27/04/2023 - 15:52

Con la riforma Cartabia e le risorse del Pnrr è stato reso operativo l’ufficio del processo. Personale qualificato che assiste i magistrati nella velocizzazione del processo, con risultati positivi messi in evidenza proprio dai dati diffusi dal Ministero della Giustizia nei giorni scorsi: meno 12% la durata del processo civile e meno 10% per il processo penale nel 2022 rispetto al 2019. Purtroppo arrivano segnali preoccupanti dal Governo circa la volontà di proseguire questa esperienza, con il rischio di lasciare a casa migliaia di persone formate e preparate e di riportare indietro le lancette dell’orologio sull’obiettivo della ragionevole durata dei processi. Si tratterebbe di una decisione ingiusta ed inspiegabile, destinata a creare nuovi disagi ai cittadini e per questo contrasteremo ogni tentativo di impedire che questa importante esperienza possa continuare.

Così Debora Serracchiani, deputata e responsabile Giustizia del Pd e Federico Gianassi, capogruppo in Commissione Giustizia alla Camera

27/04/2023 - 12:25

"Questo Def 2023 è debole e deludente e d'altronde siete delusi anche voi stessi della maggioranza. Non si può nascondere la vostra piena responsabilità delle previsioni, degli indirizzi presenti, delle scelte da voi effettuate all’interno del documento.
Nel documento non ci sono direzioni di marcia; il taglio del cuneo previsto per 3-4 miliardi è totalmente insufficiente.
Le toppe non bastano, serve una strategia: un taglio del cuneo più grande e strutturale, una legge sul salario minimo, il rinnovo dei contratti di lavoro scaduti. Per il fondo sanitario nel Def non è previsto un euro in più, mentre per arrivare al 7 per cento del PIL servirebbero 15 miliardi. Il sistema è in fase involutiva e rischia di crollare, con il commissariamento di molte regioni e, di conseguenza, il taglio dei servizi e l’aumento delle tasse locali. E la contrazione economica rischia di accelerare la sua involuzione organizzativa con la fuga di tanti medici dal sistema sanitario pubblico fragile e rigido. Su tutto questo il governo non sta dando risposte nel DEF.
Per noi la priorità è tagliare le tasse sul lavoro sui redditi medi e bassi. Il resto viene dopo. Non è accettabile dare priorità a misure inique e regressive come la “flat tax”, sacrificando a questo obiettivo ideologico la tutela dei redditi della larga maggioranza dei contribuenti.
Ci sarebbe la possibilità di fare molto meglio, accelerando il Pnrr , ma anche qui le scelte sono andate in direzione ostinata e contraria all’interesse del Paese". Lo ha detto il deputato del Pd, Silvio Lai, intervenendo in Aula sul Def 2023.

26/04/2023 - 20:30

La siccità non è un evento dell’ultimo minuto ma una realtà che viene da lontano e con cui dovremo fare i conti per lungo tempo, per questo non si può parlare di emergenza, occorre una strategia di medio lungo periodo che non c’è nel decreto del governo. Del resto mentre si parla di emergenza manca ancora il commissario per i litigi nella maggioranza. La sensazione che avvertiamo è la stessa provata ascoltando il ministro Fitto a proposito del Pnrr: ci proviamo ma non ne siamo del tutto convinti. Inoltre di fronte alla drammaticità della situazione non solo manca una strategia ma è mancato da parte del governo, e questo ci ha lasciato davvero sconcertati, la volontà di ricercare un’unità del parlamento dicendo no agli impegni presenti nella nostra mozione che invece vengono accolti quando presenti nella mozione della maggioranza oppure quando ci viene spiegato che si tratta di impegni già contenuti nel decreto attualmente in discussione al Senato. E’ sconcertante che il governo ancora una volta miri alla divisione, a piantare bandierine su questioni su cui la politica non dovrebbe dividersi, il governo si sta prendendo una responsabilità enorme.

