Prima di parlare di cose che non conosce il ministro Crosetto farebbe bene ad informarsi e a visitare, se non gli procura l'orticaria, il Sacrario di Marzabotto. Le sue accuse al sindaco della città medaglia d'oro al valor militare per il sacrificio dei suoi abitanti nella lotta di liberazione, Valentina Cuppi, sono davvero inopportune e vergognose. Tanto per chiarire di nuovo come ha fatto la sindaca Cuppi: il Sacrario è identificabile con la Cripta Ossario che il Ministero della Difesa ha ricevuto in consegna dal Demanio dello Stato per la sua custodia e conservazione. Crosetto parla di altre opere che non esistono perché di proprietà del Comune rimane solo il terreno circostante. I caduti per mano della barbarie nazifascista sono raccolti nei loculi ricavati lungo le pareti della cripta, in tombe singole o in urne collettive distinte per località. Pensa il ministro che nel Sacrario ci siano altri edifici, magari pure un punto ristoro? Non sa di cosa parla. Vuole fare una cosa giusta? Affidi la proprietà della Cripta Ossario al comune di Marzabotto e sapranno loro come tutelare quel luogo e come rinnovare la memoria. Lo faccia, se troverà il coraggio giusto, per onorare quelle vittime alle quali la nostra democrazia deve molto.
Lo dichiara il deputato PD Stefano Vaccari, dell'Ufficio di Presidenza della Camera.
“Cesare Terranova fu tra i primi ad intuire la potenza criminale e violenta della mafia, in cui si stava manifestando la scalata dei corleonesi capeggiati da Riina e Provenzano. Lo ricordiamo oggi, nel 44esimo anniversario del barbaro omicidio per mano mafioso, in cui morì anche il suo fidato collaboratore, il maresciallo di pubblica sicurezza, Lenin Mancuso”. Lo dichiara il segretario regionale del PD Sicilia e componente dell’ufficio di presidenza della commissione nazionale Antimafia, Anthony Barbagallo.
“Terranova fornì – prosegue - un grande contributo di conoscenza del fenomeno mafioso in un’epoca in cui era praticamente impossibile anche solo pronunciare la parola mafia. Lo fece sia da magistrato sia, dl 1972 al ‘79, in qualità di componente della commissione nazionale antimafia, firmando insieme a Pio La Torre la relazione critica di minoranza in cui venivano evidenziati i rapporti tra mafia, politica e imprenditoria. Ricordarlo oggi - conclude – è particolarmente significativo: facciamo memoria su un simbolo integerrimo dello Stato proprio nel giorno in cui l’ultimo simbolo dell’ala stragista di cosa nostra, Matteo Messina Denaro, è morto”.
Dichiarazione di Luciano D’Alfonso, deputato Pd
“A differenza di quanto pensa e dice Marsilio, la situazione in Abruzzo è profondamente diversa. A cominciare dalle piste dell’aeroporto di Pescara, sempre meno frequentate dagli aerei, per finire – tristemente – alla presunta risanata sanità regionale.” A dirlo è il deputato del Pd Luciano D’Alfonso che replica “a muso duro” al discorso del governatore Marsilio alla convention di FDI.
“Altro che regione apripista, attacca D’Alfonso. Voglio ricordare al presidente in scadenza che abbiamo già perso i voli per Milano Linate e Torino, e che a fine ottobre subiremo un’altra drastica riduzione dei collegamenti a causa dello stop a dieci voli. Non solo: fu la giunta che presiedevo a stanziare 29,4 milioni per le infrastrutture aeroportuali. E la sua, cosa ha fatto oltre a partorire un Cda della Saga diviso su tutto? Se invece allude alle “piste” fatte da certi dirigenti del Comune di Pescara, allora gli diamo ragione. In quel senso, di aperture ne sono state fatte diverse.” “E poi – aggiunge l’esponente del Pd in una nota- è surreale che Marsilio parli della Ferrovia Pescara-Roma come di una vittoria, o forse è il segnale di una chiara confusione mentale. Questo collegamento, che il governo di centrodestra ha tolto dal PNRR, dovrebbe sostenersi con i fondi di coesione e sviluppo. Ci piacerebbe sapere da dove arriveranno le risorse, perché progetti e cantieri nascono soltanto se c’è copertura finanziaria. Servono 6 miliardi e 305 milioni di euro, e intanto abbiamo perso un miliardo 465 milioni del PNRR: occorrono atti tipici dei ministeri competenti, e non chiacchiere tra amici di partito.” Infine, il capitolo della sanità regionale, dove D’Alfonso manda un messaggio chiaro alla destra: “Altro che sanità risanata. La memoria breve non aiuta: esattamente sette anni fa, il 15 settembre 2016, il Consiglio dei Ministri deliberava l’uscita dell’Abruzzo dal commissariamento della sanità, grazie al lavoro diuturno svolto da me e dall’assessore Silvio Paolucci. Piuttosto, Marsilio ci dica come intende risolvere il problema delle liste d’attesa, che da quando c’è lui a palazzo Silone si sono allungate a dismisura.”
