07/10/2025 - 12:07

“Le parole del ministro Salvini sull’ipotesi del super dazio USA del 107% sulla pasta italiana destano profonda preoccupazione e anche parecchio sconcerto. Di fronte ad un attacco potenzialmente devastante per una delle eccellenze del Made in Italy, non basta sperare: servono azioni chiare, urgenti e incisive. Il governo non può limitarsi a vaghe “interlocuzioni”, mentre rischiamo di perdere quote di mercato costruite in anni di lavoro. Al netto dei miliardi promessi dal Governo per mettere in sicurezza il nostro sistema produttivo e mai arrivati, è grave l'incapacità e l'assenza di impegno per sostenere la capacità negoziale di Bruxelles rispetto all'amministrazione americana. Del resto questo è il Governo che ha già festeggiato l'intesa sui dazi delle scorse settimane. Ora basta. Non possiamo più tollerare generici propositi o viaggi estemporanei dei membri del Governo. È inaccettabile che si sottovaluti l’impatto che una misura del genere avrebbe su migliaia di imprese e lavoratori, soprattutto al Sud. Il governo riferisca subito in Parlamento sulle reali iniziative in corso. La difesa del Made in Italy non può essere un optional. Il passaggio dell'intervista di Salvini rievoca il titolo di una nota canzone, in ginocchio da Trump”. Lo dichiara Piero De Luca, capogruppo PD in commissione politiche UE alla Camera, commentando le parole del Ministro Salvini in una intervista al Corriere della Sera.

06/10/2025 - 17:01

“Condivido le paure dei sindacati e la necessità di chiarezza da parte del Governo: nella proposta di Bedrock ci sono briciole quando occorrerebbe un piano industriale serio”.

Così Chiara Gribaudo, vicepresidente del Partito Democratico, sulla situazione dell’Ex Ilva.

“A rischio ci sono 7500 posti di lavoro e il silenzio del Governo è assordante - prosegue la deputata cuneese - Non è poi serio che le forze sociali abbiano appreso i contenuti delle offerte presentate per l'acquisto dell’Ex Ilva a mezzo stampa”.

“Appoggio quindi lo sciopero del 16 ottobre, con una particolare attenzione per la sede di Novi Ligure: dopo mesi e mesi di trattative e parole al vento, è ora di passare ai fatti, senza palliativi ma con soluzioni reali e nel rispetto di tutti i lavoratori e le lavoratrici” conclude Gribaudo.

 

06/10/2025 - 16:45

“Quanto accaduto a Napoli, con la morte di un uomo dopo l’utilizzo del taser da parte delle forze dell’ordine, impone chiarezza immediata. Secondo le ricostruzioni disponibili, l’uomo si trovava in stato confusionale e, per questo, è ancora più importante capire se l’intervento sia stato gestito nel rispetto delle regole e dei protocolli previsti". Lo dichiara in una nota Piero De Luca, deputato Pd e segretario regionale del Pd Campania

“L’uso di strumenti come il taser deve essere circoscritto, motivato e proporzionato. È legittimo domandarsi se in questo caso, come in altri casi sfociati recentemente in esiti tragici, ci siano state alternative, la situazione sia stata valutata correttamente e se fosse possibile evitarne l'utilizzo. Stiamo assistendo -denuncia il dem- a una crescente normalizzazione dell’uso di questo strumento, che preoccupa. Le forze dell'ordine svolgono un lavoro difficile e prezioso ogni giorno nel nostro Paese, per assicurare legalità e ordine pubblico. A loro va la nostra vicinanza e sostegno. Nell'ambito di tale impegno complesso, tuttavia, il taser non può diventare uno strumento di routine, né un sostituto di interventi nel caso più appropriati rispetto alla situazione data. Per questo, valutiamo di presentare immediatamente un’interrogazione parlamentare al Ministro dell’Interno: abbiamo il dovere di fare luce su quanto accaduto, fermarsi e riflettere seriamente sul taser attraverso una verifica urgente sull’efficacia, sui rischi e sulle modalità di utilizzo di uno strumento che richiede estrema oculatezza. Chiediamo al governo di affrontare il tema in modo serio e responsabile”. Così conclude Piero De Luca.