Così Debora Serracchiani, deputata e responsabile Giustizia del Pd, nella dichiarazione di voto sulla mozione siccità

26/04/2023 - 18:32

"L'informativa del Ministro Fitto in Aula alla Camera non fa che aumentare le nostre preoccupazioni. Vengono infatti elusi i grandi interrogativi e le grandi incertezze legate al futuro del PNRR. Avremmo voluto ascoltare finalmente parole di verità sui progetti che il governo ritiene non realizzabili, quelli che intende ricalibrare, quelli su cui è in atto in confronto con l'UE, ma purtroppo anche di queste cose non si hanno notizie. La nostra è la preoccupazione di chi ha la consapevolezza che stiamo sprecando una occasione storica, soprattutto per i territori più fragili. Territori che hanno nel PNRR l'unica opportunità di colmare ritardi storici sulle infrastrutture, sul welfare, sui servizi, sull'istruzione. Il Governo non si rende conto che il combinato disposto tra rimodulazione del PNRR e autonomia differenziata rischia di pregiudicare irrimediabilmente il destino del sud, cristallizzando in maniera permanente gli attuali divari". Così in una nota il deputato e responsabile Sud e coesione territoriale della segreteria nazionale Pd, Marco Sarracino.

26/04/2023 - 18:30

Un grande programma di sviluppo che aveva come obiettivo ridurre le disuguaglianze è a rischio perché non solo non erano pronti, ma una volta al governo hanno trattato il Pnrr come la lista delle spese senza individuare priorità e senza cogliere opportunità. E ora che chiediamo conto non sanno dire quali progetti saranno realizzati, quali e come verranno cambiati. Oggi scopriamo che sono a rischio anche gli asili nido, la struttura portante di un welfare più vicino alle famiglie e soprattutto più necessaria a favorire l’occupazione femminile.

L’Europa chiede conto, e il Governo balbetta e tratta ad ore questioni fondamentali come energia, salute, divario di genere. Non solo la relazione del ministro Fitto in Aula non chiarisce nulla, ma se possibile fa perdere ancora più credibilità al paese. Proprio alla vigilia di appuntamenti fondamentali come la revisione del patto di stabilità, l’Italia appare incerta e incapace di sfruttare al massimo l’appartenenza al progetto europeo.

Lo dichiara Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera.

26/04/2023 - 18:26

Tutti i Governi degli ultimi decenni hanno avuto il problema di tagli alla spesa. Meloni ha trovato decine di  miliardi di euro da sospendere del Pnrr conquistati dal centrosinistra. Per il lavoro, infrastrutture, sanità scuola università e non riescono a spenderli. Ora si inventano scuse ma questa è la semplice verità .

Così il deputato dem Nicola Zingaretti

26/04/2023 - 18:08

“Le parole del ministro Fitto di oggi confermano che il governo sta navigando a vista, portando il nostro Paese alla deriva. Non vi chiediamo di essere i primi della classe come ha detto la presidente del Consiglio, Meloni. Non vi avremmo mai assegnato una simile responsabilità. Ma neppure potete far diventare l’Italia l’ultima della classe. Anche perché è evidente che inviare in Europa le eventuali modifiche per ultimi, vuol dire ritardare la loro verifica da parte di Commissione e Consiglio, e vuol dire rischiare di far perdere all’Italia l’intero anno in corso per avviare i nuovi interventi proposti. È possibile che non si sappia ancora quali modifiche intenda apportare il governo, e quali progetti del REPowerEU stia elaborando? Il Paese intero, le comunità, gli amministratori locali, le associazioni di categoria, le imprese, hanno il diritto di sapere. Ad ogni modo, ciò che non è tollerabile è l'idea paventata da esponenti di maggioranza di rinunciare a parte dei fondi europei, abbandonando ad esempio investimenti decisivi per case di comunità, asili nido o lotta ai cambiamenti climatici. Al ministro Fitto ribadiamo l’invito a farsi aiutare e a non tornare indietro però rispetto all'impianto complessivo del Piano. L’Italia non può permettersi di fallire questa occasione. Sarebbe un danno di portata storica inimmaginabile. Noi abbiamo a cuore il futuro del Paese”.

