06/08/2025 - 17:13

“La tragedia di Marcinelle è figlia della migrazione indotta. Nel 1946 il ministero del Lavoro promosse una campagna a tappeto, con un manifesto rosa, che invitava a partire per il Belgio. Il 23 giugno di quell’anno un accordo tra l’Italia e il Belgio prevedeva uno scambio terribile: 50mila minatori italiani in cambio di carbone, 200 kg per ogni lavoratore. Quell’8 di agosto del 1956 erano scesi nella miniera in 274, ben 262 non fecero più ritorno in superficie. ‘Tutti cadaveri’ furono le parole di Angelo Berti. Erano le 3.25 del mattino del successivo 23 agosto quando ogni speranza rimase seppellita. A Marcinelle si ritrovano i nomi di sempre: Antonio, Giuseppe, Angelo, e soprattutto i nomi del tempo: Primo, Secondo. Cinque furono i Rocco che perirono un chilometro sottoterra. Per cosa sono morti? Certamente non per il carbone. Già nel 1951 quello belga fu sostituito da quello americano che arrivò grazie al Piano Marshall. Morirono per produrre energia, come nove anni dopo a Mattamark (Svizzera), dove il 30 agosto del 1965 si consumò l’ultima tragedia dell’emigrazione italiana, della quale quest’anno ricordiamo i 60 anni. Una lunga scia di sangue. Una lunga linea rossa che si trascina fino ai nostri giorni, se pensiamo che ancora nel 2012 per il fondo malattie professionali belga la silicosi era ancora la prima causa di morte”.

Così il vicepresidente del Gruppo Pd alla Camera, Toni Ricciardi, intervenendo nell’Aula per la commemorazione delle vittime di Marcinelle.

 

06/08/2025 - 14:18

"La sentenza della Corte di giustizia dell’Unione europea, che esclude in via definitiva la cancerogenicità di alcune formulazioni contenenti biossido di titanio in polvere, rappresenta una notizia importante per tanti lavoratori e per un sito industriale strategico come quello della Venator a Scarlino, che proprio su questa produzione ha basato la sua attività” dichiara Marco Simiani, capogruppo del Partito Democratico in Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici alla Camera dei Deputati.

“La pronuncia si fonda su evidenze scientifiche e restituisce un giudizio chiaro, inequivocabile. Adesso serve un impegno concreto, da parte delle istituzioni e delle imprese, per rilanciare una produzione sostenibile, fondata su qualità, sicurezza e innovazione. L’Europa deve tornare a credere nella propria capacità industriale, e l’Italia deve invertire la rotta di un settore produttivo in costante calo, rimettendo al centro il lavoro, la ricerca e una transizione giusta. Occorre agire subito, prima che la concorrenza dei Paesi emergenti, come Cina e India, si trasformi in un definitivo squilibrio competitivo, riducendo l’Europa, e soprattutto l’Italia, a semplici spettatori del futuro industriale” conclude Simiani.

 

06/08/2025 - 12:40

“Giorgia Meloni, impugnando la legge toscana sul Salario minimo, attacca i diritti di 4 milioni di lavoratori poveri. Sotto i 9 euro non è lavoro, ma sfruttamento. E chi blocca una legge di civiltà è complice degli sfruttatori. Porteremo il salario minimo nelle piazze e in Parlamento”. Così il capogruppo del Pd in commissione lavoro della Camera, Arturo Scotto.

 

06/08/2025 - 12:04

“Il gruppo del PD  ha votato a favore della relazione sugli orfani di femminicidio, perché riconosce il lavoro plurale fatto in questi mesi, con audizioni e approfondimenti che ci hanno consentito di maturare indicazioni e proposte che tengono conto di quanto ci chiedono i familiari delle vittime di femminicidio, in termini di attenzione, tutela, accompagnamento, vicinanza. Crediamo che le differenze che esistono tra le forze politiche su questi temi, su queste battaglie, debbano trovare una ragione comune per far fare al nostro paese passi avanti sulla strada della lotta alla violenza di genere; lotta che è fatta di concretezza, di cura, di ascolto, di risposte perché non ci siano più morti di donne in quanto donne per mano di uomini. Come gruppo del Partito Democratico abbiamo partecipato attivamente ai lavori, elaborando contenuti che sono stati raccolti nella relazione come contributi di arricchimento del testo, anche con il riconoscimento del tema di genere all’origine dei femminicidi”. Lo dice la deputata Sara Ferrari capogruppo PD in commissione femminicidio.