“Il 15 settembre 1993 veniva ucciso dalla mafia padre Pino Puglisi. Un uomo semplice, di origini modeste, che spese la propria esistenza al servizio dei ragazzi avversando le organizzazioni criminali nel quartiere Brancaccio, a Palermo. Mi preme ricordare che don Pino Puglisi ebbe sempre una grande passione educativa, che lo portò ad assumere, accanto ai compiti sacerdotali, degli incarichi come insegnante in molte scuole siciliane. Il suo impegno dietro la cattedra si protrasse per oltre trent'anni, fino al giorno della morte”. Lo ha affermato il deputato del PD e componente della commissione antimafia Anthony Barbagallo che oggi lo ha ricordato partecipando ad alcuni incontri nelle scuole medie e superiori nel Catanese. Oggi ricorre il trentesimo anniversario dell’omicidio per mano mafiosa di don Pino Puglisi, proclamato beato.
“Abbiamo voluto conoscere e fornire un contributo – ha aggiunto Barbagallo - semplice ma significativo affinché ne resti memoria proprio nelle giovani generazioni per cui don Pino spese la propria vita”.
“Oggi ricorre il terzo anniversario dell'omicidio di Willy Monteiro Duarte, il giovane ucciso a Colleferro dopo un violento pestaggio. Proprio oggi abbiamo approvato alla Camera la legge sul bullismo e sul cyberbullismo, che mette a punto nuovi strumenti per il contrasto alla violenza giovanile e per favorire progetti educativi e di inclusione. E’ solo una coincidenza, ma oggi il nostro voto a favore di questa proposta di legge è un riconoscimento alla memoria di un ragazzo ucciso a calci e pugni mentre tentava di difendere un coetaneo”. Lo afferma la deputata del Partito Democratico Michela Di Biase, capogruppo del Pd in commissione bicamerale Infanzia e Adolescenza.
“La legge – aggiunge Di Biase - rappresenta un passo in avanti per la tutela dei più giovani e segna un passo in avanti nel campo del contrasto al cyberbullismo, un fenomeno crescente nella nostra società che produce gravi conseguenze sui minori. Tra le misure previste anche il coinvolgimento dei servizi socio-educativi presenti sul territorio in sinergia con le scuole e l’adozione di codici di comportamento per l’utilizzo delle piattaforme online. Inoltre, si rafforza il sostegno psicologico scolastico, per favorire lo sviluppo e la formazione della personalità degli studenti”.
“Sono passati 41 anni dal vile assassinio del generale Dalla Chiesa, della moglie Manuela Setti Carraro e dell'agente Domenico Russo. Continuare a ricordare il sacrificio di chi ha combattuto le mafie è un dovere morale. Per la memoria collettiva e la coscienza democratica del Paese”. Lo scrive sui social il deputato PD Stefano Vaccari, Segretario di Presidenza della Camera.
Abbiamo letto alcune ricostruzioni giornalistiche dove emerge che il Cnel si appresta a convocare i partiti per un confronto sul salario minimo. Di solito accade l’opposto: è il Cnel che viene audito dalle commissioni competenti, cosa peraltro già accaduta attraverso il deposito di una memoria nel mese di luglio. Conoscendo la sensibilità istituzionale del Presidente Brunetta escludiamo che voglia sostituirsi al Ministro del Lavoro. Continuiamo a pensare che il confronto debba essere fatto in Parlamento e auspichiamo che la maggioranza voglia davvero aprire una riflessione su una riforma che interviene sulla condizione di 3 milioni e mezzo di persone che lavorano sotto i 9 euro lordi orari. Altre scorciatoie per noi non esistono.