26/04/2023 - 17:58

Se, come è ormai del tutto evidente, il governo e la sua maggioranza considerano il Piano nazionale di ripresa e resilienza non una eccezionale opportunità di crescita e modernizzazione del Paese ma un fastidioso problema, non genera sorpresa il tentativo in corso dal giorno dell’insediamento di modificare e cancellare le riforme della giustizia, che è tra le condizionalità del Pnrr, riguardo ad efficienza della giustizia e ragionevole durata dei processi. Scelta incomprensibile e autolesionista tanto più che le riforme Cartabia, come proprio i dati del Ministero della Giustizia testimoniano definendoli “coerenti con gli impegni assunti con la Commissione ue”, sta dando risultati positivi sulla durata dei processi diminuita dell’11,8% nel settore civile e dell’10% in quello penale rispetto al 2019. Insomma, sono riforme che funzionano, si tratta di un settore che il ministro Fitto nemmeno ha ritenuto di citare nella sua informativa alla Camera, allora proprio non si spiega il motivo per cui la destra metta a rischio il raggiungimento degli obiettivi necessari ad ottenere le risorse del Pnrr. A meno che non si vogliano piantare le solite inaccettabili bandierine.
Così Debora Serracchiani, deputata, responsabile Giustizia del Pd

26/04/2023 - 17:06

“All’inizio del suo mandato il ministro Valditara ha fatto riferimento alla necessità di avviare una grande alleanza tra famiglie, docenti, personale scolastico, studenti nel nome del merito. A questo proposito, mi sento di suggerire al governo un cambio di nome: chiamiamola Alleanza per l’inclusione e la lotta alle diseguaglianze. Sarebbe un segnale concreto di presa in carico di questo tema. Ma il governo preferisce la girandola di dichiarazioni sbagliate per poi fare dietrofront: stipendi differenziati ai docenti su base regionale, valore educativo dell’umiliazione, minaccia di sanzioni a una dirigente scolastica colpevole di aver sollecitato i propri studenti all’impegno civile. Presentando come gruppo Pd questa mozione abbiamo cercato di definire le priorità. Mi riferisco al tema delle retribuzioni dei docenti e del personale scolastico e al loro allineamento alla media europea, ai divari territoriali, agli investimenti sul tempo pieno, agli investimenti a favore del servizio integrato di istruzione ed educazione da 0 a 6 anni, alle risorse che devono essere investite nell’istruzione perché sia davvero centrale nelle politiche pubbliche del Paese”.

Così la capogruppo del Pd in commissione Cultura alla Camera, Irene Manzi, intervenendo in Aula per esprimere il voto favorevole del Gruppo alla mozione presentata dai Dem.

“Save The Children e Svimez - ha detto - descrivono un’Italia spaccata in due con una fuga dalla scuola nel Mezzogiorno. Territori dove la povertà minorile è più forte sono quelli dove la scuola è più povera, privata del tempo pieno, di spazi e servizi adeguati. Non è un caso che il tema della povertà educativa e dei divari territoriali sia uno degli obiettivi contenuti nella missione Istruzione del Pnrr, con 1 miliardo e 500 milioni di euro. Non è un caso che il Pnrr punti sugli asili nido e che intenda investire sulla formazione iniziale dei futuri docenti. Siamo molto preoccupati. Perché al momento, di fronte alle difficoltà attuative sul Pnrr - ha concluso - i fatti rischiano di essere questi: dimensionamento scolastico, progetti spacca Paese, perdita di risorse e investimenti, tagli”.

26/04/2023 - 13:46

Dopo aver presentato un’interpellanza urgente rinnoviamo con la mozione che presentiamo oggi il nostro impegno per chiedere al Governo di presentare il capitolo dedicato al RepowerEu all’interno del PNRR entro la scadenza del 30 aprile e condividere con il Parlamento tutti i progetti e gli interventi che intende sostenere per utilizzare al meglio i 2,76 miliardi di sovvenzioni per l’Italia che possiamo attivare per rilanciare infrastrutture rinnovabili, energia sostenibile e comunità energetiche, contrastare la povertà energetica e riqualificare la forza lavoro per acquisire competenze verdi. La scelta di saltare questo appuntamento e rimandare tutto all’ultimo treno del 31 agosto invece di seguire le indicazioni europee preoccupa fortemente perché rischia di aumentare le possibilità di perdere questa occasione fondamentale per sostenere le famiglie e le imprese e non lasciarle sole nel fronteggiare il caro energia di oggi e di domani.”

