17/02/2023 - 15:35

“Come per tutti i bonus anche per quello del 110% era naturale pensare ad un rientro graduale alla normalità per evitare contraccolpi negativi,
Il Governo Meloni invece ha approvato un decreto legge che cancella immediatamente lo sconto in fattura e la cedibilità dei crediti d'imposta legati al Superbonus e ai bonus edilizi.
E come se non bastasse si stabilisce anche il divieto per le pubbliche amministrazioni ad acquistare crediti di imposta incagliati derivanti dai bonus. Una scelta che annulla le decisioni prese da diverse regioni e province comprese quelle di centrodestra. Nessuna risposta anche al tema dei crediti di imposta che sta bloccando la gran parte del settore edilizio.
Come denunciato dalle associazioni del settore e dai sindacati le conseguenze di queste decisioni saranno drammatiche per le famiglie, per le decine di migliaia di persone che perderanno il lavoro e per gli effetti di una crisi che investirà tante piccole e medie imprese.
Bisogna assolutamente cambiare in Parlamento questo decreto per evitare una crisi economica e occupazionale drammatica di cui non si sentiva certamente il bisogno”.

Lo scrive in una nota l’on. Federico Fornaro, dell’ufficio di Presidenza del gruppo PD Italia Democratica e Progressista alla Camera

17/02/2023 - 11:42

Con il decreto licenziato ieri dal governo Meloni si blocca definitivamente e con effetto immediato ogni buon effetto dei Bonus edilizi che abbiamo introdotto in questi anni e che hanno contribuito in modo significativo alla crescita del PIL di cui la destra oggi si vanta. Non solo. Vietare agli enti locali e alle altre PA di acquistare i crediti incagliati vuol dire condannare alla chiusura decine di migliaia di imprese, fermare almeno 100 mila cantieri, mandare sul lastrico migliaia di famiglie e far perdere il lavoro a centinaia di migliaia di persone occupate nel settore edile e in tanti altri comparti. In una parola, non soltanto è stato affondato il Superbonus, ma anche la possibilità di veder risolto il problema dei crediti incagliati. E per di più, lo si è fatto ai danni delle imprese e delle persone meno abbienti, visto che la cessione del credito consentiva che la misura fosse alla portata di tutti indipendentemente dalle proprie capacità economiche. Un’altra retromarcia della presidente Meloni che in campagna elettorale aveva promesso il contrario. Un altro decreto che va contro i più deboli generando disoccupazione, aggravando la crisi sociale e colpendo il prodotto interno lordo del Paese. Per questi motivi faremo tutto quanto possibile per modificarlo profondamente e comunque bloccarne gli effetti.
Così in una nota la capogruppo del Pd alla Camera Debora Serracchiani, i componenti dell’ufficio di presidenza del Gruppo e tutti i capigruppo Pd delle commissioni.

 

17/02/2023 - 11:24

Il deputato del Partito Democratico presenta un’interrogazione al Ministro delle Imprese e a quello del Lavoro: “Senza investimenti e un piano industriale si rischia un disastro sociale”

C’è grande incertezza sul futuro delle acciaierie di Piombino, i sindacati chiedono risposte, a distanza di oltre 4 anni dall’arrivo del gruppo indiano siamo ancora in attesa di investimenti per rilanciare Jsw. Il Governo deve dare un segnale perché senza investimenti e un piano industriale si rischia un disastro sociale nel Comprensorio”.
A dichiararlo è il deputato del Partito Democratico Emiliano Fossi, componente della Commissione Lavoro della camera, che ha presentato insieme ai colleghi Marco Furfaro e Marco Simiani un’interrogazione al Ministro delle Imprese ed al Ministro del Lavoro.

“I sindacati hanno chiesto un incontro al governatore Eugenio Giani, noi solleciteremo un intervento urgente dei ministeri competenti. Stupisce invece - sottolinea Fossi - che l’amministrazione di centrodestra di Piombino non lanci appelli ai parlamentari, sottosegretari e ministri del suo schieramento. Si continuano ad annunciare investimenti ma senza dare tempi e cifre. E’ importante la proroga della cassa integrazione per 12 mesi per i lavoratori, ma non basta: serve un piano industriale preciso, che invece slitta sempre e non viene presentato. Ed è tutto da decifrare il presunto interesse di altri gruppi per lo stabilimento piombinese”.

17/02/2023 - 10:00

Di fatto la fine dei bonus senza alcuna prospettiva per il futuro.

