17/10/2025 - 10:12

“Quanto avvenuto stanotte ai danni di Sigfrido Ranucci è il più grave attacco al giornalismo italiano che si ricordi negli ultimi anni. Un attentato che soltanto per una questione di fortuna non ha fatto vittime, né feriti.”
Così Ubaldo Pagano, deputato del Partito Democratico, Capogruppo in Commissione Bilancio a Montecitorio.
“La libertà di stampa, di cui Ranucci è un vero e proprio simbolo nel nostro Paese, è sempre più minacciata e colpita da fatti via, via più inquietanti. Oltre che manifestare tutta la mia solidarietà al giornalista e alla sua famiglia, voglio augurarmi che le istituzioni tutte si stringeranno intorno a Ranucci e a tutti coloro che, attraverso il giornalismo d’inchiesta, rendono la nostra una democrazia più trasparente e sicura. Se individuare i responsabili e assicurarli alla giustizia è fondamentale, ancor più importante è proteggere ogni giorno il mondo dell’informazione da chi non tollera la ricerca e la divulgazione della verità.”

 

16/10/2025 - 18:12

«Oggi, nella Giornata mondiale dell’alimentazione, dovremmo ricordarci che in Italia oltre 5 milioni di persone vivono in povertà assoluta, e quindi anche alimentare. Milioni di famiglie che fanno fatica a mettere insieme un pasto, mentre ogni anno la sola GDO butta via oltre 200mila tonnellate di cibo ancora buono”. Così Marco Furfaro, capogruppo Pd in Commissione Affari Sociali alla Camera e Responsabile Iniziative politiche, Welfare e contrasto alle disuguaglianze del Partito Democratico, all’evento “Il Cibo Giusto per Tutti” promosso dalle Acli a Brescia in occasione della Giornata mondiale dell’alimentazione. 

"Il Reddito Alimentare, nato da un mio emendamento alla legge di bilancio 2023, andava in questa direzione: un progetto moderno, digitale, capace di unire giustizia sociale e sostenibilità ambientale, recuperando l’invenduto per aiutare chi non ce la fa. Il governo Meloni, invece, lo ha stravolto: una sperimentazione confusa, senza nessun coordinamento e con poche risorse. 

Non ci arrendiamo. Il Reddito Alimentare deve tornare a essere quello che doveva essere: una misura strutturale, coordinata e stabile, che renda effettivo il diritto all’alimentazione. Perché il cibo non è carità, è dignità. E la politica, se vuole avere senso, deve garantire che nessuno resti senza».

 

16/10/2025 - 13:36

"Ho depositato oggi la proposta di legge che introduce il codice sui crimini internazionali nel nostro ordinamento. Un testo che, se approvato, permetterà di perseguire anche in Italia, senza intralci, le persone indagate per aver commesso reati codificati dal diritto internazionale ovunque li abbiano commessi e a prescindere dalla loro nazionalità. Parliamo di crimini come genocidio, apartheid, crimini di guerra e contro l'umanità.
Una legge che riprende quanto elaborato dalla Commissione Palazzo-Pocar istituita dalla ministra Cartabia e che ci avrebbe permesso di processare Almasri in Italia e che permetterebbe di farlo con Netanyahu e Putin, tutti raggiunti da mandati di cattura emessi dalla Corte penale internazionale. Uno strumento per rendere giustizia alle vittime di tutto il mondo.
Ringrazio le tante colleghe e colleghi del Pd che hanno firmato questa proposta di legge tra cui la capogruppo Chiara Braga, il responsabile esteri della segreteria Peppe Provenzano e la responsabile giustizia Debora Serracchiani e i capogruppo in Commissione esteri Enzo Amendola e in Commissione giustizia Federico Gianassi.
E ringrazio Amnesty International Italia per avere ispirato la proposta di legge, la professoressa Alessandra Annoni e i professori Triestino Mariniello e Antonio Marchesi le cui competenze giuridiche in tema di diritto internazionale sono state fondamentali per la finalizzazione del testo.
Questa legge è un segnale chiaro in difesa del diritto internazionale e dell’impianto multilaterale che dalla fine della seconda guerra mondiale ha consentito che non prevalesse la legge della giungla ma il diritto. Adesso discutiamola e approviamola". Lo dichiara Laura Boldrini deputata PD e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo. 