 

06/08/2025 - 10:03

“Durigon oggi spiega che l’abolizione dell’aumento dell’età pensionabile di tre mesi avverrà nel 2029. Ovvero - guarda caso - dopo le elezioni politiche del 2027. Nel frattempo, cercheranno i soldi per sospendere l’incremento nella prossima manovra di bilancio. Una toppa, non una riforma strutturale. Nei fatti la Lega firma un assegno postdatato ai lavoratori che hanno diritto di andare in pensione a 67 anni impegnando i prossimi governi e non il suo. Basta con la propaganda elettorale sulla pelle dei lavoratori: votino la nostra proposta di legge che elimina definitivamente lo scatto dei tre mesi in base all’aspettativa di vita, senza andare avanti di deroga in deroga”.

Così il capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto.

 

05/08/2025 - 19:58

Bocciato Odg con bonus per lavoratrici

“Dopo aver bocciato l'emendamento, governo e maggioranza bocciano anche l'ordine del giorno con cui abbiamo chiesto di riconoscere anche alle lavoratrici domestiche il cosiddetto bonus mamme: un trasferimento di 480 euro per il 2025 a tutte le mamme lavoratrici, dipendenti o autonome, a tempo determinato o indeterminato, che hanno due o tre figli e soddisfano alcune altre condizioni. A tutte le lavoratrici fuori che alle lavoratrici domestiche. Perché? Colf e badanti sono mamme di serie B?”.

Così la deputata e responsabile Lavoro del Pd, Maria Cecilia Guerra.

 

05/08/2025 - 18:17

“Ci aspettavamo ben altro da un provvedimento che dovrebbe occuparsi di economia in una fase così complessa per il Paese. Invece il governo propone un decreto omnibus, con l'ennesimo indegno condono fiscale che ancora una volta strizza l’occhio agli evasori. La destra continua con i soliti favori ai soliti noti e lo fa in un’Italia dove il 9% dei lavoratori a tempo pieno vive in povertà, oltre 6 milioni di persone non arrivano a 1.000 euro al mese e 4,5 milioni di cittadini sono costretti a rinunciare alle cure. La verità è che questo governo continua ad accanirsi contro chi ha più bisogno, come dimostrano l’impugnazione della legge toscana sul salario minimo e il respingimento dell’emendamento che proponeva di intervenire sul tetto al 5 per mille. E’ gravissimo che nel decreto non ci sia una sola riga sui dazi imposti da Trump che mettono a rischio oltre 100mila posti di lavoro e 8,5 miliardi di export. Eppure il governo Meloni, che si vantava di rapporti privilegiati con il presidente americano, oggi si limita a scaricare ogni responsabilità su Bruxelles. Le imprese italiane, come i cittadini, meritano risposte. Non propaganda”.

Così la deputata Pd, Silvia Roggiani, annunciando il voto contrario del Partito Democratico al Dl Economia.

 

05/08/2025 - 17:20

“E’ molto grave la scelta del governo di impugnare la legge sul salario minimo della Regione Toscana. Meloni deve spiegare perché continua a ostinarsi a bloccare una legge che in 22 Paesi europei su 27 ha consentito la tenuta dei salari per milioni di lavoratori. Il governo dopo aver abbattuto la proposta unitaria delle opposizioni, mette in discussione anche l’autonomia delle regioni. Qui si fa ostruzionismo contro la parte di società che pagherà il prezzo più alto della scelta scellerata dei dazi voluti da Trump”.

Così il capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto.

 

05/08/2025 - 16:36

Sono trascorsi dieci giorni e l’accordo tra Trump e Von der Leyen non ha dato alcuna certezza. Tra contromisure sospese e minacce americane, non si capisce come le aziende dovranno affrontare il futuro. Uniche verità, un presidente Usa arrogante e minaccioso e un’Europa incerta e attendista. Mentre vini e farmaci, settori chiave delle nostre esportazioni, rimangono nel limbo. Nel frattempo Meloni scomparsa. Preferisce andare in giro a fare promesse elettorali che poi non manterrà. O forse è già in vacanza con Giorgetti, anche lui disperso senza dire una parola su come aiutare commercio e lavoro e su come intende fare una legge di bilancio in un paese che vedrà il pil perdere mezzo punto a causa dei dazi.

