27/01/2023 - 10:12

Il deputato in corsa per la segreteria regionale dei Democratici: “Serve un nuovo Pd, più forte e più capace di valorizzare territori e persone”

 “C’è bisogno di un nuovo Partito democratico, anche in Toscana: più forte e più capace di valorizzare i territori, la sua classe dirigente diffusa, i militanti, chi si avvicina a noi per la prima volta e chi si riavvicina”.

Emiliano Fossi, deputato, 49 anni, un impegno politico iniziato da ragazzo nel circolo vicino a casa sua, si candida ufficialmente alla segreteria del Partito democratico toscano. Oggi i militanti e sostenitori toscani della mozione “Parte da noi!” a sostegno di Elly Schlein consegneranno le firme necessarie per la corsa di Fossi.

 

“Mi sento parte di una comunità umana e politica - dice Fossi - che mi ha insegnato tre cose fondamentali: la fedeltà ai nostri valori, la capacità di declinarli nel lavoro quotidiano, il coraggio di fare battaglie giuste anche controvento. E quando la tua comunità chiama, non puoi dire di no. È quello che è accaduto in questi giorni e soprattutto nelle ultime due assemblee molto partecipate della mozione Schlein”.

 

“Questo congresso - continua Fossi - sarà una occasione irripetibile non per una resa dei conti, ma per un sfida sulle idee e sul futuro. Una bella sfida collettiva ispirata alle due parole che a me piacciono di più: costruire e insieme”.

 

“Il nuovo Pd, anche in Toscana, deve mettere al primo posto un obbiettivo: la lotta alle disuguaglianze economiche, sociali, territoriali, dei diritti. Dobbiamo costruire una proposta politica concreta - conclude Fossi - per rilanciare la sanità pubblica, far tornare centrali la scuola e l’istruzione, realizzare una transizione ecologica che non lasci indietro i più svantaggiati. Parte da noi una storia nuova”.

26/01/2023 - 13:47

“Perché il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, non si preoccupa delle migliaia di studenti e studentesse che ogni anno in Italia abbandonano la scuola? Cosa sta facendo su questo? In Italia la dispersione scolastica è il 12,7%, la terza più alta nell'UE. Perché il ministro non si interroga sulle enormi diseguaglianze che esistono nell’incidenza di questa grande criticità italiana? Più di 1 giovane su 5 che ha genitori che non lavorano o svolgono un lavoro non qualificato in Italia ha abbandonato gli studi, con fortissime differenze territoriali. Si parla tanto di merito, ma la le ragazze e i ragazzi non fuggono dalla scuola perché sfaticati o stupidi. Spessissimo sono costretti a lasciare la scuola e a rinunciare alla più importante possibilità di emanciparsi per le loro condizioni sociali. Siamo noi che chiediamo il rispetto al diritto del merito sancito dall’articolo 34”. Lo dichiara il deputato dem Nicola Zingaretti, della commissione Cultura.

26/01/2023 - 11:00

“Anziché colmare un divario che continua a fare del Nord e del Sud due nazioni che procedono a velocità totalmente differenti, il governo Meloni che fa? Propone, per bocca del ministro Valditara, di stabilire stipendi diversi per i docenti su base territoriale. Ancora una volta, dunque, ai principi di uguaglianza e a una riflessione seria e non più procrastinabile sulla questione salari, si preferisce alimentare il divario e la disuguaglianza tra Nord e Sud, innescando una nuova guerra tra poveri e sacrificando, come sempre, le fasce più deboli del Paese. Un copione già viso nelle scorse settimane applicato ai benzinai e oggi replicato sugli insegnanti. Non permetteremo che si perseveri con questa politica fatta di trattamenti di serie A e di serie B, il ministro dell'Istruzione impieghi le sue energie per trovare il modo di applicare un aumento agli stipendi dei docenti in linea con i livelli europei”.

Così Mauro Laus, capogruppo del Pd in commissione Lavoro alla Camera.

26/01/2023 - 10:24

L’istruzione pubblica era pensata per fare gli italiani e unire l’Italia. I Ministri Calderoli e Valditara, che propone gabbie salariali per gli insegnanti, vogliono definitivamente spaccarla. Fratelli d’Italia o figli di serie A e di serie B? La Presidente Meloni tace e acconsente.

Lo scrive su Twitter Peppe Provenzano, vice segretario Pd e vice capogruppo alla Camera.

