Presentata interrogazione a Ministero del Lavoro
Il Pd ha depositato un’interrogazione parlamentare al Ministero del Lavoro e delle Imprese per chiedere un tavolo interministeriale per risolvere definitivamente la vicenda del precariato in Rai per oltre duecento giornalisti di trasmissioni da molti anni presenti nei palinsesti televisivi. Lavoratori ancora oggi assunti con partita Iva e senza prospettive di stabilizzazione certa.
L’interrogazione è stata firmata dai membri della commissione Lavoro della Camera, Scotto, Sarracino, Laus e dal capogruppo Pd in Vigilanza Rai, Graziano.
Roma, 29 luglio 25
https://aic.camera.it/aic/scheda.html?numero=5/04261&ramo=CAMERA&leg=19
“La destra la deve smettere di usare i decreti per modificare le regole del mercato del lavoro. Tra l’altro scegliendo ancora una volta la strada della precarizzazione per fare una cortesia questa volta alle agenzie di lavoro interinale, alzando il termine fino a 48 mesi. Praticamente precarietà fa rima con eternità. Ritirino l’emendamento presentato al senato: la Ministra Calderone si assuma le sue responsabilità e non si nasconda dietro emendamentini al decreto Economia”.
Così il capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto.
“La firma dell’accordo commerciale tra Unione Europea e Trump rappresenta un colpo durissimo al comparto dell’automotive europeo e italiano. È una vera e propria capitolazione che rischia di compromettere stabilimenti, posti di lavoro e filiere fondamentali per la nostra economia industriale”.
Lo dichiara l’on. Alberto Pandolfo, capogruppo PD in Commissione Attività produttive alla Camera, intervenuto ieri sera alla Festa dell’Unità di La Spezia insieme al responsabile nazionale delle politiche industriali del PD, Andrea Orlando, dove è stata fortemente criticata l’intesa sui dazi tra Bruxelles e Washington.
“È davvero inspiegabile – ha proseguito Pandolfo – come l’Unione Europea possa accettare una sottomissione così evidente alla logica protezionista di Trump, svendendo interessi strategici del nostro continente. In questo accordo ci rimettiamo tutti, ma l’Italia è tra i Paesi più esposti: basti pensare alla centralità della nostra filiera automotive, con migliaia di imprese e lavoratori che oggi si trovano davanti a uno scenario di incertezza drammatica.”
“Altro che accordo sostenibile – conclude Pandolfo – come stanno tentando di raccontare, arrampicandosi sugli specchi, Meloni, Salvini e Tajani. Siamo di fronte a una resa, non a una strategia. Il Partito Democratico continuerà a battersi per difendere l’industria italiana, la sua filiera e un’Europa forte anche nelle sue scelte economiche.”
“La capitolazione sui dazi di Trump ci dice che c’è bisogno di risposte eccezionali a situazioni eccezionali. Gli effetti, come dicono tutte le organizzazioni economiche e sociali, di questo compromesso rischiano di pagarlo i più deboli, con conseguenze ancora non calcolabili sulle nostre imprese e sull’occupazione. La Meloni ha una responsabilità enorme nell’aver contribuito a costruire un accordo al ribasso. Serve immediatamente uno scudo occupazionale e salariale. L’Italia si salva solo se scommette su un sostegno reale alla domanda interna: rinnovare i contratti, introdurre il salario minimo, estensione degli ammortizzatori sociali, difesa dello stato sociale”.
Così il capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto.
"Più che un accordo sembra una debacle dell’Unione Europea. Dazi al 15%, aumento di centinaia di miliardi di investimenti europei negli Stati Uniti, acquisto di energia e armi negli Usa. E niente global minimum tax per i giganti statunitensi del web. Ma Ursula Von der Leyen, afferma che si tratta “dell’accordo più importante di sempre”. Ma per chi? Meloni parla già di "accordo sostenibile", mentre già con l'ipotesi del 10% Confindustria aveva calcolato una perdita per il sistema nazionale di 20 miliardi e 118mila posti di lavoro in meno. Impossibile trovare qualcosa di positivo per i paesi europei, Italia inclusa. Un esempio di sudditanza nei confronti di Donald Trump che costerà molto caro a tutti e tutte noi". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.