Scellerato dietrofront del Governo che approva il decreto che cancella lo sconto in fattura e la cedibilità dei crediti d'imposta legati al Superbonus e ai bonus edilizi. Di fatto la fine dei bonus senza alcuna prospettiva per il futuro.
E come se non bastasse Meloni e Giorgetti stabiliscono anche il divieto per le pubbliche amministrazioni ad acquistare crediti di imposta incagliati derivanti dai bonus. Una scelta che annulla le decisioni prese da diverse regioni e province comprese quelle di centrodestra. Nessuna risposta quindi al tema dei crediti di imposta che sta bloccando la gran parte del settore edilizio.
Le conseguenze saranno drammatiche per le famiglie, per le decine di migliaia di persone che perderanno il lavoro e per la crisi che investirà tante piccole e medie imprese.
D'altronde questo è il Governo che salvaguardia i privilegi e gli extra-profitti delle grandi società energetiche, e colpisce chi ha meno.
Li aspettiamo in Parlamento e condurremo una dura battaglia per fermare il provvedimento.

Lo dichiara il deputato Dem Stefano Vaccari.

16/02/2023 - 16:41

Sulle pagine dei giornali oggi si racconta la storia un ennesimo tentativo che arriva da destra di esercitare una forma di controllo, al di là delle regole. Stavolta tocca a una manifestazione di straordinario valore per la nostra cultura: il Salone Internazionale del Libro di Torino. Una manifestazione che ha saputo diventare un’eccellenza straordinaria per la nostra città e per il nostro Paese.

Potrebbe sembrare che il Salone del Libro di Torino sia nel caos. Non è così: nel caos è quella politica che vuole mettere le mani su un gioiello e considerarlo come un giocattolo di casa. Anche a costo di sporcarlo. A costo di minare ciò che oggi l’Associazione Torino - La città del Libro, che organizza la manifestazione, rivendica in un comunicato: che il Salone resti libero e indipendente.

È incredibile leggere la denuncia di un intellettuale come Paolo Giordano che con dignità, si auto-elimina da un ruolo che avrebbe potuto ricoprire per merito (alla salute di chi si riempie la bocca con questo termine) a causa delle ingerenze di chi voleva imporgli consulenti non sulla base di competenze, visioni, progetti, ma solo perché di area. Area a destra.

Il Salone Internazionale del Libro di Torino è un patrimonio di tutti. Sotto la guida di Nicola La Gioia e del suo gruppo di lavoro ha raggiunto risultati straordinari rilanciandosi proprio nel momento di difficoltà più estrema, quello della pandemia.

La destra oggi al governo, dovrebbe rispettare regole, competenze, metodi di selezione. Quel merito che è sempre al centro delle loro dichiarazioni, ma che non trova riscontro nella pratica, che si tratti della Rai, del Festival di Sanremo o del Salone del Libro di Torino.

Chiederemo al Ministro Sangiuliano di rispondere su quanto sta avvenendo. Ai cittadini torinesi, agli editori, a chi ama la cultura, a chi ama i libri interessa sapere una sola cosa: servono direttori “bravi” o servono direttori “vostri”?

Lo affermano in una nota i parlamentari torinesi ed eletti a Torino, i deputati Mauro Berruto, Mauro Laus, Maria Cecilia Guerra, Marco Grimaldi, Riccardo Magi e i senatori  Anna Rossomando, Andrea Giorgis, Francesco Verducci.

16/02/2023 - 15:14

“Sono solidale con i lavoratori e le lavoratrici del Gruppo Gedi, ora in stato di agitazione per il rischio della vendita delle testate venete e di smembramento del gruppo. Credo sia importante preservare la qualità del lavoro nel precario settore dell’informazione, e che l’indiscussa professionalità di giornalisti, tipografi, grafici, e di tutte le lavoratrici e i lavoratori del gruppo Gedi vada tutelata: anche a livello parlamentare stiamo mettendo in campo tutti gli strumenti necessari per sostenere la lotta  del Sindacato Giornalisti del Veneto, del Comitato di redazione e di tutti coloro che si battono per la dignità di chi lavora nella pubblica informazione”.

Così la deputata del Partito democratico, Rachele Scarpa.