 

06/10/2025 - 14:49

Più che sovranità alimentare è sottomissione a Trump
“Se confermato, il rincaro del 107%, frutto della somma tra il dazio del 15% già in vigore e la maxi tariffa aggiuntiva, applicata dal Dipartimento del Commercio Usa che accusa arbitrariamente le aziende italiane di dumping, travolgerà uno dei prodotti simbolo del Made in Italy, la pasta italiana, che proprio negli USA ha il suo secondo più importante mercato di riferimento”. Lo dichiara Antonella Forattini, capogruppo Pd in commissione Agricoltura di Montecitorio, firmataria insieme ai componenti Pd della commissione Agricoltura, di una interrogazione al ministro Lollobrigida sulle misure che il governo intende adottare per tutelare la pasta italiana dalla minaccia americana del super dazio.

“È arrivato il momento che il Ministro metta in pratica la tutela della sovranità alimentare che ha voluto richiamare nella denominazione del dicastero, ma che per ora è soltanto una sterile etichetta. Più che sovranità, finora abbiamo visto sottomissione e debolezza verso l’amico Trump”, aggiunge Forattini.

“L’impatto sui consumatori americani fra l’altro sarebbe immediato; il costo di un piatto di pasta raddoppierebbe, spingendo le famiglie verso prodotti “Italian sounding”, ovvero imitazioni prive di qualità ma camuffate da italiane. Una deriva che, oltre a ingannare i consumatori, minerebbe il lavoro e gli investimenti di un’intera filiera”, conclude la capogruppo dem.

 

05/10/2025 - 12:43

“Solidarietà ai più di cento cittadini italiani, che animano la missione Mean di sostegno alla popolazione ucraina, sfiorati questa notte dai massicci bombardamenti russi mentre viaggiavano su un treno nei pressi di Leopoli. Il loro impegno, il lavoro delle diverse associazioni di cui fanno parte, di aiuto concreto a chi sta resistendo alla brutale invasione russa, è prezioso e va tutelato”- Così l’ex ministro della difesa, il democratico Lorenzo Guerini dopo che questa notte 110 attivisti italiani su un treno partito da Kiev si sono trovati sotto il massiccio attacco russo contro Leopoli.

 

03/10/2025 - 10:40

“Invece di andare in tv ad attaccare ancora una volta le lavoratrici e i lavoratori il ministro Salvini venga in aula a rispondere a questa interpellanza sui conti che non tornano per il ponte sullo stretto e sui danni che il suo operato sta causando al Paese.

Non solo oggi ma ogni giorno per la crisi dei trasporti che solo lui e Giorgia Meloni fingono di non vedere gli italiani perdono visite mediche, giornate di lavoro, clienti e occasioni che attendevano da mesi e il Governo non sta facendo nulla per risarcirli. Evidentemente per il peggior ministro dei trasporti della storia disagi e disservizi sono un problema solo nei giorni di sciopero.

Invece di puntare il dito contro le lavoratrici e i lavoratori che rinunciano a una parte importante del proprio salario per esercitare un proprio sacrosanto diritto costituzionale che deve essere sempre difeso e rispettato cominci piuttosto a cercare i miliardi di euro che dovrà risarcire lui quando dovrà mettere le mani in tasca per rispondere del costo che dovremo sostenere come paese per la sua cartolina elettorale del ponte sullo stretto: un progetto che non sta in piedi come dimostrano le 5 pagine di rilievi della corte dei conti sulla delibera Cipess”. Lo ha detto in Aula in apertura di seduta Andrea Casu, deputato Pd e vicepresidente della commissione trasporti, illustrando l’interpellanza urgente presentata del gruppo Pd a prima firma della capogruppo Braga a proposito del ponte sullo stretto.

 

02/10/2025 - 16:19

“Il Piano nazionale di ripresa e resilienza sta diventando purtroppo il piano dei ritardi e dei rimpianti. Ai gravi ritardi accumulati si sommano tagli a progetti fondamentali: trasporti regionali, iniziative per le persone con disabilità, centri per l’impiego e politiche attive del lavoro, interventi contro il rischio idrogeologico in Emilia-Romagna, Toscana e Marche. Una situazione critica e preoccupante, che rischia di compromettere il futuro dell’Italia e dell’Europa”. Lo dichiara Piero De Luca, capogruppo Pd in commissione Affari europei alla Camera.

“Ad oggi – aggiunge l’esponente dem – il governo deve ancora spendere circa 110 miliardi di euro in meno di un anno, avendone spesi solo 86. Eppure, il ministro Fitto non ha chiarito quali misure intenda adottare per accelerare. Abbiamo chiesto di attuare il piano, non di smontarlo. I ritardi non sono imputabili agli enti locali, che sono in regola, ma soprattutto ai ministeri nazionali. Serve meno propaganda e più impegno concreto: meno centri in Albania e più centri per l’impiego in Italia”.

