29/05/2025 - 15:30

“Ci apprestiamo a votare l’ennesimo decreto legge che è parte di un disegno che sta lentamente ma costantemente restringendo lo spazio dei diritti, concentrando il potere decisionale nell’esecutivo e mortificando il ruolo del Parlamento. È pura propaganda. Ma tra la propaganda e la realtà c’è una grande differenza. Così il deputato Paolo Ciani, vicecapogruppo Pd-Idp e segretario di Demos intervenendo in Aula durante le dichiarazioni di voto sul Dl sicurezza.

“In Italia – ha proseguito l’esponente Pd-Idp - esiste un tema di sicurezza: la violenza sulle donne, le morti sul lavoro, il lavoro povero, la lotta alla criminalità organizzata, grande assente di questo ‘pacchetto sicurezza’, le morti in mare, i suicidi in carcere. Invece la destra colpisce il diritto di manifestare, si inventa norme etniche che mettono i bambini in carcere, equipara la resistenza passiva non violenta alla rivolta, interviene sui servizi segreti, che su autorizzazione del presidente del Consiglio, potranno avere un ruolo attivo nella direzione o organizzazione di associazioni con finalità di terrorismo anche internazionale o di eversione dell’ordine democratico, e purtroppo non è uno scherzo. Ad una società complessa questo governo ha un’unica risposta, più carcere, più pene, più repressione: infatti crea 14 nuove fattispecie di reato e 9 nuove aggravanti”.
“Ma – ha concluso Ciani - il carcere in Italia, secondo la Costituzione, non dovrebbe avere un ruolo repressivo, ma di rieducazione; invece in carcere si soffre e si muore, con un sovraffollamento del 150%, carenza di personale, strutture fatiscenti e attività minime. L’ultimo suicidio è di due giorni fa, a Varese in un carcere che per le norme italiane è ‘dismesso’ dal 2001 e invece ospita il doppio delle persone previste. Questa è la realtà. E smettetela di dire che voi sareste dalla parte delle forze dell’ordine e noi no. Chi protesta, lo fa contro di voi e le vostre politiche, non contro le forze dell’ordine, di cui voi vorreste snaturare le funzioni. Noi siamo qui da giorni utilizzando ogni mezzo democratico per dire che non ci stiamo. Che la sicurezza non si costruisce con più carcere, ma con più scuola, più casa, più lavoro, più cultura, più solidarietà. E continueremo, insieme a tanti, a difendere la nostra democrazia, i suoi valori, la sua umanità. Perché è da lì, e solo da lì, che può venire una sicurezza vera, condivisa, profonda, per tutti”.

 

 

28/05/2025 - 18:34

"E' di oggi la notizia che la procura del tribunale per i minori di Genova ha chiesto il processo per uno studente di 16 anni accusato di avere stuprato una compagna di 15 anni a scuola. L'ennesimo caso di violenza contro una giovanissima donna che, al netto di cosa decideranno i giudici, deve richiamarci tutte e tutti all'urgenza di interventi concreti di nelle scuole. Interventi che prevedano l'educazione sessuale e all'affettività. Se vogliamo parlare di sicurezza e anche di sicurezza delle donne, dobbiamo parlare di formazione ed educazione.
Niente di tutto questo è previsto nel decreto repressione, che la maggioranza si ostina a chiamare "decreto sicurezza". Repressione del dissenso, repressione della protesta, repressione della resistenza passiva. C'è, invece, un ordine del giorno della Lega che rimette in campo la malsana idea della castrazione chimica. Come se lo stupro fosse il frutto di una disfunzione e non un esercizio di potere, una volontà di sottomissione e umiliazione, un esercizio di possesso del corpo della donna. Questa perversa mentalità non si supera certo con la castrazione chimica ma con un profondo lavoro culturale. Purtroppo l'idea di sicurezza della maggioranza è questa: reprimere quando i reati sono già avvenuti. Mai prevenire, mai educare, mai preoccuparsi di arrivare prima di avere una vittima e un carnefice. Solo l'ennesima bandierina ideologica: 14 nuovi reati e nuovi aumenti delle pene. Molto rumore per non risolvere alcun problema". Lo dichiara Laura Boldrini deputata PD e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.

