetto verso le istituzioni e verso l'elettorato. Delmastro ha diffuso documenti riservati con l'unico obiettivo di colpire l'opposizione. Dove sono la "disciplina e l'onore" previsti dalla Costituzione? Meloni ne chieda le dimissioni immediate o pensa di scappare anche questa volta?". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.
Il sottosegretario alla Giustizia Delmastro, condannato a otto mesi per violazione del segreto d’ufficio è l’ennesimo punto più basso raggiunto dagli esponenti del Partito e del Governo di Giorgia Meloni.
Si dimostrano totalmente inadeguati in qualunque ruolo siano chiamati a rispondere di un minimo di responsabilità.
Ora tocca a Delmastro che farebbe bene a dimettersi immediatamente, se ancora esistesse un po’ di decenza. Così la vicepresidente del partito democratico Chiara Gribaudo.
“La richiesta di intervento del governo, in particolare del ministro Calderoli, sulla scelta del consiglio regionale di sollevare il conflitto di attribuzioni presso la Corte costituzionale, è sbagliata quanto impropria. Sbagliata, perché interviene nella separazione dei poteri giudiziario ed esecutivo trattandosi di una vicenda sulla quale sono chiamati ad esprimersi la magistratura in un primo grado di giudizio e la Corte costituzionale per la possibile materia non definita dalla legge 515 del 1993 per le cariche monocratiche. Impropria, perché qualora il governo esprimesse un giudizio, questo apparirebbe un’indebita influenza nell’amministrazione della giustizia che deve avvenire con la massima autonomia e libertà. Anziché, quindi, apparire come chi tenta di ribaltare tramite il governo il risultato elettorale dei sardi che hanno scelto il centro sinistra, bene farebbe la destra a darsi una calmata, attendere con pazienza gli esiti delle decisioni della magistratura e lasciare nel frattempo che chi ha la responsabilità di guidare la Sardegna lo possa fare senza pressioni improprie, che peraltro sarebbero indiziarie di un’idea inadeguata della Autonomia Speciale della Sardegna. Chi vuole il bene dell’isola non dovrebbe lavorare per lesionarne l’autorevolezza e l’Autonomia”.
Così il deputato del Pd, Silvio Lai, rispondendo alla richiesta del centrodestra in Parlamento di un intervento del governo sulla vicenda della richiesta di decadenza della Presidente Todde.
"Come abbiamo denunciato con forza nei mesi scorsi, le bugie raccontate dalla destra sulle concessioni balneari si sono scontrate contro il muro della realtà rappresentato dalla direttiva Bolkestein. Il Governo ha tradito le promesse fatte all'intero settore per anni, e lo ha fatto nel peggiore dei modi, creando una situazione di caos che si ripercuote ancora oggi non solo sugli operatori ma anche sugli amministratori locali, lasciati del tutto allo sbando. L'ultima pronuncia del Tar Liguria lo conferma, laddove afferma che la proroga al 30 settembre 2027, come articolata dal Governo e dalla maggioranza, è illegittima, considerando sia l'assenza di un accordo scritto tra lo Stato italiano e la Commissione europea sul punto, sia l'impossibilità che, in ogni caso, un simile accordo possa prevalere sulle pronunce della Corte di Giustizia. Una decisione che purtroppo riapre l'incertezza, quando peraltro siamo ancora in attesa del decreto ministeriale sulla definizione dei criteri per calcolare l'equa remunerazione ai concessionari uscenti, su cui andrebbero coinvolti immediatamente enti locali e parti sociali. Tanta confusione insomma, si brancola nel buio, e la piena responsabilità è di un Governo non all'altezza”.
Così il capogruppo dem in commissione Ue della Camera, Piero De Luca.
“E’ arrivata la notizia di un altro suicidio in carcere. E’ avvenuto nell’istituto di Frosinone, a togliersi la vita un uomo di 52 anni a cui rimaneva da scontare solo un anno di detenzione. Siamo già a 14 suicidi in cella in un mese e mezzo dall’inizio dell’anno, l’elevato numero di drammatici episodi con cui si è chiuso il 2024 non sembra accennare a diminuire”. Lo dichiara la deputata del Partito Democratico Michela Di Biase, componente della commissione Giustizia.
“La preoccupazione è connessa all’assenza di interventi da parte del Governo per far fronte ad una situazione di vera emergenza – evidenzia la deputata Pd -. Il racconto di questo suicidio da parte del Garante dei detenuti del Lazio Anastasia descrive lo stato di disperazione dell’uomo, ormai senza più contatti con l’esterno. Servono risposte sul disagio mentale, da mesi chiediamo di aumentare il numero degli psicologi negli istituti, anche incentivando il lavoro del personale sanitario in carcere per garantire la copertura su tutto il territorio nazionale. Questa emergenza richiede interventi strutturali e urgenti – conclude Di Biase -, non è accettabile continuare a rispondere solo con la propaganda sull’edilizia carceraria. Il sovraffollamento si contrasta investendo su forme alternative di detenzione e su progetti che migliorino le condizioni di vita negli istituti di pena”.
