19/07/2023 - 16:29

“Fitto prova a dare lezioni di galateo anziché rispondere alle richieste puntuali da noi avanzate.

Non ci ha dato infatti alcun chiarimento su una serie di questioni.

Quando conta di ricevere risposte dall’Ue sulla quarta rata e quindi quando presenterà su questa la domanda di liquidazione? Vorremmo sapere infatti quando l’Italia potrà ricevere questi finanziamenti, considerato che ancora deve ricevere la terza rata.

Perché hanno bloccato la liquidazione degli anticipi ai Comuni provocando così il blocco di molte gare d’appalto? Gare che, peraltro, hanno scadenze che i Comuni rischiano di bucare.

 La famosa riforma della governance, da lui tanto caldeggiata, quante persone ha visto già incardinate e al lavoro presso la struttura tecnica che ha messo in piedi presso Palazzo Chigi?

E, infine, quando ci farà arrivare le schede tecniche di rimodulazione del Piano? Atteso che vorremmo avere questa informazione almeno una settimana prima dell’informativa fissata alle Camere per il primo di agosto”.

Lo dichiara il deputato democratico Ubaldo Pagano, capogruppo in commissione Bilancio.

 

13/07/2023 - 18:38

Dopo mesi in cui lavora contro il Sud, dalla legge di bilancio alla proposta di autonomia differenziata, oggi la destra si ricorda del Mezzogiorno parlando delle Zes. Ricordiamo al Governo che si tratta di uno strumento voluto dal PD e creato dal governo Gentiloni nel 2017. Come Partito Democratico abbiamo proposto un emendamento a mia prima firma, approvato nella legge delega fiscale per recuperare un'amnesia del Governo e proprio nell'ultima direzione nazionale abbiamo discusso dell'ipotesi di rafforzare questo strumento di sostegno agli investimenti, lavorando per estendere le Zes a tutto il Mezzogiorno. A breve depositeremo un apposito testo di legge per ampliare i benefici amministrativi, fiscali e burocratici a tutto il Sud, e inviteremo tutte le forze politiche a pronunciarsi sulle politiche di sviluppo del Mezzogiorno senza infingimenti o prese in giro, per evitare che la proposta di Fitto si riduca solo ad un tentativo di ulteriore accentramento della governance di programmi di investimenti. Nel frattempo, chiediamo però al Governo e in particolare al ministro Fitto di essere coerenti e non bloccare nessuno degli interventi ZES già finanziati per 630 milioni nel Pnrr, su cui non si hanno più certezze.

Così Piero De Luca, capogruppo Pd in commissione Politiche Ue della Camera.

13/07/2023 - 18:30

"Sulla proposta di Zes unica per il Sud vedo un eccesso di entusiasmo che serve solo a coprire il vuoto di proposte del Governo per il Mezzogiorno, senza considerare che al momento non conosciamo neanche le coperture. Parlano inoltre di Sud e poi lavorano per l'autonomia differenziata che penalizzerebbe enormemente i nostri territori. Le Zes nascono per attrarre grandi investimenti e semplificare le procedure burocratiche. Che questa estensione non sia l'ennesimo accentramento della governance il cui unico fine è la sola nomina dell'ennesimo commissario. Si faccia dunque chiarezza, senza bloccare le attività delle attuali ZES e degli investimenti già previsti per 630 mln di euro nel PNRR. Il Ministro Fitto chiarisca quelle che sono le reali intenzioni del Governo. Si lavori ad una proposta complessiva per il Sud, il cui sviluppo è determinante per far crescere l'Italia intera". Così il deputato e responsabile Sud e Coesione della segreteria nazionale Pd, Marco Sarracino.

13/07/2023 - 11:37

“La decisione assunta dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, guidato da Matteo Salvini, è grave e immotivata. Grave, perché le organizzazioni sindacali delle lavoratrici e dei lavoratori del trasporto ferroviario hanno legittimamente deciso di scioperare, nel rispetto della normativa vigente sulle astensioni dal lavoro, per ottenere il rinnovo del contratto nazionale, i piani di assunzione, la trasparenza nella governance e contro le eccessive esternalizzazioni. Immotivata, perché già da oltre un mese il Mit era stato informato della mobilitazione indetta dai sindacati e i tavoli di confronto convocati solo a poche ore dall’inizio dello sciopero si sono rivelati inutili e inconcludenti. Salvini dovrebbe avere maggior rispetto e anche un’idea di come affrontare le emergenze della più grande azienda di trasporto del Paese. Invece dal leader della Lega sentiamo solo retoriche dichiarazioni che non affrontano i temi sul tappeto”.