09/01/2023 - 15:15

Interrogazione al ministro Sangiuliano degli on. Pd Irene Manzi e Marco Simiani

“Le celebrazioni per il centenario della morte di Giacomo Puccini rischiano di rivelarsi un fallimento nonostante i milioni di euro stanziati negli scorsi anni. Il Comitato promotore, presieduto da Alberto Veronesi, non è stato ad oggi in grado di gestire le risorse disponibili che rischiano quindi di rimanere inutilizzate”. È quanto dichiarano in una nota congiunta i deputati del Pd, Irene Manzi e Marco Simiani, che hanno presentato una interrogazione parlamentare al ministro Sangiuliano .
“La gestione del presidente del comitato è stata fino ad oggi travagliata, disordinata e inadeguata. Molte riunioni sono andate deserte per la mancanza del numero legale mentre il tesoriere e segretario dell’organismo Nicola Bellini (professore emerito della Scuola Superiore Sant'Anna, nominato come delegato del Ministro dell’istruzione), si è dimesso da tutti gli incarichi”. Hanno affermato i deputati Dem che aggiungono:
“Le celebrazioni di un maestro universalmente noto come Giacomo Puccini, oltre riconoscere il giusto tributo ad uno dei grandi protagonisti della cultura italiana, possono rappresentare una opportunità per lo sviluppo economico di un territorio vasto che interessa i Comuni toscani di Lucca, Viareggio e Pescaglia. Purtroppo però la gestione degli eventi è stata fino ad oggi fallimentare e rischia di causare una figuraccia internazionale che screditerebbe l’intero paese. Il governo deve intervenire con rapidità ed efficacia per risolvere questo disastro”, conclude la nota.

22/12/2022 - 13:26

“Basta sono indegna”. “In classe non respiro”. Sono le parole di Beatrice, Eleonora, Polly. Sono le testimonianze di un disagio crescente che tocca gli adolescenti ed i più giovani, un’emergenza a cui non si può non fare fronte con un’azione trasversale che tocca più ambiti non solo l’istruzione. E di fronte ad una emergenza come questa il Governo taglia fondi all’istruzione e interviene su 18App, festeggiando con spirito ideologico la riscrittura e l’abolizione. Una misura pensata come forma di ingresso universale alla cittadinanza trasformata in una concessione benevola dall’attuale Governo di destra.

E allora mi chiedo: ma quei ragazzi che sono in difficoltà  che, a prescindere dal reddito della propria famiglia, in questo momento avrebbero ancor più bisogno di sostegno, di investimenti anche culturali oltre che nell’istruzione, in quale categoria devono essere collocati? Quella del merito o del demerito? Chi resta indietro- per appartenenza familiare, per difficoltà, per disagio- in quale categoria si colloca per questa maggioranza di Governo? E’ destinato a rimanere inesorabilmente indietro?

Forse questo tema non vi interessa dal momento che decidete- con un emendamento alla legge di bilancio approvato in Commissione- di condizionare all’assolvimento dell’obbligo scolastico la percezione del reddito di cittadinanza per i più giovani. 
Senza intervenire sul perché questo obbligo non è stato assolto. In questa legge di Bilancio mancano gli investimenti nella Cultura: nella scuola, nelle università, nell’educazione 0-6 anni.
Questa, purtroppo, non è una manovra per giovani. Non è una manovra che investe sulla crescita e sul futuro del Paese. Abbiamo provato a migliorarla nelle lunghe giornate e serate passate in Commissione Bilancio. Non ci avete ascoltato e con la manovra che oggi discutiamo in quest’Aula fate un torto al Paese e al suo futuro”. Lo ha detto in Aula Irene Manzi, deputata e capogruppo Pd in commissione Cultura di Montecitorio.

22/12/2022 - 13:09

“Basta sono indegna”. “In classe non respiro”. Sono le parole di Beatrice, Eleonora, Polly. Sono le testimonianze di un disagio crescente che tocca gli adolescenti ed i più giovani, un’emergenza a cui non si può non fare fronte con un’azione trasversale che tocca più ambiti non solo l’istruzione. E di fronte ad una emergenza come questa il Governo taglia fondi all’istruzione e interviene su 18App, festeggiando con spirito ideologico la riscrittura e l’abolizione. Una misura pensata come forma di ingresso universale alla cittadinanza trasformata in una concessione benevola dall’attuale Governo di destra.

E allora mi chiedo: ma quei ragazzi che sono in difficoltà  che, a prescindere dal reddito della propria famiglia, in questo momento avrebbero ancor più bisogno di sostegno, di investimenti anche culturali oltre che nell’istruzione, in quale categoria devono essere collocati? Quella del merito o del demerito? Chi resta indietro- per appartenenza familiare, per difficoltà, per disagio- in quale categoria si colloca per questa maggioranza di Governo? E’ destinato a rimanere inesorabilmente indietro?

