Deputati dem presentano interrogazione a Lollobrigida
“Il direttore di Agea, Fabio Vitale, ha l’obbligo di fornire al Parlamento l’Annual Performance Report (2023) sugli anticipi dei pagamenti della Pac nel quadro della prima annualità del ciclo di programmazione 2023-2027. I dati contenuti in questo Report semplificherebbero il lavoro parlamentare e faciliterebbero il controllo e l’analisi da parte dei cittadini delle informazioni in esso contenute, anche in considerazione delle proposte di modifica della Pac 2023-2027 in fase di discussione. Il direttore Vitale, invece, pur comunicando che la Commissione Europea ha considerato ammissibile il primo Annual Performance Report (2023), non ne permette l’acquisizione da parte del Parlamento adducendo fantomatiche verifiche di controllo da parte della stessa Commissione europea. Chiediamo al ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, di adottare tutte le iniziative di sua competenza per garantire al Parlamento l’accesso alla documentazione”.
Lo dichiarano i deputati dem della commissione Agricoltura, Stefano Vaccari (capogruppo), Antonella Forattini, Maria Marino e Andrea Rossi.
Estendere regole cantieri pubblici anche a quelli privati.
“Al governo consigliamo di ascoltare i sindacati sulla sicurezza sul lavoro. Non si può costruire un impianto normativo escludendo la concertazione con le parti sociali. E’ un metodo sbagliato che segnala un’insofferenza per il dialogo e la ricerca comune delle soluzioni. Per le imprese, si va verso l’introduzione della patente a punti con decurtazioni del punteggio in caso di infortuni o morte dei lavoratori, ma con tempi troppo lunghi e con penalità facilmente aggirabili con un semplice corso di formazione. E si peggiora il Durc di continuità, alzando la verifica di congruità per la manodopera per lavori oltre una certa soglia economica. Un vero e proprio colpo di spugna. Noi avevamo chiesto una cosa semplice: l’estensione delle regole su sicurezza e salute nei cantieri pubblici anche a quelli privati. Continueremo a insistere in Parlamento”. Così il deputato dem Arturo Scotto, capogruppo Pd in commissione Lavoro.
"Il voto della Sardegna, con la bellissima vittoria di Alessandra Todde, prima presidente donna nella storia della regione, è una vittoria del centrosinistra unito e una sconfitta del malgoverno della destra sarda e del governo Meloni, che ha messo il carico politico sulla regione. Meloni e Salvini hanno trasformato la partita sarda in una partita politica, non certo noi. Per questo è una sconfitta senza appello, considerato anche che il centrosinistra, che ha costruito comunque una coalizione larga e plurale, arrivava all’appuntamento elettorale con Soru candidato. Altrimenti la sconfitta della destra sarebbe stata ancora più schiacciante. E' stata una vittoria importante costruita sul territorio, con pazienza e ascolto, un lavoro che ha messo al centro il cambiamento e la generosità di una candidata competente e combattiva. È evidente a tutti che in questa sconfitta c’è la fine della narrazione sulla forza inscalfibile di questa destra e di Meloni, anzi racconta proprio l’esatto contrario. Dove il campo progressista riesce a mettere assieme le forze e costruire una proposta condivisa interpretata da profili unitari e credibili tutte le partite sono aperte. Oggi Elly Schlein batte Giorgia Meloni e porta il PD ad essere primo partito in Sardegna e fa partire un messaggio chiaro al paese: unità e credibilità della proposta politica sono necessarie per battere la destra e costruire l’alternativa democratica al governo dei manganelli. E' il momento di mettere da parte personalismi e capire che c'è bisogno di unirsi e costruire con pazienza e ascolto progetti politici credibili, il resto è irrilevanza per chi se la può permettere. E questo non riguarda certo gli italiani e le italiane in difficoltà". Lo ha detto Marco Furfaro, deputato e membro della segreteria nazionale del Partito Democratico, intervenendo a L'Aria che Tira su La7.
“Le regionali in Sardegna dimostrano che un'alternativa esiste. Il centrosinistra, se unito su programmi e idee, può vincere contro una destra arrogante e dannosa. Buon lavoro ad Alessandra Todde e complimenti a Pd con Elly Schlein per l'impegno e il risultato. Avanti così!” Così su X il deputato democratico, Piero De Luca.
