“Apprendiamo con soddisfazione che il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, terrà il prossimo 7 marzo alla Camera un'informativa sul naufragio della nave dei migranti davanti la costa di Cutro, in Calabria, come richiesto dal gruppo Pd e dalle altre opposizioni. Restiamo però in attesa che anche il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, comunichi la data della sua informativa. I cittadini italiani vogliono e devono sapere con urgenza la esatta dinamica dei fatti sul mancato soccorso ai naufraghi. Non c’è più tempo da perdere. Il Parlamento non può essere lasciato senza informazioni dettagliate su una dinamica degli eventi che ha troppi lati oscuri”.
Presentata interpellanza urgente rivolta a Piantedosi, Salvini e Giorgetti
“In merito al tragico naufragio avvenuto dinanzi la spiaggia di Steccato di Cutro, come funziona normalmente la catena di comando per le diverse attività in capo sia alla Guardia Costiera che alla Guardia di Finanza? Perché le autorità italiane, successivamente alla comunicazione resa dall’agenzia Ue Frontex delle dieci di sabato 25, non hanno valutato di classificare l’operazione in atto come operazione Sar, impedendo di fatto l’intervento della Guardia Costiera in tempo utile per salvare la vita dei naufraghi? Quali responsabilità politiche e amministrative vi siano state nella gestione della catena di comando?”.
Sono le domande contenute nell’interpellanza urgente presentata dal Gruppo del Partito Democratico alla Camera e rivolta ai ministri dell’Interno, Matteo Piantedosi, dei Trasporti, Matteo Salvini, e dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, sottoscritta dalla segretaria del Pd, Elly Schlein, dalla presidente dei deputati, Debora Serracchiani, e da tutti i componenti dell’Ufficio di Presidenza.
“Quesiti che necessitano risposte immediate - si legge ancora nel testo - anche alla luce delle dichiarazioni del comandante della Capitaneria di porto di Crotone, Vittorio Aloi, in cui si afferma che la Guardia Costiera sarebbe potuta intervenire poiché ‘in quel giorno c'era mare forza quattro, non sei o sette, e le nostre motovedette avrebbero potuto navigare anche con forza otto’. Inoltre, per stessa ammissione del Comandante Aloi, in base alle regole di ingaggio, le operazioni condotte dalla Guardia di Finanza vengono classificate come operazioni di sicurezza, mentre qualora venissero classificate come un cd. evento Sar (Search and Rescue), ossia un’operazione di salvataggio, esse dovrebbero prevedere l’intervento della Guardia Costiera. Fatti - si legge ancora nell’interpellanza - che gettano ombre inquietanti sulla linearità della catena di comando che sarebbe stata seguita nel gestire i soccorsi tra il 25 e 26 febbraio scorso, e soprattutto sulle diverse responsabilità dei ministri coinvolti da cui dipenderebbero in ultima istanza la classificazione di un evento come ricerca e soccorso”.
Domani, martedì 28 febbraio, la deputata del Partito Democratico Laura Boldrini si recherà a Crotone, per esprimere solidarietà e vicinanza alle persone sopravvissute al naufragio dello scorso 26 febbraio. Incontrerà il sindaco di Crotone, Vincenzo Voce. Si recherà alla camera ardente per le vittime. In programma anche la visita all’ospedale San Giovanni di Dio, dove sono ricoverati i superstiti della tragedia. Successivamente, andrà alla spiaggia di Steccato di Cutro e incontrerà il primo cittadino, Antonio Ceraso.
Di fronte alle tragedie si china il capo e ci si interroga se tutto è stato fatto per salvare vite umane. Piantedosi invece se la prende con chi per disperazione affronterebbe condizioni di viaggio pericolose. Piantedosi non solo è una brutta persona, ma non può essere ministro.
Così il deputato del PD Silvio Lai.