Forse questo tema non vi interessa dal momento che decidete- con un emendamento alla legge di bilancio approvato in Commissione- di condizionare all’assolvimento dell’obbligo scolastico la percezione del reddito di cittadinanza per i più giovani. 
Senza intervenire sul perché questo obbligo non è stato assolto. In questa legge di Bilancio mancano gli investimenti nella Cultura: nella scuola, nelle università, nell’educazione 0-6 anni.
Questa, purtroppo, non è una manovra per giovani. Non è una manovra che investe sulla crescita e sul futuro del Paese. Abbiamo provato a migliorarla nelle lunghe giornate e serate passate in Commissione Bilancio. Non ci avete ascoltato e con la manovra che oggi discutiamo in quest’Aula fate un torto al Paese e al suo futuro”. Lo ha detto in Aula Irene Manzi, deputata e capogruppo Pd in commissione Cultura di Montecitorio.

22/12/2022 - 11:43

Dichiarazione di Maria Cecilia Guerra, deputata Pd-Idp

“Se la legge di bilancio rappresenta l'orientamento di questo Governo e di questa maggioranza su assi fondamentali come lavoro, welfare e fisco noi siamo profondamente insoddisfatti e delusi”. Così Maria Cecilia Guerra, relatrice di minoranza per il Pd-Idp , nel suo intervento in Aula.

“Segnalo il disprezzo – ha osservato Guerra-   con cui si guarda alla povertà, considerata responsabilità degli individui che ne soffrono e un mercato del lavoro che discrimina giovani, donne e immigrati, con i tagli alla sanità e all'istruzione pubbliche, a fronte di un'inflazione che ha ripreso a mordere dopo decenni, con l'utilizzo delle pensioni per fare cassa.”  Per Guerra “uno degli aspetti più sintomatici della filosofia di questa manovra è sicuramente il tema della iniquità in campo fiscale, dove il fisco è considerato non come strumento necessario per permettere il finanziamento di beni e servizi necessari a tutta la collettività, ma come uno strumento con cui si possono distribuire privilegi a questa o a quella categoria di contribuenti, con agevolazioni, esenzioni e regimi privilegiati.”  “Un'ulteriore fonte di iniquità – ha proseguito Guerra- è il premio molto grande che si riconosce a chi non paga le tasse. L'evasione fiscale non è considerata una piaga nel nostro Paese, ma una difesa legittima e giustificata verso un fisco considerato aggressivo, a cui, infatti, si vuole imporre una tregua. Ecco, allora, la saga dei condoni, che sono dieci e sono chiamati, tutti con nomi fantasiosi. “Infine – ha evidenziato l’esponente Dem- a questi condoni se ne è aggiunto un altro: lo spalma debiti delle società di calcio. Ci provoca una riduzione di cassa per più di 800 milioni e solo grazie all'intervento del Pd abbiamo evitato un nuovo emendamento che permette anche uno scudo per i reati tributari penali.”

 

15/12/2022 - 16:30

Migliaia di studenti universitari risultano idonei ma non beneficiari delle borse di studio per l'attuale anno accademico. Il motivo? Lo Stato non ha ancora accreditato le risorse di sua competenza alle Regioni per poter procedere al pagamento. Manca infatti l’assegnazione dei fondi (PON FIS PNRR) da parte del Governo. Per questo ho depositato una interrogazione urgente per chiedere maggiori informazioni al ministro delle Istruzione e del Merito sulle cause del ritardo e sulle tempistiche urgenti che saranno adottate per ottemperare ad un obbligo di legge. Il Governo deve rendere operativa una funzione che è propria delle Regioni, cioè garantire il diritto allo studio universitario. Lo stato di incertezza sta perdurando, e a fine anno tutto diventa più difficile, per la chiusura dell’esercizio finanziario e le cifre che potranno essere anticipate dalle Regioni, ove mai vi fosse la disponibilità, sarebbero irrisorie rispetto alle necessità. La società e la politica devono capire che non si tratta di semplici servizi agli studenti, ma della tutela del diritto costituzionale allo studio.

 

Così Silvio Lai, deputato del Pd.

