Dichiarazione di Vinicio Peluffo, capogruppo Pd in commissione Attività Produttive
“Comprendiamo e condividiamo le finalità di un intervento normativo che preservi e metta in sicurezza un asset industriale e strategico ma restiamo perplessi sulle modalità e sull'oggettiva debolezza degli strumenti utilizzati”. Così Vinicio Peluffo, capogruppo del Pd in commissione Attività Produttive nel dichiarare il voto di astensione del proprio gruppo al decreto sulla tutela dell’interesse nazionale nei settori produttivi strategici.” Al governo – ha proseguito Peluffo - chiederemo di riferire periodicamente al Parlamento sull'operatività di questo decreto e sulla procedura di vendita dell'impianto Isab di Priolo Gargallo di proprietà della Lukoil, perché si tratta di un settore strategico per la nostra economia. A noi interessa che si facciano le scelte giuste per il Paese, così interpretiamo il nostro ruolo di opposizione, nel merito e senza sconti”. Peluffo ha sottolineato che “la cessione dell’impianto della Lukoil alla società Trafigura è una buona notizia, che permette di ragionare in termini di continuità produttiva e occupazionale, ma adesso dovrà essere oggetto di attenta verifica e dovrà ottenere tutte le autorizzazioni, seguire le usuali procedure inerenti alle normative antitrust, quelle riguardanti i poteri speciali cosiddetti Golden Power e dovrà rispondere appieno ai requisiti in termini di produzione, di occupazione, di rispetto ambientale e degli impegni richiesti sul piano della riconversione verde del sito produttivo e del suo rilancio industriale.” Noi dobbiamo rimanere assolutamente vigili – ha concluso l’esponente Dem- e sorvegliare con molta attenzione che si tratti di un’operazione industriale di rilancio e non di un tentativo di speculazione, che i livelli occupazionali siano garantiti, che la questione ambientale sia centrale e che la transizione ecologica sia corroborata da un piano ambizioso e definito”.
"Ci aspettavamo ben altro dalla relazione annuale da parte del ministro Nordio, e non discorsi farciti di demagogia. Ci aspettavamo proposte e soluzioni concrete sulle intercettazioni. Già dai primi mesi di questa legislatura abbiamo visto contraddizioni, confusione, errori. Il primo provvedimento varato sulla giustizia, il cosiddetto decreto anti-rave, ha preannunciato temporali fortissimi. Un obbrobrio giuridico che ha rischiato di riportare il Paese indietro di 20 anni. Un altro errore gravissimo nello stesso decreto: escludere i reati associativi contro la Pa dall'elenco dei reati ostativi, un bel tappeto rosso in favore dei delinquenti con i colletti bianchi collusi con le organizzazioni criminali. E nemmeno con la legge di Bilancio siete riusciti a correggere il tiro, anticipando di 4 mesi l'entrata in vigore della riforma civile.
Ma tornando sul tema fondamentale delle intercettazioni, perché non chiarire che le intercettazioni sono uno strumento indispensabile e inequivocabile per combattere la criminalità organizzata? Noi non permetteremo mai che vengano cancellate per perseguire i reati direttamente o indirettamente collegati con le mafie e con le attività terroristiche. Non possiamo nascondere grande delusione per le modalità con cui si sta gestendo la complessa materia della giustizia nel nostro Paese. C'è ancora tanto, tantissimo da fare. E ci aspettiamo che vengano date risposte serie ai problemi seri che ci sono nel Paese". Lo ha detto Marco Lacarra, deputato Pd, intervenendo in Aula a seguito delle comunicazione del ministro della Giustizia, Carlo Nordio.