28/05/2025 - 17:22

“Il Dl Sicurezza è un decreto sbagliato: pura ideologia e mera propaganda che non produrrà nessun miglioramento delle condizioni di sicurezza dei cittadini. Con questo decreto si aumentano solo le pene, si creano nuovi reati, si inseriscono circostanze aggravanti totalmente illogiche. Se per esempio un reato è commesso in una stazione ferroviaria o nelle immediate adiacenze viene punito di più dello stesso reato commesso in una scuola, in un ospedale, in un parco”. Così in una nota la deputata Simona Bonafé, vicepresidente del Gruppo Pd alla Camera.
“Gli stessi principi costituzionali– sottolinea l'esponente dem - vengono minati quando si confonde il condannato in giudizio con i semplici denunciati e quando anche la resistenza passiva viene perseguita come atto di violenza”, conclude Bonafè.

 

 

26/05/2025 - 18:00

“Quello che avete chiamato decreto sicurezza è, in realtà, solo un’operazione di propaganda. Un testo approvato senza alcun confronto parlamentare, trasformato in decreto per evitare la discussione e impedire all’opposizione di proporre modifiche. Una prova di forza inutile, che non affronta i problemi reali del Paese e non prevede un solo euro per Forze dell’ordine o politiche di prevenzione”. Così il deputato Nicola Stumpo nel corso della discussione sul decreto Sicurezza alla Camera. “Questa è l’unica occasione che ci avete lasciato per discutere - ha detto Stumpo – avete trasformato un disegno di legge in decreto, cancellando ogni confronto e siete arrivati anche ad imporre la doppia tagliola all’esame in commissione. Un grave precedente mai visto”. Per Stumpo, il decreto è “solo propaganda per coprire i fallimenti del governo. Nessuna risorsa per le Forze dell’ordine, nessun investimento in prevenzione: come si può parlare di sicurezza senza mettere un euro a bilancio?”. Dura anche la critica all’approccio punitivo: “nel Paese di Beccaria continuate a far credere che la sicurezza aumenti con pene più severe. È una bugia già smentita dalla storia”. Stumpo ha stigmatizzato un caso concreto avvenuto questa mattina a Roma dove “una ragazza di 16 anni si è incatenata a scuola per protestare contro questa legge. Non ha bloccato una strada – ha detto Stumpo - era in un'isola pedonale, ma i genitori sono stati chiamati in questura e gli hanno notificato un provvedimento. Ora, se non si ha il diritto a 16 anni di protestare per quello che si ritiene un'ingiustizia mi dite voi a questi ragazzi cosa vogliamo dirgli?”. Stumpo ha infine attaccato l’articolo 31 del decreto sui servizi segreti dicendo che “anche noi vogliamo proteggere gli agenti che si infiltrano per sicurezza pubblica, ma non siamo per dare copertura penale a chi, attraverso quelle persone, pensa di poter essere esente penalmente. Siamo contrari all'idea che si faccia una giustizia in cui è possibile punire le persone costruendo delle strutture sovversive”.

 

22/05/2025 - 09:39

Chiedo la sospensione immediata di Israele da tutte le competizioni sportive internazionali. Lo dico chiaramente. Se lo sport è diplomazia, ponte tra i popoli, allora in tutti quei casi si è sbagliato. Se lo sport è politica (e lo è, da sempre!) DEVE esercitare la sua funzione sanzionatoria, e allora serve coerenza, non una doppia morale!! Per questo, dall’aula del Parlamento italiano, mi rivolgo alla Premier Meloni, al Ministro per lo sport Abodi, ai membri italiani del CIO, al CONI, alle federazioni, ai club, alle atlete e agli atleti: Dite da che parte state". Queste le parole del deputato del Pd e responsabile nazionale Sport del Pd, Mauro Berruto che è intervenuto ieri resa in aula alla camera su questo tema.