“Saltare questo piano – conclude De Luca – significa soprattutto penalizzare il Mezzogiorno, cui era destinato almeno il 40 per cento dei progetti territorializzabili per ridurre i divari di servizi e infrastrutture. Quella scelta non fu casuale, ma frutto di una visione politica coraggiosa della passata legislatura, che ha reso possibile il Next Generation EU e il Pnrr. Se oggi il Paese dispone di queste risorse, è grazie al lavoro dei democratici e dei progressisti. Il governo Meloni, invece, rischia di dissipare un patrimonio economico e sociale decisivo per il futuro dell’Italia”.

 

02/10/2025 - 14:46

La sospensione della procedura dei licenziamenti è un buon inizio

"L'incontro sulla vertenza Yoox presso il Ministero dell'Impresa e del Made in Italy ha ristabilito la correttezza delle relazioni sindacali, grazie alle posizioni di lotta unitarie dei lavoratori e al sostegno deciso di tutte le istituzioni. Si parte da un confronto di merito tra azienda e sindacati per tutelare i posti di lavoro. L'obiettivo è quello di ottenere garanzie certe di occupazione e produzione. La sospensione della procedura dei licenziamenti è un buon inizio e il principale merito di questo primo risultato è della lotta unitaria dei lavoratori". Così in una nota Virginio Merola, deputato e capogruppo Pd in commissione Finanze che conferma come "nel frattempo continuerò a seguire la vertenza anche con interrogazioni parlamentari".

 

02/10/2025 - 12:13

"Ho partecipato questa mattina al tavolo di crisi relativo alla vertenza Yoox presso il Ministero dell' Impresa e del Made in Italy. Quello di oggi è stato certamente un passaggio positivo.  È stato individuato un percorso di confronto fra azienda e sindacati, con il sostegno delle istituzioni. L' obiettivo deve essere quello di salvare i posti di lavoro per tutte le lavoratrici e i lavoratori interessati dalla  procedura di licenziamento. Confermo il mio sostegno ai lavoratori e alla loro lotta per difendere l' occupazione. Una condizione anche per garantirne la comtinutà produttiva di una impresa di grande importanza,, che interessa l' Emilia-Romagna e la Lombardia. Ora non bisogna assolutamente abbassare la guardia e vanno messe in atto tutte le iniziative utili per favorire un esito positivo del percorso di confronto che si è avviato. Ho già assunto a suo tempo una iniziativa di sindacato ispettivo alla Camera e mi riservo di assumere ulteriori azioni in parlamento se sarà utile". Così Andrea De Maria, deputato PD

01/10/2025 - 18:20

“Ancora una volta la destra dimostra di non avere a cuore la sicurezza dei cittadini né la tutela dei nostri territori. Oggi è stato bocciato il mio ordine del giorno che chiedeva al governo di prevedere nella prossima Legge di Bilancio risorse adeguate e vincolate per sostenere la Toscana, una delle regioni più colpite dagli eventi climatici estremi degli ultimi anni”. E’ quanto dichiara Emiliano Fossi, deputato Pd e segretario Dem della Toscana sul suo atto discusso dall’Aula di Montecitorio.
“Parliamo di comunità devastate dalle alluvioni, di famiglie che hanno perso case e attività, di agricoltori che hanno visto spazzati via mesi di lavoro, di infrastrutture pubbliche e private ancora oggi danneggiate e non ripristinate. Di fronte a questa emergenza la destra ha scelto di girarsi dall’altra parte. Il mio ordine del giorno chiedeva tre cose semplici e di buon senso: ristori rapidi e certi per i territori colpiti, investimenti nella prevenzione contro il dissesto idrogeologico e una pianificazione strutturale di lungo periodo che superasse la logica dell’emergenza. Tutti principi che dovrebbero unire, non dividere. Invece la maggioranza ha deciso di bocciarli, confermando la linea dei tagli alla prevenzione e portati avanti in questi anni”.
“Il Partito Democratico continuerà a battersi in Parlamento e sul territorio perché i cittadini colpiti dalle calamità non vengano abbandonati e perché la Toscana, insieme a tutto il paese, abbia finalmente una strategia seria contro il dissesto idrogeologico e per l’adattamento climatico”, conclude Fossi.

