"Hanno ragione i giovani industriali di Confindustria, l'evasione fiscale è indegna di un Paese civile anche perché non si tratta di un fenomeno oscuro ma se ne conoscono ormai i dettagli. Rimane una questione dirimente però: il governo che se ne dovrebbe occupare guarda altrove o addirittura prende decisioni, come l'utilizzo del contante o la scardinamento delle regole sugli appalti, che vanno in direzione ostinata e contraria. La presidente Meloni venga in Parlamento con un pacchetto di proposte che riformino il fisco nel segno della giustizia sociale e ambientale, rendano strutturale il taglio al cuneo fiscale, impongano controlli certi e rigorosi, rafforzino in chiave di progressività il gettito fiscale prevedendo misure che agevolino l'occupazione giovanile e femminile". Lo dichiara il deputato dem Silvio Lai, componente della commissione Bilancio.
"Serve - conclude Lai - un nuovo patto di cittadinanza fiscale per fare della lotta all'evasione fiscale una priorità con un approccio basato su cooperazione e reciprocità. Serve determinazione e coraggio per garantire tutti i cittadini e tutte le imprese, non solo possidenti, ricchi e grandi interessi che fino ad ora sono stati ben coperti dalle norme introdotte dal governo Meloni".
Dichiarazione di Virginio Merola, capogruppo Pd Commissione Finanze
“In commissione finanze abbiamo iniziato la discussione di merito, con gli emendamenti alla legge delega fiscale del governo. Vengono fissati i principi, i criteri e gli obiettivi della riforma del fisco, poi il governo emana decreti delegati su singole materie. L’impianto complessivo manca completamente di coperture, ovvero si dice in modo generico che si ricorrerà al taglio delle spese fiscali ( detrazioni , deduzioni e crediti di imposta) e alle entrate da crescita economica. Non c’è una forte e precisa posizione per combattere l’evasione fiscale e il mercato nero. Si promette una riduzione delle tasse per tutti, con la Flat tax. Si punta sul concordato preventivo per riscuotere le tasse, così si potrà trattare quante tasse pagare. Insomma, si fotografa la situazione esistente senza dare priorità al lavoro dipendente e ai pensionati che già oggi pagano l’ 85 per cento dell’Irpef. Abbondano i regimi sostitutivi che sottraggono risorse alla base imponibile Irpef , l’unica imposta realmente progressiva. Una riforma dunque che premia la frammentazione corporativa e fa parti eguali tra diseguali , contro il principio costituzionale della progressività fiscale. Vedremo da domani le proposte alternative del Pd che abbiamo fatto con specifici emendamenti. Ma sarà battaglia: per la giustizia fiscale e per contrastare i tagli alla sanità e ai servizi pubblici. Perché senza giustizia fiscale e lotta all’evasione in realtà si prepara solo la privatizzazione dei servizi pubblici.
“Nel ringraziare unita il Governatore Visco per il suo impegno, l’Italia dovrebbe ascoltare con attenzione il suo messaggio: abbiamo bisogno di progressività fiscale, salario minimo, politiche sui migranti e tanti altri importanti e chiari obiettivi”.
Lo scrive su Twitter il deputato del Partito Democratico, Nicola Zingaretti.
“Si erano presentati agli italiani con lo slogan ‘pronti!’. Invece, giorno dopo giorno, quello che emerge sempre di più è che non lo erano affatto. Oltre alla serie di gaffes quotidiane che questa contraddizione porta con sé, emerge un tratto unificante dell’azione del governo: crea nuove ingiustizie, quando diminuisce la progressività delle tasse, fa condoni agli evasori e diminuisce la spesa reale della sanità e della scuola pubblica, elimina il reddito di cittadinanza, vuole limitare nelle Università l’utilizzo della lingua straniera, fa confusione tra chi combatteva al fianco di Hitler e Mussolini e chi per la nostra democrazia. Sullo sfondo l’ombra di un enorme fallimento: quello sul Pnrr, su cui, per l’inerzia di questo governo, si stanno accumulando ritardi gravissimi. La destra rischia di far perdere all’Italia la più grande occasione di cambiamento degli ultimi decenni, una occasione che noi avevamo costruito. Non dimentichiamo mai che grazie alla legge elettorale e a drammatici errori del centrosinistra oggi, certo, la destra gode di una maggioranza parlamentare, ma rappresenta una minoranza di Italiani. A noi e tutte le forze di progresso, politiche, sociali e culturali il compito cruciale di denunciare questa situazione, fare opposizione e costruire un’alternativa”.