Il deputato Pd Mauro Laus ha presentato una interrogazione al ministro della Salute
“Il nostro sistema sanitario ha necessità di avere in tempi rapidi una circolare, anche di natura transitoria, che autorizzi gli infermieri pediatrici all'assistenza e alle cure esclusivamente dei pazienti maggiorenni già in carico, affetti da patologie insorte in età pediatrica, garantendo così la continuità assistenziale” . E’ quanto ha chiesto, attraverso una interrogazione urgente al ministro della Salute Orazio Schillaci, il deputato del Pd Mauro Laus. “Da 25 anni – ricorda Laus- gli infermieri pediatrici assistono neonati, bambini, adolescenti e le loro famiglie garantendo la migliore qualità delle cure sanitarie. La nostra normativa – scrive il parlamentare Dem al ministro Schillaci- prevede due diverse professioni infermieristiche, ciascuna con una propria formazione di base ben distinta, e oggigiorno sono circa 12.000 gli infermieri pediatrici presenti sul territorio nazionale. L'infermiere pediatrico – aggiunge Laus- è il professionista sanitario che, in possesso del titolo abilitante e dell'iscrizione all'ordine delle professioni infermieristiche, è responsabile dell'assistenza infermieristica pediatrica”. Laus, ha infine ricordato al ministro Schillaci che il “Codice del diritto del minore alla salute e ai servizi sociali” del 2013, indica che "in caso di ricovero in ospedale e dopo la sua dimissione, al fine di garantire la continuità assistenziale, il minore - in particolare se affetto da malattie croniche o disabilità - ha diritto di essere preso in carico da una rete multidisciplinare integrata, tra strutture universitarie o ospedaliere di riferimento e strutture sanitarie e sociali territoriali": Per Laus, se “viene definito il diritto alla continuità dei trattamenti, non si ravvisa però un successivo percorso di transizione dalla gestione pediatrica a quella dell'adulto (transitional care) per tutte le patologie complesse, croniche o disabilitanti, secondo le modalità più appropriate a garantire la continuità dell'assistenza sanitaria anche perché tali percorsi sono stati attivati solo in alcune Regioni”. E al ministro della Salute, Laus ha pertanto chiesto se non “intenda sollecitare le Regioni ad attivare le reti multidisciplinari integrate tra strutture universitarie o ospedaliere di riferimento e strutture sanitarie e sociali territoriali che permetteranno il passaggio dalla fase di assistenza dell'adolescente a quella della maggiore età.”
“Il Decreto Legge cosiddetto “energia” approvato dal governo Draghi il 1° marzo 2022 prevedeva all’articolo 14 l’attribuzione di un “contributo sotto forma di credito d'imposta per l'efficienza energetica nelle regioni del Sud”. Un fondo di 145 mln per ciascun anno nel biennio 2022 e 2023 per le imprese del Mezzogiorno per ottenere una migliore efficienza energetica e a promuovere la produzione di energia da fonti rinnovabili, anche tramite la realizzazione di sistemi di accumulo abbinati agli impianti fotovoltaici. Per l’attuazione di questa disposizione entro 60 dalla data di entrata in vigore era prevista l’emanazione di un decreto del Ministro per il Sud e la coesione territoriale, di concerto con il Ministro della transizione ecologica, il Ministro dello sviluppo economico e il Ministro dell'economia e delle finanze, per la individuazione dei criteri e le modalità di applicazione di questa misura per renderla fruibile dalle imprese. Da entrata in vigore del decreto sono trascorsi 10 mesi ma del decreto attuativo non vi è alcuna traccia. Per questo è stata depositata una interrogazione rivolta alla Presidenza del Consiglio e ai ministri dell’Ambiente e delle imprese e del made in Italy per capire il perché di questo ritardo che penalizza le imprese, sapendo che la leva energetica è un leva determinante per la competitività soprattutto al sud che sconta una serie di storiche diseconomie tra cui appunto quella dell’energia. La richiesta è quella di procedere subito alla emanazione del provvedimento di attuazione anche perché ad essere disponibili ormai sono solo i 145 mln per l’anno in corso”.
Lo dichiara il vice segretario del Pd e vice capogruppo alla Camera Giuseppe Provenzano.
Il deputato Pd Andrea Rossi è intervenuto alla Camera per ricordare il campione scomparso
“Gianluca Vialli è stato una figura e una personalità trasversale capace di unire la fama con atteggiamenti sobri, che è riuscito, in campo e fuori, a unire e ad avvicinare diversi interessi e culture, grazie alla sua generosità dimostrata fin dal 2004 con la fondazione sua e di Massimo Mauro per raccogli fondi per la ricerca sulla Sla, al coraggio con il quale ha affrontato quello che lui chiamava “ospite indesiderato” e al suo grande cuore”. Così il deputato del partito Democratico Andrea Rossi ha voluto ricordare stamane in Aula alla Camera il campione recentemente scomparso e “portare a nome del gruppo del Pd, alla famiglia, alla federazione gioco calcio al presidente Gravina, le nostre più sentite condoglianze.”