01/10/2025 - 18:00

“La bocciatura da parte del governo e della maggioranza del nostro ordine del giorno per estendere e rafforzare gli incentivi fiscali nelle Zone Logistiche Semplificate è un atto grave e miope. Avevamo chiesto una misura di buon senso, sostenuta anche dai Governatori di Regioni guidate dalla destra: garantire almeno per il prossimo triennio un credito d’imposta stabile e adeguatamente finanziato, pari ad almeno 160 milioni di euro annui, per sostenere investimenti, sviluppo produttivo e occupazione nei territori svantaggiati. Ogni nostra proposta è stata respinta. Il governo continua a parlare di rilancio industriale, ma nei fatti smantella gli strumenti più utili e concreti per le imprese. Ancora una volta la destra preferisce gli annunci ai fatti: mentre i nostri territori chiedono certezze, stabilità e investimenti per coniugare risanamento ambientale e crescita economica, governo e maggioranza scelgono di voltare le spalle. Il Partito Democratico continuerà a battersi in Parlamento perché non si cancellino strumenti essenziali per il lavoro e la coesione territoriale”.

Così i deputati democratici Marco Simiani, Valentina Ghio, Nadia Romeo, Andrea Casu, Augusto Curti, Alberto Pandolfo, Vinicio Peluffo, Silvia Roggiani sul loro Odg discusso dall’Aula di Montecitorio.

 

01/10/2025 - 15:40

“La decisione di Cargill di chiudere lo stabilimento di Giammoro, che da anni produce pectina ed ha garantito occupazione diretta a quasi 50 lavoratori e a tutto l’indotto, è un colpo durissimo per il territorio messinese e per l’intera Sicilia. La multinazionale motiva la chiusura con problemi di mercato e costi energetici, difficoltà che tuttavia interessano la gran parte delle imprese italiane ed europee e che non giustificano affatto la scelta di smantellare l’unico sito produttivo italiano salvando invece quelli di Francia e Germania. Appare evidente che pesino altri fattori, tra cui il diverso livello di sostegno istituzionale messo in campo dagli altri paesi”: è quanto dichiara la deputata dem Maria Stefania Marino, annunciando una interrogazione parlamentare sulla vicenda.
“Non possiamo accettare che l’ennesimo presidio industriale del Mezzogiorno venga abbandonato senza alcuna prospettiva, privando un intero territorio di lavoro e futuro. È indispensabile che si apra immediatamente un tavolo di confronto presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, con la partecipazione di Cargill, delle organizzazioni sindacali, delle istituzioni locali e della Regione Siciliana, per individuare soluzioni che garantiscano la continuità produttiva e occupazionale. Non è pensabile che, ancora una volta, l’area industriale di Giammoro debba rassegnarsi alla desertificazione. Il governo siciliano e nazionale è chiamato ad una azione di responsabilità: non può rimanere spettatore passivo. Servono atti concreti per difendere lavoro, sviluppo e dignità di decine di famiglie e dell’intera comunità. Mi auguro che il Ministro convochi senza indugio il tavolo istituzionale richiesto dai sindacati e dagli enti locali, e che si valutino anche eventuali progetti di riconversione industriale in grado di assicurare occupazione stabile nel tempo”, conclude la deputata dem siciliana . 

01/10/2025 - 14:12

“Il PNRR rischia di diventare il Piano nazionale dei Ritardi e dei Rimpianti. A meno di un anno dalla scadenza, mancano all’appello 110 miliardi di euro da spendere e 280 obiettivi da raggiungere: un fallimento annunciato, certificato dalla nuova richiesta di revisione. Il Ministro è venuto qui in Parlamento con un documento vuoto, 11 pagine in cui non dice nulla sul contenuto reale di questa ennesima modifica, solo indicazioni generiche. Una specie di Manuale delle Giovani Marmotte, che offende il ruolo delle Camere e ignora il confronto istituzionale. Nessuna chiarezza su progetti cancellati, fondi persi, ritardi gravi dei ministeri competenti. Tagli agli asili, sanità territoriale, transizione ecologica e infrastrutture nel Mezzogiorno: è inaccettabile! Il Governo sta smantellando il Piano, anziché attuarlo. Chiediamo rispetto del cronoprogramma, stop ai tagli e no all’utilizzo delle risorse PNRR per la difesa”. Lo ha detto in Aula il deputato del Partito Democratico, Piero De Luca, in dichiarazione di voto sul Pnrr.

