26/10/2025 - 10:11

“Dopo la solidarietà di facciata, è ripartito l’attacco contro Report e Sigfrido Ranucci. Le belle parole e le testimonianze di circostanza di Fratelli d’Italia si sono rapidamente trasformate nell’ennesima ondata della macchina del fango e della disinformazione, tornata all’attacco con forza.
È inaudito che, poche ore prima dell’avvio dell’esposto del Garante della Privacy contro Ranucci, alcuni componenti di un’istituzione che dovrebbe garantire terzietà e indipendenza siano stati visti entrare nella sede del partito di Giorgia Meloni. Arriveranno forse le smentite di rito, ma, se confermato, la coincidenza e la tempistica dell’incontro tra Ghiglia e Arianna Meloni non possono passare inosservate.
Chiediamo innanzitutto alla Rai di attivarsi e di farsi promotrice di un’azione di difesa nei confronti di Report, a tutela di Ranucci e a salvaguardia dell’indipendenza del servizio pubblico.” Così i componenti del Partito Democratico nella Commissione di Vigilanza Rai.

 

24/10/2025 - 13:07

“La Rai, servizio pubblico finanziato dai cittadini, ha il dovere di garantire pluralismo, libertà d’espressione e accesso all’informazione. Per questo abbiamo presentato un’interrogazione in Vigilanza Rai. Per la seconda volta assistiamo alla  mancata messa in onda del documentario No Other Land, previsto su Rai 3 il 7 e il 21 ottobre scorsi e cancellato all’ultimo momento senza spiegazioni.”

I componenti della Vigilanza unitamente a Laura Boldrini denunciano: “il film, vincitore del premio Oscar come miglior documentario, racconta la resistenza della comunità palestinese di Masafer Yatta contro l’occupazione israeliana e rappresenta una testimonianza di grande valore umano e politico. È inaccettabile che una produzione di tale rilievo venga esclusa dal palinsesto per motivazioni che, a oggi, restano oscure.”

“Ancora più gravi – proseguono– appaiono le parole del direttore Cinema e serie TV Rai, Adriano De Maio, secondo cui la messa in onda sarebbe stata rinviata per non ‘incrinare il clima di speranza per la pace’. Un’affermazione che suona come un tentativo di censura preventiva e un’ingerenza politica inammissibile. La pace non si costruisce nascondendo la verità o impedendo la diffusione di opere che raccontano la sofferenza dei popoli.”

“Ci aspettiamo dalla Rai – conclude la deputata – chiarezza sulle ragioni di questa decisione e la conferma della nuova data di trasmissione annunciata per il 15 novembre. Il servizio pubblico deve tornare a essere presidio di libertà e di pluralismo, non strumento di oscurantismo e autocensura.”

 

23/10/2025 - 13:44

“Non solo il governo e i partiti di maggioranza non hanno ritirato le querele temerarie nei confronti di Ranucci, ma, da quanto apprendiamo, in questi giorni il Garante della privacy si sarebbe mosso su input politico per sanzionare in modo esemplare le puntate di Report che riguardavano l'origine del caso Boccia e le sue dimissioni. Aspettiamo una rapida smentita, al contrario sarebbe atto fuori da ogni logica di trasparenza un ulteriore grave attacco al servizio pubblico. Vogliamo comprendere meglio la situazione e, riguardo a quanto denunciato da Ranucci, attendiamo di acquisire informazioni prima di valutare un eventuale accesso agli atti su questo procedimento. Allo stesso tempo, sarà importante verificare come la RAI intende tutelare un programma del servizio pubblico, affinché possa continuare a svolgere il suo lavoro di informazione libera e indipendente” così una nota dei componenti democratici della commissione di vigilanza Rai.

 

22/10/2025 - 18:33

Il capogruppo del Partito Democratico in Commissione di Vigilanza Rai, Stefano Graziano, ha presentato oggi un’interrogazione, sottoscritta da tutto il gruppo democratico, per chiedere chiarimenti all’Amministratore Delegato della Rai sulla composizione della commissione giudicatrice del concorso interno per la stabilizzazione di personale precario.

L’atto di sindacato ispettivo prende spunto

da alcuni articoli di stampa che hanno anticipato che a presiedere la commissione aggiudicataria sarà Incoronata Boccia giornalista professionista attualmente Direttore dell’Ufficio Stampa RAI.  Alla luce di alcune recenti polemiche e esposizioni mediatiche, i democratici chiedono di sapere se questa scelta corrisponde effettivamente alla volontà aziendale e se non ritenga per il richiamato concorso individuare per la commissione esaminatrice profili che non espongano la rai a giudizi di oggettiva inopportunità”.