“Ue in ginocchio, Trump, sui dazi, ha imposto le sue richieste. Non solo dazi al 15% che avranno una portata maggiore in virtù della svalutazione del dollaro ma Trump ha ottenuto dalla UE investimenti per 600 miliardi di dollari e l'acquisto per 150 miliardi di dollari di energia e di armi. Questo non è un accordo ma una capitolazione che peserà pesantemente in termini economici e di lavoro sulle imprese italiane. L'Ue ha rinunciato a mettere in campo la sua forza unitaria venuta meno per responsabilità delle forze di destra e sovraniste. L'accordo potrà forse piacere a Salvini e a Meloni ma non certo al nostro comparto produttivo. I danni al comparto agroalimentare saranno devastanti, il settore del vino in particolare. Il miliardo tanto sbandierato da Lollobrigida, e sottratto dai fondi di coesione, non basterà ad affrontare la crisi“.
Così il segretario di Presidenza della Camera e capogruppo Pd in commissione Ecoreati, Stefano Vaccari.
“Non si è mai vista una riforma così sul Csm senza una discussione emendata, invece qui si procede a colpi di maggioranza: si piega la giustizia al volere politico, quindi non possiamo che essere contrari nel merito e nel metodo”.
Così Chiara Gribaudo, vicepresidente del Partito Democratico, in diretta su Sky Tg24, parlando della riforma della Giustizia.
“Alla giustizia in Italia in questo momento servirebbe altro: questa riforma non affronta le vere emergenze - ha proseguito la deputata dem - Lo ha ricordato anche il presidente della Repubblica Mattarella: ora le urgenze sono il sovraffollamento carcerario e la situazione di estrema gravità di scarsità delle risorse di personale. Su questo bisognerebbe concentrarsi”.
“Per fare un altro esempio: anche ieri abbiamo avuto una giornata nera di morti sul lavoro. Sto chiedendo da tempo una procura speciale sul lavoro. I famigliari, spesso e volentieri, hanno risposte di giustizia molto tardi, spesso i processi finiscono in prescrizione ed è gravissimo. Mai come in questo momento abbiamo bisogno di un’attenzione dedicata e di una specialità di indagini, altrimenti non si riesce ad affrontare questi argomenti. Questa è una cosa molto concreta” ha concluso Gribaudo.
“Per Salvini riconoscere lo Stato di Palestina equivale a dare ragione ad Hamas. E si lancia in un parallelo con le Brigate rosse che non ha alcun fondamento storico, se non quello di confermare che il Vicepresidente del Consiglio non conosce né la storia, né la geografia. D’altra parte, lo hanno premiato quattro giorni fa in Parlamento per fare il servo e lui si preoccupa di dimostrare quanto si sia perfettamente calato nel ruolo”.
Così il capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto.
“Due mesi fa il Governo rispondeva all’interrogazione del Pd in commissione Lavoro alla Camera in cui venivano chiesti all’Inail i dati sul funzionamento della patente a crediti: su circa 800mila aziende edili poco più della metà avevano aderito e le patenti sospese erano state in un anno appena 21. Se guardiamo il numero di incidenti nei cantieri edili - compresa la tragedia enorme di Napoli di ieri con tre morti - ci rendiamo conto che questo meccanismo purtroppo non sta funzionando. La ministra Calderone dovrebbe avere l’umiltà di fare una seria revisione critica delle scelte prese finora per rispondere all’emergenza delle morti sul lavoro. Venga in Parlamento e si confronti con le nostre proposte: vogliamo una discussione costruttiva, ma anche una svolta sulle politiche del lavoro. Precarietà, lavoro nero, subappalti sono tra le cause principali di questa tragedia permanente che miete oltre mille vittime l’anno. Non si può più fare finta di niente”.
Così il capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto.