“In Sardegna una vittoria fondamentale
Non è solo la conferma che, unito, il centrosinistra batte questa destra reazionaria, ma anche il fallimento della protervia di Giorgia Meloni.
Complimenti ad Alessandra Todde.
E grazie ad Elly Schlein per il lavoro instancabile di quest’anno”. Lo scrive su X il deputato del Pd, Alessandro Zan.
"Congratulazioni ad Alessandra Todde, prima donna presidente della Sardegna. La sua vittoria è la dimostrazione che la sinistra vince quando è unita e presenta candidate e candidati di valore. Ed è anche la dimostrazione che il volto della premier al posto di quello dei candidati locali non funziona più.
Alessandra, oltre alla faccia, c’ha messo le sue capacità e il cuore e i sardi l'hanno premiata.
Adesso la coalizione si metta al lavoro per vincere anche nelle altre regioni e nei comuni che andranno al voto. Che bella giornata!". Lo dichiara Laura Boldrini deputata PD e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel Mondo.
"Prevedere codici identificativi degli agenti delle forze dell'ordine è il cuore di una proposta di legge che già nella scorsa legislatura abbiamo depositato insieme al collega Andrea Frailis. Lo stesso testo l'ho ripresentato all'inizio della legislatura in corso.
Quindi, ben prima dei fatti di Pisa su cui il presidente Mattarella ha usato parole di saggezza che non possono essere ignorate.
Ho grande rispetto per il lavoro delle donne e degli uomini delle forze dell'ordine, ma è proprio per questo che scene come quelle che abbiamo visto nei giorni scorsi non possono più ripetersi. A tutela del diritto di manifestare, previsto dall'art. 17 della Costituzione, e dell'autorevolezza di chi indossa la divisa, coloro che abusano del loro ruolo devono poter essere identificati con certezza. Quello di cui, invece, non c'è alcuna necessità e andrebbe assolutamente evitato è che il vicepresidente del Consiglio Salvini si erga ad avvocato d'ufficio, tentando di appropriarsene, delle forze dell'ordine il cui compito è a garanzia di tutta la comunità e non certo di una sola parte. Un atteggiamento gravemente improprio e inopportuno". Lo dichiara Laura Boldrini deputata PD e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel Mondo.
Governo garantisca i Lea a malati di fibromialgia
“Oggi in Italia non c’è un riconoscimento della fibromialgia come vera e propria malattia invalidante. Non esiste di conseguenza una vera e propria cura specifica per affrontare il dolore cronico di cui le persone affette da questa malattia sono attanagliate. I pazienti necessitano di una vera e propria terapia del dolore e di cure specifiche. Per questo chiediamo che la fibromialgia sia considerata una vera e propria malattia invalidante e per questo chiediamo che il servizio sanitario nazionale garantisca le cure essenziali, gli esami diagnostici e tutti i protocolli necessari per affrontare questa malattia.
Anche perché non dimentichiamo che il diritto alla salute e quindi alle cure essenziali è sancito dall’articolo 32 della nostra Costituzione.
Per questo con la nostra mozione, la mozione del partito democratico, impegniamo il governo ad adottare ogni iniziativa per inserire all’interno dei Lea le esenzioni per le prestazioni sanitarie e tutte le cure nonché gli esami diagnostici per le persone affette da fibromialgia.
Inoltre invitiamo il governo a promuovere la conoscenza della fibromialgia attraverso la promozione di studi clinici e chiediamo che vengano stipulati accordi con le associazioni imprenditoriali affinché per le persone che hanno questa malattia vengano assicurate e garantite le cure necessarie senza essere penalizzati nel lavoro.
Infine chiediamo l’istituzione di un registro nazionale della sindrome della fibromialgia e invitiamo il governo a collaborare con le regioni e le associazioni regionali per promuovere campagne di informazione e sensibilizzazione di questa malattia.
È importante che le istituzioni pubbliche si facciano carico di affrontare la fibromialgia e riteniamo che questo sia un primo atto iniziale per poi arrivare a disposizione di legge a supporto dei malati”.
Lo ha detto in Aula Irene Manzi, deputata Pd, in discussione generale sulle mozioni in materia di sindrome fibromialgia.