“Senza scomodare la politica o la filosofia –ha aggiunto Rossi- ci sono, alcuni avvenimenti sportivi che hanno riguardato Vialli, che possono essere utili insegnamenti a tanti di noi, nel modo di vivere, di pensare e di interpretare la vita con passione e tenacia, sempre per conquistare il proprio sogno e raggiungere degli obiettivi importanti”.
Dichiarazione di Stefano Vaccari, responsabile organizzazione del PD
"Avviando la fase costituente ci siamo posti l'esigenza di allargare la discussione e la partecipazione nella costruzione del nuovo Pd. Per questo abbiamo individuato un nuovo strumento nell’adesione alla fase costituente che sia online che fisicamente ha consentito di coinvolgere diverse migliaia di persone. Oggi leggo varie prese di posizione sul tema delle primarie online dopo che si è cominciato a discuterne con i rappresentanti dei candidati. Non voglio entrare sull’opportunità della scelta politica se farle o meno anche online, ma semplicemente invitare tutti ad astenersi dall’insinuare dubbi sulla capacità di poterle organizzare in tutta sicurezza e trasparenza come già accaduto per la scelta dei candidati sindaci Lorusso, Gualtieri e Lepore attraverso la piattaforma nazionale del PD con pre-registrazione attraverso l’identità digitale SPID. Siamo attrezzati, capaci e già tarati per poter gestire senza problemi uno strumento che è sempre stato concepito come aggiuntivo ai gazebo e mai sostitutivo. Le primarie di coalizione in Sicilia per la scelta della candidatura alla presidenza della Regione furono decise solo online per una impuntatura del M5S e infatti segnarono un dato di contrazione della partecipazione. Le primarie fisiche ai gazebo o nei circoli rappresentano un pilastro nell'architettura organizzativa del Partito per la scelta delle candidature monocratiche ma lo statuto all’art12 consegna nelle mani della Direzione nazionale la
la possibilità di affiancare anche altre modalità telematiche di coinvolgimento degli elettori. Si discuta come è legittimo anche da posizioni diverse sull’opportunità ma non sulla forma (possibile) o sulla garanzia che ciò possa avvenire come sempre, nella massima sicurezza e trasparenza".
Se vogliamo davvero che il Congresso del Pd sia un’occasione di confronto e democrazia dobbiamo aprirci a nuove modalità di partecipazione come il voto on line. È una modalità con cui i cittadini si confrontano nella quotidianità senza timori di mettere in pericolo dati e strumenti personali, anche molto riservati.
Affiancare ai gazebo la possibilità di un voto online, sicuro e certificato come già è avvenuto in diverse esperienze in questi mesi, è una prova di maturità per tutto il Partito Democratico. È giusto dare la possibilità di partecipare anche a chi abita nelle aree interne, a chi vive all’estero o a chi semplicemente preferisce utilizzare le possibilità delle nuove tecnologie che ormai sono parte della nostra vita quotidiana.
Così Chiara Braga deputata e Responsabile Transizione ecologica del Partito democratico
“La decisione del ministro Roberto Calderoli di trasmettere il testo del disegno di legge sulla cosiddetta autonomia differenziata alla presidenza del Consiglio è un vero e proprio strappo istituzionale. Il documento, di cui oggi non si conosce il contenuto, non è stato precedentemente inviato o discusso in Conferenza Stato Regioni o in Conferenza unificata, evitando ogni confronto necessario sul punto. E’ in questo modo che il governo intende affrontare il tema così delicato degli assetti istituzionali e costituzionali del nostro Paese? La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, condivide questa modalità di mancato confronto democratico? Già sulla definizione dei Lep, nonostante le nostre richieste emendative in Legge di bilancio, il Parlamento è stato completamente esautorato e non sono state previste le risorse adeguate per colmare i divari territoriali esistenti. Questa è l’ennesima dimostrazione della pericolosità della destra al governo, che si spinge a calpestare le fondamenta stesse della nostra democrazia”.
Così il vicepresidente del Gruppo Pd alla Camera, Piero De Luca.