Così i deputati del Pd della commissione Lavoro Arturo Scotto, Emiliano Fossi, Chiara Gribaudo, Mauro Laus e Marco Sarracino.
“Con l’estradizione del padre di Saman Abbas, si compie una parte della dolorosa storia di quell’orrendo femminicidio. Ci sarà ora un processo e eventualmente una condanna. Nulla potrà riportare Saman in vita, ma è necessario ottenere giustizia. È un dovere nei confronti della memoria della ragazza e soprattutto di chi le voleva bene.
Ringrazio tutti coloro che, tra le autorità pakistane e tra gli esponenti di questo e dei precedenti governi italiani, hanno lavorato affinché la giustizia faccia il proprio corso.”
Così la deputata del Pd Sara Ferrari, Presidente della Sezione Bilaterale di Amicizia Italia - Pakistan della Camera dei Deputati.
Le dimissioni di De Angelis sono ormai un atto dovuto. Intervenga la Presidente Meloni. Intervenga Fdi. Serve un segnale di rispetto per la memoria delle vittime della strage del 2 agosto, del nazifascismo e del neofascimo.
Lo ha scritto su Twitter Andrea De Maria, deputato Pd
5 anni dal crollo del Ponte Morandi, quando 43 persone persero la vita. Oggi e' doverosa la memoria, nella consapevolezza di una tragedia che poteva essere evitata e la richiesta di giustizia per le persone scomparse e le loro famiglie a cui va il nostro pensiero. #PonteMorandi
Lo scrive su Twitter la vice capogruppo democratica Valentina Ghio
Musumeci soffre di evidenti nostalgie
Stamattina, il segretario regionale del Pd Sicilia, il deputato Anthony Barbagallo, accompagnato dalla segretaria della federazione di Catania, Maria Grazia Leone, e da una delegazione del circolo locale ha reso omaggio, nell'ottantesimo della strage di Castiglione di Sicilia, alla lapide che ricorda i 16 civili uccisi dalla rappresaglia nazista della divisione Goering. La strage di Castiglione di Sicilia, avvenuta il 12 agosto 1943, fu il primo eccidio commesso dalla Wehrmacht nel territorio italiano poche settimane dopo lo sbarco alleato.
> “Anche quest’anno - dichiara Anthony Barbagallo - abbiamo voluto ricordare le vittime della ferocia nazifascista, deponendo un fiore rosso alla lapide eretta in loro onore. Per non dimenticare una strage per la quale il 16 settembre del 2002 la cittadina etnea è stata insignita della medaglia al valor civile conferita dal Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, con questa motivazione: ‘Nel corso dell'ultimo conflitto mondiale fu teatro di una feroce rappresaglia tedesca che provocò la morte di sedici civili ed il saccheggio di numerose abitazioni. 12 agosto 1943 - Castiglione di Sicilia’.
> “Gli stessi nazisti - aggiunge il deputato democratico - che, secondo quanto tiene a ricordare il ministro Musumeci, nel suo libro di storia presunta e nostalgia evidente, erano oggetto di ammirazione da parte del popolo Siciliano ‘per la scrupolosa organizzazione e il contengono disciplinato’. Memoria di sangue di fuoco e martirio - conclude Anthony Barbagallo - come a Stazzema e a Marzabotto l'anno dopo, la furia delle iene naziste contro la popolazione inerme: a noi il dovere di tenere viva la memoria e il ricordo”.
“Non decidete voi. A Bologna abbiamo difeso la democrazia. Lo abbiamo fatto per tutti. Ora non consentiremo di offendere la verità e la memoria. De Angelis deve dimettersi”.
Lo ha scritto su Twitter Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati.
"Non possiamo abituarci a questa barbarie"
A distanza di tre giorni, dopo aver insultato la memoria di 85 persone ammazzate dal terrorismo fascista, De Angelis è ancora lì, a capo della comunicazione di Regione Lazio. Protetto da Rocca e dal silenzio di Giorgia Meloni. Non possiamo abituarci a questa barbarie.