 

Ecco il testo integrale dell’interrogazione

Per sapere

Premesso che:

 

- Si apprende da fonti di stampa che Incoronata Boccia giornalista professionista attualmente Direttore dell’Ufficio Stampa RAI sarebbe uno dei possibili nomi per la commissione giudicatrice di un importante concorso Rai;

- In base a quanto riportato da diversi articoli di giornale sarebbe uno dei nomi per il concorso Rai riservato per stabilizzare risorse professionali precari;

- Il concorso in oggetto riguarda 127 profili professionali e i candidati risulterebbero circa 250;

- I primi sette classificati saranno collocati nei programmi nazionali, gli altri verranno inviati nelle sedi regionali;

- È del tutto evidente che si tratta di un concorso molto importante per l’azienda che vede purtroppo evidenzia numeri di precariato molto significativi;

- La Rai sta attraversando una crisi molto delicata in termini di format e ascolti che stanno mortificando la sua funzione di servizio pubblico a cui stanno contribuendo anche alcune scelte opinabili adottate dalla Direttrice dell’Ufficio Stampa Rai;

- Anche in relazione alle ultime uscite pubbliche pronunciate dalla Incoronata in merito a Gaza risulterebbe del tutto inopportuno affidare una responsabilità così delicata ad un profilo che in questo momento è in piena bufera mediatica.

 

Si chiede di sapere se quanto riportato da alcuni organi di stampa corrisponde effettivamente alla volontà aziendale e se non ritenga per il richiamato concorso individuare per la commissione esaminatrice profili che non espongano la rai a giudizi di oggettiva inopportunità.

 

21/10/2025 - 19:16

“La libertà di stampa è un principio fondamentale e irrinunciabile in ogni democrazia. Il tentativo di isolare o intimidire i giornalisti rappresenta un segnale grave e preoccupante per la salute del nostro sistema democratico. È inaccettabile che si cerchi di limitare l’informazione o di colpire chi svolge con serietà e indipendenza il proprio lavoro. Per questo chiediamo che il Governo e tutti coloro che hanno promosso querele temerarie contro il giornalista Ranucci le ritirino immediatamente. Allo stesso modo, è urgente che venga sbloccata la Commissione di Vigilanza RAI, ferma da oltre un anno. Il suo stallo impedisce il corretto funzionamento del servizio pubblico e costituisce, di fatto, un ostacolo alla libertà e al pluralismo dell’informazione. Bloccare l’informazione di un Paese significa minare le basi stesse della democrazia. È tempo che le istituzioni dimostrino rispetto per la libertà di stampa e per il diritto dei cittadini ad essere informati” così il capogruppo democratico in commissione di vigilanza Rai, Stefano Graziano a margine della manifestazione di piazza stanti apostoli a Roma ‘per la libertà di stampa’.

 

16/10/2025 - 19:45

Non abbiamo notizie di una messa in aspettativa per l’inviato a Parigi del Tg1, Gennaro Sangiuliano. Nel frattempo, lo vediamo comparire da candidato in diversi materiali elettorali, accanto a ministri del governo e al candidato presidente del centrodestra. Chiediamo alla Rai chiarimenti immediati. Sarebbe infatti intollerabile che le regole del servizio pubblico fossero violate in modo così evidente e che giornalisti della Rai in servizio partecipassero a manifestazioni elettorali o iniziative di parte. Il rispetto della neutralità e dell’indipendenza dell’informazione pubblica è un principio fondamentale: ogni deroga mina la credibilità del servizio pubblico e la fiducia dei cittadini” così una nota dei componenti del Pd nella commissione di vigilanza Rai.

 

13/10/2025 - 14:58

“Le dichiarazioni di Incoronata Boccia, direttrice dell’ufficio stampa Rai, durante la tavola rotonda ‘La storia stravolta e il futuro da costruire’, sono inaccettabili e pericolose. Mettere in dubbio la responsabilità del governo israeliano per lo sterminio a Gaza e definire ‘il suicidio del giornalismo’ il lavoro dei reporter di tutto il mondo equivale a negazionismo e banalizzazione della violenza. La Rai, come servizio pubblico, ha il dovere inderogabile di garantire un’informazione accurata, equilibrata e rispettosa dei cittadini. Per questo è necessario un chiarimento immediato e una presa di distanza netta”, così commentano i componenti democratici della commissione di vigilanza Rai il video che sta circolando in rete, nel quale vengono riportate le parole della direttrice dell’ufficio stampa Rai durante l’incontro organizzato il 7 ottobre.