“La riduzione dell’Iva sul teleriscaldamento, introdotta dalla legge di Bilancio grazie ad un emendamento del Pd, è una boccata d’ossigeno per famiglie e imprese nei Comuni geotermici dove questa modalità di distribuzione energetica rinnovabile è già diffusa da anni. Si tratta di una norma che porterà benefici economici ad alcuni centri abitati presenti nelle province di Pisa, Siena e Grosseto”. Lo dichiara il deputato dem Marco Simiani, capogruppo Pd in commissione Ambiente di Montecitorio.
“L’obiettivo prioritario del Partito Democratico per questi territori – conclude Simiani - era però quello di ridurre del 50 per cento i costi energetici delle bollette. I Comuni geotermici producono infatti una fonte pulita e rinnovabile utilizzata anche da vasti bacini di utenza contigui e hanno quindi diritto a compensazioni adeguate. Purtroppo la destra ha negato, sia nel decreto Aiuti Quater che nella Manovra per il 2023, l’approvazione di una specifica proposta emendamentiva Pd che avrebbe concesso questi benefici”.
"Il governo si è impegnato formalmente a completare il corridoio tirrenico: in tempi brevi dovranno arrivare finanziamenti certi per realizzare i lotti mancanti di una infrastruttura viaria fondamentale per l’intermodalità nazionale. Ci aspettiamo ora che la destra mantenga gli impegni assunti in Parlamento": è quanto dichiara Marco Simiani, capogruppo Pd in Commissione Ambiente di Montecitorio, sull'ordine del giorno alla Legge di Bilancio accolto oggi, sabato 24 dicembre, dall'esecutivo.
“Avremmo votato a favore del decreto, ma siamo costretti ad astenerci per la sgrammaticatura sguaiata che avete compiuto, inserendo la riforma dell'Agenzia del farmaco in un decreto che non c'entrava assolutamente niente.
AIFA è un organismo in cui non è rappresentato solo il Governo, ma sono rappresentate anche le Regioni, che nessuno ha sentito né coinvolto. Non era proprio la Lega sensibile ai territori? Con emendamenti che non c'entravano niente, avete profondamente modificato l’assetto dell’Aifa a partire dalla cancellazione della figura del direttore generale.
L'abolizione della direzione generale rischia di indebolire di fatto il carattere di autonomia tecnico-scientifica dell’Aifa perché affida al Presidente le due funzioni che prima erano separate.
Concentrare il potere nelle mani di quest’ultimo sposterà il baricentro a favore della politica, più condizionabile e meno attenta alle evidenze scientifiche in materia sanitaria.
Nessuno nega che l'AIFA abbia bisogno di una riforma, ma la cosa che dispiace di più è che anziché battersi per una sanità pubblica più efficiente e sostenuta con maggiori finanziamenti, avete prodigato tutte le vostre forze per indebolire un pezzo del nostro sistema sanitario. Con la riforma dell'Aifa avete esautorato il Parlamento dalle sue funzioni. Non solo ora, ma anche sull’iter di nomina del futuro Presidente poiché questo avverrà con decreto ministeriale in cui saranno stabilite le modalità.
La cosa paradossale è che questa urgenza non migliorerà il funzionamento dell'agenzia. Anzi, nelle more dell'emanazione del nuovo decreto che dovrà fare il Governo e nelle more della costituzione del nuovo organismo si bloccherà il suo funzionamento.
Volete riformare l'Aifa? Evitate scorciatoie e confrontatevi con noi e con il Paese, senza colpi di mano e forzature. Venite in quest'aula e presentateci i vostri progetti, troverete un'opposizione disponibile a discutere. Se invece volete indebolire il sistema sanitario nazionale, sappiate che non lo permetteremo". Lo ha detto in Aula il capogruppo Pd in commissione Affari sociali della Camera, Marco Furfaro, dichiarando il voto di astensione del Pd al Dl Nato e SSN Calabria.
Domani nel question time alla Camera
Tempi , modalità e criteri in base ai quali il ministro dell’Interno intenda comporre il Decreto Flussi 2022. Sarà questo il tema del Question time proposto dal Partito Democratico che domani rivolgerà il proprio quesito direttamente al ministro Piantedosi. Nel testo dell’interrogazione, primo firmatario Matteo Mauri e la vicepresidente del gruppo Simona Bonafè, si chiede anche al ministro dell’Interno come ritenga che gli attuali percettori del reddito di cittadinanza possano condizionare la composizione delle quote flussi, sia in merito al numero dei lavoratori occupati, che alla loro tipologia.