Lo dichiara la vicepresidente del Gruppo Pd alla Camera, Valentina Ghio.

04/07/2023 - 15:35

“Non siamo per nulla soddisfatti della risposta del governo in merito all'interrogazione di oggi in commissione Trasporti. Avevamo chiesto caldamente che, nei tempi previsti per l’aggiornamento del Piano nazionale integrato per l’energia e il clima (Pniec) con orizzonte 2020-2023, da inviare all’Ue entro il 30 giugno 2023, venissero date certezze alla transizione ecologica in merito al trasporto ferroviario, al trasporto pubblico e condiviso come lo sharing e all'elettrificazione dei porti. Ciò, al fine anche di risparmiare milioni di tonnellate equivalenti di petrolio per produrre energia. Le risposte del governo, invece, sono state molto generiche e per di più non sono neppure in linea con gli impegni del Pnnr”. Lo dichiara il deputato dem Anthony Barbagallo, capogruppo Pd in commissione Trasporti.

“Tutti gli stati membri – conclude Barbagallo - sono stati chiamati a inviare l’aggiornamento del proprio Pniec. Ma l'atteggiamento elusivo del governo con il mancato confronto sul Pniec o peggio ancora il maldestro tentativo di modificare la governance del Pnrr differendo alcune scadenze non sono certamente la risposta migliore da dare al Paese. Continueremo a incalzare il governo perché l'obiettivo della transizione ecologica e in particolare la transizione ecologica dei trasporti, restano la priorità della battaglia politica del Partito Democratico in questa stagione”.

30/06/2023 - 10:57

“Sul Mes, che esiste già da undici anni, si è attivata una delle più grandi campagne di disinformazione mai messa in campo nella storia del nostro Paese. È falso, infatti, che la sua revisione: autorizza un prelievo forzoso sui conti correnti di famiglie e imprese; istituisce un meccanismo automatico di ristrutturazione del debito degli Stati; attiva una sorveglianza macroeconomica permanente; toglie poteri in materia di governance economica alla Commissione; prevede un meccanismo in grado di aiutare solo le banche tedesche; obbliga l’Italia a versare 125 miliardi di euro, ma tale cifra rappresenta il capitale sottoscritto dal nostro Paese, di cui sono stati versati finora poco più di 14 miliardi, e la modifica del Mes non cambierà nulla al riguardo. Quindi, tutte fake news. D’altro canto, di insussistenza di effetti negativi ma, anzi, a segnalare i suoi effetti positivi per l’Italia è lo stesso capo di gabinetto del ministro all’Economia, Giancarlo Giorgetti. E’ il Ministero da voi presieduto a chiedere che la riforma sia ratificata. Non farlo significherebbe solo tenerci il Mes che già è in vigore. Basta inquinare il dibattito e a nuovi rinvii dell'approvazione. Ogni giorno che passa è un mattoncino in meno di credibilità dell'Italia sui tavoli europei”.

Così il capogruppo del Pd in commissione Politiche europee alla Camera, Piero De Luca, intervenendo in Aula.

“Avete formalmente affidato - ha aggiunto - le linee e le scelte di indirizzo politico europeo all’opposizione. Abbiamo presentato al posto vostro una proposta di legge di autorizzazione alla ratifica dell’accordo di riforma che migliora le difese per imprese e cittadini. Dovete solo votare il testo di legge oggi in discussione. Invece state buttando da mesi la palla in Tribuna, con argomenti incomprensibili e spesso surreali. Da ultimo, abbiamo sentito rievocare formule particolari per dilatare ulteriormente i tempi come la ‘logica di pacchetto’, che certo non ci spaventa. Ci preoccupa, invece, la ‘logica del pacco’ che l’Italia potrebbe ricevere a livello europeo. Non ci rafforza, infatti, questo tira e molla nelle trattative sulla nuova governance europea, non ci rafforza nei negoziati per la revisione del Pnrr. Ci rende al contrario molto più deboli e poco affidabili. State mettendo a serio rischio la credibilità del nostro Paese - ha concluso - che è l’unico ancora a non aver concluso l’iter di revisione del Mes già avviato e condiviso da tutti gli altri Stati dell’Unione europea. Togliamo all’Italia questo stigma”.