 

09/10/2025 - 13:30

“Abbiamo presentato unitariamente gli emendamenti al disegno di legge di riforma della Rai presentato dal centrodestra. Un disegno di legge totalmente in contrasto con le linee del freedom act. Ci auguriamo che per evitare la possibile infrazione comunitaria la maggioranza prenda in considerazione le nostre proposte che vanno nella direzione dí recepire totalmente il freedom act. Di contro il rischio di incorrere nella procedura d’infrazione sarebbe un’ulteriore tassa per gli italiani, la TeleMeloni tax. Con i nostri emendamenti chiediamo di aumentare l’indipendenza e la libertà dei giornalisti Rai, assicurare risorse certe alla Rai, no alla vendita delle quote per privatizzarla e valutare in modo obiettivo attraverso parametri qualitativi e quantitativi i programmi della Rai. Vogliamo che la Rai sia un’azienda del servizio pubblico con una governance il più autonoma e indipendente possibile”. Così in una nota i parlamentari di opposizione in commissione Vigilanza sulla Rai, Stefano Graziano (Pd), Dario Carotenuto (M5S) Giuseppe De Cristofaro (Avs) e Maria Elena Boschi (Italia Viva).

30/09/2025 - 15:00

«La decisione della Rai di spostare il palinsesto di Rai 3 anticipando Linea Notte per mandare a tarda notte la messa in onda del film sulla Open Arms, prevista in prima serata su Rai3 in occasione della Giornata internazionale per le vittime dell’immigrazione, rappresenta l’ennesima dimostrazione di come il palinsesto del servizio pubblico sia ormai nelle mani dei partiti di governo. È inaccettabile che la programmazione venga piegata alle pressioni politiche della Lega, solo perché il film riguarda la Ong che ha portato a processo l’allora ministro Salvini.
Quello che sta accadendo è gravissimo: agli italiani viene consentito di vedere solo ciò che la destra al governo decide che si possa vedere. Non è più la Rai dei cittadini, ma una Rai condizionata dall’esecutivo.
Per questo il gruppo del Partito Democratico in Commissione di Vigilanza presenterà immediatamente interrogazioni sul caso. È intollerabile che, a fronte di episodi così rilevanti, la Commissione sia bloccata da mesi e che l’amministratore delegato non si presenti per rendere conto di nulla, ignorando il suo dovere istituzionale.
Il servizio pubblico deve essere indipendente, pluralista e rispettoso della sua missione, non uno strumento nelle mani del governo di turno. Difenderemo con forza questi principi, dentro e fuori il Parlamento» così i componenti ti del Pd nella commissione di Vigilanza Rai.

 

30/09/2025 - 09:50

“La Rai è in crisi profonda, senza una vision, senza informazione pluralista e senza ascolti. Persino Domenica In e Ballando con le stelle sono stati superati da Mediaset. La Rai non adempie più all’obbligo di fornire informazione. Non c’è più un programma di approfondimento in prima serata e per la prima volta in trent’anni non c’è più il duopolio ma addirittura un quadripolio perché sono in gara anche La7 e il Nove; i Tg in particolare Tg1 e Tg2 promuovono il governo”. Lo dichiara Stefano Graziano, capogruppo PD in Commissione Vigilanza Rai, in una intervista sulle pagine del Domani.

“Il servizio pubblico sta affondando tra scelte editoriali faziose, palinsesti sbagliati e una governance bloccata da veti politici. Nel weekend, Rai1 è stata travolta da Mediaset anche sull’intrattenimento, mentre l’AD continua a non presentarsi in Vigilanza. Serve una riforma condivisa, non la Telemeloni Tax: i cittadini non devono pagare per un servizio pubblico trasformato in megafono di parte. Noi come opposizioni, presenteremo solo emendamenti condivisi al testo di riforma per dare un segnale politico: noi abbiamo un’idea ben precisa di cosa deve essere il servizio pubblico sul modello di governance e sulle risorse pubbliche. Il nostro faro è il media Freedom act”, prosegue Graziano.

“Per quanto riguarda la linea editoriale a nostro avviso c’è un problema ma siccome i cittadini sono più avanti di quello che pensano la destra Rai e Meloni dicono la loro con il telecomando.

L’ultimo episodio è quello che ha subito Lucia Goracci, additata come «negazionista» dal senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri su Rai3 - alla quale va tutta la nostra solidarietà”, conclude il capogruppo dem.