"Majed Abu Maraheel, primo portabandiera e atleta palestinese ai Giochi Olimpici di Atlanta 1996, soffriva di insufficienza renale, è morto all’inizio del conflitto, lentamente e atrocemente,

impossibilitato a curarsi. L’ultimo sportivo ucciso di cui abbiamo notizia si chiamava Mohammed Al Sultan: 23 anni,

calciatore e fondatore di una scuola calcio per bambini nel nord di Gaza. Ucciso in un bombardamento, venerdì. In mezzo, 19 mesi di orrore e quasi 500 sportivi palestinesi ammazzati. Tutte le infrastrutture sportive distrutte. Lo stadio Yarmouk, a Gaza, prima di essere distrutto è stato trasformato in prigione. Corpi nudi, inginocchiati, ammanettati. Come nel Cile di Pinochet. I palestinesi segregati, affamati, colpiti nel corpo e nell’anima collettiva. Come nel Sudafrica dell’apartheid. Il Comitato Olimpico Palestinese ha dichiarato: «per dieci anni, a Gaza, non sarà possibile riprendere alcuna attività sportiva». Lo sport è identità, dignità, appartenenza. Lo sanno bene quei governi, come il governo Meloni, che usano lo sport come propaganda", ha concluso Berruto.

 

21/05/2025 - 19:26

Questo Pnrr sta diventando la Caporetto del Governo Meloni; il più grande fallimento dell’esecutivo di cui si scriverà sui libri di storia. Oggi proponete la revisione di un terzo del Pnrr ad un anno dalla fine. Quindi finora solo fake news e fallimenti: i conti che non tornano come segnalano tutti, da ultimo la Corte dei Conti e l’Anac, nella vostra indifferenza. Questo Piano è diventato la tela di Penelope.
A livello europeo, il governo sta liquidando il capitale politico di storica autorevolezza e credibilità del Paese. Siete isolati, nell’angolo, scomparsi dalle grandi decisioni strategiche, protagonisti di una débâcle diplomatica continua. Sul Pnrr lo stesso. I dati sono inequivocabili purtroppo: Transizione 5.0 ferma al palo; spesa per Politiche attive del lavoro: 7%; spesa per case e ospedali comunità al 7%; inclusione sociale ferma al 13%; trasporti e infrastrutture, spesa al 13%, altro che Ponte sullo Stretto; asili nido, scuola, l’università e la ricerca bloccati al 25%. Siete in enorme ritardo nella spesa. Sugli oltre 194 miliardi di euro stanziati, solo 70 miliardi effettivamente spesi in Italia, cioè il 58% delle risorse ottenute ed il 36% di quelle complessive. Ecco spiegata la ragione della volontà di apportare l’ennesima revisione. Voi siete costretti a mettere una toppa al buco che avete creato finora. Ma una domanda sorge spontanea, ma se andava tutto bene, perché viene presentata la revisione di 1/3 e tra poco forse della metà del Pnrr? Il Parlamento della Repubblica non è un semplice passacarte, ed ha il diritto di partecipare pienamente alle revisioni del Piano. Il Pnrr non è il bancomat dei FRATELLI e delle SORELLE D’ITALIA, è un grande piano che appartiene a tutta l’ITALIA e a tutti gli italiani.
Fermatevi allora. Dateci il tempo di analizzare in dettaglio le vostre proposte e sottoporvi le nostre indicazioni. Lei è tenuto ad una leale collaborazione con le Camere. Vi diffidiamo formalmente a non procedere con la Commissione senza un confronto ulteriore di merito sulle proposte appena ricevute.
Attuate il PNRR e rimettete l’Italia dalla parte giusta della storia altrimenti vi assumerete la responsabilità storica di aver bruciato il futuro dell’Italia e quello dell’Europa". Lo dichiara Piero De Luca della presidenza del gruppo Pd alla Camera e capogruppo Pd in commissione Politiche Ue della Camera, nel corso della dichiarazione di voto sulle risoluzioni PNRR.

15/05/2025 - 11:01

“È inaccettabile che, a distanza di mesi, il ministero dell’Istruzione non abbia ancora emanato il decreto necessario per attivare il fondo destinato al servizio di sostegno psicologico nelle scuole”. Lo dichiara la deputata Irene Manzi, capogruppo Pd in commissione Cultura, che denuncia l’immobilismo del governo Meloni su un tema cruciale per il benessere della comunità scolastica.

