17/06/2025 - 14:49

“Abbiamo chiesto nell’ufficio di presidenza della Commissione Lavoro della Camera che si calendarizzi immediatamente la legge di iniziativa popolare sul salario minimo avanzata dalle opposizioni. Anche alla luce dell’intervista del Presidente dell’Istat sulla fuga dei giovani laureati a causa delle basse retribuzioni e dell’ultimo rapporto Caritas sulla povertà lavorativa , riteniamo che non ci sia più tempo da perdere”.

Così i capigruppo in commissione Lavoro, Arturo Scotto (Pd), Valentina Barzotti (M5S) e  Franco Mari (Avs).

 

17/06/2025 - 13:36

«L’intervista del Presidente dell’Istat, Francesco Maria Chelli, pubblicata oggi su La Stampa, è un campanello d’allarme che non possiamo ignorare. Una fotografia impietosa dell’Italia reale, ben lontana dalla narrazione trionfalistica della destra. A parlarci non sono opinioni, ma i numeri: i giovani italiani sono costretti a fuggire all’estero perché da noi sono meno pagati, più precari e con meno opportunità rispetto ai loro coetanei europei, anche a parità di titolo di studio. L’Italia sta perdendo il suo capitale umano migliore: innovatori, ricercatori, professionisti che potrebbero contribuire alla crescita del Paese e che invece vengono spinti via», dichiara Chiara Gribaudo, vicepresidente nazionale del Partito Democratico.

«Abbiamo un problema strutturale di lavoro povero e di svalutazione del merito che il Governo continua a ignorare. I salari reali sono crollati del 9% rispetto al 2021, mentre i giovani restano intrappolati in un ciclo infinito di contratti precari, stage gratuiti e totale incertezza. Questo non è accettabile in un Paese che vuole definirsi civile.»

«Per questo rilancio con forza l’urgenza di introdurre un salario minimo legale, che garantisca una retribuzione dignitosa e metta fine allo sfruttamento di chi lavora per poche centinaia di euro al mese. Allo stesso tempo, è indispensabile vietare gli stage gratuiti, una forma mascherata di sfruttamento che umilia competenze e aspirazioni. La mia proposta di legge in tal senso è stata depositata già nel novembre 2022, ma da allora la maggioranza di destra non ha nemmeno ritenuto di calendarizzarla in Commissione Lavoro.»

«Le soluzioni ci sono, ma il Governo Meloni continua a distogliere l’attenzione dai veri problemi, parlando ossessivamente di immigrazione e alimentando paure che non trovano riscontro nemmeno nei dati ufficiali. L’unico esodo reale che stiamo vivendo è quello dei nostri giovani migliori. E su questo non si può più tacere», conclude Gribaudo.

17/06/2025 - 13:34

“Fa bene Matteo Ricci a proporre l’introduzione di un salario minimo per tutti coloro che lavorano con contratti legati alla Regione Marche, compresi i subappalti. I dati della Caritas ci dicono chiaramente che in questi anni la povertà nella regione è aumentata. A questo si aggiunge l’emigrazione di tante ragazze e ragazzi, costretti a lasciare il proprio territorio per i bassi salari e la mancanza di opportunità. Per questo la proposta di Ricci rappresenta una speranza concreta per una regione che ha bisogno di protezione sociale e occasioni di crescita, non della propaganda di una destra che continua a ignorare chi è più fragile e in difficoltà”, così il deputato democratico Marco Sarracino.

