15/12/2022 - 18:30

“Oggi sono sceso in piazza a fianco dei lavoratori e delle lavoratrici della sanità pubblica per difendere con decisione il servizio sanitario nazionale che questa destra sta svilendo. Una piazza determinata che ha chiesto risposte precise ad una maggioranza sempre più arrogante e in confusione. Nella manovra, oltre alle belle parole che ci dispensa il ministro Schillaci, non troviamo né risorse né investimenti sufficienti a sostegno del Ssn. Anzi scopriamo tagli alle prospettive di crescita che ci sembrano assolutamente incomprensibili. Sette medici al giorno scelgono di andar via dal sistema sanitario nazionale per basse retribuzioni e condizioni lavorative sempre più difficili ed entro il 2030 la metà dei medici andrà in pensione, circa 50mila sui 112mila in attività. Servirebbero nuove assunzioni, non solo per il turnover, ma soprattutto per garantire i livelli essenziali di assistenza. Non invertendo la rotta stiamo per assistere al collasso del sistema sanitario pubblico per mano del governo Meloni, che ovviamente verrà scaricato sulle famiglie più in difficoltà e sui ceti popolari. Tutto questo è inaccettabile e siamo sconcertati dal fatto che per l'ennesima volta questa destra, nonostante la pandemia, ci mostra di non avere minimamente chiaro il ruolo fondamentale che riveste la sanità pubblica. Abbiamo presentato emendamenti per aumentare l’organico di medici, pediatri, infermieri. Il governo ascolti le istanze di chi ha salvato il Paese in questi anni di pandemia e non solo”. Lo afferma Marco Furfaro, capogruppo Pd in commissione Affari sociali della Camera a margine della manifestazione a piazza Santi Apostoli a Roma, organizzata dai sindacati dei medici, veterinari e dirigenti sanitari.

10/11/2022 - 13:14

“Nell’attuale esecutivo siedono componenti di quel governo Berlusconi, che si è reso protagonista del taglio di 8 miliardi di risorse all'istruzione e di 133mila cattedre. Proprio per questo vigileremo e saremo molto attenti e propositivi, perché questo non accada. Il Pnrr ci ha confermato, ancora una volta, l'importanza e la necessità di investimenti qualificati e ingenti nel settore dell'istruzione, soprattutto stabili e assicurati nella prospettiva. Tassi d’uscita dal sistema di istruzione, livelli di dispersione scolastica e povertà educativa ed economica nel nostro Paese ci impongono un impegno e una riflessione seria e devono essere i temi centrali nell'agenda politica di questo Governo. Il ministro Valditara recentemente ha parlato di una scuola dove si devono affermare i concetti di patria e di autorevolezza. Noi pensiamo che si debba prima ancora impegnarsi per una scuola attenta verso tutta la comunità scolastica, capace di valorizzare i docenti e, per questo, riteniamo che sia ormai improrogabile il rinnovo del contratto di lavoro con risorse significative ulteriori, aggiuntive e adeguate, perché pensiamo e crediamo in una scuola che dia opportunità agli studenti. Opportunità che si legano allo sviluppo e potenziamento del sistema 0/6, per la piena gratuità dei trasporti, per gli interventi di edilizia scolastica, per le mense e per il tempo pieno. Solo se la scuola diventa realmente inclusiva, capace di affrontare il nodo delle diseguaglianze e dei divari territoriali, potendo garantire a tutti non solo uguali condizioni di partenza, ma interventi costanti durante tutto il percorso scolastico, sarà in grado di attuare la sua missione e la sua funzione di servizio pubblico. Solo in questo modo la scuola si fa strumento per l'emancipazione e la crescita del singolo e per lo sviluppo della società. Una scuola nazionale e non regionalizzata, attenzione. Nella nostra risoluzione, presentata ieri in Aula, avevamo fatto una proposta al governo e posto un impegno ben preciso, quello di reinvestire le risorse liberate dalla riduzione della spesa in istruzione conseguente al calo demografico, proprio in questo settore, nel settore della scuola, a beneficio dei giovani e delle future generazioni”.

Lo ha dichiarato nel suo intervento in discussione generale, la capogruppo dem in VII Commissione e responsabile Scuola del Pd, Irene Manzi.

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