"Il miglioramento che i cittadini di Roma vedono con i propri occhi trova conferma nei dati contenuti nella relazione della Commissione Ecomafie sui rifiuti della Capitale. Un risultato che è il frutto dell’impegno del sindaco Gualtieri e della sua amministrazione. Non è facile colmare in poco tempo anni di ritardi e di inefficienze, ma grazie al lavoro del sindaco stiamo finalmente andando nella giusta direzione per il futuro. Oggi possiamo parlare di un’idea chiara e moderna di città, con una gestione della raccolta differenziata che si sta concretizzando, accompagnata dalla pianificazione necessaria a garantire la chiusura del ciclo per una Capitale più pulita e maggiore risparmio per i cittadini romani” così il deputato del Partito Democratico, Andrea Casu.
“Una manovra di galleggiamento, piena di mance, che dimentica i più fragili e il Sud scippato di 4 miliardi per la decontribuzione. Nessuna risposta sul lavoro dove nella sola Sicilia 2000 persone rischiano di perdere l'occupazione il 31 dicembre e 62000 sono lavoratori irregolari. Nulla viene fatto per la lotta alla mafia quando i dati Cgia ci parlano di 15000 infiltrazioni di stampo mafioso - di cui il 10% in Sicilia - e addirittura la maggioranza mette in discussione la legge Rognoni-La Torre, incisiva norma di contrasto alla mafia”. Così il deputato dem Anthony Barbagallo, capogruppo Pd in Commissione Trasporti e segretario regionale siciliano.
“Per non parlare dell'assenza – continua il parlamentare - di un piano per le infrastrutture: ancora 2 miliardi in più per il Ponte sullo stretto di Messina, sapendo che i costi lieviteranno. Siamo alla follia: un pugno in faccia ai calabresi e siciliani che avrebbero bisogno di ben altre risposte”. “Insomma una manovra iniqua e dannosa per l'Italia”, conclude Barbagallo.
“La premier nei due giorni di comunicazione alle camere ha montato un teatrino volto a nascondere i fallimenti del suo governo a livello internazionale e in politica europea. La via italiana in politica estera è in realtà un vicolo cieco. La premier ha mostrato di essere in grande difficoltà sui temi politici e non è riuscita a dare una prospettiva, un'idea, un programma di lavoro per rafforzare l'Europa. Rafforzarla a livello interno attraverso la competitività del mercato delle industrie italiane ed europee e a livello internazionale quale attore diplomatico di pace negli scenari internazionali. I toni aggressivi, gli attacchi, anche violenti, che abbiamo ascoltato sono un segnale di grande debolezza. Abbiamo sentito evocare sciamani, riti voodoo, macumbe e invece ci saremmo aspettati un discorso alto, con delle proposte e delle idee per rafforzare l'Europa. Il protagonismo dell'Italia non esiste; questo è il problema reale e i risultati ottenuti finora, purtroppo, non sono all'altezza della propaganda”.
Lo ha detto Piero De Luca, capogruppo Pd in commissione politiche UE, a Coffee Break su La7.
“Questa mattina, insieme al Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra, abbiamo depositato altre 120 mila firme, oltre alle 500 mila già raccolte lo scorso anno per la petizione, a sostegno della proposta di legge di iniziativa popolare per l’introduzione del salario minimo di 9 euro l’ora. Il segnale è chiaro: il popolo italiano vuole una misura di giustizia perché nessuno deve lavorare sotto i 9 euro lordi l'ora. Chiederemo l'immediata calendarizzazione in commissione Lavoro e questa volta la destra non potrà più fare finta di nulla e nascondere la testa sotto la sabbia”. Così il deputato dem Arturo Scotto, capogruppo Pd in commissione Lavoro, a margine dell’iniziativa per il deposito delle firme presso gli Uffici di Montecitorio.