17/06/2025 - 13:17

“Non c’è più tempo da perdere. L’inerzia del Governo Meloni di fronte all’emergenza salariale nel nostro Paese è grave e inaccettabile. Ogni giorno che passa peggiora la condizione di vita di milioni di persone. I dati pubblicati dalla Caritas sono emblematici: aumentano i lavoratori poveri, le famiglie fanno sempre più fatica ad arrivare a fine mese e, in un numero crescente di territori, il costo della vita erode redditi già insufficienti”, così il deputato democratico Augusto Curti commenta la proposta dell’europarlamentare del Pd e candidato alla guida della Regione Marche, Matteo Ricci. “Quanto accade nei territori, a partire dalle Marche, è la cartina di tornasole di una realtà sociale che si deteriora mese dopo mese. In questo contesto, la decisione di  Ricci, di vincolare chiunque lavori per la Regione al rispetto dei contratti collettivi nazionali e a garantire un salario minimo di 9 euro l’ora è una scelta giusta, sacrosanta, che va nella direzione della dignità del lavoro. Il Parlamento deve affrontare immediatamente la proposta per introdurre un salario minimo legale. Il Governo non può più rinviare: ogni giorno di ritardo è una condanna per chi lavora ma non riesce comunque a vivere con dignità” conclude Curti.

17/06/2025 - 13:06

"Subito il salario minimo nei bandi e negli appalti pubblici: l’irresponsabile inerzia del Governo Meloni sta impoverendo milioni di persone”, afferma la deputata democratica, Irene Manzi, sottolineando come la Caritas abbia certificato con nettezza l’aumento dei lavoratori poveri, l’incapacità delle famiglie di far fronte al caro vita e la progressiva erosione dei redditi. “È inaccettabile che, mentre il costo della vita sale, lo Stato si limiti a osservare. In questo senso - sottolinea Manzi - la proposta di Matteo Ricci di vincolare chiunque lavori per la Regione Marche al rispetto dei contratti collettivi nazionali e a garantire un salario minimo di 9 euro l’ora è un modello da seguire. Una proposta giusta, sacrosanta, rispettosa della dignità del lavoro -  conclude Manzi appellandosi al Governo - a non rimandare più l’approvazione della proposta del salario minimo: serve coraggio politico, subito.”

16/06/2025 - 15:08

“I dati pubblicati oggi dalla Caritas italiana sono un grido d’allarme che non può essere ignorato. In Italia ci sono oltre 5,6 milioni di poveri assoluti, 6 milioni di persone che rinunciano alle cure e un terzo degli assistiti Caritas in grave disagio abitativo. Eppure, di fronte a questa emergenza sociale, il Governo continua a guardare altrove, più preoccupato di alimentare polemiche ideologiche che di affrontare la realtà quotidiana di milioni di famiglie.”

Lo dichiara Silvio Lai, deputato del Partito Democratico e componente della Commissione Bilancio alla Camera, commentando il Rapporto Statistico 2025 della Caritas.

“Siamo il settimo Paese in Europa per incidenza di persone a rischio povertà ed esclusione sociale. Il lavoro non basta più a garantire una vita dignitosa: 1 lavoratore su 5 è povero, e tra gli operai la quota in povertà assoluta sale al 16,5%. Mentre i salari reali sono crollati dell’8,7% dal 2008, il peggiore dato del G20, il Governo taglia il reddito di inclusione, smantella il welfare e ignora l’urgenza di un salario minimo legale.”

“Inoltre, quasi il 10% degli italiani rinuncia alle cure sanitarie, soprattutto per costi troppo alti o per le lunghe liste d’attesa. E nelle periferie, nelle aree interne e nei piccoli comuni, dove lo Stato è spesso assente, è solo la rete della Caritas a intercettare i bisogni più urgenti. Questo è un segnale gravissimo di ritirata dello Stato sociale.”

“Di fronte a queste cifre, il silenzio del Governo Meloni è assordante. Si continuano a fare annunci sulla sicurezza e sulle riforme istituzionali, ma non si trova una parola o un euro per chi non ha una casa, una cura, un pasto. È tempo che la politica torni a parlare di giustizia sociale, non di propaganda.”

“Il Partito Democratico chiede al Governo di rispondere immediatamente a questi dati con azioni concrete: rilancio della sanità pubblica, politiche per la casa, lotta alla povertà lavorativa, riforma degli strumenti di sostegno al reddito e introdurre finalmente un salario minimo dignitoso.”

