“Il Piano nazionale di ripresa e resilienza sta diventando purtroppo il piano dei ritardi e dei rimpianti. Ai gravi ritardi accumulati si sommano tagli a progetti fondamentali: trasporti regionali, iniziative per le persone con disabilità, centri per l’impiego e politiche attive del lavoro, interventi contro il rischio idrogeologico in Emilia-Romagna, Toscana e Marche. Una situazione critica e preoccupante, che rischia di compromettere il futuro dell’Italia e dell’Europa”. Lo dichiara Piero De Luca, capogruppo Pd in commissione Affari europei alla Camera.
“Ad oggi – aggiunge l’esponente dem – il governo deve ancora spendere circa 110 miliardi di euro in meno di un anno, avendone spesi solo 86. Eppure, il ministro Fitto non ha chiarito quali misure intenda adottare per accelerare. Abbiamo chiesto di attuare il piano, non di smontarlo. I ritardi non sono imputabili agli enti locali, che sono in regola, ma soprattutto ai ministeri nazionali. Serve meno propaganda e più impegno concreto: meno centri in Albania e più centri per l’impiego in Italia”.
“Saltare questo piano – conclude De Luca – significa soprattutto penalizzare il Mezzogiorno, cui era destinato almeno il 40 per cento dei progetti territorializzabili per ridurre i divari di servizi e infrastrutture. Quella scelta non fu casuale, ma frutto di una visione politica coraggiosa della passata legislatura, che ha reso possibile il Next Generation EU e il Pnrr. Se oggi il Paese dispone di queste risorse, è grazie al lavoro dei democratici e dei progressisti. Il governo Meloni, invece, rischia di dissipare un patrimonio economico e sociale decisivo per il futuro dell’Italia”.
“La risposta del governo al question time in cui chiedevamo una replica precisa ai rilievi posti dalla Corte dei Conti è stata evanescente. La realtà è che l’esecutivo continua ad aggirare gli ostacoli posti dalla magistratura contabile. Eppure la Corte dei Conti ha bocciato la delibera Cipess sul Ponte sullo Stretto con cinque pagine di rilievi tecnici e procedurali. Un documento che conferma tutte le criticità già emerse sulla sostenibilità economica, sul rispetto delle norme europee e sulle valutazioni ambientali. Avevamo chiesto al governo di informare puntualmente il Parlamento con chiarezza e trasparenza, proprio per non esporre le istituzioni al rischio concreto di un uso non corretto delle risorse pubbliche. Basta con la propaganda e con la consueta litania sul ‘progetto che non è in discussione’. Chiediamo che venga immediatamente ritirata la delibera Cipess, proprio perché la risposta del Ministero di oggi conferma tutti i nostri dubbi. Il governo abbia il coraggio di dire la verità ai cittadini italiani”.
Così i capigruppo Pd in commissione Ambiente, Marco Simiani, e in commissione Trasporti, Anthony Barbagallo.
“Quello della Corte dei Conti è un ulteriore schiaffo politico e istituzionale al ministro Salvini sul Ponte sullo Stretto”. Lo dichiara Anthony Barbagallo, capogruppo Pd in commissione Trasporti alla Camera, intervistato per i canali social dei deputati dem.
“La magistratura contabile – prosegue l’esponente Pd – ha confermato quanto il Partito Democratico denuncia da anni: il progetto presenta lacune evidenti sotto il profilo paesaggistico e della vulnerabilità sismica. Inoltre, la Corte ha fatto riferimento a quanto espressamente sancito dal Codice degli Appalti: il limite del 50 per cento è invalicabile. Significa che, a distanza di anni, se il costo dell’opera aumenta oltre questa soglia, è obbligatoria una nuova gara pubblica e nel caso del ponte siamo a piu' del 400 per cento. La decisione del governo quindi di affidare con decreto legge i lavori direttamente al consorzio Eurolink è quindi in palese violazione delle regole”.