Così il deputato dem, Nicola Zingaretti, in un commento pubblicato dall’Huffington Post.
“L'irpef è l'imposta cardine del nostro ordinamento è quella che serve più di tutte per il finanziamento dei beni pubblici ha nella sua base imponibile più dell'85% dei redditi di lavoro dipendente e di pensione. Quindi la progressività nel nostro sistema è realizzata soprattutto su questi redditi. Gli altri redditi, finanziari, da capitale da terreni e gli affitti, sono stati via via portati fuori. Quindi noi abbiamo un sistema che è caratterizzato da una profonda ingiustizia.Questa riforma non interviene assolutamente su questo punti. È descritta come una riforma epocale che riporta l'equità e invece approfondisce questa distanza perché porta altri redditi fuori dall'irpef”. Lo ha detto la deputata del gruppo Pd- Idp, Maria Cecilia Guerra., economista ed ex sottosegretaria al Mef, ai microfoni di Radio Immagina, in merito alla riforma fiscale varata ieri dal governo.
Poi - evidenzia l’ex sottosegretaria al Mef - si racconta una bugia colossale e cioè che ridurre il numero degli scaglioni sarebbe una semplificazione. Ma riducendo il numero degli scaglioni appiattiamo l'imposta e quando appiattisci l’imposta verso la Flat tax tu fai il regalo più grosso alle persone che hanno i redditi più alti non necessariamente ricchissimi, agli altri restano le briciole. Ma perché dobbiamo mettere dei soldi per persone che non ne hanno assolutamente bisogno, le quali, se contribuissero anche un pochino di più al welfare, al benessere collettivo, non ne soffrirebbero un modo particolare? Tutti devono essere chiamati a partecipare in base alla regola base della Costituzione, cioè contribuendo di più se hanno più possibilità e secondo un'altra regola fondamentale che sarebbe a parità di reddito si paga tutti uguali”.
Il deputato dei Democratici: “Un’aliquota unica è il contrario di ciò che dice la Costituzione sulla progressività della tassazione. Meloni Robin Hood all’incontrario”
“La Flat Tax? Un evidente spregio al principio di progressività sancito dalla nostra Costituzione. Pensando a un’aliquota uguale per tutti, la destra fa un altro regalo ai ricchi, che invece dovrebbero pagare di più per far pagare meno chi ha meno”.
Così Emiliano Fossi, deputato del Pd e membro della commissione Lavoro della Camera, commenta le anticipazioni sulla bozza della riforma fiscale del governo.
“Una misura del genere – prosegue Fossi – finirà per perpetuare e aumentare l’ingiustizia sociale. E fa un certo effetto leggere che, mentre Meloni fa la Robin Hood al contrario, il presidente Usa Joe Biden - non Fidel Castro - vuole tassare i super ricchi per finanziare l’assistenza sanitaria pubblica per i più anziani. Credo che il Pd debba prepararsi ad una opposizione dura ad un disegno politico che è quanto di più lontano dai principi costituzionali”.
“La buona notizia sul recupero record dell’evasione nel 2022 è una buona notizia che premia il lavoro dell’Agenzia per le entrate e certamente anche l’impegno profuso in questa direzione dal precedente governo. Il rafforzamento della lotta all’evasione va inteso come elemento di giustizia sociale, di riduzione delle diseguaglianze e anche di un maggior rispetto di una vera e più libera competizione tra le imprese. Occorre inoltre adeguare questi interventi nel solco previsto dalla nostra Costituzione e cioè nel senso della progressività del sistema impositivo. Da questo punto di vista, è necessario far pagare meno chi oggi paga troppo, ad esempio il mondo del lavoro. Mentre devono contribuire maggiormente al bilancio dello Stato le grandi rendite finanziarie. Il Partito Democratico è d’accordo nel semplificare e migliorare il rapporto tra i cittadini e il fisco, ma questo non deve significare la rinuncia a un equo sistema impositivo. Il governo delle destre sta invece dando cattivi segnali come sulla flat tax e sull’innalzamento del tetto al contante”.