 

16/06/2025 - 11:57

“I numeri della Caritas sono sconvolgenti: oltre il 23 per cento dei loro assistiti sono poveri pur lavorando. Il 30 per cento di questi sono tra i 35 e i 49 anni. Ci descrivono una emergenza nazionale che la destra continua a occultare. La povertà lavorativa esiste, aver bloccato la proposta del Salario minimo avanzata dalle opposizioni è stato un atto di vigliaccheria politica nei confronti di chi non ha potere né voce. Chiediamo che si riapra immediatamente una finestra per discutere di nuovo su questa misura di civiltà che esiste nella stragrande maggioranza dei Paesi europei”.

Così il capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto.

 

12/06/2025 - 18:50

“Leggo che l’ex segretario della Cisl, Luigi Sbarra, entrerà nel Governo Meloni come sottosegretario al Sud. Tanti auguri. Ora forse è più chiaro il motivo per cui si schierò con forza per il no al salario minimo due anni fa”. Così, in un post social, il deputato Arturo Scotto, capogruppo Pd in Commissione Lavoro, commenta la proposta della presidente Meloni di nominare Sbarra a Sottosegretario con delega al Sud.

12/06/2025 - 13:18

"Nell'ultimo biennio le morti sul lavoro nel nostro paese sono aumentate: i numeri sono purtroppo chiari ed evidenti. Se oggi il Ministro Calderone deve venire in Parlamento per riferire annualmente su una piaga drammatica della nostra società e non limitarsi a parlarne soltanto in conseguenza di eventi terribili è grazie ad una iniziativa del Partito Democratico. Le politiche della destra, nonostante i continui proclami non sono state né incisive né efficaci. Al contrario: svilendo diritti, rifiutando il salario minimo, la settima corta e non definendo responsabilità precise sui subappalti a cascata hanno inevitabilmente promosso un sistema privo di tutele e quindi più pericoloso. Serve un cambio di passaggio che fini ad oggi la Premier Meloni ha promesso soltanto a parole": è quanto dichiara il deputato Pd e segretario Dem della Toscana Emiliano Fossi a seguito delle comunicazioni del Ministro Elvira Calderone sulla sicurezza sul lavoro, svolte oggi giovedì 12 giugno a Montecitorio.

 

30/05/2025 - 18:46

“Per Tajani il salario minimo non è la soluzione dell’emergenza del potere d’acquisto di questo paese. Emergenza che Giorgia Meloni nega. Non è chiaro però come voglia risolverlo se non con le solite politiche fiscali che finora si sono rivelate inefficaci. La verità è che dopo un anno e mezzo dalla bocciatura del salario minimo il governo non ha fatto nulla per aumentare le retribuzioni né di chi è sotto il 9 euro e nè di chi è sopra. Lo dimostrano i cinque milioni di lavoratori ancora in attesa di contratto: a loro interessa solo far propaganda”.

Così il capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto.

 

30/05/2025 - 10:50

“Confindustria ha certificato ciò che denunciamo da mesi: questo governo è laureato in immobilismo. Nessuna strategia industriale, nessuna risposta alle emergenze delle imprese e delle famiglie, a partire dai costi energetici, e nessuna misura per contrastare il crollo della produzione industriale che dura da 26 mesi consecutivi. Così si mette a rischio il futuro della manifattura italiana e il ruolo del nostro Paese come seconda potenza industriale dell’UE”. Così il deputato Arturo Scotto, capogruppo Pd in commissione Lavoro, intervistato sui canali social dei deputati dem.

“Nel frattempo – ha aggiunto l’esponente Pd - i lavoratori non hanno ancora recuperato il potere d’acquisto perduto prima e dopo il Covid. Nei mercati, nelle fabbriche, negli ospedali, si parla solo di una cosa: della difficoltà di arrivare alla fine del mese. Ma per la presidente Meloni, tutto va bene. Madama la Marchesa. Il Partito Democratico ha presentato una mozione unitaria sul lavoro povero per rilanciare la necessità di una terapia d’urto: bisogna intervenire con forza, a partire dal salario minimo legale. Ma è altrettanto fondamentale sostenere il referendum dell’8 e 9 giugno. Chi viene licenziato ingiustamente deve essere reintegrato. I diritti non sono monetizzabili”.