 

29/09/2025 - 15:27

“Gli insulti sguaiati di Maurizio Gasparri a Lucia Goracci sono molto gravi perché rappresentano una vera e propria intimidazione politica nei confronti di una professionista di altissimo livello del servizio pubblico. Non siamo di fronte a critica, ma a un uso distorto del ruolo istituzionale per intimidire il lavoro dei giornalisti, che peraltro arriva da un componente della Commissione di Vigilanza Rai. Attaccare in questo modo Goracci significa colpire la libertà di informazione e il pluralismo che la Costituzione garantisce”. Lo affermano i componenti del Partito democratico della Commissione di Vigilanza Rai.
“A Lucia Goracci va la nostra piena solidarietà” concludono i parlamentari democratici.

20/09/2025 - 18:24

“Le dichiarazioni di Sangiuliano trasudano bile e mostrano chiaramente come la sua posizione nel servizio pubblico sia ormai usata come un megafono per la propaganda politica. Non è possibile che un giornalista della RAI partecipi a raduni di partito per attaccare le opposizioni e seminare divisione. Questo non è giornalismo, è pura faziosità.
La RAI non può più tollerare un comportamento di questo tipo: deve intervenire immediatamente, senza indugi, e prendere provvedimenti contro Sangiuliano. È inaccettabile che un ex ministro, il cui operato è stato un fallimento su tutta la linea e che ha umiliato le istituzioni, continui a sfruttare il paracadute economico che il servizio pubblico gli fornisce, a spese dei cittadini italiani. I contribuenti non devono essere costretti a finanziare lo stipendio di un politico camuffato da giornalista.
Le istituzioni e il servizio pubblico meritano rispetto. È tempo che Sangiuliano scelga: abbandoni definitivamente la politica o lasci la RAI. Non può più giocare su entrambi i fronti” così una nota dei componenti democratici della commissione di vigilanza Rai.

19/09/2025 - 18:50

«I dati sul calo di ascolti confermano la gravità della crisi che attraversa la Rai. Il sorpasso del Tg5 sul Tg1, la débâcle estiva dell’access e le difficoltà di Rai2 e Rai3 non sono episodi isolati, ma il segnale di un indebolimento del servizio pubblico. Chiediamo che la governance aziendale e la maggioranza politica di destra che la sostiene affrontino con urgenza questa situazione, restituendo pluralismo, qualità e credibilità alla Rai, che appartiene ai cittadini e non al governo di turno. Serve un cambio di rotta urgentissimo perché è in pericolo la nostra democrazia». Lo dichiarano in una nota i parlamentari PD della commissione di vigilanza sulla Rai.

18/09/2025 - 11:37

“Le decisioni della RAI di cancellare la rubrica RegionEuropa e di spostare in fasce di programmazione penalizzanti rubriche storiche come Mezzogiorno Italia e Mediterraneo rischiano di ridurre  l'approfondita narrazione e la corretta  rappresentazione del Sud e il rapporto tra le realtà locali e l’Unione Europea. È inaccettabile sacrificare trasmissioni che hanno consolidato in determinati orari di programmazione il proprio pubblico e la credibilità dell'offerta informativa, senza alcun confronto con le redazioni. Così facendo non si rispettano gli obblighi del Contratto di Servizio. La RAI deve rafforzare, non indebolire, il racconto dei territori, valorizzando la propria missione di informazione di servizio pubblico”.

Lo dichiarano i componenti PD della Commissione Parlamentare di Vigilanza sulla Rai, che hanno presentato un’interrogazione in Commissione all’Ad della Rai, Giampaolo Rossi.

 

12/09/2025 - 16:12

Quello che sta accadendo in queste ore in Parlamento è vergognoso. In Commissione Affari Sociali, Fratelli d’Italia e Forza Italia stanno provando a scrivere nero su bianco una delle pagine più disumane di questa legislatura: escludere il Servizio Sanitario Nazionale dalle procedure sul fine vita. Vogliono che chi è costretto a scegliere il suicidio assistito per condizioni irreversibili, per dolori insopportabili, per dignità personale, non possa più contare sul sistema sanitario pubblico. Chi vorrà porre fine alla propria sofferenza dovrà pagare tutto di tasca propria: medici, farmaci, strutture. Vogliono trasformare anche la morte in un privilegio per pochi. Una visione violenta, classista, indegna, che umilia chi soffre e che punisce chi chiede solo di non essere costretto a vivere in condizioni disumane. Faremo di tutto per fermare quella che è una vera e propria vergogna sulla pelle delle persone più fragili. Un Paese civile accompagna chi soffre, non lo abbandona.

Così Marco Furfaro, capogruppo del Partito Democratico nella Commissione Affari Sociali della Camera e responsabile nazionale Welfare del PD.

 

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