“Nel corso della scorsa legge di bilancio – ricorda l’esponente dem – il nostro gruppo parlamentare aveva destinato una quota significativa delle risorse del proprio fondo parlamentare  , 10 milioni di euro per il 2025 e 18 a decorrere dal 2026, per istituire uno sportello psicologico a favore di studenti e studentesse. Ma ad oggi, tutto tace: stiamo ancora aspettando il decreto che servirebbe a rendere operativo lo strumento previsto dalla legge”.

“Il governo – conclude Manzi - fa molta propaganda sulla scuola, ma nei fatti agisce con tagli, oltre 5.000 posti di organico di potenziamento nella scorsa legge di bilancio. Anche sul fronte dell’educazione all’affettività e al rispetto, l’introduzione dell’obbligo di consenso preventivo della famiglia rischia di bloccare percorsi fondamentali per la crescita equilibrata degli studenti. “L’istruzione merita centralità e strumenti concreti, non propaganda e inerzia”.

 

15/05/2025 - 10:48

Al via oggi e domani 15/16 maggio il tour della Commissione Difesa della Camera nei siti militari in Campania

“Parte oggi alle 10:30 il tour della commissione difesa della camera dei deputati nei siti di interesse militari ubicati in Campania, in particolar modo la visita alla nave militare Amerigo Vespucci. Non possiamo non ricordare che la nave Amerigo Vespucci ha fatto il giro del mondo e rappresenta un valore importante nella difesa e nella sicurezza del nostro paese e anche per la scuola dei cadetti.
Infatti, l’Amerigo Vespucci nasce proprio come nave scuola per l’addestramento degli allievi ufficiali della Marina Militare, divenendone un vero e proprio simbolo. Ha svolto importantissime missioni diplomatiche e culturali in oltre 30 paesi al mondo.
La visita partirà proprio da lì per poi proseguire al COMFOP SUD e di seguito allo Space Factory. In seguito i deputati andranno alla SSAM di Caserta.
Il giorno di giovedì 16 maggio è prevista la visita all’organizzazione penitenziaria militare di Santa Maria Capua Vetere”. Lo dichiara Stefano Graziano, capogruppo pd in commissione difesa di Montecitorio che farà parte del tour di visita, insieme ai colleghi della camera dei deputati Pellegrini Carrà Rosato Bicchielli e Ciaburro.

 

05/05/2025 - 17:15

“Solo oggi due infortuni mortali in un cantiere edile e in una fabbrica a Nord e a Sud del Paese. Allo stesso tempo i dati Inail del primo trimestre del 2025 confermano una tendenza drammatica. E soprattutto inaccettabile. 205 morti sul lavoro, in crescita di quasi il 9 per cento rispetto allo scorso anno. Aumentano anche i morti tra gli studenti che fanno l’alternanza scuola-lavoro da due a cinque: una cosa indegna di un paese civile. I geni che ci governano - a partire dal ministro Valditara - vorrebbero addirittura abbassare l’età per gli studenti. Si guardino i dati prima di parlare. Serve altro che qualche annuncio dal Governo: bisogna che le imprese per legge siano responsabilizzate lungo tutta la catena degli appalti perché non si può fare profitto sulla vita delle persone. Questo lo chiediamo da sempre e il referendum dell’8 e 9 giugno che la destra vuole boicottare offre questa possibilità. Non va sprecata”.

Così il capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto.

 

29/04/2025 - 19:31

“L’onorevole Sasso non è nuovo a queste imperversate, deve avere rispetto per la Regione Toscana che da sempre è terra di inclusione e di diritti per tutte e per tutti. Capiamo che sia una fissazione la sua, continua a vedere ‘ideologie’ ovunque, immaginando un mondo che esiste solo nella sua testa anche dove ci sono solo educazione, rispetto e buon senso. La sua è ormai una battaglia contro i mulini a vento, che gli ha fatto fare più di uno scivolone, costruita su slogan stanchi e paure inventate. Il progetto della Regione Toscana non indottrina nessuno: aiuta bambini e bambine a crescere senza pregiudizi, a rispettarsi e a conoscere sé stessi e gli altri.