15/10/2025 - 18:55

Presentata interrogazione a ministro dell'Ambiente

La deputata del Pd, Giovanna Iacono, ha presentato un’interrogazione al ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica per segnalare una grave ingiustizia che colpisce la Provincia di Agrigento e i suoi cittadini. Il decreto dell’8 agosto 2025, che disciplina gli incentivi del Pnrr per l’acquisto di veicoli elettrici, prevede contributi maggiorati esclusivamente per i residenti nelle cosiddette ‘Functional Urban Area’ (Fua). Tuttavia, Agrigento - pur essendo capoluogo di provincia e pur possedendo le caratteristiche di un’area che necessita di un forte sostegno nella transizione ecologica - è stata inspiegabilmente esclusa da questo elenco. Questa esclusione rappresenta una penalizzazione evidente per gli agrigentini, che vivono in un territorio caratterizzato da redditi medi più bassi, infrastrutture carenti e un parco auto tra i più vecchi d’Italia. Proprio queste condizioni dovrebbero giustificare un intervento pubblico rafforzato, non un’ulteriore discriminazione.

Con l’interrogazione presentata, si chiede al governo di rivedere i criteri adottati o di introdurre misure correttive che consentano anche alla Provincia di Agrigento di accedere agli incentivi per la mobilità sostenibile previsti dal Pnrr. “La transizione ecologica non può essere un privilegio riservato solo ad alcune città - dichiara Giovanna Iacono - ma deve essere un processo realmente nazionale, equo e inclusivo, che non lasci indietro nessun territorio, a partire da quelli più fragili e svantaggiati”.

 

15/10/2025 - 16:34

Abodi dà parere positivo a richiesta Berruto, “chiediamo che si faccia in fretta e che sia pubblica”
“Accolgo con piacere il parere favorevole del Ministro Abodi, espresso oggi nel corso della mia interrogazione in 7 commissione, circa la calendarizzazione dell’indagine conoscitiva parlamentare sul tema della giustizia sportiva. Auspico che succeda presto, in modo che i lavori della Commissione, anche attraverso le audizioni che sarà possibile attivare, costituiscano un dossier concreto a disposizione della commissione insediatasi alcune settimane fa e della quale chiediamo pubblicità dei lavori.  Ho in ogni caso, per l’ennesima volta, ribadito al Ministro Abodi l’assoluta inopportunità della nomina (su indicazione di Luciano Buonfiglio, Presidente del Coni) nel ruolo di coordinatore di quella commissione di un Presidente federale, l’Avv. Marco Di Paol

15/10/2025 - 15:58

“La giustizia ha bisogno di investimenti negli uffici giudiziari per ridurre i tempi dei processi o nella digitalizzazione ma, di certo, non nell'ufficio del Gabinetto del ministro. Nordio viene in Aula e non risponde sul perché ha voluto introdurre nuovi incarichi che non portano benefici alla giustizia ma semmai alla sola Capo di Gabinetto, Giusi Bartolozzi”. Lo afferma il deputato e capogruppo Pd in Commissione Giustizia, Federico Gianassi, durante il Question time al ministro Nordio.
“Senza chiarimenti da parte dello stesso Nordio – continua l'esponente dem – non si capisce perché il Governo abbia adottato uno schema di decreto di riorganizzazione del Ministero della Giustizia, introducendo ben ulteriori venti unità presso gli uffici di diretta collaborazione con il Gabinetto del ministro e la figura del Capo della segreteria del Capo di gabinetto che vengono tolti all’ispettorato generale”. “Ma è così che vanno le cose con questo governo, si preferisce aggiungere incarichi e personale alla capo di gabinetto mentre alla situazione delle giustizia italiana non pensa nessuno”, conclude Gianassi.

