28/01/2024 - 12:08

“La proposta di autonomia differenziata del Governo avrebbe effetti devastanti nel Paese creando un vero e proprio disastro sociale nel Mezzogiorno distruggendo l'unità nazionale. Già oggi al Sud la spesa pubblica pro capite complessiva è di 5000 in meno rispetto al Nord, cosa che porta ad avere minori servizi sanitari o scolastici. La destra propone di cristallizzare i divari esistenti e di aumentarli in futuro, poiché la riforma non prevede di finanziare prima i Lep in tutta Italia, non prevede un fondo di perequazione adeguato e ammette che residui fiscali possano sostenere le competenze che le Regioni più ricche richiedano togliendo risorse allo Stato da distribuire sul territorio nazionale. Questo porterà ad istituzionalizzare il fatto che in Italia ci siano cittadini di serie A e di serie B quanto ai servizi essenziali come sanità, assistenza sociale, scuola, trasporto pubblico locale. L'esatto opposto di quello che abbiamo fatto noi democratici con il Pnrr e di quello che serve per ricucire l'Italia. Daremo battaglia in ogni sede, in Parlamento e nel Paese, per evitare questo scempio”. Lo ha detto Piero De Luca, della presidenza del gruppo Pd alla Camera, ospite di Agorà Rai Tre.

26/01/2024 - 16:15

“Hanno bisogno di 20 miliardi per mimetizzare le mancate risposte ai cittadini, dopo una campagna elettorale sguaiata e piena di annunci roboanti. E cosa fa la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni? Fa ciò che aveva sempre detto di voler contrastare: la privatizzazione degli asset strategici del Paese. Da ‘Fratelli’ a ‘commessi’ d’Italia. Non hanno alcuna idea di quale debba essere il futuro di questo Paese. Navigano a vista senza mettere in campo un serio piano per la crescita e lo sviluppo dell’Italia. Sono pericolosi, come dimostrato dalle riforme istituzionali e la gestione del Pnrr, straordinaria occasione che non possiamo mancare”.

 

Così Vinicio Peluffo, capogruppo Pd in commissione Attività produttive della Camera.

26/01/2024 - 15:47

“Dall’opposizione Meloni tuonava a difesa degli interessi dell’Italia e degli italiani. Ora giunta al governo, pur di far cassa nel tentativo di nascondere il flop delle promesse elettorali tradite nella Legge di bilancio, mette in vendita all’asta imprese e asset strategici del Paese per 20 miliardi di euro. E purtroppo fanno sul serio, come dimostra la vicenda della rete di Tim già ceduta al fondo Kkr. Meloni abbia il coraggio di spiegare in modo trasparente agli italiani la verità, dicendo quali pezzi di Paese abbandonerà, dall’Eni alle Poste. Noi contrasteremo in Parlamento e nel Paese questa scelta strategica che fa cassa con il futuro dell’Italia. Dopo lo sgretolamento del Pnrr, giorno dopo giorno sempre più a rischio di tramutarsi in occasione gettata al vento, ora arriva la svendita dei ‘gioielli di famiglia’. Dobbiamo fermarli”.

 

Così Piero De Luca, capogruppo Pd in commissione Politiche europee alla Camera.

25/01/2024 - 12:59

“Come stiamo denunciando da tempo, è sempre più evidente che l'Autonomia differenziata “Spacca Italia” avrà un effetto devastante nel Paese non solo perché cristallizza e aumenta nel tempo i divari tra Nord e Sud, ma anche perché tradisce lo spirito e gli obiettivi del Pnrr, vanificando importanti risorse che arrivano dall’Europa. Noi democratici abbiamo creato un Piano per ridurre le diseguaglianze e far crescere l'Italia intera assegnando almeno il 40% dei fondi al Sud. La destra sta approvando una riforma che va in senso opposto. Perché non solo sottrarrà risorse al Mezzogiorno ma metterà anche a rischio l'attuazione stessa del Pnrr. Un esempio su tutti lo fa Nino Cartabellotta - presidente Gimbe - sulla Stampa, in merito all'assistenza agli anziani. Entro il 2026, con il Pnrr dovremmo infatti aumentare di oltre 800mila i pazienti over 65 in Assistenza domiciliare integrata (Adi): ma questo obiettivo con la Riforma dell'autonomia diventa impossibile per le Regioni meridionali, chiamate oggi a colmare un gap enorme. Insomma, per uno scambio politico scellerato, la destra distrugge l'unità nazionale e tradisce anche il Pnrr, rischiando il fallimento di un Piano straordinario che avrebbe dovuto migliorare i servizi, diritti ed opportunità soprattutto dei più fragili e delle aree più svantaggiate dell'Italia”.

