Il Partito Democratico ha illustrato oggi in aula alla camera una mozione per rispondere alla mancanza di una visione strategica nelle politiche industriali del governo, proponendo un piano concreto per il rilancio dell’industria italiana. “In un contesto globale segnato dalle transizioni ecologica e digitale - ha detto il democratico Christian Di Sanzo - è essenziale promuovere innovazione, competitività e la creazione di lavoro stabile e qualificato. La mozione del Pd - ha continuato Di Sanzo - si articola su quattro priorità: una governance moderna, incentivi selettivi e condizionati a obiettivi sociali e ambientali, una rinnovata sinergia tra pubblico e privato e risorse mirate per sostenere la doppia transizione e valorizzare il Sud. L’Italia, seconda potenza manifatturiera in Europa, deve recuperare competitività per affrontare le sfide globali. Con questo impegno - ha concluso Di Sanzo - il Partito Democratico intende sfidare il governo e chiede di mettere in campo misure concrete, già nell’ambito della manovra di bilancio, per preservare il ruolo centrale del nostro sistema industriale, garantendo sviluppo sostenibile, coesione sociale e prospettive di crescita per le nuove generazioni”.
Governo dia messaggio unita’ istituzioni
“Purtroppo la tragedia d Calenzano ci riporta di nuovo nell’incubo delle morti sul lavoro. Che non si è mai interrotto visto il bollettino drammatico che ci parla di tre vittime al giorno nel 2024. Questa strage impone immediatamente un segnale corale da parte del Parlamento. Abbiamo una legge di bilancio in discussione in queste ore: il Governo dia un messaggio di unità delle istituzioni. Lavori per rafforzare gli strumenti di ispezione e di controllo, anche nel settore delle aziende partecipate. Abbiamo un emendamento che prevede l’assunzione immediata di 1000 ispettori ulteriori per il 2025. Lo approvi, sarebbe un segnale potente di collaborazione di fronte a quella che ormai è una vera e propria mattanza”.
Così il capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera.
Ancora morti sul lavoro. Oggi 2 operai in un deposito Eni a Calenzano. Vicinanza alle famiglie e agli operatori impegnati nei soccorsi. Chiediamo che sia fatta chiarezza sulle responsabilità e si ponga fine alle stragi quotidiane. La sicurezza sul lavoro è sempre più emergenza.
Lo ha scritto su X Chiara Braga, capogruppo Pd alla camera dei Deputati.
“Un botto enorme come se a esplodere fosse stata una bomba. Così raccontano i cittadini di Calenzano e dei paesi vicini che hanno vissuto l'esplosione del deposito di carburanti dello stabilimento dell'Eni. Un botto enorme che ha causato la morte di 2 persone e il ferimento di altre 9. A nome del Pd esprimo il nostro più sentito e commosso cordoglio alle famiglie delle vittime, augurando una pronta guarigione alle persone ferite, nella speranza che vengono ritrovate presto le persone adesso disperse. È l'ennesima strage sul lavoro in un anno nero e chiediamo al governo di riferire in Aula per accertare le responsabilità di quanto accaduto e soprattutto per fermare questa insopportabile strage che dura da anni. Le persone che la mattina si alzano per andare a lavoro hanno il diritto di tornare a casa dai propri familiari”. Così il deputato toscano Marco Furfaro, capogruppo in Commissione Affari sociali e membro della segreteria nazionale Pd.
“Esprimiamo il più sentito e commosso cordoglio per le famiglie di chi è rimasto vittima e la massima vicinanza per i feriti a Calenzano. Ringraziamo gli operatori della sanità e i vigili del fuoco e tutte le articolazioni dello Stato che in questo momento stanno facendo il massimo per salvare vite umane e mettere in sicurezza l’area colpita. Chiediamo che in tempi rapidi il Governo venga a riferire in Parlamento su questa ennesima tragedia sul lavoro che colpisce la città di Calenzano. Pensiamo sia necessario capire le cause di questo disastro e attivare tutte le misure necessarie per garantire salute e sicurezza ai lavoratori”.
Così i parlamentari democratici eletti in Toscana, Arturo Scotto, Emiliano Fossi, Marco Furfaro, Simona Bonafé, Federico Gianassi, Marco Simiani, Christian Di Sanzo, Laura Boldrini, Dario Parrini, Ylenia Zambito e Silvio Franceschelli.