 

Così in una nota Chiara Braga, Capogruppo Pd alla Camera dei Deputati

 

05/08/2025 - 11:36

Governo italiano non sia complice crimini governo israeliano

"Di fronte all’annuncio dell’occupazione totale di Gaza da parte del governo Netanyahu non si comprende cosa aspetti il governo italiano a fare i passi necessari per unirsi ai tanti Paesi che hanno deciso di riconoscere lo Stato di Palestina. Questa leva va esercitata con grande forza da chiunque abbia a cuore la fine di questa immensa tragedia umanitaria. l’Italia, per la sua storia e persino per la sua collocazione geografica, non può essere in alcun modo complice dei crimini del governo di Israele".

Così il capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto.

 

04/08/2025 - 18:41

“Solo oggi tre morti sul lavoro. Due operai addirittura a Venezia precipitati in una cisterna. Numeri drammatici che confermano la tendenza dell’Inail che ci dice che nei primi sei mesi del 2025 crescono rispetto al 2024: 495 a fronte dei 462 dello scorso anno. Una tragedia sempre più estesa e sempre più inaccettabile. Chiediamo al Governo almeno mille assunzioni di nuovi ispettori entro l’anno: siamo pronti a votarlo subito. Sarebbe un segnale sicuramente non risolutivo, ma un messaggio importante da parte dello Stato”.

Così il capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto.

 

04/08/2025 - 16:45

"Condanno con fermezza la violenta aggressione ai danni di un autista del trasporto pubblico ed esprimo la mia piena solidarietà a lui ed a tutto il personale di Autolinee Toscane": è quanto dichiara Marco Simiani, deputato Pd, sull'episodio avvenuto a Gavorrano, in provincia di Grosseto.

"E' un fatto inaccettabile che conferma la necessità di mantenere i controlli sui bus, soprattutto nelle tratte estive più affollate. Chi ha criticato queste misure spero si sia ricreduto: la sicurezza viene prima di tutto e non può essere oggetto di polemica politica".

"Ringrazio le Forze dell’Ordine, Prefettura e operatori del trasporto per il lavoro che svolgono ogni giorno. Continueremo a chiedere più risorse per prevenzione e per la presenza sul territorio. Il Partito Democratico farà la sua parte, con responsabilità e concretezza": conclude Simiani.

 

04/08/2025 - 16:10

"Più che un decreto Economia è un decreto per le rendite, per continuare a proteggere le posizioni dominanti e scaricare sui cittadini, lavoratori e contribuenti, i costi delle inefficienze, delle rinunce politiche e dei ritardi del Governo. I miglioramenti apportati grazie agli emendamenti dell'opposizione non sono sufficienti per dare il nostro voto favorevole al provvedimento".

Così Silvio Lai, deputato Pd della commissione Bilancio, intervenendo in Aula sul decreto Economia.

"Nel decreto - aggiunge - non c'è nessuna misura riferibile alla programmazione economica, dall'industria al lavoro, dai salari ai dazi, nel mentre si è aggravata la fase della decrescita come segnalato dall'Istat. Peraltro sotto il profilo dell’urgenza e della sua regolarità il decreto è un omnibus che la Corte Costituzionale ha già denunciato ed è stato bocciato dagli organismi superpartes del Senato, perché non è chiaro cosa abbia indirizzato le scelte normative del Governo nel provvedimento. Siamo alla confusione totale. Quando ci sono soluzioni, queste sono inique e pericolose come quelle sul payback dei dispositivi medici. È stata presentata come una mediazione, ma il risultato finale è che pagano le piccole aziende (quanto le grandi) che hanno fornito prodotti al Servizio Sanitario Nazionale per errori di programmazione. Sulle opere pubbliche fuoriuscite dal Pnrr, ora ammesse al fondo per le opere indifferibili, siamo davanti a un paradosso: si usano risorse ordinarie per coprire fallimenti straordinari, senza alcuna analisi pubblica su chi ha sbagliato, quali enti hanno perso tempo, quali gare non sono partite. Nel decreto ci sono anche disposizioni sulle cripto-attività, fintech, startup. Bene. Ma tutto si riduce a modifiche formali e strumenti di incentivo senza visione. Nessuna connessione con il sistema scolastico, l’università pubblica, la formazione dei giovani. E poi emerge il modo con cui il lavoro viene trattato da questo Governo che voleva aumentare a 4 anni la precarietà e dare il via ai contratti di zona. Per l’esecutivo Meloni il lavoro è solo merce come fossimo nell’800. Sulla Sugar tax ennesimo rinvio. Ormai siamo ad 800 milioni di costi che hanno pagato i cittadini per far risparmiare le grandi aziende come Coca-Cola e Pepsi. La sintesi è: rendita privata, costo pubblico. Il nostro voto contrario è la coerente conseguenza dell'ennesimo scadente decreto. Di economia - conclude - speriamo di occuparcene la prossima volta".