23/01/2024 - 15:35

“Gli impegni presi dal governo per le scuole e per il personale coinvolto sono ancora troppo generici e insoddisfacenti. Chiediamo - già in fase di conversione del decreto Milleproroghe - risorse certe per consentire la proroga dei contratti e certezza per i lavoratori che devono seguire i progetti del Pnrr e che invece al momento non si sono visti rinnovare il contratto”. Così Irene Manzi, capogruppo Pd in commissione Cultura, che ha presentato un’interrogazione al ministro dell’Istruzione per denunciare le gravi criticità generate dalla distinzione prevista dal suo dicastero rispetto alle proroghe tra le diverse figure del personale Ata.

“La nota ministeriale – aggiunge Manzi - ha generato, di fatto, una gravissima disparità di trattamento tra le figure professionali: da un lato i collaboratori scolastici e dall'altro gli assistenti tecnici ed amministrativi prorogati solo teoricamente e rimasti senza lavoro e senza alcuna certezza. Gran parte delle scuole, di fronte alle incertezze circa le risorse a disposizione, ha scelto infatti di non rinnovare i contratti del personale tecnico e amministrativo e, molte altre, si trovano a vivere una situazione di estrema confusione. Chiediamo al governo di garantire le risorse necessarie perché tutte e tre le figure professionali siano gestite e tutelate equamente, essendo tutte necessarie al buon funzionamento degli istituti scolastici e all’espletamento dei progetti Pnrr”.

23/01/2024 - 13:06

Governo arrogante cerca di zittire famiglie e imprese

“Molto grave quello che è successo oggi nelle commissioni riunite Ambiente ed Attività produttive. Il Governo boccia tutte le proposte di modifica ed emendamenti al Dl Energia sugli aiuti per gli alluvionati dell’Emilia Romagna. Mentre con arroganza tenta di zittire famiglie ed imprese, come successo in Romagna in questi giorni. Ma se ne facciano una ragione Bignami e il Governo stesso. Gli emiliano romagnoli non hanno paura e non staranno zitti”. Lo dichiara il deputato del Pd, Andrea Gnassi, che aggiunge: “Bocciate oggi  le risorse puntuali e con copertura di spesa  per indennizzi dei beni mobili per le famiglie. Bocciata la proposta per il credito d’imposta per le imprese. Bocciata la proroga del pagamento dei mutui con cassa depositi e prestiti  per investimenti pubblici dei comuni colpiti dall’alluvione (come per il terremoto). Bocciati i sostegni all’agricoltura colpita. Non basterà più a questo punto quella che oggi possiamo dire una passerella sui fondi PNRR per l’Emilia Romagna. Bocciate infatti  tutte le proposte per dotare di strumenti idonei e personale i Comuni proprio per usare le risorse del Pnrr. Da un lato si indeboliscono i comuni dall’altro vi si scaricano sopra responsabilità. E intanto non importa a nessuno delle famiglie e delle imprese. Forse il governo spera che dopo un anno molleranno la presa. Ma nessuno la mollerà. Provare a zittire e indebolire l’Emilia Romagna, solo per fare campagna elettorale e cercare voti nel caos,non solo non passerà, ma non è neanche un modo onorevole di essere al governo e fare il governo del Paese”. “Il Governo accolga le proposte per chi è stato colpito dall’alluvione, faccia ciò che va fatto e non perda altro tempo”, ha concluso Gnassi.