Ritardi, treni soppressi, ore e ore di attesa, l'odissea vissuta ieri dai viaggiatori che dalla Liguria dovevano raggiungere Milano e la Lombardia sono stati enormi. Ancora una volta, a causa di diversi guasti alla linea, in particolare a Voghera, il traffico ferroviario è andato in tilt, nel silenzio assordante del Ministro Salvini.
I passeggeri sono stati lasciati soli, senza informazioni, senza indicazioni da Trenitalia, senza nessuna certezza e bus sostitutivi arrivati dopo ore di attesa. Un'altra giornata di ordinaria follia nei trasporti ferroviari, in cui per i cittadini il ritorno a casa o nel luogo di studio o di lavoro, si è rivelato un vero incubo.
La gravità della situazione in cui versa il trasporto ferroviario è ormai sotto gli occhi di tutti. Ho presentato questa mattina un'interrogazione parlamentare per chiedere chiarimenti, soprattutto sulle ragioni per cui i passeggeri non hanno avuto servizio sostitutivo dopo un'intera giornata e serata di blocco della linea Genova Milano, con alcuni di loro lasciati in mezzo al nulla.
I disservizi non sono più tollerabili e accettabili. Soprattutto non è più accettabile il silenzio del Ministro dei trasporti e la sua mancanza di azione. Salvini intervenga, i guasti alla linee ferroviarie sono ormai all'ordine del giorno", così la vicepresidente e componente Commissione trasporti Valentina Ghio che ha presentato un'interrogazione al Ministro Salvini, firmata insieme a Barbagallo, Bakkali, Casu e Morassut, e per i guasti che hanno interessato ieri la linea Genova Milano e che hanno causato innumerevoli disagi a viaggiatori, studenti e lavoratori.
“Sono arrivate oggi le lettere di licenziamento per 101 dipendenti della Logitech, azienda in subappalto della Transnova. La motivazione è semplice: la cessazione della commessa di Stellantis non consente di andare avanti e dunque altri posti di lavoro saltano a Pomigliano, Cassino, Melfi e Mirafiori. Siamo a duecento, dopo le procedure di licenziamento avviate ieri con Transnova per 97 operati, e il rischio è che non si fermi qui lo scivolamento verso la dismissione dell’indotto Stellantis. Al tavolo convocato per il 10 dicembre al Mimit chiediamo che sia trattato insieme a Transnova anche il destino di Logitech: nessun posto di lavoro va perso.” Così in una nota congiunta i deputati democratici Arturo Scotto e Marco Sarracino.
"Da mesi, a Siena, si trascina una situazione che riguarda una quarantina di richiedenti asilo pakistani a cui sembra impossibile trovare un alloggio dignitoso.
Per questa ragione, oggi, ho voluto incontrare la prefetta, dott.ssa Pirrera, e il questore, dott. Angeloni, per capire quale soluzione si può trovare unendo le forze e le competenze che un territorio accogliente come Siena può offrire.
E che Siena sia un luogo accogliente lo dimostra il fatto che queste persone, finora, sono state assistite da una solida rete di associazioni e alloggiate anche nei locali del circolo del PD e di Rifondazione Comunista. Rifugi d'emergenza che non possono certo essere una soluzione.
Quaranta persone sono un numero assolutamente esiguo che non può rappresentare un problema.
Non è dignitoso né per lo Stato, né per il territorio senese lasciare che queste persone dormano nei garage o all'agghiaccio.
Serve, quindi, una maggiore sinergia tra enti locali, prefettura, questura e società civile.
Sia la prefetta che il questore hanno assicurato collaborazione e impegno, a partire dalla riunione del Comitato per l'ordine e la sicurezza che si terrà lunedì prossimo.
Continueremo a monitorare la situazione e a lavorare per risolvere il problema. Ma deve essere chiaro che queste sono le conseguenze delle politiche scellerate messe in campo da Salvini quando era ministro dell'Interno ed ha scientemente iniziato a smantellare il sistema dell'accoglienza. Un lavoro che Piantedosi sta completando e che è perfettamente funzionale ad alimentare l'irregolarità e il degrado su cui la destra costruisce la narrazione anti-migranti e il proprio consenso". Lo dichiara Laura Boldrini deputata PD, a margine degli incontri di oggi a Siena.