Così il deputato Pd Andrea Casu nel presentare in discussione generale la mozione Pd sul RepowerEu.

23/04/2023 - 13:18

La capogruppo del Pd alla Camera dei Deputati a Skytg24 Agenda

 “Siamo molto preoccupati per il Pnrr e lo diremo a Fitto che finalmente sarà in Parlamento mercoledì. Assistiamo da parte della destra a una narrazione che cerca di costruire un alibi per l’incapacità di trovare soluzioni e rispondere ai problemi sollevati da più parti. La confusione sulla rinuncia ai fondi e la non chiarezza sulla revisione dei progetti rischia di paralizzare le risorse che servono per centrare gli obiettivi, primi tra tutti la riduzione delle diseguaglianze, la rivoluzione digitale ed ecologica, le iniziative per far ripartire il paese. Il Pnrr è il banco di prova del fallimento delle promesse politiche della destra: è un problema per la vita delle persone”.
 A proposito del cdm convocato per il 1 maggio sui temi del lavoro Chiara Braga ha replicato che “del lavoro bisognerebbe occuparsi ogni giorno. Invece a partire dalla legge di bilancio e poi dal Def questo governo non dà alcuna risposta: poco sul cuneo fiscale, sulla protezione del lavoro più povero e sulla precarietà, anzi c’è il rischio concreto di un allargamento delle maglie. Poco o nulla per favorire la natalità mentre si fanno condoni; nulla di fronte al grido di allarme lanciato da tutte le regioni sui tagli alla sanità. Dicevano di essere pronti e invece non lo sono nè su Pnrr né sulle altre riforme. Fanno finta di non vedere che la precarietà del lavoro si traduce in precarietà di vita”.

22/04/2023 - 18:18

Dichiarazione dì Rachele Scarpa, deputata Pd

Fitto ha appena annunciato che gli interventi del Bosco dello Sport di Venezia e dello stadio Franchi di Firenze non potranno essere rendicontati a valore delle risorse Pnrr.

Sarà grave se Venezia perderà 93 milioni di euro del PNRR: dopo questa autentica “doccia gelata” la Giunta dismetta subito il suo atteggiamento di chiusura che ci ha portato a questa grave situazione e si apra immediatamente al confronto con tutte le forze politiche per il bene della città. Il Pd comunale ha formulato proposte molto serie per non far perdere alla città di Venezia una cifra enorme e che era stata allocata su un progetto che, anche a detta del Governo, è sbagliato. I soldi del PNRR sono stati investiti per combattere le ingiustizie sociali e per mettere tutto il Paese al pari dopo la pandemia: usiamoli quindi per la rigenerazione urbana, per le politiche di transizione ecologica e in favore dell’ambiente, per un piano di politiche abitative pubbliche, per i giovani e per dare loro opportunità future. Se Brugnaro persevererà su idee scorrette a rimetterne sarà la città, ci sia quindi l’umiltà di lavorare a scelte più assennate.