28/06/2023 - 14:51

“Dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, non vi sono state repliche alle critiche delle opposizioni, ma solo veri e propri attacchi inaccettabili. Non era mai successo prima. Ci vuole rispetto per il Parlamento. Quanto al merito, senza il nostro aiuto l’Ucraina non esisterebbe più come Stato sovrano. È in gioco la tutela dei valori di libertà e democrazia dell'intera Europa. Per questo è indispensabile continuare ad assicurare pieno sostegno con tutte le forme di assistenza necessarie, indispensabile per ottenere un cessate il fuoco, presupposto per una pace giusta. Salutiamo con favore l’iniziativa diplomatica del Vaticano affidata al Cardinal Zuppi. In questo contesto, è un fatto però che l’Italia sia scivolata ai margini della scena politica europea ed atlantica. In Consiglio si discuterà poi di immigrazione. Se in questi anni l’Europa è stata assente la colpa è soprattutto dei Governi dei vostri amici di Visegrad, che si sono sempre opposti a soluzioni ispirate a solidarietà e condivisione delle responsabilità. Al di là dei proclami, l’intesa raggiunta nelle scorse settimane non presenta nessuna soluzione efficace. Sarebbe necessario rafforzare le politiche di vicinato per lo sviluppo dei Paesi di origine e transito. Ma avete tagliato anche i fondi per la cooperazione allo sviluppo. Non c’è nulla sulla gestione degli ingressi. Bisognerebbe creare canali umanitari e istituire un’operazione Mare nostrum europea. Mentre invece si aumenta la pressione sul nostro Paese chiedendo di valutare le richieste di asilo più rapidamente e si stabilisce una compensazione di 20mila euro per ogni migrante non ricollocato, soluzione per noi inaccettabile”.

Così il capogruppo del Pd in commissione politiche Ue alla Camera, Piero De Luca, intervenendo in Aula.

“Il Consiglio - ha aggiunto - discuterà di governance economica a partire dalla riforma del Patto di Stabilità e Crescita. Attivatevi affinché la revisione della governance sia completata entro il 2023, evitando il rischio della riattivazione del vigente Patto di stabilità, che obbligherebbe il nostro Paese a pesanti correzioni di bilancio. È necessario scomputare dalla spesa netta i fondi per riforme o investimenti nella transizione verde e digitale, inserire la possibilità di scorporare il debito accumulato per emergenze o eventi eccezionali, lavorare per una capacità fiscale dell’eurozona, sostenere il piano industriale Green Deal e istituire un Fondo di sovranità europeo. La melina strumentale sul Mes non rafforza la nostra posizione nei negoziati europei, anzi danneggia i nostri interessi. Chiediamo al Governo serietà e responsabilità. L’Unione - ha concluso - rappresenta non la causa, ma la soluzione ai problemi delle nostre comunità”.

22/06/2023 - 09:52

“Siamo di fronte all’ennesima fiducia da parte del Governo e all’ennesima volta in cui viene esautorato il lavoro del Parlamento.
L’urgenza del Governo era il commissariamento di INPS e INAIL e di porre un tetto all’età dei sovrintendenti lirici di origine straniera; commissariamento per cambiare la governance. Ovvero passare dalla nomina del direttore da parte del CDA a quella diretta del Presidente e poi, ridurre il mandato del direttore generale da 5 a 4 anni. E questa sarebbe modifica della governance???

La vostra propaganda viene puntualmente sbugiardata dalla realtà.

Mentre per voi è urgente sparecchiare la Rai, l’INPS e l’INAIL non vi curate di quanto l’aumento dei prezzi del cibo naturale stia introducendo disuguaglianze e povertà, per il cibo e per la salute.

Girate il viso dall’altra parte per non vedere che è in atto una speculazione ai danni dei cittadini. E poi generate orrori come il naufragio di Cutro o quello già dimenticato della scorsa settimana in Grecia.

Per questa vostra palese volontà di nascondere la realtà, di mutarla e piegarla alla vostra idea alterata di Paese, fatta di furbizie e disuguaglianze, il Partito Democratico dirà convintamente NO alla fiducia”. Lo ha detto in Aula il deputato del Pd, Silvio Lai, in dichiarazione di voto sul decreto Inps.