16/02/2023 - 13:08

“Il tema del lavoro, della riconversione produttiva e della riqualificazione ambientale di Piombino va affrontata con serietà ed efficacia. In questo contesto, la vertenza dello stabilimento Jsw è centrale e non più rinviabile, soprattutto in relazione alla necessità di acciaio per l’industria nazionale. Nei mesi scorsi, assieme al collega e deputato del Pd del territorio Marco Simiani, ho incontrato i lavoratori e le associazioni sindacali. A seguito della visita è stata presentata un’interrogazione parlamentare, a cui peraltro non è stata data risposta, e sono state intraprese iniziative legislative per risolvere concretamente la questione. Mi riferisco in particolare alla proposta di legge sull’attuazione del ‘Memorandum Piombino’, contestuale all’installazione del rigassificatore nel porto della città, che ho depositato ad ottobre scorso, e che prevedeva anche semplificazioni normative e risorse adeguate per la reindustrializzazione dell’area di crisi industriale complessa del territorio. Un emendamento, con i contenuti di questa proposta, è stato inoltre presentato alla Legge di Bilancio ma bocciato dalla maggioranza. Il governo Meloni si è poi impegnato, a seguito della presentazione di un mio ordine del giorno, a garantire finanziamenti adeguati per il rilancio economico e occupazionale dell’area, ma ad oggi niente di concreto è stato fatto. Tra pochi mesi scadrà l’ultimo rinnovo della cassa integrazione per i lavoratori di Jsw ed è necessario non perdere ulteriore tempo anche alla luce dell’importanza strategica del settore siderurgico per l’intero Paese”. Lo dichiara la deputata dem Simona Bonafè, vice presidente dei deputati Pd alla Camera, sulla nota delle associazioni sindacali relativa alla crisi dello stabilimento Jsw di Piombino.

15/02/2023 - 19:54

“La liquidazione di Qf sarebbe una sconfitta per tutti: brucerebbe sia il lavoro degli operai e del collettivo di fabbrica che quello di scouting messo in campo dalla regione. Il punto irrinunciabile per me è non scaricare tutto sui lavoratori e le loro famiglie”.
Così Emiliano Fossi, deputato Pd e membro della commissione Lavoro della Camera, sull’ipotesi liquidazione di Qf-ex Gkn.

15/02/2023 - 13:38

“Facciamo un’operazione di verità. Questo non è un ‘decreto per la gestione dei flussi migratori’, ma un ‘decreto contro le Ong’ o, meglio, un ‘decreto contro i salvataggi in mare’. Punto. Con un decreto di poche righe, un decretino, producete un danno immenso per migliaia di donne, uomini e bambini così disperati da mettere le proprie vite nelle mani di trafficanti senza scrupoli. E, inoltre, raccontate la storiella che qualche nave delle Ong, puntini isolati nel Mediterraneo, rappresenterebbe un Pull Factor? Cioè un elemento che favorirebbe le partenze? Ma avete capito che il punto non è quello che attira, l’ipotetico Pull Factor appunto, ma quello che spinge, cioè il Push Factor: la disperazione data dal voler cercare un futuro accettabile. Siete partiti dal blocco navale contro gli scafisti e siete arrivati a cercare di bloccare le navi che salvano le vite in mare”.

Così il vicepresidente della commissione Affari costituzionali, Matteo Mauri, intervenendo in Aula alla Camera per esprimere il voto contrario del Gruppo Pd al decreto Ong.

“Inoltre - ha aggiunto - ciò che sostenete non sta nemmeno in piedi. Le Ong salvano circa l’11% delle persone. Ne salvano molte più le motovedette della guardia costiera italiana, che ringraziamo per il lavoro straordinario. Mentre circa la metà arriva con i cosiddetti ‘barchini’. Ma la cosa che dimostra la malafede di questo decreto è la differenza tra quello che avete scritto con una mano e quello che state facendo con l’altra. Da un lato, fingete di preoccuparvi delle condizioni delle persone per giustificare l'immediatezza del raggiungimento del porto; poi mandate le stesse navi nei porti italiani più lontani possibile. Una contraddizione insuperabile - ha concluso - che chiarisce la grandissima ipocrisia scritta nera su bianco in questo decreto”.

14/02/2023 - 18:06

"Il bilancio delle attività dell'Ispettorato Nazionale del Lavoro relativo allo scorso anno, che vede un miliardo di contributi recuperati, maggiori ispezioni e violazioni riscontrare, dimostra come fosse giusta nello scorso governo la scelta del ministro del Lavoro, Andrea Orlando, di investire sull'aumento delle risorse ispettive, con concorsi banditi ed espletati già nel 2022, e dei poteri. Ci auguriamo che il governo Meloni prosegua su questa strada senza sacrificare l'autonomia dell'Ispettorato assorbendola, come annunciato più volte alle parti sociali, nel ministero del Lavoro. Allo stesso tempo sarebbe necessario che le Regioni provvedano ad investire sull'assunzione di personale ispettivo delle Asl la cui carenza ha comportato un drammatico calo di ispezioni di loro competenza". Così in una nota i deputati dem Marco Sarracino ed Emiliano Fossi, della commissione Lavoro della Camera.