"L'ennesima strage di innocenti nel Mediterraneo. Decine di vittime tra cui tante donne e bambini. Non è l'ora delle speculazioni e delle bandierine. Si faccia tutto ciò che è possibile perché non accadano più tragedie simili, per fermare questa strage. Con misure animate da umanità, che non mirino a tenere le navi Ong lontane dai luoghi dove possono salvare naufraghi (come il governo ha fatto con l’ultimo decreto) e con una azione decisa con l’Unione europea affinché si superino i veti di quei paesi contrari ad una politica comune".
Così una nota del gruppo Pd della Camera.
“Decine di morti in mezzo al mare, forse più di cento, al largo delle acque di Crotone. Cordoglio per i familiari delle vittime di questa immensa tragedia. Il governo ci ripensi: pattugliamento europeo e nessun ostacolo alle Ong. Così si evitano disgrazie come queste”.
Lo scrive sui social Laura Boldrini, deputata del Partito Democratico.
Dolore per le vittime, la nostra civiltà è difesa dai soccorritori a Crotone. Almeno oggi, davanti all’ennesimo naufragio, chi governa risparmiasse la propaganda. Decreti contro i salvataggi, ONG equiparate ai trafficanti, confini sigillati.
Parole al vento.
Lo scrive su Twitter il capogruppo democratico in commissione Esteri Enzo Amendola
“Da una parte l'ennesimo naufragio nel Mediterraneo. Con decine di morti davanti alle coste italiane.
Dall'altra il Governo, che si affretta a fare comunicati in cui parla di cordoglio e dolore.
Ma che intanto ha fatto il Decreto che blocca le navi delle ONG che salvano le vite in mare, come è accaduto alla Geo Barents in questi giorni, e cerca in tutti i modi di tenerle lontane da dove la gente affoga in mezzo alle onde.
Tutto questo è inaccettabile. Non si può giocare con le vite delle persone, di donne, bambini e uomini in carme e ossa, solo per fare propaganda.
Abbiamo fatto di tutto in Parlamento per bloccare questo scempio. Ci hanno risposto che il problema erano le ONG e che il loro Decreto non avrebbe rischiato di provocare altre vittime. Queste tragedie dimostrano la differenze tra i fatti e le loro parole.
Chiediamo al Governo di ripensarci e di cancellare il Decreto. Non riporterà in vita chi è morto in fondo al mare oggi, ma eviterà tante altre tragedie annunciate”.
Lo dichiara il deputato democratico Matteo Mauri. Vice presidente della commissione Affari costituzionali
"Il naufragio vicino a Crotone è una tragedia immane su cui la destra dovrebbe riflettere e rimanere il silenzio senza dare come sempre le colpe ad altri. Le misure per contrastare l'immigrazione di governo e maggioranza, come avevamo da tempo purtroppo segnalato, non solo non bloccano le partenze ma rallentano i soccorsi delle persone in difficoltà": è quanto dichiara Marco Simiani, deputato Pd.
Provo un dolore profondo per la tragedia avvenuta nel Mar Jonio, l’ennesima strage annunciata. Salvare le vite in mare non può diventare un percorso ostacolato con ogni mezzo da un governo che attua delle politiche disumane. Fare la guerra alle ONG è una scelta assurda: mettiamo in campo ogni mezzo per garantire che nessuno rischi più la vita per raggiungere il nostro paese. “
“Questo governo si è inventato un decreto di due articoli, detto ‘Sulla gestione dei flussi immigratori’ che è semplicemente un decreto sui ‘naufragi’ e di criminalizzazione operativa delle Ong. Una bandierina da sventolare come il decreto Rave, per dire: ‘Abbiamo fatto qualche cosa’. Un decreto che arriva a febbraio, quando i dati del Viminale non segnalano un aumento particolarmente elevato di sbarchi rispetto allo stesso periodo del 2022 e quindi non tale da giustificare l’urgenza di un decreto legge. Un provvedimento che, non ancora convertito in legge, è stato già contestato dal Consiglio d’Europa, che ne ha chiesto il ritiro. A differenza di Draghi, la presidente Meloni si è ben guardata dal porre il tema di Dublino e della redistribuzione obbligatoria tra i Paesi Ue di chi ha diritto d’asilo, per non urtare le relazioni con i suoi amici sovranisti dell’Est Europa, disponibili ad accogliere solo migranti in base al colore di occhi, pelle e capelli. Noi non facciamo differenze. E' la legge della vita contro quella della morte”.