16/06/2023 - 18:53

“La chiusura dell’Anpal interrompe un processo, che era finalmente iniziato, per dotare il nostro paese di politiche attive del lavoro degne di questo nome. Cosa assai difficile in un contesto istituzionale caratterizzato dalla frammentazione di competenze fra Stato e Regioni, e le manchevolezze di molte fra queste.
Lo interrompe nonostante gli oggettivi successi ottenuti, fra cui l’adozione di procedure di presa in carico che tengono conto delle esperienze lavorative, della formazione e delle condizioni al di fuori del lavoro, e la conseguente  costruzione, per la prima volta nel nostro paese, di un sistema informativo unitario nazionale.
Una scelta incomprensibile, che obbligherà a ripartire da capo con un’altra governance, ancora non definita, e con la perdita delle competenze acquisite. Perché distruggere ciò che si è faticosamente costruito, proprio ora che di politiche attive c’è ancora più bisogno dopo l’abolizione del reddito di cittadinanza che ha privato di ogni sostegno alcune centinaia di migliaia di persone che il lavoro non lo hanno e faticano a trovalo?”.

Lo dichiara la deputata Maria Cecilia Guerra, responsabile lavoro del Partito Democratico.

15/06/2023 - 13:36

Prima il governo e la maggioranza di destra hanno deciso di azzerare le presidenze di Inps e Inail in anticipo rispetto alla loro stessa naturale scadenza. Ora non sono capaci di nominare i nuovi vertici rispettando i venti giorni di tempo che loro stessi si erano dati in decretazione d’urgenza, lasciando due istituti fondamentali con presidenti ormai delegittimati nel loro ruolo e diminuiti nella loro capacità operativa e di intervento. Avevamo denunciato come questo commissariamento fosse avvenuto piegando le regole delle istituzioni, attraverso la modifica di imperio della loro governance e con un'occupazione delle istituzioni pubbliche fatta a colpi di decreto. Oggi, dopo il danno anche la beffa: Inps e Inail restano ancora senza comando e capacità progettuale. Il governo e la maggioranza di destra devono assumersi le loro responsabilità e non provocare ulteriori danni al Paese. Si stralci questo emendamento e venga subito il ministro della Pubblica amministrazione a riferire in commissione ”.

Lo dichiarano la vicepresidente del Gruppo Pd alla Camera e capogruppo in commissione Affari costituzionali, Simona Bonafè, e il capogruppo Pd in commissione Bilancio, Ubaldo Pagano, nel corso dei lavori delle due commissioni riunite in sede referente per l'esame del Ddl Enti pubblici.

 

09/06/2023 - 11:18

Serve subito nomina Bonaccini a commissario

“Il Parlamento grazie a voi non è più il luogo del confronto e della sintesi più alta, ma quello dove si ricevono diktat dal governo e si vota come soldatini ubbidienti. In questo decreto tutto appare condizionato dalla figura quasi mitologica del Commissario e da una visione verticistica e dirigista. Ci sono evidenti sovrapposizioni di competenze e incroci inutili tra ordinario e straordinario, per di più sapendo che la stragrande maggioranza degli interventi sarà svolta comunque dall’Autorità di bacino. A quella del Po, la più colpita dai fenomeni metereologici, nella Legge di Bilancio avete pure tolto i fondi necessari per applicare la Direttiva Alluvioni, prevista dalla legislazione Ue. Non c’è nemmeno traccia della governance del sistema che governa l’uso della risorsa idrica. Invece di semplificare, attraverso l’istituzione dei Commissari si aumenta l’entropia del sistema, creando sovrastrutture che andranno in conflitto. Avete confezionato una scatola vuota senza pianificazione e programmazione in termini di governo della risorsa acqua, negando il coinvolgimento degli utilizzatori stessi della risorsa a partire dalle imprese agricole”.Così il capogruppo in commissione Agricoltura alla Camera, Stefano Vaccari, intervenendo in Aula per annunciare il voto contrario del Gruppo Pd sul Dl Siccità.