14/02/2023 - 15:19

La relazione della ministra delle Pari Opportunità Roccella alle commissioni riunite stamattina è quantomeno omissiva sulla causa principale dell’inverno demografico che si prefigge di combattere. Si chiama lavoro. Non esiste libertà delle donne senza libertà nel lavoro. Dunque non una parola sulla precarietà, sull’intenzione del governo di liberalizzare i contratti a termine, sul salario minimo. Sulla parità salariale viene rimosso che il partito che ha votato contro la direttiva europea per la parità salariale si chiama Fratelli d’Italia ovvero l’azionista di maggioranza del governo: attendiamo scelte concrete per capire se finalmente si è cambiato idea. Infine sul nuovo codice degli appalti nessuna intenzione di ritornare sui propri passi sulla gravissima scelta di eliminare la certificazione di parità di genere. Un’operazione vergognosa che auspichiamo venga immediatamente rivista dal governo.

Così i deputati del Pd in commissione Lavoro della Camera.

14/02/2023 - 14:34

Dichiarazione di Stefano Vaccari, capogruppo Pd Commissione Agricoltura

"Le sementi non sono solo merce, ma hanno un valore intrinseco alla stregua del cibo”. Lo ha affermato Stefano Vaccari, capogruppo Pd in Commissione Agricoltura della Camera concludendo, questa mattina, un incontro con Assosementi, le organizzazioni professionali agricole e le aziende del settore durante il quale è stato presentato il progetto “Road to quality. Dal seme alla Tavola”.

“Il seme è il nucleo fondamentale della vita anche in agricoltura, frutto del lavoro di donne e uomini che hanno saputo conservarlo e tutelarlo nel corso dei decenni, anche a fronte di profonde trasformazioni". "Oggi c'è pure il grave problema delle contraffazioni che crea zone d'ombra su un comparto di straordinaria importanza: economico, occupazionale e sociale con ripercussioni importanti anche sul gettito fiscale. C’è pertanto la necessità di dare più forza alla etichettatura dei prodotti commestibili. In Parlamento  -ha concluso Vaccari- ci attiveremo per valorizzare la tutela delle sementi presentando di nuovo il disegno di legge già approvato alla Camera nella scorsa legislatura su etichettatura, tracciabilità e divieto di vendita sottocosto e tutela della filiera etica di produzione".

Nel corso dell’incontro, al quale hanno preso parte anche la vicepresidente del gruppo Pd Simona Bonafè e le parlamentari Antonella Forattini e Stefania Marino, è stato unanimemente ribadito che è “dalle sementi che bisogna partire per tutelare l'origine, la qualità e la trasparenza degli alimenti che ogni giorno vengono consumati. E spesso si sottovaluta questo aspetto".

Con il progetto "Road to quality" ci si pone infatti l'obiettivo di certificare l'origine, la sicurezza, l'utilizzo delle migliori pratiche agronomiche e di lavorazione durante l'intero ciclo produttivo orticolo.

14/02/2023 - 12:43

Il candidato alla segreteria dei Democratici toscani al presidio davanti allo stabilimento: “Stiamo davanti alle fabbriche, altrimenti perdiamo il senso di quello che siamo”

 “Le aziende non possono fare quel che vogliono e voltare le spalle ai lavoratori: hanno una responsabilità sociale”.
A dirlo è il candidato alla segreteria regionale del Partito Democratico Emiliano Fossi, che oggi ha partecipato al presidio dei lavoratori di Prato di Italpizza. La Gegè di Casale, che gestisce lo stabilimento di Prato di Italpizza, il 12 febbraio ha chiuso i battenti, con il conseguente rischio della perdita di lavoro degli 80 dipendenti.
“Tante promesse, rassicurazioni su continuità produttiva e investimenti, cadute nel vuoto - sottolinea Fossi -. Il gruppo Italpizza ha preso l’azienda in un intreccio di situazioni difficili, ma evidentemente non è riuscito a risolvere i problemi. Ora però non può chiudere e scappare, deve almeno facilitare il percorso di una possibile reindustrializzazione del sito produttivo. Devono essere attivati tutti gli strumenti di sostegno economico e sociale, ammortizzatori sociali in primis, ma è fondamentale ribadire che il lavoro non può essere ridotto solo a business”.
“La bandiera del Pd deve stare qui, davanti ai cancelli della Gegè insieme ai lavoratori - dice Fossi -. Se il Pd non sta davanti alle fabbriche, come fa a parlare con i lavoratori? Come può pensare di avere il loro consenso? Torniamo a dare voce a chi è più debole, torniamo a fare il Pd”.