 

15/10/2025 - 15:57

“Quando il ministro Nordio viene in Aula a dare risposte o non racconta tutto o racconta soltanto la parte che gli fa comodo, per creare una narrazione che non corrisponde mai ai fatti. È vero che i ministeri hanno proceduto ad una riorganizzazione interna sia nel passato sia nella corrente legislatura, ma non è mai accaduto nella storia della Repubblica che il ministro della Giustizia creasse una segreteria del suo Capo di Gabinetto. Anzi, nessun ministero ha la segreteria del Capo di Gabinetto. Nessuno”. Lo dichiara la deputata Pd Debora Serracchiani intervenendo in replica al ministro Nordio durante il Question Time sulla figura del Capo della segreteria del Capo di gabinetto al Ministero della Giustizia. “La domanda – continua l'esponente dem - dunque rimane: perché il ministro Nordio ha sentito la necessità di creare questa nuova figura e quanto è importante la Capo di Gabinetto, Giusi Bartolozzi.  Chi dei due è il vero ministro?” “Quando una Capo di gabinetto si costruisce una propria segreteria con un capo segreteria pagato quanto la
Capo segreteria del ministro e assume sempre maggiori funzioni, significa che siamo davanti a un ministro ombra. E Nordio come al solito non chiarisce ma racconta parti di verità”, conclude Serracchiani.
 

15/10/2025 - 12:55

«Il ministro Tajani oggi è venuto in Aula a riferire sulla situazione in Medio Oriente e, come sempre, lo ha fatto pattinando tra slogan e dichiarazioni di principio senza offrire alcuna parola di concretezza. È la conferma di un governo che continua a restare irrilevante sul piano internazionale» – dichiara Rachele Scarpa, deputata del Partito Democratico.

«Mentre il premier spagnolo Pedro Sánchez, con coraggio politico, ha riconosciuto lo Stato palestinese, imposto un embargo totale sulle armi a Israele e proposto sanzioni per fermare il genocidio in corso, il governo Meloni si limita a nascondere la propria insignificanza dietro vuote frasi diplomatiche. Essere presenti ai summit internazionali non basta: bisogna avere una posizione chiara, autonoma e dignitosa, non restare appiattiti sulla linea di Trump» incalza Scarpa.

«Tajani ha parlato di tregua, ma senza spiegare come intenda sostenerla. Ha evocato contingenti militari, senza dire con quali regole di ingaggio. Ha accennato alla ricostruzione, senza chiarire tempi e ruoli. Non una parola sulla Cisgiordania, sulle colonie illegali, sulle violenze e sugli sfollamenti che continuano quotidianamente. E ancora nessuna risposta sulla questione centrale: quando l’Italia riconoscerà lo Stato di Palestina?» prosegue la deputata dem.

«La tregua raggiunta a Gaza è fragile e rischia di spegnersi ogni giorno. Per trasformarla in una pace vera e giusta, con due Stati e con i palestinesi protagonisti del proprio futuro, servono passi concreti e coraggiosi. Se sarà necessaria una missione internazionale di peacekeeping, con mandato ONU e il coinvolgimento dei Paesi arabi impegnati nella ricostruzione, l’Italia deve esserci. Ma per esserci davvero serve un governo capace di assumersi responsabilità e di stare dalla parte del diritto internazionale e della giustizia, non un esecutivo che aspetta solo la linea dettata da Trump» conclude Scarpa.

 

15/10/2025 - 11:29

"Come al solito, il ministro Tajani pattina. E' venuto oggi alla Camera a riferire sulla situazione a Gaza senza proposte concrete. E lo ha fatto con i banchi della maggioranza semi vuoti.
Ha detto che l'Italia sarà parte del processo per trasformare la tregua in pace, ma non ha detto come. Ha detto che il governo è pronto a inviare contingenti militari senza dire con quali regole di ingaggio. Ha parlato di ricostruzione, ma non ha specificato in che termini e con che ruolo". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo, a margine dell'informativa del ministro Tajani.
"Fedele al "piano Trump" non ha neanche lontanamente accennato alla situazione in Cisgiordania dove proliferano le colonie illegali, le violenze, gli sfollamenti, la distruzione delle case, delle infrastrutture, dei campi palestinesi - evidenzia Boldrini -. Continua a dire che il riconoscimento dello Stato di Palestina arriverà. Quando? La condizione non era la liberazione degli ostaggi e l'esclusione di Hamas dal governo della Striscia? Ci siamo: cosa aspettano ancora?".
"Come pensa di lavorare alla costruzione di uno Stato di Palestina senza che i palestinesi siano protagonisti, senza continuità territoriale e senza che venga liberato l'unico in grado di dare una leadership solida al popolo palestinese, cioè Marwan Barghouti - incalza la deputata dem -? Come pensa di lavorare alla pace senza che ci sia giustizia per i crimini commessi dal governo Netanyahu? Altro che "Israele non ha voluto adottare quelle attenzioni e cautele imposte dal diritto internazionale", come ha detto Tajani. Israele ha commesso un genocidio che non può restare impunito".
"Tutti temi cruciali e fondamentali a cui il ministro Tajani non ha dato risposta. Aspetta che Trump dia la linea a cui, come sempre, assoggettarsi acriticamente" conclude Boldrini.