“La Corte – conclude Barbagallo – in considerazione della mole dei chiarimenti richiesti, ha persino invitato a valutare il ritiro del progetto. Questo conferma che il Ponte non vedrà la luce neanche in questa legislatura. Tutte le forzature imposte dal centrodestra finiranno per infrangersi contro i ricorsi delle associazioni ambientaliste o le contestazioni di chi oggi subisce le procedure di esproprio. Da siciliano ribadisco che le vere priorità dell’isola sono altre: dal completamento della Siracusa-Gela alla Nord-Sud, dalla Palermo-Agrigento fino al nodo ferroviario di Catania. Salvini e la destra continuano a illudere il Sud con uno specchietto per le allodole utile solo alle campagne elettorali”.
Dichiarazione di Silvio Lai, deputato Pd
«Mentre il Governo Meloni racconta un’Italia di successi, i numeri ufficiali restituiscono un Paese che si impoverisce e si divide. secondo gli ultimi dati ISTAT nel 2023 vivevano in povertà assoluta circa 5,7 milioni di persone (9,7% della popolazione) e in povertà relativa quasi 8,5 milioni (14,5%). Il contrasto con la narrazione governativa è lampante: mentre la premier si vanta di presunti successi il calo dello spread lo pagano i dipendenti e il ceto medio, il Paese reale è schiacciato dal peso fiscale, dal caro-vita e dalla mancanza di servizi pubblici accessibili. La prossima manovra economica non può essere l’ennesimo esercizio di propaganda: servono misure concrete e immediate per ridurre le disuguaglianze. Ci sono priorità chiare se non si vuole mentire: Progressività fiscale vera, come chiede la Costituzione: rimodulare l’Irpef alleggerendo redditi bassi e medi, chiedendo di più a grandi patrimoni e rendite; Salario minimo legale e rinnovo dei contratti bloccati, per dare potere d’acquisto ai lavoratori e alle famiglie; Accesso gratuito o calmierato ai servizi essenziali (sanità, scuola, trasporti) per le fasce fragili; Stop a condoni e sanatorie, che premiano evasori e sottraggono risorse a chi le tasse le paga sempre; Razionalizzazione della spesa fiscale, eliminando bonus e detrazioni distorsive che oggi vanno in misura sproporzionata a chi ha redditi alti. Ci chiediamo - conclude Lai- se il ministro Giorgetti avrà il coraggio di mettere queste scelte in legge di bilancio o se assisteremo all’ennesimo condono e alla protezione di chi fa extraprofitti. E se la priorità del Governo sarà ancora una volta premiare chi evade e proteggere i grandi interessi”.
“La decisione della Corte dei Conti di non ammettere al visto di legittimità la Delibera CIPESS n. 41/2025 sul progetto del Ponte sullo Stretto è uno schiaffo in faccia a Salvini e un segnale chiarissimo che il Governo non può ignorare.
Sono numerose le irregolarità denunciate da istituzioni, esperti e realtà territoriali, e ora anche la magistratura contabile solleva seri dubbi di legittimità. È inaccettabile che un’opera di tale portata proceda nonostante i rilievi formali e sostanziali che continuano a emergere.
Ci appelliamo al giuramento di fedeltà alla Repubblica e alle sue leggi che la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e i suoi ministri hanno solennemente prestato. Non è possibile che un governo che si dice “patriota” ignori i vincoli di legalità e trasparenza che fondano la nostra Costituzione” così il capogruppo Pd in commissione trasporti alla camera, Anthony Barbagallo che conclude “é un sonoro schiaffo a Salvini, il governo si fermi”.
“La realizzazione del nuovo collettore nel territorio comunale di Pace del Mela (Messina), verso l’impianto di depurazione di Giammoro, rappresenta un passo decisivo per la tutela ambientale, sanitaria ed economica di un’area troppo a lungo penalizzata dalla mancanza di infrastrutture adeguate”: è quanto dichiara la deputata Pd Maria Stefania Marino dopo aver depositato un’interrogazione ai Ministri dell’Ambiente e della Sicurezza energetica e delle Infrastrutture e dei Trasporti per chiedere chiarimenti e garanzie sullo stato di avanzamento delle opere.