“È un dovere essere a Pomigliano dove il disastro Stellantis sta travolgendo anche i lavoratori dell’indotto. 97 dipendenti di Transnova operanti in tutta Italia hanno ricevuto una lettera di licenziamento oggi. Sono circa 295 in totale a perdere il posto a fine dicembre considerando anche i lavoratori di Logitech e Teknoservice. La nostra segretaria ha voluto portare il sostegno e la vicinanza del Pd e della comunità democratica alle lavoratrici e ai lavoratori che si battono per la tutela della loro occupazione. Non li lasceremo soli”. Lo ha dichiarato Piero De Luca, capogruppo Pd in commissione questioni regionali, a margine dell’incontro all'esterno dello stabilimento Stellantis di Pomigliano d'Arco tra la delegazione del Pd, guidata da Elly Schlein e i lavoratori di Trasnova
“Serve un piano di rilancio e una politica industriale a sostegno del settore con impegni precisi e vincolanti di Stellantis dal punto di vista della tenuta degli stabilimenti e del lavoro. Occorre che il governo faccia la sua parte e supporti il settore con risorse e misure adeguate, difendendo l'occupazione e la produttività. L’esecutivo -purtroppo- non ha fatto nulla finora e ha anzi tagliato 4,6 miliardi dal fondo per l’automotive, che andrebbe invece rafforzato subito. Non c’è più tempo da perdere: la presidente Meloni convochi l'azienda e le parti sociali a Palazzo Chigi e, soprattutto, riveda subito il drammatico taglio del fondo automotive”. Così ha concluso Piero De Luca.
“Insieme ai colleghi della Commissione trasporti ho richiesto una audizione urgente con il viceministro Rixi perché venga in Commissione a riferire sui contenuti della riforma, che da notizie a mezzo stampa dovrebbe essere presentata al CIPOM entro metà mese.
In Commissione, in questa legislatura, sono state presentate diverse risoluzioni sui temi oggetto della riforma e nelle varie audizioni il cluster portuale ha sollevato anche preoccupazioni sul suo impatto con l'organizzazione consolidata del lavoro portuale. Ci sembra inusuale e poco rispettoso di quel lavoro parlamentare apprendere dell'avvio dell'iter senza che ne vengano esplicitati i principi guida e le impostazioni prima in Commissione.
Un primo passaggio fondamentale che deve andare di pari passo con la chiarezza sulle competenze. Ad oggi infatti non è chiaro quale Ministero deciderà sulla riforma, se quello del mare con a capo Musumeci o quello dei Trasporti di Salvini, in un rimbalzo di competenze, che genera confusione e risultati contraddittori.
Viene fatto cenno a un super ente nazionale ma senza alcuna chiarezza sulle competenze in rapporto con le Autorità di sistema. Non sappiamo se ci saranno eventuali interventi sulla modifica dello stato giuridico delle autorità o se la riforma andrà a modificare l'equilibrio raggiunto nel sistema del lavoro portuale.
Chiediamo al Governo idee chiare su un tema cosi strategico per il Paese e adeguata informazione e trasparenza sulle commissioni parlamentari competenti.
Cosi come chiediamo chiarezza e rapidità nelle nomine dei nuovi Presidenti della ADSP. La Liguria aspetta da troppo tempo di avere un Presidente nella piena operatività: ci sono partite strategiche fondamentali ferme, su cui non si hanno risposte. Mentre si evidenziano grandi contraddizioni tra il Presidente Bucci, che annuncia il presidente del porto entro pochi giorni e il viceministro Rixi, che parla di fine gennaio ed emergono scenari spartitori con FDI e Lega che giocano a risiko con i porti di La Spezia e Genova, i ritardi evidenziano la difficoltà a trovare la quadra su figure autorevoli che da subito possano entrare nel vivo dell’attività e portare avanti tutte le risposte che il Porto di Genova aspetta da tempo. Peraltro le nomine devono passare nelle Commissioni di Camera e Senato, ma non essendo stato ancora avviato l’iter, temiamo che il tempo si allunghi in modo preoccupante.
Non è più il tempo delle dichiarazioni, ma il momento di dare le risposte che i porti aspettano da tempo, a partire dall'illustrazione in Parlamento del disegno della riforma, se esiste, e dell'inserimento in manovra delle questioni che il lavoro portuale aspetta da tempo: proroga dei fondi 199, riconoscimento del lavoro portuale come usurante, sblocco del fondo per l'incentivo all'esodo, più risorse su ferrobonus, ripristino del fondo amianto. Queste sono alcune delle risposte concrete che il settore aspetta ” così Valentina Ghio, vicepresidente del Gruppo Pd alla Camera e componente Commissione Trasporti dopo le dichiarazioni di Rixi e Bucci al Forum dello Shipping
“Sono passati 17 anni dalla strage della Thyssenkrupp in cui persero la vita 7 operai: Antonio Schiavone, Roberto Scola, Angelo Laurino, Bruno Santino, Rocco Marzo, Rosario Rodinò e Giuseppe Demasi.