“Rispetto alla grave, inammissibile ed ingiustificata aggressione russa dell'Ucraina, è necessario sostenere anzitutto il ruolo dell’Italia nell’avvio di un percorso diplomatico per la costruzione di una Conferenza di pace, mediante iniziative utili a una de-escalation militare che realizzi un cambio di fase nel conflitto, anche in linea con gli orientamenti emersi in occasione dell’ultimo incontro G20. In tale contesto, sollecitiamo al tempo stesso il governo a proseguire nell’impegno volto a garantire pieno sostegno all’Ucraina mediante tutte le forme di assistenza che dovessero essere necessarie, per assicurare il diritto all’autodifesa individuale e collettiva, previsto dall’articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite. Questo significa continuare ad assicurare massima vicinanza e solidarietà al popolo e alle istituzioni ucraine. Come ribadiamo nella nostra mozione, chiediamo inoltre al governo di portare avanti ogni tentativo, in ogni sede internazionale, per un immediato cessate il fuoco e il ritiro delle forze militari russe, ripristinando il rispetto della piena sovranità e integrità territoriale dell’Ucraina. Impegniamo poi lo stesso governo a prevedere il necessario e ampio coinvolgimento delle Camere sugli sviluppi riguardanti il conflitto secondo le modalità previste dal decreto legge 25 febbraio 2022, n. 14, e a stabilire che allo scadere dello stesso decreto, nella non auspicabile ipotesi del protrarsi del conflitto, l’impegno dell’Italia nel sostegno a Kiev sia oggetto di un apposito provvedimento legislativo." Lo dichiara il vice capogruppo dem alla Camera Piero De Luca.
“Costruire una nuova agenda di opposizione in raccordo con le federazioni provinciali, con il territorio, i dipartimenti regionali per fare emergere le evidenti contraddizioni di questo governo regionale”. Lo ha detto il segretario regionale del PD Sicilia, Anthony Barbagallo, aprendo i lavori della nuova segreteria regionale riunitasi questo pomeriggio in modalità ibrida.
Ai lavori ha partecipato anche il neo capogruppo del PD all’Ars, Michele Catanzaro, che ha ribadito l’importanza del raccordo col la segreteria manifestando “piena disponibilità a collaborare”.
Presenti tutti i componenti della segreteria a partire dal coordinatore Alfredo Rizzo.
L’agenda di opposizione è stata la parola d’ordine dei lavori della segreteria regionale per cui in raccordo con i dipartimenti del partito, le federazioni, i parlamentari, i sindaci e gli amministratori, verrà definito un documento quanto più incisivo e dettagliato possibile e coerente con i valori e i principi dello statuto del Partito Democratico.
L’onorevole Luciano D’Alfonso incassa un Sì del Governo alla revisione degli indennizzi dopo che il parlamentare del Partito Democratico aveva sollevato il caso attraverso una interrogazione indirizzata al Ministro Pichetto Fratin.
“Si tratta di un impegno che ha fatto emergere la questione e descrive anche serietà di approccio e, si direbbe oggi, serietà di postura – commenta l’onorevole D’Alfonso in Aula - ora chiedo che si produca di più per quanto riguarda il merito contenutistico dell'impegno che si assume come Governo, poiché il problema è reale, come è stato riconosciuto”.
“Non può accadere che – continua D’Alfonso - in un tempo come quello che stiamo vivendo che la morosità involontaria venga trattata con arbitrio e prepotenza”.
La delibera di ARERA va nutrita con i fatti nuovi accaduti in questo momento storico – aggiunge D’Alfonso - Se abbiamo, da una parte, il Consiglio dei Ministri che concepisce misure per aiutare l'acquisto dell'erogazione di energia elettrica e di gas, dall’altra non possiamo non rivedere le modalità attraverso le quali si indennizza e si risarcisce colui il quale è stato strapazzato dal soggetto erogatore di quella prestazione”.
“Dunque – conclude D’Alfonso - portiamo gli indennizzi da 20 a 200 euro per coloro i quali ricevono servizio come utenza domestica e a 1.000 euro per coloro i quali ricevono servizio come utenza economica. È possibile fare questo! Continuiamo con la serietà evidenziata oggi”.