“Parliamo di un intervento da 2,9 milioni di euro che non solo contribuisce a ridurre il rischio di nuove sanzioni comunitarie, a seguito della procedura di infrazione aperta contro l’Italia, ma soprattutto restituisce ai cittadini la prospettiva di un territorio più sano, più sicuro e più competitivo. È fondamentale, però, che il governo assicuri la massima attenzione: i lavori devono rispettare tempi certi e occorre garantire un pieno coinvolgimento degli enti locali e delle comunità interessate. Nell’interrogazione chiediamo inoltre la programmazione di ulteriori interventi di adeguamento del sistema fognario e depurativo nella provincia di Messina e nell’intera area tirrenica della Sicilia, perché soltanto una gestione integrata e sostenibile delle risorse idriche può garantire sviluppo e qualità della vita nei nostri territori”: conclude.
“La Corte dei Conti ha bocciato la delibera CIPESS sul Ponte sullo Stretto con cinque pagine di rilievi tecnici e procedurali. Un fatto che conferma le criticità già emerse sulla sostenibilità economica, sul rispetto delle norme europee e sulle valutazioni ambientali.
Non si tratta di un passaggio formale, ma di una sonora bocciatura che mette in discussione l’impianto stesso del progetto. Salvini e il Governo devono smetterla con gli annunci propagandistici e spiegare al Paese cosa sta realmente accadendo.
Presenteremo diverse interrogazioni parlamentari perché il Parlamento deve essere informato punto per punto, con la massima chiarezza e trasparenza. È in gioco la credibilità delle istituzioni e l’uso corretto delle risorse pubbliche” così una nota del capogruppo Pd e del vicepresidente della commissione trasporti della camera, Anthony Barbagallo e Andrea Casu.
“Chiediamo calendarizzazione disegno di legge Pd”
“Un altro episodio che poteva trasformarsi in tragedia: un uomo di 78 anni ha imboccato contromano l’autostrada A1 tra Frosinone e Ceprano. Solo il pronto intervento della Polizia Stradale ha evitato conseguenze gravissime. È l’ennesima dimostrazione che il governo e il ministro Salvini continuano a ignorare un tema che riguarda la sicurezza di tutti: l’idoneità alla guida per gli automobilisti anziani.
Non basta intervenire dopo l’incidente. Serve prevenzione: controlli medici seri, frequenti e mirati, soprattutto su riflessi, vista e capacità cognitive. Il Partito Democratico ha già presentato un disegno di legge specifico per la sicurezza degli anziani alla guida e abbiamo chiesto l’immediata calendarizzazione alla Camera. Insistiamo su questa richiesta e chiediamo a Salvini, che preferisce gli slogan, le campagne mediatiche e le strette repressive, più serietà su misure che possono salvare vite.
La sicurezza stradale non può essere trattata come terreno di propaganda. Infatti il Codice della strada, che secondo Salvini avrebbe garantito maggiore sicurezza, si è rivelato un grande flop tra decreti attuativi bloccati e il pasticcio degli autovelox. Chiediamo al governo di cambiare rotta e di aprire immediatamente un confronto serio in Parlamento per introdurre norme più rigorose e prevenire nuovi episodi drammatici. Ogni giorno perso, ogni rinvio, può costare vite umane.”
Così Anthony Barbagallo, capogruppo Pd in commissione Trasporti alla Camera.
“Da anni i siciliani vivono una crisi idrica conclamata che mette in ginocchio famiglie, agricoltura e imprese. A fronte di centinaia di milioni di euro stanziati dalla Regione per i dissalatori mobili di Porto Empedocle, Gela e Trapani, ci ritroviamo con un solo impianto parzialmente funzionante, costi energetici insostenibili e tonnellate di acqua che si disperdono in reti colabrodo che perdono oltre il 50% del volume distribuito. Un vero spreco di risorse pubbliche”. Così la deputata Pd Giovanna Iacono che ha presentato un’interrogazione a risposta scritta al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti e dell’Ambiente per fare chiarezza sulla gestione disastrosa dell’emergenza idrica in Sicilia.