"Oggi a Firenze e a Pisa la polizia ha caricato gli studenti in corteo, reprimendo le manifestazioni con cariche che appaiono del tutto arbitrarie: cortei con minorenni, di cui alcuni sono stati presi e fatti stendere di faccia sulla strada bagnata dalla pioggia. Sono immagini sconcertanti, inaccettabili in una democrazia. Se si collega poi quanto accaduto oggi ad altre occasioni recenti molto diverse tra loro, in cui abbiamo assistito a discutibili interventi da parte delle forze dell’ordine, sembra quasi emergere una certa indicazione nazionale a gestire duramente le espressioni di dissenso. Il ministro Piantedosi deve immediatamente assumersi le proprie responsabilità e invertire radicalmente la rotta: il suo lavoro è assicurare che il principio di proporzionalità sia rispettato ed ergersi a difesa della libertà di manifestazione del pensiero, non l’opposto. Non bastano le rassicurazioni di circostanza degli ultimi giorni: Piantedosi venga in Parlamento a riferire su questo e sugli altri episodi simili a cui abbiamo recentemente assistito". Lo dichiara la deputata dem Rachele Scarpa, responsabile nazionale "Giovani e Salute" del Partito Democratico.
“Il Governo e la maggioranza accettino la sfida della riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario. Ci sono tre proposte di legge dell’opposizione, c’è la piattaforma unitaria dei sindacati metalmeccanici per il nuovo contratto, ci sono grandi aziende che hanno avviato la sperimentazione della settimana corta. Se non vogliamo che il salto tecnologico lo paghino i lavoratori italiani bisogna discutere anche questa possibilità. Apra una discussione con le parti sociali e con le forze presenti in Parlamento, creiamo un fondo che incentivi la contrattazione collettiva nazionale per sperimentare quello che già in tanti paesi europei è realtà. Abbiamo la nostra proposta, sediamoci e discutiamo”. Così in una nota il capogruppo democratico nella commissione Lavoro della Camera, Arturo Scotto.
"Oggi pomeriggio, a Firenze, al presidio promosso da Cgil e Uil, una grande folla di lavoratrici e lavoratori ha ribadito la più ferma condanna per la catena di morti sul lavoro che ha colpito nei giorni scorsi anche il capoluogo toscano.
Dopo cento ore di ricerche, ieri è stato trovato il corpo del quinto operaio ucciso nel crollo del cantiere Esselunga di Firenze Rifredi.
Cinque morti che si aggiungono alla lunga scia di vittime che la “Repubblica fondata sul lavoro” non deve più tollerare.
In quel cantiere lavoravano decine di ditte in subappalto. E, soprattutto nelle opere private, più subappalti significa meno controlli, più subappalti significa più persone che rischiano la vita.
Il subappalto a cascata e il sacro totem del massimo ribasso espellono dai cantieri lo Stato di diritto e il valore della vita umana.
Ma dentro questa strage continua c’è una realtà che non possiamo continuare ad ignorare.
Sotto le macerie di quel cantiere hanno perso la vita cinque persone: un italiano, un tunisino, tre marocchini.
La manodopera straniera viene impiegata nei settori nei quali il rischio di incidenti è più alto: le costruzioni, i trasporti e la logistica, le attività manifatturiere, l’agricoltura.
Sono state chiamate le attività delle cinque P: pesanti, precarie, pericolose, poco pagate, penalizzate socialmente.
Il profitto si fa sulla pelle delle persone più deboli e più ricattabili.
Più ricattabili perché irregolari o perché il permesso di soggiorno dipende da un contratto di lavoro. Se perdi quel contratto perdi tutto.
La Bossi-Fini crea un mare di irregolari e così hanno fatto alcune scelte dell’attuale governo, come quella di impedire la conversione della protezione speciale in permesso di lavoro.
Ma attenzione: questa condizione di sfruttamento dei lavoratori stranieri si riversa su tutta la società.
La corsa al ribasso dei diritti nel mondo del lavoro colpisce tutte e tutti: le lavoratrici e i lavoratori italiani, ma anche le imprese che lavorano seguendo le regole e subiscono la concorrenza sleale di chi non lo fa.
Quello che è successo a Firenze non è una fatalità, non è un’imprevedibile disgrazia: è la conseguenza di un sistema che va cambiato. E va cambiato adesso.