“Ministri che si contraddicono, ministri che non rispondono, un sottosegretario delegato ai servizi che classifica informazioni impedendone la pubblicità e un ministro che, smentendo il sottosegretario, fornisce informazioni asseritamente classificate. Stiamo parlando di sicurezza nazionale e delle libertà di cittadini: il governo è fuori controllo. E ancora non sappiamo se, chi e come ha intercettato evidentemente in modo abusivo anche direttori di quotidiani. Venga la presidente del consiglio dei ministri, Meloni, a dirci come stanno le cose”
Così la responsabile giustizia del Pd, la deputata democratica, Debora Serracchiani.
"Ancora una volta il Presidente Mattarella pronuncia parole che tracciano la strada da seguire. "Il mondo che noi vorremmo è quello che rispetta il diritto internazionale", ha detto durante la sua visita in Montenegro.
E' il mondo che noi vorremmo e quello per cui ci battiamo da sempre: un mondo in cui si tutelino le Corti che hanno il compito di far rispettare il diritto internazionale, come la Corte penale internazionale e la Corte internazionale di giustizia; in cui chi si macchia di crimini di guerra e crimini contro l'umanità ne debba rispondere, comunque si chiami; un mondo in cui la sovranità territoriale degli Stati sia rispettata da tutti, in cui i diritti umani siano la base di qualsiasi relazione tra governi e tra Paesi. Un mondo in cui venga riconosciuta l’auto determinazione dei popoli.
Questo non sta avvenendo. E anche tra i Paesi del cosiddetto Occidente che per decenni si sono proclamati baluardo di quei diritti e di quelle regole, c’è oggi chi li rinnega. Sembra che si stia chiudendo un'era e che se ne stia aprendo una di totale incertezza in cui vale la legge del più forte e in cui chi fa propaganda dicendo di voler salvare "i nostri valori", in realtà ne sta facendo carta straccia. Sul piano nazionale e sul piano internazionale.
Tutto questo va fermato e per farlo serve una Unione Europea salda e coesa, con una identità politica forte e autonoma. Non possono esserci tentennamenti né doppiogiochismi". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.
"Tutto il mio sostegno e la mia solidarietà a Daria Bonfietti, Presidente della Associazione dei Familiari delle Vittime di Ustica. Ancora una volta costretta a difendere pubblicamente le ragioni della verità e della giustizia. L' impegno di tutte le istituzioni e di chi ha responsabilità politiche sia quello di battersi perché, prima di tutto agendo verso paesi alleati dell'Italia, si assumano tutte le informazioni necessarie a fare piena luce su quella che fu una vera e propria battaglia aerea nei cieli del Paese ed una gravissima violazione della nostra sovranità nazionale".
Cosi Andrea De Maria, deputato PD
“Con la scomparsa di Mimmo Lucà perdiamo un uomo che ha dedicato la sua vita alla difesa dei lavoratori, alla giustizia sociale e alla dignità delle persone più fragili. Un cristiano sociale autentico, che ha saputo coniugare valori e azione politica con passione e coerenza.
“Nel suo lungo impegno in Parlamento, Mimmo ha portato sempre avanti le istanze dei più deboli, con un'attenzione costante alle politiche sociali e ai diritti dei lavoratori.
“Ma Mimmo Lucà non è stato solo un grande parlamentare: è stato un punto di riferimento per il Piemonte e, in particolare, per il Torinese, a cui ha dedicato il suo impegno politico e sociale. Battendosi per la sua crescita e per la tutela dei diritti delle persone e delle comunità locali.
“Ci lascia un esempio prezioso di politica intesa come servizio, una lezione che dobbiamo portare avanti. Alla sua famiglia e ai suoi cari va il mio più sincero abbraccio.”
Lo ha dichiarato in una nota sui social network la Vicepresidente Nazionale del PD Chiara Gribaudo
Colpisce anche lotta a violenze di genere
“Una norma norma sbagliata, grave e pericolosa” così il capogruppo democratico nella commissione giustizia della Camera, Federico Gianassi commenta la riforma della normativa sulle intercettazioni. “La decisione di introdurre un limite così stringente alla durata delle intercettazioni, persino per reati gravissimi come l’omicidio - prosegue Gianassi - rischia di compromettere la capacità dello Stato di reprimere i crimini e individuarne i responsabili. Ancora più preoccupante è l’applicazione di questa norma ai reati del codice rosso, su cui il governo si era invece impegnato a prevedere un’eccezione, rappresenta un grave passo indietro nella lotta contro la violenza di genere, minando strumenti fondamentali per la protezione delle vittime e il perseguimento dei colpevoli. Il fatto che tutti i nostri emendamenti siano stati bocciati è un ulteriore forzatura, il governo continua a non ascoltare e a trattare la giustizia con una logica ideologica e punitiva, quando invece servirebbero serietà, equilibrio e senso di responsabilità”, conclude Gianassi.