13/02/2023 - 11:21

Interrogazione del deputato del Partito Democratico al Ministro del Lavoro e al Ministro dello Sviluppo economico. “Va promossa una reale riconversione produttiva dello stabilimento di Campi Bisenzio”

“Per i lavoratori dell’ex Gkn la cassa integrazione si è esaurita da tempo e da oltre quattro mesi sono senza stipendio. Il Governo deve rifinanziare la cassa integrazione per gli operai e promuovere una reale riconversione produttiva dello stabilimento di Campi Bisenzio”.
Lo chiede, con una interrogazione al Ministro del Lavoro e al Ministro dello Sviluppo economico, il deputato del Partito Democratico Emiliano Fossi, componente della Commissione Lavoro della Camera.

“Le organizzazioni sindacali stanno portando avanti la battaglia legale per gli stipendi, sono ben 72 i decreti ingiuntivi accolti, ma la proprietà ha smesso di pagare qualsiasi cosa - sottolinea Fossi - Il 10 febbraio una delegazione di 50 operai ex Gkn si è recata a Cassino, davanti alla sede di Unindustria, chiedendo di parlare con Francesco Borgomeo, titolare della Qf spa proprietaria dello stabilimento di campi, senza però ricevere alcuna risposta. La proprietà sta fuggendo dai tavoli di trattative e dalle sue responsabilità, serve rispetto per più di 300 famiglie e per un intero territorio. Per mantenere alta l’attenzione e cercare di avere risposte sulla loro situazione occupazionale, lo scorso novembre, i lavoratori dell’ex Gkn di Campi Bisenzio hanno occupato simbolicamente la sede del Consiglio Comunale di Firenze in Palazzo Vecchio. Le riunioni presso il Ministero dello Sviluppo economico non hanno risolto le criticità ed i dubbi sulla reindustrializzazione annunciata dalla proprietà, che ha annunciato di essere alla ricerca di nuovi investitori e di non poter presentare il nuovo piano industriale. Gli operai stanno lottando per i loro diritti ed il loro futuro, le istituzioni devono stare al loro fianco”.

12/02/2023 - 11:21

Nuovi ispettori in servizio grazie a concorso del luglio scorso

"Purtroppo di fronte ad incidenti gravi che si stanno verificando nei luoghi di lavoro il Governo continua a non fare nulla se non attribuirsi meriti del precedente esecutivo. Dal tavolo convocato con le parti sociali lo scorso 12 gennaio non è emersa alcuna proposta normativa, nonostante annunci roboanti, e il ministero del Lavoro ha annunciato di "aver dato mandato" per l'assunzione di circa 1000 ispettori, sebbene il concorso sia stato bandito in base al d.l. 146 del 2021, fortemente voluto dall'ex Ministro Orlando, ed espletato dall'Ispettorato Nazionale del Lavoro nel luglio 2022 sotto la direzione di Bruno Giordano, il quale aveva completato l'assunzione del 65% del personale in meno di un anno, specificamente facendo passare gli ispettori tecnici da poco più di 200 a 1400. L'incremento delle ispezioni, delle sanzioni applicate, delle imprese sospese per lavoro nero nel 2022 è quindi dovuto alla programmazione ispettiva e alla politica di contrasto adottate dallo scorso esecutivo. Più volte, invece, sarebbe stato anticipato da rappresentanti del Governo Meloni, a partire dai nuovi vertici dell'Ispettorato, alle organizzazioni sindacali un ddl che dovrebbe assorbire l'Ispettorato Nazionale del Lavoro nel Ministero del Lavoro, senza spiegare quali siano le ragioni e le utilità. Un accorpamento, viene da sospettare, che potrebbe generare invece un controllo politico delle ispezioni, in pratica dei settori da controllare e di quelli lasciati tranquilli per non disturbare. La prossima normativa annunciata sui contratti a termine, insieme alla reintroduzione dei voucher decisa in Manovra, rischiano invece di aumentare la precarietà, il lavoro nero e quindi il rischio di infortuni sul lavoro. Nei prossimi giorni presenteremo una interrogazione parlamentare al Ministro Calderone per avere informazioni, a questo punto non più rinviabili, su cosa intenda fare il Governo per contrastare l'aumento degli incidenti sul lavoro e se corrisponda al vero che intendono smantellare l'Ispettorato Nazionale del Lavoro". Lo scrive in una nota il deputato Pd Marco Sarracino, componente della commissione Lavoro della Camera

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