“Un'altra tappa nella nostra battaglia che non conosce tregua sul ‘salario minimo subito’” ha aggiunto la deputata dem Maria Cecilia Guerra, responsabile nazionale Lavoro del Partito Democratico perché, ha aggiunto “la questione salariale nel nostro Paese è la più serie che ci sia, i salari reali continuano a diminuire e il governo ignora questo problema, anzi lo alimenta favorendo la contrattazione pirata”. Per l’esponente Pd è necessario soprattutto tutelare “i giovani e le donne che entrano nel mercato del lavoro con stipendi da fame e percorsi continuamente interrotti. La logistica e l'agricoltura sono tutti settori in cui noi assumiamo degli schiavi non delle persone per le quali la dignità del lavoro deve essere garantita”. “’Salario minimo subito’ – ha concluso Guerra - significa dignità del lavoro e rispetto della nostra Costituzione, secondo cui il lavoratore deve essere pagato in proporzione alla qualità e quantità del lavoro che svolge”.
“È una legge di Bilancio profondamente riscritta dagli emendamenti del governo, trasformati in fittizi emendamenti dei relatori per non fornire i dati tecnici e costringere la Commissione ad esprimersi con un solo voto sull'intero pacchetto. Una legge priva di elementi cruciali come la politica industriale, priva di un piano, il salario minimo, le risorse per la sanità pubblica e per la scuola. C'è la volontà del governo di spingere verso la privatizzazione della sanità, della scuola e del sistema pensionistico”. Così la deputata dem Maria Cecilia Guerra, responsabile Lavoro del Pd e relatrice di minoranza della Legge di Bilancio in discussione alla Camera.
“Quel poco che c'è è frutto del lavoro delle opposizioni che con poche risorse hanno permesso il raddoppio delle assunzioni degli ispettori sul lavoro per garantire maggiore sicurezza, tema per noi ineludibile, la stabilizzazione delle assunzioni di ricercatori e dei tecnici del Cnr, perché la ricerca è fondamentale per lo sviluppo del paese e il finanziamento di un servizio di sostegno psicologico nelle scuole per fronteggiare il disagio degli studenti post Covid”, conclude Guerra.
Non ci ferma nessuno! Ecco le firme per una legge d’iniziativa popolare per il salario minimo: sotto i 9 euro non è lavoro, è sfruttamento.
Uniti con le altre opposizioni per una misura di giustizia e dignità che un destra fuori dalla realtà non vuole accettare.
Lo ha scritto su X Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati.
Oggi, il Partito Democratico, il Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra depositeranno alla Camera dei Deputati le firme raccolte a sostegno della proposta di legge di iniziativa popolare per l’introduzione del salario minimo di 9 euro l’ora.
L'appuntamento con i giornalisti, fotografi e operatori televisivi è fissato per le ore 10.00, davanti all’ingresso principale di Montecitorio.
Parteciperanno parlamentari e i responsabili del settore lavoro dei tre partiti. La proposta di legge, annunciata nella Gazzetta Ufficiale n. 101 del 2 maggio 2024, è stata depositata presso la Corte di Cassazione, come previsto dall’articolo 71 della Costituzione.
Il testo completo della proposta di legge è disponibile al seguente link: https://firme.salariominimosubito.it/wp-content/uploads/2024/05/LIP-SALA...
"Oggi, in Commissione Attività produttive presso la Camera dei Deputati, si è tenuta un’audizione dei rappresentanti Beko e di quelli dei sindacati. Dopo aver ribadito l'inaccettabilità di un piano industriale che prevede l'enormità di 2.000 licenziamenti, innescando nei territori interessati vere e proprie bombe sociali, abbiamo incalzato l’Azienda su alcuni dei passaggi anche tecnici relativi all’operazione. Beko ha ribadito le direttrici strategiche già enunciate, confermando peraltro di ritenere rispettati i termini del golden power. Questo, però , contraddice quanto dichiarato dal ministro Urso in aula a proposito di una presunta clausola di salvaguardia dei posti di lavoro. Di fronte a una tale intransigenza dell'azienda che sembra non trovare punti di apertura, riaffermiamo la nostra richiesta al Governo di contrastare con tutti i mezzi a sua disposizione questo piano spregiudicato". Così in una nota Augusto Curti a nome dei deputati Pd eletti nelle Marche, in Toscana e in Lombardia.