18/01/2024 - 10:36

“È inutile nascondersi dietro ad un dito, diciamolo chiaramente: quella della Premier Meloni con la Von der Leyen in Emilia Romagna ha l'aria dell'ennesima passerella, utile solo alla propaganda elettorale della destra. Una destra che, dopo le ultime vicende del Mes, ha bisogno di rifarsi un profilo europeista in vista delle prossime elezioni. Una mossa elettorale che copre le promesse finora tradite verso la popolazione romagnola, che sta pagando ancora il prezzo della terribile alluvione di maggio scorso. Le risorse stanziate per la ricostruzione pubblica e per i ristori a famiglie e imprese sono assolutamente insufficienti rispetto a gli 8,5 miliardi di danni subiti. E non si prevede neppure il rimborso dei beni mobili. In questo contesto, il sostegno di 1,2 miliardi di euro dal Pnrr è in sé positivo, ma va ricordato che si tratta di fondi che andranno alle opere pubbliche e non ai cittadini. Non solo, facciamo attenzione a che queste risorse siano davvero aggiuntive rispetto a quelle già previste dal governo, altrimenti saremo di fronte all’ennesimo bluff a cui questa destra ci ha abituato, in particolare nella pessima gestione del Pnrr”. Così Piero De Luca, capogruppo dem in commissione Politiche europee a Montecitorio, intervenuto stamattina ad Agorà su Raitre.

17/01/2024 - 14:10

“Non è questa la strada per una vera riforma della Giustizia e del sistema penale. Proponete un nuovo reato a settimana, avete superato ogni record in questo delirio panpenalista, e continuate ad ignorare i problemi che si ripetono ciclicamente nei penitenziari. Approvate nuovi reati senza interrogarvi sulla finalità della pena e con il Decreto Caivano il governo ha smantellato la giustizia minorile, inasprendo le pene e smantellando le pene alternative, e abbandonando a sé stessi i detenuti con disagio neuro psichiatrico. Nordio aveva annunciato un fantomatico Piano carceri, ma sembra aver fatto la fine del Piano Mattei. Con 50mila posti disponibili abbiamo oltre 60mila persone recluse, con un tasso di crescita del 120%. Dall’inizio dell’anno nelle carceri italiane si sono già registrati quattro suicidi. La situazione è drammatica. Per costruire un nuovo carcere servono 25 milioni di euro e tra i 5 e 10 anni di tempo e servirebbero 44 nuovi istituti. Ma allora di cosa parliamo? La detenzione in carcere, oggi, a queste condizioni, rischia di perdere la sua funzione rieducativa. Rischia di perdere umanità. Non possiamo continuare a girarci dall’altra parte”.

Così la deputata dem della commissione Giustizia, Michela Di Biase, intervenendo in Aula dopo le comunicazioni del Guardasigilli Carlo Nordio sullo stato della Giustizia.

“Il lavoro parlamentare - ha aggiunto - si è ridotto a qualche legge correttiva e ad una serie di proposte preoccupanti come il Ddl in discussione al Senato o come le scelte sulla prescrizione che rischiano al Paese di far perdere una parte delle risorse assegnate con il Pnrr. Si è scelta la direzione sbagliata. Si pensi all’abolizione dell’abuso d’ufficio, che rischia di aprire un nuovo conflitto tra il nostro Paese e l’Ue, o alle drammatiche scelte operate dal governo nella Finanziaria con tagli da un miliardo di euro sul triennio. C’è bisogno di attivarsi subito - ha concluso - poiché sul carcere è calato il silenzio e ci troviamo in una fase di trionfo del populismo penale”.

17/01/2024 - 13:59

“Con il ddl Calderoli sull’attuazione dell’autonomia differenziata il governo divide l’Italia, abbandonando di fatto le Regioni del Sud, già profondamente penalizzate dai tagli al Pnrr nel Mezzogiorno, la cancellazione delle Zes, e la riduzione dei fondi per le infrastrutture.
Con l’autonomia differenziata di fatto si andrebbe a determinare una divaricazione insanabile e ingiusta fra Nord e Sud, cittadini di serie A e cittadini di serie B. Non possiamo permetterlo”. Lo dichiara il deputato del Pd, Stefano Graziano.