Così il deputato del Pd, Roberto Morassut, intervenendo in Aula per esprimere il voto contrario del Gruppo Pd sulla fiducia al decreto Ong.
“La ricetta della destra - ha aggiunto - è girarsi dall’altra parte. ‘Se non possiamo fare un blocco navale, che muoiano in mare’. Così è scritto in questo decreto immodificabile da approvare con la fiducia. Colpite le Ong, identificate come l’ostacolo principale a questo irresponsabile e folle schema. Nonostante i numeri raccontino che il contributo delle Ong al salvataggio arrivi intorno al 10%. Le norme di questo decreto - ha concluso - violano i principi del soccorso in mare, del Codice della navigazione, delle convenzioni internazionali, della Carta costituzionale”.
INTERVENTO IN AULA DI LAURA BOLDRINI, DEPUTATA DEL PARTITO DEMOCRATICO, SUL DECRETO CUTRO
Laura Boldrini, deputata del Partito Democratico, è intervenuta in Aula sul “decreto Cutro”, «un insieme di misure affastellate tra loro che a tutto mirano tranne che a prevenire il ripetersi di tragedie come quella avvenuta il 26 febbraio 2023».
Il nome Cutro evoca innanzitutto il ricordo di quella strage in cui morirono più di cento persone, un terzo delle quali erano minori. Evoca poi lo spirito di solidarietà della popolazione che aiutò nei soccorsi e nell’accoglienza dei sopravvissuti. Evoca infine il comportamento cinico e ipocrita di un Governo che non ha mai voluto chiarire fino in fondo le ragioni che portarono a quella tragedia, rispondendo alla semplice domanda: perché si mosse la Guardia di Finanza e non la Guardia Costiera?
Dopo una strage di quelle dimensioni ci si aspettava come reazione un provvedimento volto a evitare che tragedie come quelle possano ripetersi, e a mettere in campo misure più forti e più estese per il salvataggio in mare, il rafforzamento delle vie legali di accesso in Italia, i corridoi umanitari per i richiedenti asilo e, per i migranti economici, un decreto flussi all’altezza delle richieste del mondo produttivo.
Il Governo prevede un decreto flussi molto sottostimato, di circa 80 mila persone quando solo Coldiretti per l’agricoltura ne chiede 100 mila. E oltre all’agricoltura c’è l’edilizia, il turismo, e il comparto dei servizi che avanzano richieste analoghe. Per pura propaganda, o per scongiurare la “sostituzione etnica” temuta dal Ministro Lollobrigida, invece di rispondere alle esigenze reali del Paese e del mondo produttivo si fa un decreto flussi sottostimato.
In questo decreto legge c’è poi la misura più grave di tutte: la mutilazione della “protezione speciale” che provocherà effetti assolutamente dannosi: migliaia di persone che oggi hanno un permesso di soggiorno, che vivono e lavorano regolarmente, che pagano le tasse, diventeranno immediatamente irregolari, non avranno più la possibilità di contribuire allo sviluppo e alla vita sociale del nostro Paese, e verranno lasciati ai margini. È questa l’essenza dei provvedimenti: in nome della lotta a quelli che l’esecutivo chiama “clandestini”, non fa altro che crearne di nuovi. È accaduto con la legge Bossi-Fini, con la cancellazione della protezione umanitaria voluta dall’allora ministro dell’Interno Salvini, accade ora con questo decreto.
È l’ennesima dimostrazione del fatto che sul tema dell’immigrazione questo è il governo dell’improvvisazione, del caos e della disumanità.