"Ben 300 pagine di rapporto, realizzati raccogliendo centinaia di esperienze di vittime, di testimoni ed esperti. Decine di attacchi militari dell'esercito israeliano sulla Striscia di Gaza esaminati, 102 dichiarazioni di alti esponenti del governo di Netanyahu e di capi dell'esercito. Secondo Amnesty International è evidente "l'intento genocidario" del governo israeliano ai danni dei palestinesi.
Oggi in Comitato diritti umani alla Camera abbiamo audito le rappresentanti di Amnesty International che hanno illustrato l'enorme e dettagliato lavoro svolto dall'organizzazione per redigere il rapporto che ha suscitato molte reazioni, alcune delle quali positive, come quella della Spagna e dell'Irlanda. In Italia, invece, c'è stata poca attenzione. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani si è limitato a dire che "è ora di fermarsi, è ora di arrivare al cessate il fuoco. Ma non si tratta di genocidio a Gaza", senza neanche far riferimento al rapporto di Amnesty.
Durante l'audizione, le rappresentanti dell'organizzazione, hanno riferito che l'Italia ha continuato a vendere armi ad Israele anche dopo il 7 ottobre del 2023. Nello specifico, sarebbero stati ceduti a Tel Aviv 4 milioni tra armi e munizioni, mentre sarebbero stati autorizzati ulteriori 7 milioni di pezzi di ricambio. Si tratterebbe di commesse legate a contratti firmati prima dell'attacco terroristico di Hamas, ma in base anche alla legge italiana 185 sul commercio di armamenti, continuare a inviarne potrebbe mettere l'Italia a rischio di complicità con atti genocidari. Le affermazioni di Amnesty, per altro, sono corroborate dai dati raccolti in un rapporto dall'associazione Altreconomia.
Su questo faremo un'interrogazione al governo, perché chiarisca definitivamente se l'Italia sta continuando a trasferire armi a Israele. E chiederemo anche come il governo intende agire per porre fine alla gravissima situazione in corso nella Striscia di Gaza". Lo riferisce Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.
Domani mattina, il Partito Democratico, il Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra depositeranno alla Camera dei Deputati le firme raccolte a sostegno della proposta di legge di iniziativa popolare per l’introduzione del salario minimo di 9 euro l’ora.
L'appuntamento con i giornalisti, fotografi e operatori televisivi è fissato per le ore 10.00, davanti all’ingresso principale di Montecitorio.
Parteciperanno parlamentari e i responsabili del settore lavoro dei tre partiti. La proposta di legge, annunciata nella Gazzetta Ufficiale n. 101 del 2 maggio 2024, è stata depositata presso la Corte di Cassazione, come previsto dall’articolo 71 della Costituzione.
Il testo completo della proposta di legge è disponibile al seguente link: https://firme.salariominimosubito.it/wp-content/uploads/2024/05/LIP-SALA...
“Siamo estremamente preoccupati per quello che si sta verificando ancora una volta rispetto all’autonomia differenziata. Leggiamo che il Clep (Comitato per i Livelli essenziale di prestazione) avrebbe da poco terminato i suoi lavori, nonostante l’avvenuta sentenza della Corte, aggirando quindi nuovamente le prerogative parlamentari. Abbiamo sempre criticato la possibilità che il Clep utilizzasse criteri sbagliati, ingiusti e antistorici rispetto alla determinazione dei Lep e quindi dei diritti”. Così il deputato dem Marco Sarracino, responsabile nazionale Mezzogiorno del Partito Democratico.
“Ad esempio - conclude Sarracino - parametri come il costo della vita, non farebbero altro che aumentare divari e disuguaglianze. Il 3 dicembre la Corte ha dichiarato incostituzionale il Clep e stabilito che il lavoro fin qui svolto ha un valore meramente istruttorio e ricognitivo. Calderoli dunque, ancora una volta, fa rientrare dalla finestra ciò che la corte ha fatto uscire dalla porta, spostando peraltro risorse e personale dell’estinto Clep al dipartimento per gli Affari regionali e le autonomie, cioè a se stesso”.