“Far fallire il Piano vuol dire bruciare la possibilità storica di migliorare le condizioni di vita nel nostro Paese. Ma vuol dire anche mettere in discussione il senso politico del PNRR, quale simbolo di un’Europa vicina ai cittadini e ai territori, simbolo del lavoro che dovremmo svolgere per un’Europa sempre più forte, autorevole e autonoma da un punto di vista strategico. Il problema è proprio questo. Voi nell’Europa non ci credete, e non lavorate né per difenderla né per rafforzarla, come dimostra il fatto che non è chiara la vostra posizione sul prossimo quadro finanziario pluriennale. Attuare il PNRR vuol dire difendere gli interessi del nostro Paese, ma vuol dire anche collocare l’Italia dalla parte giusta della storia, quella immaginata nel Manifesto di Ventotene, quella federalista, volta a costruire gli Stati Uniti d’Europa. Se il prossimo anno non riuscirete a portare a termine il Piano nei tempi e modi previsti come vi abbiamo indicato, avrete il dovere politico di rassegnare le dimissioni perché responsabili dinanzi alla storia ed al Paese di aver bruciato il futuro dell’Italia e quello dell’Europa intera", ha concluso Piero De Luca.

 

01/10/2025 - 14:09

“Il quadro economico e sociale del Paese è molto preoccupante: abbiamo un Pil quasi fermo, un’inflazione che continua a mordere i redditi e una pressione fiscale che cresce, mentre la spesa per sanità e istruzione è ai minimi storici. Eppure, invece di affrontare queste emergenze, il governo concentra il dibattito della legge di bilancio su temi come la rottamazione delle cartelle esattoriali. È semplicemente lunare”. Lo dichiara Maria Cecilia Guerra, deputata e responsabile nazionale Lavoro del Partito Democratico, in un’intervista diffusa sui canali social dei deputati dem.

Secondo l’esponente Pd, “la vera priorità deve essere restituire il fiscal drag, perché milioni di cittadini, in particolare il ceto medio, hanno visto erodere il proprio reddito dall’inflazione senza alcun intervento di compensazione. È un atto di giustizia sociale che va fatto in modo sistematico”.

Al centro delle proposte dei dem ci sono la difesa dei salari – “a partire dal salario minimo” – e il rilancio del Servizio sanitario nazionale: “Non è solo un problema di risorse, ma anche di vincoli assurdi che impediscono nuove assunzioni. Così si spendono più soldi per acquistare servizi esterni, mentre i cittadini pagano prezzi sempre più alti anche per i farmaci”.

Infine, Guerra sottolinea la necessità di sostenere il sistema produttivo: “Le esportazioni sono in calo, le imprese sono in difficoltà e il programma Transizione 5.0 si è rivelato un fallimento. Servono interventi veri e strategie per la crescita, non slogan e promesse irrealizzabili”.

 

01/10/2025 - 12:50

“Il Pnrr doveva essere un’opportunità di rilancio per il nostro Paese ma il governo l’ha trasformato in un’occasione perduta. Le tante rimodulazioni hanno avuto il solo scopo di accentrare a Palazzo Chigi la programmazione e la spesa degli obiettivi indipendentemente dall’efficacia e dall’efficienza di questa scelta: un disastro per il Paese”. Così il deputato Claudio Michele Stefanazzi, intervenendo alla Camera sulle comunicazioni del ministro Foti sul Pnrr.
“L’anima del Piano, ovvero la coesione territoriale, la parità di genere e le politiche per i giovani sono scomparse. Che fine hanno fatto – chiede il parlamentare dem al ministro - i 60mila nuovi alloggi per studenti universitari e il potenziamento dei centri per l’impiego e delle politiche attive del lavoro? La stessa sorte dei 100mila posti negli asili nido: tutti cancellati. Il target europeo di posti in asilo per popolazione sarà raggiunto solo perché il Governo ha consentito alle regioni del Nord di raggiungere percentuali oltre il 70%, condannando il sud a rimanere sotto il 10%. I fondi e gli investimenti per il Sud o vengono eliminati o finiscono in un progetto fallimentare come il Ponte sullo Stretto”.
“Il PNRR è un ‘regalo’ che questo governo ha ereditato e sprecato per la sua incapacità. Le risorse potevano essere spese per la sanità pubblica, invece che continuare a favorire quella privata e utilizzate per costruire infrastrutture laddove non esistono”, conclude Stefanazzi.

 

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