Se per Sasso questa è una minaccia, forse il problema non è nelle scuole, ma nella sua visione della società.

Qui nessuno fa lezioni ai genitori, tantomeno 'ideologizzati'. Si lavora fianco a fianco con famiglie e insegnanti per costruire percorsi di educazione all’affettività e al rispetto, che sono fondamentali per contrastare discriminazioni e violenze. Altro che 'ideologia gender': questo è civiltà.

Già a settembre eravamo scesi in piazza, insieme a tante associazioni e cittadini, contro quella risoluzione che vuole mettere il bavaglio alla scuola e negare l’educazione all’affettività e al rispetto. Siamo orgogliosi di essere stati in quelle piazze, con Tocca a Noi, Arcigay e tante realtà che ogni giorno lavorano per una società più aperta e inclusiva. Come Pd Toscana difendiamo con orgoglio questi progetti, ci porremo sempre a difesa dell’autonomia scolastica - cosa a Sasso sconosciuta - e diciamo con chiarezza che non ci faremo intimidire da chi preferisce il buio dell’ignoranza alla luce dell’educazione” dichiara il deputato dem e segretario del Pd Toscana Emiliano Fossi.

 

29/04/2025 - 14:01

“Le parole di Sergio Mattarella vanno ascoltate fino in fondo. Hanno il pregio di raccontare le cose cosi come sono, senza troppi giri di parole. E di richiamare tutti a fare la propria parte. Salari e stipendi così bassi minano la tenuta sociale e generano la fuga di migliaia di giovani dal paese. Svuotandolo di futuro e di speranza. Occorre agire subito: sono due anni e mezzo che chiediamo con tutte le opposizioni in Parlamento con atti di indirizzo e proposte legislative l’istituzione di un salario minimo legale in attuazione piena del dettato costituzionale. Dal Governo sono arrivati solo no  ideologici. Accompagnati peraltro da un immobilismo senza precedenti - tant’è che è arenata da più di un anno la delega sui salari in senato. Oggi l’Istat certifica che dal 2021 i salari reali hanno perso l’8 per cento del potere d’acquisto: significa che ci sono milioni di persone che devono decidere se mangiare o mandare i figli a scuola. Basta chiacchiere: siamo pronti a confrontarci in qualsiasi momento per lavorare ad alzare le retribuzioni sia attraverso la forza della norma sia sostenendo i rinnovi contrattuali di più di cinque milioni di lavoratori. Serve un nuovo patto per la qualità del lavoro e della produzione. Con meno di questo il declino è inevitabile”.

Così il capogruppo Pd in commissione Lavoro, Arturo Scotto.

 

18/04/2025 - 11:00

"Tra un complimento e l'altro per i reciproci, presunti, successi, ieri Meloni ha promesso a Trump che l'Italia comprerà più gas liquido dagli Usa, spendendo il 50% in più che comprandolo ad esempio dall'Algeria, e che arriveremo al 2% di spesa militare. E da dove le compriamo le armi per raggiungere questa soglia? Dagli Usa, naturalmente. Aggiungiamo i 10 miliardi di investimenti di imprese italiane in Usa che così creeranno lavoro oltre oceano invece che in Italia.
E poi grandi elogi per quello che li unisce: la battaglia contro gli immigrati e quella contro il cosiddetto woke, cioè contro i diritti delle minoranze.
Per finire, quel "faremo l'occidente di nuovo grande" pronunciato da Meloni parafrasando il suo amico. Ma di quale occidente parla la premier? Di quello che licenzia migliaia di persone dall’oggi al domani, senza alcuna tutela? Di quello che decide quali media sono ammessi e quali no? Quello che attacca la magistratura che non esegue gli ordini di chi governa? Quello che taglia i fondi alle università non allineate? Quello che deporta i migranti in catene e dà la caccia ai loro figli? Quello contro le persone LGBTQIA+? Quello che non concede visti a chi ha criticato Trump? Quello contro l'autodeterminazione delle donne?
La saldatura delle due destre di Meloni e Trump consolida una politica illiberale e oscurantista. Questo assetto è molto preoccupante proprio per quell'Occidente che si fonda, invece, sulla libertà, sui diritti civili e sociali, sull'inclusione, sulla solidarietà, sulla tutela delle categorie più fragili della popolazione.
Con cosa torna a casa, la premier? Con una promessa di Trump di venire in Italia e che si troverà un accordo con l'Europa. A quali condizioni è tutta da vedere, perché se c'è una cosa che abbiamo capito di Trump in questi quasi 100 giorni di mandato è che non ci possiamo fidare. Cambia idea in continuazione e ha un atteggiamento ricattatorio nei confronti di chiunque, alleati compresi. I dazi, in fin dei conti, sono questo: un grande ricatto.
E le garanzie sul gas e sulle armi date da Meloni al presidente americano vanno a tutto svantaggio dei cittadini italiani che pagheranno di più l'energia e si vedranno sottrarre fondi per la sanità, la scuola e il welfare.La trasferta più costosa della storia". Lo dichiara Laura Boldrini deputata PD e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.