“Non comprendo le dichiarazioni di Giandonato La Salandra a commento delle affermazioni di Michele Emiliano sull’inaugurazione dell’ospedale di Monopoli-Fasano. Il Presidente non ha assolutamente attaccato l’On. Gemmato ma ha semplicemente espresso con rispetto una sua opinione. Sono ore importanti per la nostra regione in cui è stata inaugurata una struttura che farà il bene di tantissimi cittadini. Penso sia naturale gioirne e voler mostrare ai pugliesi l’enorme lavoro fatto. Il governo nazionale non ha ritenuto di partecipare a questo momento ed è una scelta ovviamente legittima. Trovo altrettanto normale che il Presidente della Regione esprima il suo rammarico per non aver potuto condividere questo importante passaggio con chi, il Governo attraverso l’art. 20, ha finanziato l’opera. Direi che le polemiche possono anche finire ora. La Puglia ha un nuovo ospedale ed i cittadini pugliesi, e i tanti turisti della Valle d’Itria, ne trarranno vantaggio per i prossimi decenni”.
Così Claudio Stefanazzi, deputato pugliese del Partito Democratico.
“Uno dei tre operai morti a Napoli aveva 67 anni. A quella età non devi stare su un cantiere. Hai diritto a stare in pensione. Una tragedia nella tragedia. Che ci dice che tanta parte del lavoro è ancora sfruttamento e precarietà. Non è una fatalità, è un sistema che non funziona”.
Così sui canali social il capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto.
“Abbiamo appena depositato una interrogazione parlamentare come gruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera sull’uscita di Carrefour dall’Italia. Crediamo che sia necessaria la convocazione di un tavolo ministeriale permanente - con il coinvolgimento diretto dei sindacati - innanzitutto per salvaguardare i livelli occupazionali e per capire se ci sono piani industriali coerenti”.
Così il capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto.
Di seguito
Interrogazione a risposta in Commissione
Al Ministro delle imprese e del made in Italy, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali - Per sapere - premesso che:
l’italiana NewPrinces (ex Newlat), dopo una serie di acquisizioni di marchi del settore della produzione alimentare realizzate negli ultimi anni, ha recentemente sottoscritto con Carrefour un accordo vincolante per l’acquisizione del 100 per cento del capitale di Carrefour Italia sulla base di una enterprise value pari a circa 1 miliardo;
Carrefour Italia gestisce una rete di 1.188 negozi 1 (tra cui 41 ipermercati, 315 supermercati, 820 minimarket e 12 cash & carry), e ha generato vendite, Iva inclusa, per 4,2 miliardi nel 2024;
il piano di investimenti proposto per l’acquisizione del gruppo commerciale prevede la modernizzazione progressiva dei punti vendita, il rilancio del marchio GS in Italia con un rinnovato posizionamento valoriale e commerciale, l'integrazione operativa con la piattaforma logistica di NewPrinces - che include oltre 600 mezzi refrigerati per la distribuzione di prodotti freschi - e il rafforzamento dei canali home delivery e HoReCa;
in un solo anno la NewPrinces, che sinora non ha mai gestito direttamente una rete commerciale della grande distribuzione, passa così da 750 milioni a 6,9 miliardi di fatturato, diventando il secondo gruppo italiano nel food per fatturato e il primo operatore food in termini occupazionali, passando dai 2.200 occupati nel 2023 ai 13mila operatori diretti in Italia, oltre a ulteriori 11mila persone coinvolte nelle attività accessorie fornite da aziende esterne;
secondo quanto dichiarato dal presidente di NewPrinces Group, Angelo Mastrolia, “L’acquisizione di Carrefour Italia rappresenta una tappa fondamentale nella traiettoria di crescita del nostro gruppo. È il risultato di una strategia costruita con rigore, visione industriale e un impegno costante nel tempo. Con questa operazione, compiamo un passo decisivo verso l’integrazione verticale tra produzione e distribuzione, rafforzando la nostra capacità di generare valore lungo l’intera filiera”;
il Ministro delle Imprese e del Made in Italy ha espresso apprezzamento per l’operazione che, ha detto, “rafforza il Made in Italy”;
le segreterie nazionali di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs hanno già richiesto incontro al ministero delle imprese e del made in Italy, sollecitando la convocazione di tutte le parti interessate, al fine di verificare il piano di rilancio e la salvaguardia del perimetro occupazionale di tutte le unità produttive di Carrefour Italia, della rete franchising e degli appalti, così come per una valutazione della qualità del piano di rilancio -:
quali urgenti iniziative intendano intraprendere, per quanto di competenza, al fine di verificare, con il coinvolgimento delle organizzazioni sindacali, anche attraverso la costituzione di un apposito tavolo ministeriale, i contenuti dell’operazione, le prospettive di rilancio della struttura commerciale dei punti vendita Carrefour e il rispetto degli impegni in materia di salvaguardia dei livelli occupazionali diretti e indiretti.