“Il governo - ha aggiunto -  ha garantito i ristori a famiglie e imprese al 100% in Emilia Romagna, e servirebbero risposte rapide, che tengano insieme emergenza e ricostruzione. Occorre, innanzitutto, la nomina di un commissario straordinario in grado di legare a doppio filo la filiera istituzionale dallo Stato alle Regioni, fino ai comuni e ai portatori di interessi economici sociali e del lavoro. Come lo fu undici anni fa per rispondere ai danni causati da un devastante terremoto. Una nomina - ha concluso - che per noi e per diversi esponenti della vostra maggioranza, non può non essere quella del presidente della Regione, Stefano Bonaccini, ma sulla quale si continua a perdere tempo perché la maggioranza sembra più impegnata a litigare, prigioniera com’è di irresponsabili calcoli politici ed elettorali”.

05/06/2023 - 13:27

La gestione del PNRR è la dimostrazione dell’incapacità di gestire una grande opportunità e di trasformarla invece in un pesante fardello ereditato da altri.

Da mesi il Partito Democratico chiede chiarezza e iniziativa: ad oggi abbiamo invece solo una governance centralizzata e paralizzata, che ha fatto accumulare inutili ritardi, e l’annuncio di un voto di fiducia per cancellare il ruolo di controllo della Corte dei Conti. Ma si sa, non c’è governo più insofferente al controllo di quello di destra. È così in Italia, è così in altre democrazia europee. Il Pnrr è il banco di prova del fallimento del governo Meloni, purtroppo però a pagarne le spese è il Paese.

Così in una nota Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati

29/05/2023 - 19:02

“Di fronte alle difficoltà di rispettare gli impegni sul Pnrr, e all’incapacità di cogliere un’opportunità decisiva per lo sviluppo e la crescita del nostro Paese, il governo reagisce con comportamenti che dimostrano la sua ormai palese inadeguatezza su questo tema: da una parte, continua incomprensibilmente a dare la colpa al governo precedente, dall’altra, dopo aver modificato la governance rallentando i processi di attuazione del Piano, paventa ora proposte di modifica al decreto PA per limitare le competenze della Corte dei Conti, di cui mal sopporta l’azione di controllo. La misura è colma. È il momento di un’operazione di verità e trasparenza nei confronti del Parlamento e del Paese”.

Lo dichiara il deputato democratico Piero De Luca, capogruppo in commissione Politiche Ue.

25/05/2023 - 19:02

Come sostengono Von der leyen e Gentiloni occorre un approccio strutturato e si possono utilizzare risorse europee come quelle del fondo di coesione per affrontare l'emergenza alluvione in Romagna. Lo stesso approccio di cui abbiamo bisogno subito anche in Italia. Non ci sono casacche da indossare per la ricostruzione, ma un modello chiaro ed efficiente per attuarla. Una governance capace che la guidi. In Emilia col terremoto è stato così ed ha funzionato. Serve una struttura efficiente, che conosca già il territorio e un  Commissario che la guidi per non perdere tempo e per utilizzare al meglio le risorse, anche europee.

Oggi siamo in Piazza del Popolo a Cesena con cittadini, volontari, forze dell’ordine, vigili del fuoco, i ragazzi delle pale e del fango e tutti i sindaci in prima linea con la fascia tricolore per incontrare la presidente della commissione Ue Ursula von der Leyen, la premier Meloni e il presidente Bonaccini che hanno sorvolato in elicottero le terre colpite. La Romagna è qui per dire che c’è una terra che sa reagire. E che piange e onora le vittime con il lavoro e con la prospettiva della ricostruzione.

Così il deputato del Pd Andrea Gnassi.

24/05/2023 - 13:01

“Mentre il Governo continua a tergiversare e fare confusione sul Pnrr, la Commissione europea conferma l'esigenza di dare assoluta priorità alla sua corretta, rapida e costante attuazione. Per questo è necessario garantire anzitutto una governance efficace, e noi del Partito democratico ribadiamo le forti critiche rispetto all'accentramento a Palazzo Chigi del coordinamento tecnico operativo. È indispensabile preservare, poi, anche gli investimenti pubblici finanziati a livello nazionale e garantire l'effettivo assorbimento dei contributi del Recovery Fund, in particolare per promuovere le transizione verde e digitale. Infine, come da noi richiesto da tempo, l'Italia deve completare rapidamente il capitolo RePowerEU. Insomma, il messaggio che arriva anche dall’Europa è chiaro: il Pnrr è lo strumento più efficace che abbiamo per assicurare crescita duratura e sviluppo sostenibile al nostro Paese. Tornare indietro o insabbiarlo significherebbe compromettere il futuro dell'Italia”. Lo dichiara il deputato dem Piero De Luca, capogruppo in commissione Politiche Ue.

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