“La nomina di Mario Pepe a presidente del Covip è uno scandalo. Parliamo del Covip non della bocciofila, di un organismo di vigilanza sui fondi pensione di milioni di italiani, con un volume di risorse complessive pari a 338 miliardi di euro. Dovrebbe essere la competenza e non la fedeltà politica a selezionare le scelte del governo. Aggiungo che trovo incredibile e senza precedenti la rivendicazione, in piena audizione alla Camera dei Deputati dell’onorevole Mario Pepe, della sua appartenenza politica passata e presente. Era nota a tutti, bastava leggere il curriculum dell’endocrinologo salernitano. Anche la lottizzazione ha un limite invalicabile: la decenza istituzionale”. Così il deputato dem Arturo Scotto, capogruppo Pd in commissione Lavoro.
Solidarietà a giornalista Cavalli per citazione a giudizio
“La citazione in giudizio del ministro Valditara nei confronti del giornalista Giulio Cavalli, del direttore Gaetano Pedullà e il quotidiano La Notizia è un gesto scorretto e violento. Chiedere un risarcimento di 10mila euro per aver definito ‘razzista’ il suo atteggiamento verso la chiusura delle scuole per il Ramadan è un chiaro tentativo di intimidazione che mina la libertà di stampa e il diritto di critica. Questo atteggiamento, da parte di un ministro della Repubblica, è inaccettabile e pericoloso: anziché rispondere nel merito, sceglie di portare in tribunale chi esercita il proprio lavoro di informazione e commento, sfruttando gli strumenti che la sua posizione di potere gli permette di usare. È dovere di un governo accettare critiche, anche aspre, senza ricorrere a strumenti giudiziari come arma di pressione contro i giornalisti. Esprimo piena solidarietà a Giulio Cavalli e a tutti i giornalisti che svolgono con coraggio il proprio mestiere”.
Così la deputata Pd, Lia Quartapelle.
“Un passo avanti per il benessere psicologico delle nostre studentesse e dei nostri studenti.” Così Rachele Scarpa, deputata del Partito Democratico, annuncia con soddisfazione l’approvazione nella legge di bilancio di un emendamento a favore dell’istituzione di un servizio di sostegno psicologico nelle scuole. La misura, che riprende la proposta di legge di cui la parlamentare è prima firmataria, è stata inserita nella manovra grazie all’impegno del Partito Democratico. L’emendamento prevede uno stanziamento di 10 milioni di euro per il 2025 e di 18,5 milioni di euro a partire dal 2026, per garantire l’accesso a servizi di supporto psicologico rivolti agli studenti e alle studentesse delle scuole italiane. “Avevamo chiesto uno stanziamento più ambizioso, pari a 120 milioni di euro per il 2025 e a 200 milioni di euro a partire dal 2026, consapevoli dell’enorme bisogno presente nelle scuole – sottolinea Scarpa – sappiamo che quanto ottenuto non basterà assolutamente, ma intanto abbiamo dato avvio al percorso, e questo è un bene.”
La parlamentare ha voluto ringraziare le associazioni che, con il loro impegno costante, hanno contribuito a portare questo tema al centro del dibattito pubblico: “La necessità di un supporto psicologico nelle scuole è un tema che è stato sollevato con forza da campagne come Chiedimi come sto, promossa dalla Rete degli Studenti Medi, dall’Unione degli Universitari e dal Sindacato Pensionati Italiani CGIL. Grazie al loro lavoro e alla loro mobilitazione, sono state poste le basi per la proposta di legge che ho depositato e a cui questo emendamento approvato si ispira.” Scarpa evidenzia l’importanza di questa misura in un momento storico in cui i dati sul disagio psicologico tra i giovani sono allarmanti: “Le difficoltà legate alla pandemia, le incertezze sul futuro e il crescente stress scolastico stanno lasciando segni profondi. È compito della politica offrire strumenti efficaci per supportare i giovani e le loro famiglie. Questo fondo rappresenta una prima risposta alle loro richieste.” La deputata ha infine assicurato che il lavoro del Partito Democratico continuerà per rafforzare questo servizio e raggiungere obiettivi ancora più ambiziosi: “Non ci fermeremo qui – conclude – perché crediamo fermamente che investire nel benessere psicologico dei giovani significhi investire nel futuro del nostro Paese.”