20/04/2023 - 15:02

“La destra rischia di far deragliare un treno che si presenta come l’occasione storica per il rilancio del Paese. Le risorse del Pnrr sono fondamentali tra l'altro anche per favorire investimenti, per dare linfa vitale alle imprese e per creare posti di lavoro. Soprattutto nel Mezzogiorno, a cui è destinato il 40% dei fondi grazie all’impegno del Partito democratico. Non possiamo permettere che ciò accada per l'immobilismo del Governo, che a oggi non ha chiarito come intenda muoversi. E che non sta dando certezze neppure per i 630 milioni di euro destinati alle Zone economiche speciali (Zes) da noi fortemente volute. Le Zes, infatti, con l’approvazione della norma di cui sono il primo firmatario, sugli incentivi fiscali – che si sono affiancati a processi di sburocratizzazione e di semplificazione amministrativa - hanno consentito fino a oggi l'apertura di nuove attività economiche e la creazione di occupazione e occasioni di sviluppo strutturale nel Meridione. Noi vigileremo per evitare di perdere risorse e opportunità decisive. Il Pnrr non è appannaggio di questo o di altri Governi, ma è dell’Italia e gli italiani ne hanno diritto”. Così Piero De Luca, capogruppo del Partito democratico in Commissione Politiche Europee di Montecitorio, intervenendo al meeting sui 60 anni della Ficei, Federazione italiana Consorzi economici industrializzati.

20/04/2023 - 15:01

“La capacità progettuale ed esecutiva delle aree di sviluppo industriale nel Paese vanno pienamente coinvolte nella realizzazione del Pnrr.” Lo afferma il deputato Pd della commissione Bilancio Silvio Lai, relatore al convegno organizzato per il 60° anniversario della FICEI, la federazione italiana dei consorzi industriali. “Ad oggi per il Pnrr il loro coinvolgimento é limitato e occasionale ed é avvenuto solo in alcune regioni ma sono enti pubblici economici, consorzi di enti locali nella maggior parte dei casi, che possono dare molto grazie alla loro esperienza di vere e proprie agenzie di sviluppo economico locale. Sono enti che possono dare molto nello sviluppo di nuove iniziative economiche, come enti di semplificazione e di promozione, come strutture di servizio per la conversione ecologica attraverso le energie rinnovabili o la gestione migliore delle risorse più preziose come l’acqua per l’utilizzo industriale. Lo dimostrano le performance delle ZES, nate per favorire l’insediamento industriale nelle aree portuali e preportuali del mezzogiorno dove le ASI sono protagoniste, pur nel limitato credito che questo governo pare dare a queste iniziative. Per questo - conclude il deputato dem - il governo ha il dovere di coinvolgerli come soggetti operativi del PNNR e motivare in caso contrario la loro esclusione.”

20/04/2023 - 14:48

"Il primo Documento di economia e finanze del Governo Meloni si caratterizza per una preoccupante assenza di ambizioni, strategie e risorse. Sull'utilizzazione dei fondi del Pnrr il Governo si caratterizza inadeguato ed incapace. Sul resto il Documento non dice nulla, limitandosi ad affermare che “il finanziamento degli interventi di politica di bilancio avverrà individuando le opportune coperture all’interno del bilancio pubblico”, a ulteriore conferma dell’assenza di qualunque strategia di politica economica.
A livello generale nella manovra di bilancio 2023 è mancata qualsiasi prospettiva di sviluppo per il Trasporto pubblico locale sia rispetto alla riconversione ecologica che alla digitalizzazione dei servizi, ponendo l’onere di un così importante servizio sulle spalle degli enti locali e determinando ricadute negative sulle famiglie, con l’aumento dei biglietti; inoltre una delle poche misure di sostegno alle famiglie quale il Bonus Trasporti, nella riproposizione per il 2023, ha visto dimezzati sia le risorse del fondo (da 190 a 100 milioni di euro) sia il limite di reddito per poter richiedere il bonus (da 35.000 a 20.000 euro).
Appaiono del tutto pretestuose le affermazioni di voler potenziare e rinnovare le misure come il Ferrobonus e il Marebonus quando le suddette misure sono ferme nonostante si tratti di provvedimenti già finanziati a cui manca solo un atto di attuazione da parte del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti; restano ancora senza risposte la violenza stradale e l’assistenza alle vittime della strada e da ultimo il focus sul Ponte dello Stretto da cui si evince che mancano ancora del tutto i fondi per la sua realizzazione e delle opere strutturali annesse". Lo dichiara il capogruppo Pd in commissione Trasporti di Montecitorio, Anthony Barbagallo, firmatario insieme ai colleghi Pd Bakkali, Casu, Ghio e Morassut, del parere di minoranza contrario del Pd al Def 2023.

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