Questo il massaggio che oggi pomeriggio il presidio sindacale di Firenze ha inviato al Governo, al Parlamento e a tutto il Paese.
Un messaggio che va raccolto, senza se e senza ma". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.
“La strage di Firenze non ha ancora un colpevole ma ha certificato la drammatica inadeguatezza delle attuali leggi che dovrebbero garantire la sicurezza sul lavoro. Occorrono norme stringenti, in particolar modo nel settore privato, che limitino la logica al ribasso nell’assegnazione dei subappalti ed un maggiore controllo nei cantieri. Il Partito Democratico è pronto a fare la sua parte in Parlamento, coinvolgendo le associazioni sindacali e responsabilizzando le imprese, per rendere efficace la prevenzione e tutelare l’incolumità dei lavoratori”: è quanto dichiara la vicepresidente dei Deputati Pd Simona Bonafè, a margine della manifestazione in programma oggi, mercoledì 21 febbraio, a Firenze organizzata dai sindacati.
Con una delegazione di parlamentari del Pd ho partecipato oggi al presidio davanti al cantiere dove venerdì scorso a Firenze sono morti 5 operai. Abbiamo voluto esprimere la nostra solidarietà, ma anche ribadire l’impegno del Pd per affrontare l’emergenza della sicurezza sui luoghi di lavoro.
Abbiamo chiesto al Governo di riferire in Aula ma soprattutto gli chiediamo di rivedere la pessima norma del subappalto a cascata che limita i controlli, riduce le tutele e prevede meno formazione. E soprattutto che regole più stringenti vengano applicate sia nel settore pubblico che in quello degli appalti privati.
Su questo tema così delicato e di tragica attualità, siamo pronti a collaborare con la maggioranza per dare risposte rapide ed efficaci: serve un patto imprese-lavoro-istituzioni che coniughi responsabilità e sicurezza.
Così in una nota Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati.
“Da questa piazza di Firenze arriva un grido di dolore che chiede a tutte le istituzioni del Paese, al Governo e al Parlamento in particolare, un impegno congiunto e concreto affinché tragedie come queste si possano evitare. Salute e sicurezza sul lavoro sono principi non negoziabili nei cantieri privati come in quelli pubblici” ha dichiarato Chiara Gribaudo, presidente della Commissione d’Inchiesta sulle Condizioni Lavoro della Camera dei Deputati, a margine della manifestazione Unitaria di CGIL, CISL e UIL indetta per oggi a Firenze.
“Veniamo a sapere per mezzo stampa che la Ministra propone di intervenire sulla normativa vigente, anche se non si capisce in che direzione. In realtà la normativa italiana è una delle più avanzate nel panorama europeo: il problema è che il Governo deve accelerare nell’emanazione di quei decreti attuativi del testo unico sulla sicurezza che consentirebbero l’introduzione della cosiddetta patente a punti. Insomma bisognerebbe abbandonare l’approccio del “lasciamo lavorare” e ragionare insieme su ciò che concretamente può sradicare il fenomeno delle morti sul lavoro - ha aggiunto la deputata dem - Prima di introdurre nuovi reati serve potenziare gli organi pubblici che si occupano di prevenzione e controlli e istituire una Procura Nazionale del Lavoro. Sono da respingere le soluzioni spot di fronte a quasi tre morti bianche al giorno, mentre dobbiamo chiedere che vengano investite risorse nell’Ispettorato Nazionale del lavoro, come è successo durante scorsa legislatura. L’Agenzia deve diventare pienamente autonoma e attrattiva per le professionalità del settore, penso ai medici del lavoro, affinché possano aumentare il numero di controlli effettuati quotidianamente”.
“Oggi al fianco dei Sindacati in Piazza Santi Apostoli. In piazza con i Sindacati. Perché di lavoro non si muore per caso. Si muore per assenza di regole, subappalti a cascata, sfruttamento. Motivi che possono e devono essere cancellati. E di fronte a una destra che attacca i diritti fondamentali e fa della deregolamentazione la cifra della sua azione il nostro posto è qui, insieme alle lavoratrici e ai lavoratori, per l'opposizione nel Paese e in Parlamento”.
Lo dichiara il parlamentare democratico e presidente della Fondazione del Pd, Nicola Zingaretti.