 

03/08/2025 - 13:47

“Il tempo delle bugie è finito da un pezzo. Oggi servono serietà e responsabilità rispetto a una vicenda che denunciamo da mesi: l’attuazione del PNRR è in grave ritardo per colpa del governo Meloni e rischiamo seriamente di perdere una parte rilevante delle risorse disponibili. La scadenza del 2026 non è in discussione. L’Europa è stata chiara: non ci saranno proroghe. Chi, nella maggioranza, continua ad alimentare illusioni su possibili rinvii mente agli italiani. Vogliamo sapere una volta per tutte come intendono salvare il PNRR che, peraltro, è l’unico fattore che sta sostenendo la debolissima crescita del Paese”. Lo scrive in una nota Piero De Luca, capogruppo del Pd in commissione politiche europee alla camera

“Ad oggi, i dati sono drammatici: la spesa effettiva è poco sopra il 30%, e restano da mettere a terra investimenti per oltre 120 miliardi di euro. In alcuni settori chiave, penso alla sanità, alle politiche del lavoro, alle infrastrutture, siamo di fronte a ritardi clamorosi, accompagnati da continue modifiche e revisioni del Piano che dimostrano solo confusione e mancanza di visione. Una vera e propria Caporetto. Come denunciamo da tempo, nell’indifferenza, ignavia ed incapacità del governo, ci stiamo avvicinando a un punto di non ritorno. Eppure, nonostante gli allarmi, si continua a perdere tempo prezioso, mentre il Paese rischia di perdere risorse decisive per il suo futuro”.

“Ogni euro non speso, ribadisce De Luca, è un’occasione persa per modernizzare l’Italia, creare lavoro, rafforzare la coesione sociale e la sostenibilità ambientale, ridurre le diseguaglianze. Non possiamo permetterci di fallire. Sarebbe una responsabilità storica. Chiediamo al Governo di smettere di prendere tempo, raccontare favolette e assumersi fino in fondo le proprie responsabilità. Serve un’accelerazione immediata. Il PNRR è un patrimonio nazionale ed europeo. Sarebbe un delitto non cogliere questa opportunità”. Così conclude il dem

 

01/08/2025 - 17:50

La sentenza della Corte di Giustizia Ue sul Protocollo Italia-Albania dà completamente torto al Governo italiano e alla Presidente Meloni. E lo fa affermando un concetto molto semplice: "non si può considerare un Paese sicuro se non offre una protezione sufficiente a tutta la sua popolazione". È la dimostrazione che la nostra opposizione è sempre stata fondata sul rispetto del diritto. A differenza dell’operato di Meloni che ha sempre usato strumentalmente l'Albania e alla legge ha sostituito l’ideologia.

In tutti i sopralluoghi che abbiamo fatto in Albania abbiamo dimostrato - anche grazie al prezioso lavoro del Tavolo Asilo e Immigrazione - che il Centro di Gjader è solo un luogo di propaganda pagata a caro prezzo dai contribuenti, in cui si violano sistematicamente i diritti delle persone. Tutto per la campagna elettorale permanente di questo governo. Le dichiarazioni di oggi della Meloni denotano un grande imbarazzo, assai comprensibile per chi scandiva ad alta voce che i centri in Albania "fun-zio-ne-ran-no!”. Ci aspetteremmo ora che chiedesse scusa agli italiani per il grave spreco di soldi pubblici e investisse subito queste risorse sulla sanità e sul lavoro.

Così Matteo Mauri, deputato e responsabile Sicurezza del Partito democratico. 

 

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