Una ferita ancora aperta per Torino, per il Piemonte, per il Paese. Una ferita che continua ad aprirsi ad ogni nuova vittima, ad ogni nuova tragedia sui posti di lavoro.
Da quel tragico giorno l’Italia si scosse, compresa la politica. Venne scritto un nuovo testo sulla sicurezza (81/2008) molto avanzato, purtroppo però spesso negli anni è rimasto inapplicato o non è stato fatto rispettare a pieno a causa della mancanza di controlli.
Onorare la memoria delle vittime significa lavorare, giornalmente, affinché simili tragedie non accadano mai più. La retorica non salva vite umane, le leggi sì. È il nostro dovere nei confronti del Paese, dei famigliari di chi non c’è più, della civiltà ferita da queste stragi come ha ricordato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.”
Lo ha dichiarato Chiara Gribaudo, Presidente della Commissione Parlamentare d’inchiesta sulla sicurezza sul lavoro
“Grazie alla battaglia del Pd siamo riusciti in Commissione lavoro a incrementare i fondi per la cassa integrazione ai lavoratori e le lavoratrici del comparto moda. Con un allargamento degli ammortizzatori sociali anche ad altri settori connessi. Non siamo soddisfatti perché non è una risposta strutturale alla crisi enorme che investe le imprese della Toscana, ma continueremo a batterci anche nel passaggio in aula per un ulteriore allargamento temporale di strumenti che possono dare sollievo a migliaia di persone”.
Così i deputati Pd, Arturo Scotto, capogruppo in commissione Lavoro; Emiliano Fossi, segretario Pd Toscana; e Simona Bonafé, della Presidenza del Gruppo.
Come Partito democratico abbiamo chiesto oggi l’audizione in commissione politiche UE del vicepresidente della Commissione Raffaele Fitto, ai sensi della legge 234 del 2012. È importante che spieghi al Paese le sue linee programmatiche, l’impianto europeista del suo impegno di lavoro e che chiarisca anche il perimetro delle sue competenze, alla luce delle ultime scelte organizzative operate dalla Presidente von der Leyen. Il Gabinetto di Fitto infatti ha perso la guida della direzione generale per le Riforme, una struttura strategica, che è stata scorporata ed affiancata alla task force Recovery. Non proprio una buona notizia per il nostro Paese.
Così il capogruppo democratico nella Commissione Affari Europei della Camera, Piero De Luca.
"Desideriamo esprimere le nostre congratulazioni a Roberto Cicutto per il prestigioso incarico alla guida di Eurimages, un ruolo di grande responsabilità e visione strategica. La sua lunga e solida esperienza nel settore cinematografico e audiovisivo, unita a una profonda conoscenza delle dinamiche produttive e culturali europee, rappresenta una garanzia per il futuro del fondo.
Siamo certi che, sotto la sua guida, Eurimages potrà rafforzare il suo ruolo cruciale nel sostenere le produzioni cinematografiche indipendenti, promuovendo la cooperazione tra i Paesi membri e valorizzando la ricchezza della diversità culturale europea. Auguriamo a Roberto Cicutto un proficuo lavoro, sicuri che saprà portare beneficio non solo al settore, ma anche alla cultura europea nel suo complesso." Così in una nota i deputati democratici della commissione cultura della camera.
“La scelta di Stellantis di non rinnovare la commessa a Trasnova, pregiudica il futuro di oltre 400 lavoratrici e lavoratori. Chiediamo al governo di convocare urgentemente al tavolo istituzionale previsto per il 17 dicembre al ministero delle Imprese e del Made in Italy, anche Stellantis. Non si può continuare così: occorrono politiche industriali, piani di rilancio e non dismissioni e licenziamenti. Continueremo a essere al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori che da lunedì sono in presidio per difendere il proprio futuro”. Così in una nota i deputati dem Marco Sarracino, responsabile nazionale Mezzogiorno del Partito Democratico e Arturo Scotto, capogruppo Pd in commissione Lavoro.