 

11/12/2022 - 19:13

Con scelta governo aumentano divari nel Paese
                                                         

Il governo propone la determinazione dei Livelli essenziali delle prestazioni con la legge di Bilancio? E noi lo prendiamo sul serio: con l’emendamento Pd-IDP alla legge di Bilancio chiediamo non solo che i Lep vengano effettivamente determinati, ma che si individuino le adeguate coperture finanziarie e si preveda il monitoraggio per la loro attuazione. Tutte decisioni che devono essere adottate non con il procedimento amministrativo previsto dal governo, ma con disegni di legge che devono passare per il Parlamento, e avere l’intesa della Conferenza unificata (Regioni e enti locali). Il procedimento proposto dal governo invece si limita a chiamare Lep la mera ricognizione dell’esistente e ad aprire quindi la strada a una autonomia differenziata che sancisce e approfondisce i forti divari territoriali esistenti. E questo non solo per quanto riguarda l’istruzione, la sanità, l’assistenza e i trasporti pubblici, ma anche le funzioni cosiddette non Lep, che verrebbero ancorate per sempre alla spesa storica.

Così la deputata del Gruppo Pd-Idp, Maria Cecilia Cecilia Guerra che ha presentato l'emendamento insieme a Pagano, Provenzano, Zingaretti, Bonafe', Cuperlo, Mauri e Schlein.

07/12/2022 - 18:23

Dichiarazione di Marco Furfaro, deputato Pd

“Cinque proposte per aiutare Prato e la provincia, dal diritto alla casa per tutti allo sviluppo economico passando per la transizione ecologica e la promozione dello sport, affinché la politica sia davvero vicina ai bisogni della sua comunità”. Marco Furfaro, parlamentare del Partito Democratico eletto nel collegio di Prato, annuncia alcune proposte emendative alla legge di bilancio.

“La priorità in un territorio fortemente colpito dalla crisi economica e pandemica come quello pratese, è finanziare un piano per garantire diritto alla casa e rilanciare l'economia locale. Solo dal 2019 al 2020 la domanda di alloggi di edilizia pubblica popolare è salita del 585%. Per questo - spiega il deputato – abbiamo previsto 2 milioni di euro per finanziare alloggi abitativi pubblici e social housing, nonché per aiutare gli affittuari in difficoltà economica. Abbiamo proposto poi di istituire, nel distretto industriale, un Polo - assegnando al Comune di Prato un finanziamento straordinario di 2 milioni di euro per l’anno 2023 e di 1 milioni di euro a decorrere dal 2024 -  per favorire una sinergia tra i servizi di inclusione sociale e lavorativa degli enti locali, che si occupi di rilanciare le imprese  e il tessuto produttivo”. Si aggiunge a queste un po' di ossigeno per le società sportive pratesi. “Con Mauro Berruto, per garantire la sostenibilità della riforma del lavoro sportivo, abbiamo chiesto di aumentare gli aiuti alle società - spiega il deputato - portando il fondo a 80 milioni di euro”. Un’ulteriore proposta mira a salvare l’attività del CPIA pratese, Centro provinciale di istruzione per gli adulti, assegnando in via straordinaria 1 milione di euro a decorrere dal 2023 per una sede idonea e relativo personale, dopo anni di ricerca. Il deputato, da capogruppo in commissione Affari sociali, ha proposto anche emendamenti in accordo con il territorio per aumentare i fondi in sanità e per il personale sanitario. Infine, una proposta sulle ciclabili, un fondo da 100 milioni a disposizione dei comuni. “Ora tocca alla destra e ai parlamentari pratesi di maggioranza non girarsi dall'altra parte”, ha concluso.

06/12/2022 - 13:54

“Questo decreto è il primo atto legislativo del nuovo governo di destra. E’ il biglietto da visita che ci dice quali sono le sue priorità. E’ legittimo cancellare dal ministero delle Infrastrutture e i trasporti, proprio la mobilità sostenibile. Certo sorge il dubbio che della mobilità sostenibile interessi poco. Dubbio fondato visto l’azzeramento delle risorse per il fondo per le piste ciclabili in Legge di bilancio. E’ legittimo cancellare il nome di transizione ecologica dal ministero dell’Ambiente, ma si abbia il coraggio di dire chiaramente che si leva il nome transizione ecologica perché non ci si vuole occupare di transizione ecologica. Quello che ci preoccupa è che possa essere la porta per smontare il Pnrr che prevede il 40% di risorse per progetti sulla rivoluzione verde. Non vi permetteremo di sabotare un piano di investimenti straordinario. Il Pnrr non va rinegoziato, va attuato”.

Così Simona Bonafè, della Presidenza del Gruppo Pd alla Camera, intervenendo in Aula per esprimere il voto contrario sul Dl Ministeri.