15/10/2025 - 10:28

Dal 21 al 23 ottobre il mondo della salute e della sicurezza sul lavoro si incontra a Roma per gli Stati Generali organizzati dalla Commissione d’inchiesta parlamentare sulle condizioni di lavoro della Camera dei Deputati. Dopo l'edizione dell’anno scorso l’evento torna per proseguire il dialogo istituzionale e sociale su un tema fondamentale. Tanti gli argomenti trattati: dalla tecnologia e l’intelligenza artificiale alla formazione, dalla logistica allo stress lavoro-correlato, con l'ascolto delle proposte delle parti sociali, degli esperti, delle istituzioni, per restituire alla politica soluzioni concrete che aumentino sicurezza e prevenzione. L’evento è in collaborazione con la Presidenza della Camera dei Deputati.

“Le morti sul lavoro sono una piaga che continua a straziare il nostro Paese. Dobbiamo costruire percorsi più efficaci di prevenzione e cultura della sicurezza e per farlo serve un patto rinnovato tra parti sociali e la politica - così Chiara Gribaudo, presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia - Anche per questo momenti come gli Stati Generali sono preziosi: riuniamo tante parti in causa per discutere su soluzioni condivise, strategie, proposte”.

A inaugurare le giornate il Presidente della Camera Lorenzo Fontana, la Presidente della Commissione Chiara Gribaudo e la Ministra del Lavoro Marina Calderone. Segue una lettura dell’attore Alessio Vassallo e la condivisione delle storie di lavoratrici e lavoratori vittime di infortuni e familiari dei caduti sul lavoro, tra cui la madre di Luana D’Orazio, i parenti delle vittime delle stragi di Brandizzo e di Casteldaccia, i genitori di Mattia Battistetti.

Ci sarà poi il confronto delle parti sociali, tra i sindacati e le associazioni datoriali. La seconda giornata sarà dedicata al futuro delle generazioni più giovani, con panel che tratteranno dei temi della formazione, con un focus sulle nuove tecnologie, anche con il contributo delle università che presenteranno progetti e studi sul tema. Infine, le giornate si concluderanno giovedì 23 ottobre con la relazione della magistrata Rita Sanlorenzo, perché “abbiamo un tema di giustizia, è una richiesta costante dei famigliari delle vittime” chiosa Chiara Gribaudo. Alla conclusione dei lavori, come lo scorso anno, le proposte concrete emerse dai tavoli di lavoro verranno consegnate alla politica parlamentare, con l'obiettivo di farle approdare nelle  sedi istituzionali e trasformarle in un cambiamento reale.

 