Così il capogruppo del Pd in commissione Finanze alla Camera, Virginio Merola.
“La legge di bilancio predisposta dal Governo è ingiusta e inadeguata. Confermiamo questa nostra valutazione come Partito Democratico. I miglioramenti che siamo riusciti a ottenere su aspetti specifici non riescono tuttavia a cambiare l’insieme del bilancio proposto dalla destra al Governo: uno schiaffo ai lavoratori e ai cittadini che pagano con lealtà le tasse o che sono in difficoltà per la loro condizione di povertà”. Lo ha detto il deputato del Pd, Virginio Merola, intervenendo in Aula sulla Legge di Bilancio.
“La Flat tax - ha spiegato Merola elencando una serie di misure previste dal Governo - aumenta le diseguaglianze perché nega la progressività fiscale, e crea un divario di trattamento a scapito dei lavoratori dipendenti che pagano molto di più dei lavoratori autonomi. Così come la detassazione delle mance.
La destra ha provato a togliere l’obbligo dei pagamenti elettronici e relative sanzioni fino a 60 euro. Ma è andata male con l’Europa e e ora sono costretti a riprendere la nostra proposta di intervenire sul costo delle transazioni bancarie”.
“Dieci diversi condoni - ha proseguito Merola -; negato il finanziamento al fondo per l’affitto e a quello per la morosità incolpevole; insomma, aiuti e soldi a chi sta già meglio prendendoli a chi sta già peggio. O sta lontano, come gli italiani all’estero a cui avete negato l’esenzione del pagamento dall’Imu prima casa. In sostanza mancava solo un finale, dopo i tagli alla sanità e alla scuola: quello di negare i fondi necessari ai Comuni e agli enti locali, perché abbiano la possibilità di fare fronte ai costi dell’energia e dei servizi necessari per i cittadini. Servono 1600 milioni ai Comuni per la vita quotidiana delle comunità. Grazie al Pd sono sul piatto 400 milioni. Per tirare le fila queste misure sono contro gli italiani e noi non possiamo e non dobbiamo accettarlo, ci siamo opposti e ci opporremo con forza”, ha concluso il deputato dem.
“Che brutta ed iniqua manovra di bilancio Si colpiscono deboli e fragili e si fa cassa con i pensionati. Serve altro al Paese.Ha ragione Sbarra Cisl: piena indicizzazione delle pensioni, via vincoli ad opzione donna, rafforzare taglio cuneo e RDC, equità e progressività fiscale”.
Lo scrive su Twitter il deputato democratico Silvio Lai.
“La Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza 2022 presentata dal governo è carente, presenta molte lacune, e non risponde alle aspettative concrete del Paese. Per queste ragioni abbiamo presentato una risoluzione che impegna il governo a destinare a lavoratori, imprese e famiglie maggiori risorse. Riteniamo fondamentale che l’esecutivo si impegni nella riduzione strutturale del cuneo fiscale, nel rafforzamento dell’assegno unico, nell’introduzione del salario minimo, nel proseguimento dell’azione di contrasto dell’evasione, nella salvaguardia della progressività e dell’equità orizzontale e verticale del nostro sistema fiscale. In materia di pensioni, riteniamo necessario introdurre, per le nuove generazioni, una pensione di garanzia, e consentire l’accesso alla pensione a condizioni più favorevoli a chi ha svolto lavori gravosi o usuranti o lavori di cura in ambito familiare, rendendo strutturali Ape sociale (da estendere agli autonomi) e Opzione donna. Il governo deve inoltre sostenere le imprese nella transizione ecologica, un tema invece uscito dai radar della maggioranza, dando piena e rapida attuazione al Pnrr e garantendo la realizzazione delle opere messe a bando, anche prevedendo lo stanziamento di ulteriori risorse a copertura dei rincari dei prezzi dei materiali”.
Così il deputato dem, Ubaldo Pagano, primo firmatario della risoluzione presentata dal Pd alla Camera.