Chiediamo al governo di ritirare o rivedere profondamente il decreto sulla condotta delle Ong approdato oggi alla Camera. È un provvedimento che non migliora la sicurezza ma viola apertamente le convenzioni internazionali e si accanisce contro le organizzazioni no profit che salvano vite in mare. Crea confusione nei porti di sbarco e maggiori rischi di morti nel Mediterraneo. Molto esplicita è la condanna del Consiglio d'Europa, nella lettera al ministro Piantedosi della commissaria per i diritti umani, sulle disposizioni del decreto che ostacolando le operazioni di ricerca e soccorso delle ong sono in contrasto con gli obblighi dell'Italia ai sensi dei diritti umani e del diritto internazionale. Il governo Meloni ha scelto deliberatamente di usare il tema dei migranti come diversivo per nascondere la crisi economica che non sa affrontare, ma questa politica demagogica e disumana mette a rischio il nostro Paese e non è un buon viatico in Europa per lavorare ad una gestione strutturale e comune dei flussi migratori.
Così Piero De Luca, vicecapogruppo del Pd alla Camera.
“Voi, signori e signore della maggioranza e del Governo, gonfiate il petto, fate la voce grossa quando ripetete la frase che vi piace di più: ‘la pacchia è finita!’. E, con il vostro arrivo, ‘la pacchia’ sarebbe finita per le istituzioni europee, per le Ong che salvano la vita ai migranti e per i migranti stessi. Ma in realtà questo decreto, con tutte le sue crudeltà, con tutto il suo obbrobrio giuridico, è la prova provata del fallimento della politica della destra sull’immigrazione. Il Governo mira a mettere fuori gioco le ONG, ad impedire loro di operare e salvare vite umane in mare e questo obiettivo è di per sé riprovevole. Costringere una nave con a bordo dei naufraghi a navigare per oltre mille chilometri prima di entrare in un porto, vuol dire solo penalizzare quella imbarcazione nella più totale noncuranza dei bisogno di chi è a bordo. Contenere i flussi migratori impedendo le operazioni di soccorso, quindi causando più morti, è contro i principi dello Stato di diritto, è contro le convenzioni internazionali, è contro la Costituzione, è contro l'antica legge del mare ed è anche contro il senso di umanità. Abbiamo peraltro appreso solo oggi che il 26 gennaio la Commissaria del Consiglio d’Europa per i diritti umani aveva scritto una lettera al ministro Piantedosi. Non era certo una lettera di complimenti, al contrario, si chiedeva di ritirare questo decreto o almeno, nel corso dell'iter parlamentare, di modificarlo radicalmente. Ora potete anche cantare vittoria, e so che lo farete. Ma presto gli italiani vi chiederanno il conto. E non potrete rispondere loro: è vero, non ce la fate ad arrivare a fine mese, ma abbiamo costretto la Ocean Viking a sbarcare i naufraghi a Marina di Carrara. La vittoria di Pirro. Questo non è il decreto sulla gestione dei flussi migratori, come richiamato nel titolo. Questo è il ‘decreto naufragi’ perché perseguitando le Ong e impedendo loro di fare soccorso in mare, aumenteranno le perdite di vite umane. Nessun governo si era spinto a tanto. Questo decreto verrà fatto oggetto di molti ricorsi, tanto evidenti sono i vizi di costituzionalità, ma intanto avrà causato danni. E negli anni a venire si ricorderà che c’è stato un Governo che invece di esprimere gratitudine a coloro che salvavano uomini, donne e bambini, faceva di tutto per impedirglielo. È un’infamia quello che state facendo, è un’infamia dal punto di vista politico, giuridico ma soprattutto etico. E di questo ne risponderete”.
Così la deputata Pd Laura Boldrini, intervenendo in aula durante la discussione generale sul dl per la gestione dei flussi migratori.
“Il Decreto Ong è soltanto un atto di propaganda: è palesemente non conforme agli obblighi internazionali in materia di diritti umani, come abbiamo più volte segnalato e come oggi certifica anche lo stesso Consiglio d’Europa, e non introduce alcuna politica efficace di gestione dei flussi migratori. E’ evidente che con questo decreto il governo voglia distrarre l’opinione pubblica dai problemi reali come il carovita e la crisi energetica”.
Così la vicepresidente dei deputati Pd, Simona Bonafè.