“Tre operai morti sul lavoro a Napoli, precipitati da un montacarichi al sesto piano. Una nuova strage, questa volta al quartiere Vomero, che si aggiunge alle troppe già viste. È una guerra silenziosa che colpisce ancora il mondo dell’edilizia, con lavoratori spesso avanti con l’età, esposti a rischi enormi e tutele troppo fragili. Morire così, nel 2025, è indegno di un Paese civile. Abbiamo bisogno di un cambio di rotta radicale, e le risposte al momento sono insufficienti. Sicuramente servono più controlli e più ispettori. Ma occorre soprattutto una rivoluzione nel sistema degli appalti, attraverso la responsabilità dell’azienda appaltatrice lungo tutta la catena della produzione e soprattutto il superamento di qualsiasi forma di precarietà che è uno dei maggiori fattori di insicurezza.
La sicurezza deve essere vista come un investimento, non come un costo. Non si può morire sul posto di lavoro”.
Così i parlamentari democratici, Marco Sarracino, Sandro Ruotolo e Arturo Scotto.
“Finalmente chiuse le indagini, ora si arrivi rapidamente a una conclusione. Deve emergere tutta la dinamica, comprese le condizioni di lavoro, i tempi ristretti, i carichi eccessivi e i processi burocratici complessi che, come abbiamo segnalato nella relazione prodotta dalla Commissione nel settembre scorso, hanno determinato il grave incidente ferroviario che ha scosso il nostro territorio”.
Così Chiara Gribaudo, presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia, dopo la chiusura delle indagini sulla strage di Brandizzo.
“Credo si debba fare un plauso al lavoro della procura di Ivrea che, nonostante la ben nota carenza di personale e di risorse, è riuscita a concludere in tempi ragionevoli un lavoro certamente molto complesso - prosegue Gribaudo - Nella Relazione pubblicata dalla Commissione abbiamo fornito delle indicazioni per garantire la sicurezza di chi lavora sui binari, dove si continua a morire”.
“Mi auguro che queste proposte possano venire presto prese nella dovuta considerazione, anche alla luce di quanto emergerà dall'indagine giudiziaria. Perché è certamente indispensabile individuare le responsabilità, lo dobbiamo alle vittime e ai loro famigliari, che troppo spesso vedono trascorrere troppo tempo prima di avere giustizia. Ma dobbiamo, tutti, fare di tutto affinché incidenti di questo genere non accadano più” conclude Gribaudo.
Il 25 e 26 luglio 2025 la provincia di Agrigento ospiterà “Resistenza è Restanza”, un’iniziativa di due giorni promossa da PD Open, e dalla deputata agrigentina Giovanna Iacono, che coinvolgerà i comuni di Ravanusa e Bivona alla presenza dell’On. Marco Sarracino, Responsabile Sud, Aree Interne e Coesione territoriale della Segreteria nazionale del PD. Un viaggio in provincia di Agrigento, dalla Valle del Salso, ai Monti Sicani, alla Costa del Mito. La due giorni è organizzata per illustrare la proposta di legge sulle aree interne a prima firma di Elly Schlein con cui il Pd prevede la tutela e la valorizzazione di territori fondamentali per la crescita e lo sviluppo di tutto il Paese.
Programma e titoli degli incontri:
25 luglio ore 19.30 in Piazza XXV Aprile a Ravanusa: “Ridurre i divari: lavoro e giustizia al Sud”, dibattito sui temi delle disuguaglianze socio-economiche e delle opportunità di sviluppo.
26 luglio ore 10.00 dalla Diga Castello a Bivona: “Avere cura dei territori: aree interne e montane come risorsa”. La mattinata prevede la visita presso la Diga Castello e le aziende agricole locali e confronti con le realtà territoriali sulle potenzialità delle aree interne e montane. In conclusione un passaggio dalla storica Casa del Popolo del PD di Bivona.