17/01/2024 - 10:45

“Sulle cose intelligenti siamo d’accordo ma dobbiamo capire quante risorse verranno messe nell’annunciato piano casa. Siamo di fronte ad un ministro che fa solo annunci ma pochi fatti. Non dimentichiamo che ci sono 650 mila persone in attesa. Il punto è: che visione del territorio ha questo governo? Quante risorse intende stanziare?
Come intende dislocare le risorse, centro o periferia?
Al momento noi sappiamo che il governo ha tolto dal Pnrr i fondi destinati agli alloggi.
Noi abbiamo fatto una battaglia perché immaginavamo che fosse rifinanziato il fondo per gli affitti ed invece è stato spazzato via.
Il concetto è semplice: oltre all’annuncio da parte di questo governo segue azione concreta???
Il Fondo sulla morosità incolpevole è stato definanziato. Non è più tollerabile che un partito come la Lega venga a fare la lezioncina. Noi aspettiamo fatti concreti. Per primo, una riforma del catasto seria, per sapere nel dettaglio il patrimonio edilizio dello Stato italiano”. Lo ha detto Toni Ricciardi, vicepresidente del gruppo Pd alla Camera ospite di Restart su Rai tre.

17/01/2024 - 08:53

“Di contraddizioni oggi ne abbiamo sentite tante. La nuova disciplina reintroduce la prescrizione del reato in appello e cassazione facendo quindi venire meno il blocco in primo grado. Per quanto riguarda la riforma Orlando noi l'abbiamo sempre sostenuta ritenendola la più equilibrata di tutte in assoluto. Ma perché abrogare questa disposizione? Perché dire di no ad una norma che ha prodotto efficienza e concorre ad attuare il principio costituzionale della ragionevole durata del processo che avete richiamato voi tutti perché tornare all’inefficienza? Capite che stiamo creando un caos nei tribunali che va esattamente contro gli obiettivi del Pnrr? Ministro Nordio ha ascoltato il grido di dolore di tutti e 26 presidenti di tutte e 26 Le Corti d'Appello italiane? Certamente non sono mica tutte toghe rosse.” Lo ha detto in Aula alla Camera la deputata dem Debora Serracchiani, responsabile Giustizia del Partito Democratico, nel corso delle dichiarazioni di voto sulla proposta di legge sulla prescrizione.

“La maggioranza – ha aggiunto l’esponente Pd - produce un autentico cortocircuito, perché da un lato introduce nuovi reati, come quelli sui Rave party, sugli scafisti, sull'uccisione dell'Orso Bruno marsicano, rendete reato universale in tutto il globo terracqueo la maternità per altri mandate in carcere i bambini. Dall'altro reintroducete nei giudizi di impugnazione la prescrizione del reato, che solo nel 2022, ha mandato in fumo, oltre 30.000 processi in appello”.

“Tutto questo – ha concluso Serracchiani - avviene con buona pace delle dichiarazioni della presidente del consiglio, per cui la giustizia è una priorità.
Ebbene voi che vi vantate di essere ordine e disciplina, dovreste sapere che con la prescrizione la responsabilità della giustizia ingiusta è di tutti e di nessuno. Ma in questo caso quella responsabilità è tutta vostra”.

16/01/2024 - 17:15

“Siamo alla quinta riforma della prescrizione negli ultimi sette anni e con questo intervento il governo rende adesso impossibile a qualunque magistrato di capire quale norma dovrà applicare. I processi rallenteranno inevitabilmente visto che i tempi della prescrizione dovranno essere ricalcolati a mano, fascicolo per fascicolo, andando a verificare ogni volta quale normativa risulta più favorevole al singolo caso. Siamo all’assurdo, anche perché questo intervento avviene proprio quando il nostro paese aveva raggiunto tutti gli impegni presi con l’Europa circa la riduzione dei tempi dei processi di almeno il 25%. Con questo intervento il governo decide invece di tornare indietro e mette seriamente a rischio i tre miliardi del Pnrr che destinati alla giustizia”. Cosi i deputati  democratici, Debora Serracchiani e Federico Gianassi che sono è intervenuti in aula alla Camera sulla proposta di legge di maggioranza sulla prescrizione. “La maggioranza sta mentendo – hanno concluso - non è vero che questa proposta reintroduce, di fatto, il testo del ministro Orlando, e lo conferma che la bocciatura di tutti gli emendamenti del Pd che proponevano proprio la reintroduzione di quelle norme”.