“È inaccettabile - continua l'esponente dem - che il governo regionale continui a esultare per risultati inesistenti, mentre la realtà è sotto gli occhi di tutti: i dissalatori si sono rivelati un flop, gli invasi rimangono non collaudati o incompleti, e nessun piano strutturale viene portato avanti per garantire ai cittadini un servizio essenziale. Le misure emergenziali non possono sostituire politiche lungimiranti di gestione delle risorse idriche, soprattutto se alimentate da costi enormi e da scelte ambientalmente insostenibili. Chiedo quindi quando sono stati effettivamente messi in funzione i dissalatori, quale sia la loro produzione reale, quanto è stato speso finora per acquisto, gestione e attivazione, e quale sia il costo effettivo al litro d’acqua distribuito”. “I siciliani meritano la verità: basta con le promesse e gli annunci trionfalistici, serve un piano serio e concreto per affrontare una delle emergenze più gravi e strutturali della nostra terra”, conclude Iacono.
“Mentre i parlamentari del Pd sono in Aula da 36 ore senza dormire, l'unico a non essersi ancora svegliato da quando è in carica è il ministro della PA Zangrillo. Gli consigliamo di incominciare a leggere le migliaia di lettere che arrivano al suo ministero ogni giorno e dei 77mila contenziosi aperti nei confronti della PA, per capire che non è solo il Pd che si lamenta del suo operato e le chiede di cambiare rotta ma è l'intero Paese che è stanco di subire ingiustizie”. Così il deputato Pd, Andrea Casu, vicepresidente in Commissione Trasporti alla Camera intervenendo in replica al ministro Zangrillo durante il Question time.
“Il ministro – continua il parlamentare dem - non dà risposte concrete alle nostre interrogazioni e non si rende conto della reale condizione in cui versa la PA. Vogliamo sapere a quanto ammontano i costi diretti e indiretti dei contenzioni verso la PA conseguenti delle scelte sbagliate del governo Meloni. Ma ribadiamo che l'azione del Pd non è una attacco verso il ministro ma un 'aiuto' perché vogliamo diminuire il numero dei contenziosi, unico vero record del suo ministero, e garantire servizi migliori a tutti i cittadini”.
“Quando il Pd chiede un piano straordinario di assunzioni, di fare non solo nuovi concorsi, ma anche tutte le proroghe e gli scorrimenti degli idonei nelle graduatorie necessari, di non sbattere la porta in faccia ai precari, non lo facciamo solo per offrire un’opportunità nei confronti di chi ha studiato, fatto sacrifici e merita di entrare nella PA, ma perché vogliamo far funzionare meglio la scuola, la sanità, la giustizia, i trasporti, la sicurezza e gli enti locali”, conclude Casu.
“Per fortuna Crosetto è ancora il ministro della Difesa e non della Guerra come negli Stati Uniti, e come tale ha espresso una valutazione”.
Così Chiara Gribaudo, vicepresidente del Partito Democratico, in diretta a Tagadà su La7.
“Il disaccordo con il ministro Salvini però è un problema politico enorme: quest’ultimo dovrebbe occuparsi delle proprie tematiche, come quella dei trasporti, anziché fare continuamente campagna elettorale su questioni che non gli competono - ha proseguito la deputata dem - Anche su un argomento così serio riesce a mettere in mezzo la questione migratoria quando non c’entra nulla. Salvini è il vicepremier di questo Governo, rappresenta la seconda forza politica della Maggioranza, eppure non pensa mai a risolvere un problema che gli competa”.
“Continuiamo a essere in balia di questa spaccatura tra chi ci governa. Non solo: servirebbe, come Paese e come Maggioranza, la decenza di rispettare le posizioni del ministro competente. Provo solo un grande imbarazzo” ha concluso Gribaudo.