14/10/2025 - 14:20

"La liberazione degli ostaggi, il rispetto dei primi accordi, la liberazione dei prigionieri palestinesi sono delle ottime notizie. Ma siamo consapevoli che d'ora in poi servirà il concreto impegno della comunità internazionale affinché questa tregua si trasformi in una pace vera e soprattutto giusta, che riconosca il reciproco diritto all'esistenza di due Stati, quello di Israele e quello della Palestina". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo. "Certamente non si può cancellare con un colpo di spugna le responsabilità e i crimini commessi dal governo Netanyahu a Gaza, così come non è possibile dimenticare le decine di migliaia di vittime innocenti, prime fra tutti bambine e bambini palestinesi - sottolinea Boldrini -. Per questa ragione, con riferimento al match di questa sera fra Italia e Israele a Udine, non è possibile cambiare opinione: questa partita non si sarebbe dovuta giocare. Esattamente com'è stato fatto con la Russia e con altri Paesi in passato, Israele sarebbe dovuto essere sospeso da tutte le competizioni sportive internazionali dopo oltre due anni di vilipendio delle regole dello sport, della Carta Olimpica, degli statuti di Fifa e di Uefa sui quali è calato un silenzio assordante". "Continueremo a denunciare l’ignavia di tutte le organizzazioni sportive che hanno deciso di non decidere, come sottolineato dalla società civile spagnola in occasione della Vuelta, dalla grande manifestazione di Oslo di domenica scorsa e da quella di oggi a Udine - incalza ancora la deputata dem -. Lo sport diventi strumento attivo della trasformazione di questa tregua in un vero processo di pace, giustizia, rispetto. Il Comitato Olimpico e le federazioni sportive palestinesi devono poter tornare alle loro attività, almeno in Cisgiordania, dato che proprio il Comitato Olimpico palestinese ha dichiarato che la devastazione di Gaza non permetterà alcuna attività sportiva per i prossimi dieci anni". "Protagonisti e spettatori della partita di questa devono aver chiaro che oltre 800 sportivi palestinesi sono stati uccisi in questi due anni, che il 95% delle infrastrutture sportive a Gaza sono state rase al suolo e che i pochi stadi rimasti in piedi sono diventati centri di reclusione. E tutto questo per opera di Israele. La verità non si può nascondere, non si può cancellare e, soprattutto, non deve essere dimenticata. Non ci riuscirà certamente una partita di calcio" conclude.

 

14/10/2025 - 12:02

“Sono felice per la tregua, per la liberazione degli ostaggi, per il rispetto dei primi accordi, per la liberazione dei prigionieri palestinesi, così come sono consapevole che d'ora in poi servirà il concreto impegno della comunità internazionale affinché questa tregua si trasformi in una pace vera e soprattutto giusta, che riconosca il reciproco diritto all'esistenza di due Stati, quello di Israele e quello della Palestina. Certamente non si può cancellare con un colpo di spugna le responsabilità e i crimini commessi dal governo Netanyhau a Gaza, così come non è possibile  dimenticare  le decine di migliaia di vittime innocenti, prime fra tutti bambine e bambini palestinesi. Per questa ragione, con riferimento al match di questa sera fra Italia e Israele a Udine, la mia opinione non cambia di una virgola: questa partita non avrebbe dovuto essere disputata, perché Israele sarebbe dovuto essere stato sospeso da tutte le competizioni sportive internazionali, dopo oltre due anni di vilipendio delle regole dello sport, della Carta Olimpica, degli statuti di Fifa e di Uefa sui quali è calato un silenzio assordante per il quale denuncio e denuncerò l’ignavia di tutte le organizzazioni sportive che hanno deciso di non decidere, come sottolineato dalla società civile spagnola in occasione della Vuelta, dalla grande manifestazione di Oslo, domenica scorsa e da quella di oggi a Udine. Mi auguro che lo sport diventi strumento attivo della trasformazione di questa tregua in un vero processo di pace, giustizia, rispetto. Il Comitato Olimpico e le federazioni sportive palestinesi devono poter tornare alle loro attività, almeno in Cisgiordania, dato che proprio il Comitato Olimpico palestinese ha dichiarato che la devastazione di Gaza non permetterà alcuna attività sportiva per i prossimi dieci anni. Vorrei che protagonisti e spettatori della partita di questa sera avessero chiaro che oltre 800 sportivi palestinesi sono stati uccisi in questi due anni, che il 95% delle infrastrutture sportive a Gaza sono state rase al suolo e che i pochi stadi rimasti in piedi sono diventati centri di reclusione. La verità non si può nascondere, non si può cancellare e, soprattutto, non deve essere dimenticata. Non ci riuscirà certamente una partita di calcio” così una nota del responsabile nazionale del Pd, il deputato Mauro Berruto.