16/01/2024 - 12:12

“Sui contratti di filiera del settore agroalimentare, previsti da un apposito bando del Pnrr, regna l’assoluta incertezza e il governo brancola nel buio mettendo a rischio l’effettiva erogazione dei contributi previsti a discapito di migliaia di imprese agricole”.

Lo dichiara Stefano Vaccari, capogruppo dem in commissione Agricoltura e segretario di Presidenza della Camera, dopo lo svolgimento dell’interrogazione parlamentare presentata dal gruppo Pd, alla quale ha risposto in Aula il sottosegretario al ministero dell’Agricoltura, Luigi D’Eramo.

“Sulla graduatoria di assegnazione dei contributi - continua il deputato democratico - pendono decine e decine di ricorsi a fronte di decisioni pasticciate e frutto di valutazioni soggettive e non collegiali. Le erogazioni, inoltre, non potranno essere fatte se non al termine dell’esame di tutti i ricorsi, non prima di maggio 2024. Con la probabilità di venire sommersi da nuovi ricorsi visto che la graduatoria è stata pubblicata, come sottolineato dal sottosegretario D’Eramo, solo il 12 gennaio scorso. E’ evidente che slitteranno i tempi e comunque i progetti dovranno essere portati a termine entro il 2026, con l’evidente rischio che non tutti potranno essere realizzati. Sarebbe un grave danno per il comparto agroalimentare ed il governo deve prendere di petto la questione riconducendo ad equilibrio e trasparenza ciò che evidentemente non è stato fatto. Risultano infatti escluse filiere di eccellenza che denunciano la mancanza di valutazioni oggettive e comunque discordanti con altre decisioni di pari livello. E’ grave che il governo venga in Aula e si limiti ad una rappresentazione temporanea delle diverse scadenza, eludendo il grave tema dei ricorsi come se non fossero una problematica da affrontare. Peraltro - conclude Stefano Vaccari - al momento risultano stanziati solo i 690 milioni di euro inseriti nel Pnrr dal governo Draghi e non è dato ancora di sapere come e quando verranno riassegnati gli ulteriori 2 miliardi di euro sbandierati dal governo e stanziati in aggiunta nell’ultima modifica del Pnrr”.

15/01/2024 - 11:33

“La destra parla di nazione ma massacra il Sud, spaccando il Paese. Il Governo sottrae 20 MLRD, cancella l'Agenzia per la coesione, smantella le Zes, prosciuga il fondo perequativo, taglia progetti decisivi Pnrr. In più l'Autonomia differenziata. Un disastro di portata storica”. Lo scrive su X Piero De Luca, della presidenza del gruppo Pd alla Camera.

14/01/2024 - 17:38

“Dopo la denuncia di tutti e 26 i presidenti della Corte d’Appelllo che lamentano l’assenza di una norma transitoria sull’intervento in materia di prescrizione che rischia di compromettere le risorse del PNRR collegate alla giustizia, anche il CSM evidenzia rischi sull’approvazione della norma voluta da governo e maggioranza che martedì sarà all’esame dell’aula. Per il CSM in assenza di norme transitorie c’è il rischio concreto di perdere i tre miliardi per il comparto Giustizia, un settore precario e fragile che ha enorme bisogno di certezze e di risorse. La quarta riforma della prescrizione in sei anni risponde ad esigenze ideologiche e non di merito: lo abbiamo denunciato da tempo ma quello che è incredibile è che il governo faccia spallucce di fronte al grido d’allarme che arriva da tutte le Corti d’Appello e ora anche dal CSM. Abbiamo già chiesto e chiederemo nuovamente in aula martedì, quando il provvedimento tornerà ad essere esaminato, che si ritorni in Commissione per consentire l’audizione dei presidenti delle Corti d’Appello e per esaminare i correttivi assolutamente necessari a questo intervento ideologico di cui non c’era bisogno, che per altro finisce per avere l’unico risultato per azzerare la riforma Cartabia che proprio in base ai dati mostrati dal Ministero della Giustizia in materia di riduzione dei tempi dei processi sta producendo eccellenti risultati”.
Lo dichiara il deputato Federico Gianassi, capogruppo dem in Commissione Giustizia.

Pagine