“Non esiste un Paese democratico – ha concluso Scotto - in cui la libertà di licenziare è assoluta. Un lavoro precario o ricattabile significa meno salario, meno sicurezza, meno tutele. Per questo invitiamo tutte e tutti a votare, per cambiare le cose davvero. I diritti non ci sono stati regalati, li abbiamo conquistati. Ora è il momento di difenderli e rilanciarli”.

 

22/05/2025 - 14:26

“Abbiamo depositato oggi una mozione unitaria sull’emergenza lavoro povero. Anche l’Istat ieri conferma che i salari reali non hanno ancora recuperato il potere d’acquisto perduto pre Covid. Serve una terapia d’urto. Che passa dal rinnovo dei contratti al salario minimo, a una legge sulla rappresentanza che elimini i contratti pirata fino a una bonifica integrale del lavoro povero. Chiediamo alla maggioranza di confrontarsi su questa emergenza e non di continuare a insistere con la propaganda su un’Italia che non esiste” così i capigruppo di PD, M5S e AVS nella commissione lavoro della camera, Arturo Scotto, Valentina Barzotti e Franco Mari.

22/05/2025 - 12:28

“Altro che aumenti più alti d’Europa, gli stipendi degli italiani, come dimostrano gli ultimi dati Istat, restano i più bassi tra i principali partner: Germania, Francia e Spagna”.

Così i deputati democratici Ubaldo Pagano, capogruppo Pd in commissione Bilancio, e Maria Cecilia Guerra, responsabile Lavoro del Pd.

“La presidente del Consiglio - aggiungono - continua a prendere in giro lavoratrici e lavoratori e, pur di non fare un passo in direzione del salario minimo, accumula balle su balle inventando numeri e mischiando le carte. Chi aveva ancora dubbi sulla falsità delle sue dichiarazioni, oggi, grazie all’ultimo report dell’Istat, ha  la matematica certezza. Nel suo primo anno di governo, il 2023, le retribuzioni reali sono addirittura diminuite rispetto all’anno precedente e nel 2024, malgrado gli aumenti, sono rimaste comunque al di sotto della crescita che hanno registrato negli altri Paesi Ue. Per chiudere in bellezza, i primi dati sul 2025: gli stipendi risultano ancora inferiori rispetto al 2021. Insomma, siamo davanti a una tendenza patologica alla menzogna. Per aggirare il problema degli stipendi da fame e del costo della vita alle stelle, la Presidente Meloni non si fa specie di negare l’evidenza. Fuori dal Palazzo, però - concludono - c’è un Paese sempre più insofferente, sia per le condizioni di vita minime in cui versano milioni di italiani, sia per la vergognosa indifferenza con cui il governo si disinteressa della questione”.

21/05/2025 - 17:22

“Giorgia Meloni ha mentito all’Italia il primo maggio pur di negare l’evidenza. Non è vero che i salari italiani crescono più del resto dell’Europa. Non siamo usciti ancora dall’incubo della povertà lavorativa. Tant’è che sono milioni i lavoratori a rischio povertà, oltre il 20 per cento. Lo dice l’Istat, non l’ufficio studi della Cgil. Serve una svolta. Serve il salario minimo la cui calendarizzazione chiediamo sia immediata. E serve un segnale sulla precarietà che è la madre dei bassi salari. C’è il referendum dell’8 e 9 giugno: è un’arma che va usata per cambiare le cose”.

Così il capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto.

 

15/05/2025 - 12:42

“Sessanta ore settimanali, stipendi mensili di 700-800 euro, 1,6 euro l’ora di retribuzione. Questo accade in Italia, in una catena di supermercati a Biancavilla in provincia di Catania. I due titolari sono stati arrestati per caporalato. Siamo stanchi di dover commentare queste notizie e di aspettare che intervenga la magistratura. E’ sempre più urgente una legge sul salario minimo che il governo continua a negare in maniera sempre più incomprensibile”.

 

Così i deputati democratici Arturo Scotto, capogruppo in commissione Lavoro, e Cecilia Guerra, responsabile Lavoro del Pd.

 

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