Lo scrive su Twitter Alessandro Zan, deputato e responsabile Diritti della segreteria nazionale del PD.
Maggioranza ritiri emendamento
Dichiarazione di Toni Ricciardi, vicepresidente deputati Pd
“Il salario minimo esiste in molti paesi europei tra cui la Svizzera, che non è proprio una nuova Stalingrado.” Cosi il vicepresidente dei deputati Pd, Toni Ricciardi, nel suo intervento in commissione Lavoro sul provvedimento che introduce il salario minimo. Ricciardi ha voluto ricordare la lezione “del grande economista Karl Polany che vedeva nel ruolo dello Stato quello di equilibratore tra il mercato e il lavoro”. Tutti i dati che abbiamo – ha proseguito Ricciardi- ci dicono che l’indicazione di un salario minimo è la soluzione per riequilibrare le disfunzioni sociali ed economiche all’interno di un Paese. Purtroppo – rileva l’esponente Dem- ho la sensazione che questo governo faccia fatica ad avere memoria della propria storia poiché quando negli anni ‘50 e ‘60 gli italiani emigravano di nuovo in massa, lo facevano non già per assenza di lavoro ma perché le stesse mansioni che svolgevano in Italia venivano pagate 3 e anche 4 volte di più nel resto d’Europa. Ora, a distanza di 60, anni ci troviamo nella stessa situazione – ha sottolineato Ricciardi- perchè ogni anno vediamo partire 100 -120 mila ragazzi che praticamente replicano quanto avvenuto con i loro nonni: è accertato che l’80 per cento di loro partono per svolgere all’estero lo stesso lavoro, ma pagato 4 volte di più. Ecco perché alla maggioranza dico di ripensarci – ha concluso Ricciardi- e di ritirare l’emendamento soppressivo, tenuto conto che è una prerogativa delle opposizioni presentare proposte mentre scappare vigliaccamente dal confronto democratico, come sta facendo questa destra di governo, rappresenta la volontà di non assumersi alcuna responsabilità. Ma ora che non sono più opposizione hanno l’onere e l’onore di governare. “
Dichiarazione di Valentina Ghio, vicepresidente dei deputati Pd
“Il 19 luglio del 1992 in via d’Amelio hanno perso la vita il giudice Paolo Borsellino e cinque agenti della sua scorta, Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina. Questi nomi devono rimanere ben saldi, presenti nella nostra azione quotidiana perché il faro della lotta alla mafia ci guidi in ogni momento del nostro agire, cosi come la costante e determinata aspirazione alla piena verità su quella strage e su tutte le altre a cui abbiamo assistito in questi anni non venga mai meno. “Così Valentino Ghio, vicepresidente dei deputati Pd, intervenendo in Aula per il gruppo Pd . “Il 1992 - ha proseguito Ghio- fu l’anno in cui la mafia volle dimostrare con le bombe la sua sfida allo Stato, ma fu anche l’anno in cui si consolidò nelle coscienze di molti giovani, ragazze e ragazzi colpiti profondamente da questi fatti, la volontà di reagire e di praticare la lotta quotidiana alla mafia: in Sicilia in primo luogo e nel resto del Paese. E oggi ricordare Paolo Borsellino e il suo grande esempio di determinazione rigore e capacita' di contrasto all'illegalita',- ha aggiunto Ghio- ricordare tutti gli uomini e le donne uccisi dalla mafia è in primo luogo un dovere di memoria; è poi un impulso all’azione, a continuare la lotta alla mafia nelle istituzioni e nella società; ma è anche un diritto a perseguire la richiesta della verità, poiché dopo 31 anni c’è ancora molto da sapere su quelle stragi”. Per l’esponente del Pd “non si devono indebolire gli strumenti di lotta alla mafia, ma portare avanti insieme una battaglia non solo giudiziaria, ma anche culturale. Lavorare tutti per rafforzare i presidi di legalità e di coesione sociale, di contrasto alle infiltrazioni mafiose in ogni settore della società e di promozione dell'educazione alla legalita' nelle scuole”.