17/04/2025 - 19:26

“Accogliamo con favore l’approvazione all’unanimità del nostro emendamento che stanzia 20 milioni di euro per far fronte all’edilizia scolastica. Si tratta di una misura necessaria e utile, un primo passo, che va incontro a bisogni reali degli enti locali. Investire sulle scuole vuol dire investire sui luoghi di costruzione del sapere e sui luoghi di aggregazione, soprattutto nei piccoli comuni” Cosi i democratici Simona Bonafè, Andrea Casu e Arturo Scotto commentano l’approvazione dell’emendamento a prima firma Bonafè al decreto sulla Pubblica Amministrazione.

“Tuttavia – prosegue la nota – continuiamo a ritenere che serva un piano organico e strutturato per affrontare in modo sistemico le condizioni dell’edilizia scolastica in Italia. Ecco perché, pur plaudendo all’approvazione all’unanimità dell’emendamento, ribadiamo che l’Italia ha bisogno di una programmazione pluriennale, finanziamenti certi e un confronto istituzionale che metta al centro il diritto delle studentesse e degli studenti a studiare in ambienti sicuri, moderni e adeguati”.

 

17/04/2025 - 18:12

“Mentre il ministro Giorgetti, in audizione davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato, afferma che il governo non è in grado di sostenere il Servizio Sanitario Nazionale perché il debito pubblico divora ogni tipo di spesa, anche la più nobile come la sanità o la scuola, alla Camera va in scena un surreale siparietto parlamentare”.
Così Simona Bonafè, deputata del Partito Democratico, commenta quanto accaduto oggi durante la discussione del decreto Pa.
“Tra mille emergenze vere che restano senza risposta, viene approvato un emendamento che ha un solo scopo: aumentare lo staff di diretta collaborazione del ministro della Salute Schillaci. Insomma, non riescono a trovare risorse per la salute dei cittadini, ma non hanno alcuna difficoltà ad aumentare gli incarichi nei ministeri. È la plastica rappresentazione di un governo che ha perso la bussola: taglia sulla sanità pubblica, ma allarga gli staff ministeriali. Una scelta sbagliata e offensiva nei confronti del personale sanitario e di milioni di cittadini in difficoltà”, conclude Bonafè.

18/03/2025 - 13:53

“I dati Istat certificano la crescita delle diseguaglianze educative per gli studenti con disabilità in Italia. Aumenta la necessità di assistenti all’autonomia e alla comunicazione, soprattutto al sud, a cui lo Stato non è in grado di rispondere. L’Istat certifica l’aumento degli alunni con disabilità che frequentano le scuole italiane e la crescita della domanda di assistenza che non è soddisfatta, sono dati allarmanti. Il 4,5 per cento degli studenti con disabilità non ha un assistente, un dato che cresce di un punto percentuale nelle regioni del Mezzogiorno. Non c’è bisogno di altro per chiedere al Governo un intervento urgente. Sto depositando un’interrogazione al Ministro dell’Istruzione e alla Ministra per le disabilità affinchè si attivi

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