“Avete voluto chiamare il ministero dello Sviluppo economico - ha aggiunto - ministero delle Imprese e del Made in Italy senza però prevedere in Legge di bilancio il rifinanziamento dei fondi come Industria 4.0 e Sabatini, che potrebbero davvero sostenere la competitività delle nostre imprese all’estero. E potrei continuare con Agricoltura e sovranità. E arriviamo al ministero dell’Istruzione e del merito. Il Pd non è contrario al merito. Parlare del merito nella scuola dell’obbligo non può però essere disgiunto dal riaffermare il tema delle uguaglianze di opportunità. Ma Il merito si calcola dopo che si è adempiuto alla responsabilità repubblicana di rimuovere gli ostacoli, con soldi per le borse di studio, sostegno ai costi universitari per i meritevoli, libri gratuiti, alloggi, compensazione del gap informatico delle famiglie più povere. Quando avrete fatto tutte queste cose potrete premiare e valorizzare il merito. Ma tutto questo nella Legge di bilancio non c’è. Avete vinto le elezioni, avete una maggioranza chiara per governare. Noi voteremo contro - ha concluso - e sappiate che continueremo ad essere vigili perché nessuna maggioranza può far tornare indietro il nostro Paese”.

02/12/2022 - 12:51

“Negare la possibilità di attingere a risorse derivanti da economie di gara, in questo particolare momento di congiuntura macroeconomica vuol dire perpetuare il blocco generalizzato dei cantieri di edilizia scolastica e mettere in seria difficoltà i bilanci dei comuni interessati. Ho chiesto al ministro del merito di farsi carico di questa responsabilità di dicitura e individuare le risorse per garantire la chiusura dei lavori e la messa in esercizio degli edifici scolastici”. Lo dichiara il deputato dem Luciano D'Alfonso, della commissione Finanze della Camera.

 

Con una interrogazione inviata ieri al ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, il deputato del Pd, Luciano D’Alfonso, porta in Parlamento le istanze di tutti quegli Enti locali che in questo momento si trovano in una situazione di blocco generale dei cantieri già aperti per la messa in sicurezza e adeguamento sismico degli edifici scolastici. L’interrogazione nasce da una denuncia del Gruppo consiliare di un comune abruzzese, 'Guardiagrele il bene in comune' e dall’ex Sindaco Simone Dal Pozzo che – si legge nell’interrogazione – "vogliono accendere la luce sulla necessità per il governo di trovare una soluzione per tutti quei Comuni italiani, che in questo momento si trovano nella difficoltà derivante dall’applicazione dei preziari medio tempore aggiornati e dalla generale situazione dell’aumento dei prezzi”.

02/12/2022 - 11:36

“Per aumentare il personale di diretta collaborazione del Ministro Valditara, la maggioranza taglia le risorse del fondo buona scuola: tolgono risorse all’attività didattica e l’offerta formativa. Davvero una scelta inaudita. Già nella legge di bilancio non sono previsti investimenti aggiuntivi ma è stabilito un taglio di 700 scuole in due anni; adesso con questa operazione gravissima tolgono ulteriori fondi per aumentare gli staff. Il Ministro Valditara dovrebbe chiarire, dichiarare meno e fare di più per la scuola. Quello che si chiede ad un Ministro dell’Istruzione”. Lo scrive in una nota Irene Manzi, capogruppo Pd in commissione Scuola di Montecitorio.

30/11/2022 - 16:59

“Dopo l'audizione del ministro Valditara siamo ancora più preoccupati di quanto già non lo fossimo. Lo show degli ultimi giorni non è servito solo a illustrare l'idea di una scuola in cui il merito è una parola vuota e dove si deve mortificare e umiliare lo studente che sbaglia, ma anche a coprire il vuoto di idee che abbiamo registrato oggi nel corso dell'intervento del ministro. La verità è che non è stata data nessuna risposta concreta sul tema del precariato dei docenti, sul potenziamento del sistema integrato 0/6, sugli strumenti di prevenzione del disagio e del bullismo, sull'edilizia e la dispersione scolastica. Del resto, non sono previsti investimenti significativi nella legge di bilancio, non ci sono ulteriori risorse rispetto a quelle previste dal Pnrr, le risorse per il nuovo contratto sono insufficienti e, soprattutto, non è stata pronunciata una parola sulla volontà, contenuta nella legge di bilancio, di ridurre nel corso dei prossimi dieci del 10% il numero delle scuole italiane. E’ del tutto evidente, infatti, che la norma prevista dalla manovra porterà a un accorpamento degli istituti. Il rigore, la disciplina e il classismo della scuola descritta da Valditara a mezzo stampa servono solo a nascondere il tentativo di ridimensionare gli investimenti sull'istruzione che si farà nei prossimi anni, già a partire dalla prossima Legge di bilancio”.

 

Così la capogruppo dem in VII commissione e responsabile Scuola del Pd, Irene Manzi.

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