13/10/2025 - 12:46

“Esprimiamo piena solidarietà alle giornaliste e ai giornalisti dell’agenzia di stampa Dire, in sciopero per rivendicare il diritto a ricevere regolarmente il proprio stipendio. È inaccettabile che professionisti che ogni giorno garantiscono informazione di qualità e serietà vedano i loro compensi rateizzati o addirittura non garantiti per mesi. Le difficoltà amministrative o i tempi della giustizia non possono ricadere sui lavoratori, che con professionalità permettono all’agenzia di svolgere il proprio ruolo e di rispettare gli impegni assunti anche con la Presidenza del Consiglio dei Ministri. I lavoratori chiedono giustamente certezza, rispetto e trasparenza: la certezza di essere pagati per il lavoro svolto e di poter contare su condizioni dignitose e stabili. Chiediamo che nei bandi pubblici per le agenzie di stampa siano previste clausole di tutela: chi non paga i propri dipendenti non può beneficiare di fondi pubblici” così la presidente dei deputati del Pd alla Camera, Chiara Braga a nome del Gruppo parlamentare.

 

13/10/2025 - 11:57

“Quanta altra cronaca dovremo leggere, riguardo al carcere minorile di Treviso, prima che si comprenda che è un sintomo chiarissimo di un problema molto più esteso? Il suicidio di Danilo Riahi, quest’estate, e l’episodio odierno - un incendio provocato da un clima teso tra i giovanissimi detenuti - sono segnali di un sistema al collasso, che il governo purtroppo continua a sottovalutare”. Lo afferma la deputata Rachele Scarpa, responsabile nazionale Giovani del Partito Democratico.

“Il sovraffollamento - prosegue l’esponente dem - di quasi il 50% in più rispetto alla capienza, unito alla carenza di personale e di spazi adeguati per attività educative e di reinserimento, rende il contesto del minorile della nostra città esplosivo e pericoloso, sia per i giovani detenuti che per gli agenti di polizia penitenziaria. È una situazione inaccettabile, che non può essere affrontata solo con dichiarazioni di emergenza ma con interventi strutturali e risorse reali. Serve dal governo un piano straordinario per il sistema penitenziario minorile che metta al centro il recupero educativo e sociale, non solo la detenzione. Vanno investite risorse per personale qualificato, psicologi, educatori e mediatori culturali. È necessario superare il modello esclusivamente punitivo e costruire un sistema che offra ai giovanissimi alternative reali alla detenzione, come le misure di comunità e i programmi di giustizia riparativa previsti dalla riforma Cartabia, oggi completamente abbandonati. La sicurezza negli istituti minorili va garantita, ma la strategia non può limitarsi a trasferire giovani detenuti altrove: senza affrontare i problemi strutturali del sistema carcerario non si andrà da nessuna parte. Rischiamo di ritrovarci tra un mese a commentare un altro grave episodio nell’istituto penale minorile della nostra città”.

“Negli ultimi anni - conclude Scarpa - ho presentato diverse interrogazioni al ministro Nordio su questa vicenda, senza mai ricevere risposta, e ho personalmente effettuato visite al carcere minorile di Treviso per verificare la situazione. È tempo che il governo smetta di voltarsi dall’altra parte: di annunci non se ne può più. Servono fatti, subito”.

 

09/10/2025 - 17:40

«Ottimo che il reddito alimentare parta anche a Napoli: è un progetto che ho fortemente voluto e che nasce da un mio emendamento alla legge di bilancio 2023. Una misura concreta contro la povertà e lo spreco alimentare, che restituisce dignità a chi è in difficoltà e valorizza la solidarietà come strumento di giustizia sociale.

Napoli dimostra che questa idea funziona, che può davvero fare la differenza nella vita delle persone. Purtroppo il governo, a cui spettava il coordinamento della sperimentazione nazionale, sta gestendo tutto nel modo peggiore: senza un piano, senza una visione e senza il tavolo di lavoro promesso. Ancora una volta, a garantire risultati sono le amministrazioni locali, non chi dovrebbe guidare il Paese.

Il reddito alimentare è la prova che le buone idee, se sostenute da competenza e volontà politica possono trasformarsi in diritti. E noi continueremo a difenderle e farle crescere, anche quando il governo sceglie di non farlo».

 

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