“Il Governo Meloni venga a fare chiarezza in Parlamento: presenteremo subito un’interrogazione sulle anticipazioni sulle rimodulazioni previste per il Piano Italia 1 Giga offerte oggi al Sole 24 ore dal Sottosegretario Butti”. Così in una nota il deputato Pd Andrea Casu, vicepresidente della Commissione Trasporti Poste e Comunicazioni, in merito alle dichiarazioni del sottosegretario Butti che annuncia la riduzione del target di Open Fibra sul Piano Italia 1 Giga e lancia al ribasso due nuovi piani che aprono all’utilizzo satellitare di sistemi satellitari strizzando l’occhio al magnate Elon Musk.
“Non permetteremo che le risorse PNRR vengano utilizzate per comprare servizi satellitari chiavi in mano da Elon Musk invece che per garantire la crescita, la sovranità e l’indipendenza tecnologica e digitale dell’Italia e dell’Europa”, conclude Casu.
La reintroduzione della visita specialistica, abolita nel 2012 col decreto ‘semplificazioni’. Ma anche un controllo neurologico e una prova pratica di guida per il rinnovo della patente di guida agli over 80. Sono questi i punti salienti della proposta di legge, per apportare urgenti modifiche al Codice della strada voluto da Salvini, depositata dai deputati Pd in commissione trasporti. Anthony Barbagallo, primo firmatario, auspica un confronto parlamentare sano e costruttivo privo della retorica e della propaganda che contraddistingue il governo e la maggioranza di centrodestra.
Una iniziativa che prende spunto – non solo dalle osservazioni di buon senso avanzate dal Pd in fase di discussione del Codice nei mesi scorsi – ma anche e soprattutto dai diversi incidenti avvenuti nel corso dell’estate, alcuni dei quali con vittime, che hanno visto negli automobilisti over 80 la causa di scontri gravissimi e, in alcuni casi, mortali.
“Salvini ci ha raccontato che – spiega Barbagallo - il suo il codice della strada aumentava la sicurezza. Ma i gravissimi incidenti mortali avvenuti quest’estate provocati da persone particolarmente avanti con l'età dimostrano che c’è un vuoto evidente all'interno del suo Codice della strada. Una norma spot, utile solo alla propaganda, che non affronta in modo serio e strutturale i problemi reali della sicurezza stradale e questo degli over 80 nello specifico.”
“Le agevolazioni per l’utilizzo dei nuovi Frecciarossa sulla tratta Torino–Genova–Roma rivolte ai pendolari residenti in Liguria, devono essere estese anche ai lavoratori e studenti di Toscana, Piemonte e Lazio, che percorrono quotidianamente le stesse linee ferroviarie. Si tratta di una evidente disparità di trattamento che va sanata”: è quanto dichiarano i deputati del Partito Democratico Marco Simiani, Andrea Casu, Valentina Ghio e Federico Fornaro presentando un’interrogazione al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini.
“Dal 25 agosto Trenitalia ha sostituito i collegamenti Frecciabianca 8606 (Roma–Genova–Torino) e 8623 (Torino–Genova–Roma) con due Frecciarossa. Una decisione che non comporta alcun vantaggio in termini di tempi di percorrenza, ma che si traduce in un aumento del prezzo del biglietto: da 68 a 75 euro per la tariffa base in seconda classe. L’introduzione di un accordo transitorio con la Regione Liguria, valido fino al 31 ottobre 2025, consente comunque ai titolari della carta Tuttotreno di viaggiare sul Frecciarossa 8623 senza sovrapprezzo, ma solo per i residenti liguri. Una scelta che discrimina pendolari toscani, piemontesi e laziali, altrettanto colpiti dall’aumento dei costi”.
“Chiediamo al Ministro Salvini di intervenire con urgenza, di concerto con Trenitalia e con tutte le Regioni interessate, per estendere le agevolazioni anche a Toscana, Piemonte e Lazio e per garantire che la sostituzione dei Frecciabianca con i Frecciarossa non si traduca in un aggravio insostenibile a carico dei cittadini. È necessario tutelare i lavoratori e gli studenti, assicurando al contempo un servizio di qualità e un’equità di trattamento tra utenti di territori diversi”: concludono.