“Nel dibattito parlamentare e nell’agenda del governo Meloni le aree interne continuano a essere completamente assenti. Nessuna visione, nessun investimento strutturale, nessuna strategia per contrastarne lo spopolamento. È una scelta politica precisa: Giorgia Meloni ha abbandonato questi territori”. Lo dichiara Marco Sarracino, deputato Pd e responsabile nazionale per il Mezzogiorno, intervistato sui social dei deputati dem.
“Per questo – prosegue l’esponente Pd - come Partito Democratico, abbiamo presentato una proposta di legge per proteggere e valorizzare le aree interne, con la prima firma della segretaria Elly Schlein. Riteniamo che la vivibilità di questi territori sia una priorità nazionale. Non accettiamo l’idea, contenuta nel Piano strategico del governo, secondo cui lo spopolamento sarebbe un fenomeno irreversibile: è possibile invertire la rotta”.
“Lo si può fare – conclude Sarracino - sostenendo chi vuole avviare attività imprenditoriali, incentivando lo smart working, investendo in trasporto pubblico locale e sanità di prossimità. Per farlo, proponiamo un piano da 6 miliardi di euro, indicandone con chiarezza la copertura: non un euro in più, ma un euro speso meglio. Togliamo risorse da un’opera inutile e dannosa come il Ponte sullo Stretto e le destiniamo ai bisogni reali delle persone. Dopo tre anni di tagli infrastrutturali e alla decontribuzione per il Sud, il governo continua a voltare le spalle alle aree interne. Noi, invece, le consideriamo la più grande occasione di sviluppo sostenibile, sociale ed economico per tutto il Paese”.
I dati sui costi dei Cpr in Albania analizzati da Action aid e Univerisità di Bari – 114 mila euro a posto – sono uno schiaffo in faccia a tutte le spese utili che si sarebbero potute sostenere con quelle cifre. Parliamo di sanità, asili nido, trasporti pubblici, oppure centri accoglienza rispettosi della dignità umana. Invece la presunzione e l’arroganza del governo e in primo luogo della Premier hanno trasformato un errore politico, la gestione dell’immigrazione fuori dall’Italia, in un enorme spesa a carico della collettività. Ecco i patrioti: stravolgono le regole, sprecano risorse e poi cantano vittoria. Basta con la propaganda: chiudete quei centri.
Così in una nota Chiara Braga, Capogruppo Pd alla Camera dei Deputati.
Dem presentano interrogazione a Salvini “il peggior ministro dei trasporti della storia’
“Lo avevamo detto, ma la realtà e' peggio delle previsioni: la partenza dei lavori infrastrutturali sul ponte ferroviario lungo la linea sul fiume Po, con la chiusura del collegamento ferroviario fino al 30 agosto, sta generando pesanti criticità sulla tratta Genova-Milano, dove si stanno registrando numerose soppressioni e deviazioni di convogli. Una situazione non che non può essere sottovalutata o lasciata così. Per questo chiediamo a Ministero, visti gli innumerevoli disagi registrati, di attivarsi con urgenza, in raccordo con le regioni Piemonte e Lombardia, con RFI e con Trenord, per mettere in campo nuove e ulteriori misure urgenti che affrontino con determinazione e continuità le criticità emerse, coinvolgendo anche le rappresentanze dei pendolari e degli enti locali. È necessario incrementare le misure compensative a favore degli utenti coinvolti, potenziando in particolare i servizi sostitutivi, le informazioni in tempo reale, la verifica delle reali possibilità di prenotazione e l’accesso ai rimborsi, oltre a mettere in atto ogni azione utile per anticipare il ripristino del servizio ordinario sulla tratta, garantendo standard minimi di affidabilità, sicurezza e dignità del trasporto ferroviario.
E' un danno pesante per passeggeri Lombardi, Piemontesi e per la Liguria l'ennesimo scacco dopo anni di conseguenze e isolamento per i perenni cantieri infrastrutturali. È fondamentale trovare e mettere in atto soluzioni immediate per andare incontro alle esigenze di pendolari e viaggiatori.
Grandi disagi e mancata gestione di lavori annunciati. Mancanza di programmazione di una molteplicità di lavori
totale assenza del Ministro Salvini che di fronte a tre regioni con mobilità ferroviaria compromessa ignora il problema e non propone soluzioni utili e si conferma il peggior ministro dei trasporfi della storia del bostro Paese” così la vicepresidente del Gruppo PD alla Camera componente Commissione trasporti, Valentina Ghio che ha presentato un’interrogazione alla Camera al Ministro Salvini per i disagi causati dai lavori sulla tratta ferroviaria Genova Milano con i colleghi Pandolfo, Forattini, Fornaro, Girelli, Pastorino, Roggiani.
"In questi anni la destra ha solamente penalizzato le aree interne: tagli alla sanità, alla scuola, ai trasporti, ai servizi; e la Sicilia è risultata tra le più colpite anche a causa di un governo Regionale compiacente e succube. La scelta di Meloni di abbandonare i territori marginali a se stessi e di promuoverne di fatto l'abbandono nasce quindi da lontano. Il Pd ha idee completamente diverse e la proposta di legge presentata oggi vuole indicare una inversione di rotta chiara ed inequivocabile": è quanto dichiara la deputata Dem Maria Stefania Marino.
"Il provvedimento stanzia infatti risorse concrete, individuando le coperture economiche sostenibile e propone interventi mirati per contrastare lo spopolamento delle zone periferiche rispetto ai centri di erogazione dei servizi essenziali, incentivando al tempo stesso lo sviluppo sociale, economico, culturale e ambientale. La proposta di legge garantisce inoltre una migliore accessibilità ai servizi fondamentali, in particolare quelli relativi al trasporto pubblico locale, all’istruzione e all’assistenza socio-sanitaria, nei comuni delle aree interne. L'alternativa all'abbandono di terre ricche di storia, cultura e tradizione è possibile": conclude.
“Il ponte più urgente da costruire è quello tra le persone che vivono nelle aree interne e il resto dei cittadini. Per questo servono risorse, infrastrutture e servizi per far sì che le zone interne del nostro Paese non siano solo luoghi da abbandonare. Il governo batta un colpo e dimostri che non esistono italiani di serie A e di serie B”. Lo dichiara il deputato Andrea Casu, vicepresidente Pd in Commissione Trasporti alla Camera, sulla proposta di legge a firma della segretaria Elly Schlein e del responsabile aree interne Marco Sarracino.
“I tagli del Governo Meloni – sottolinea Casu - stanno spaccando in due il paese e condannano le persone che vivono nelle aree interne. Serve un cambio di rotta immediato: per questo nella proposta di legge del Pd è previsto un piano immediato per potenziare il finanziamento delle strade provinciali e del trasporto pubblico locale”. “Il ponte che dobbiamo costruire con più urgenza è quello per garantire a tutti i cittadini il diritto, oggi negato, alla mobilità”, conclude Casu.
“Al governo Meloni, che ha deciso di abbandonare le aree interne al proprio destino, bollando lo spopolamento come un fenomeno irreversibile, Il Partito Democratico risponde con una proposta di legge che va nella direzione opposta: le aree interne restano una risorsa e una opportunità di sviluppo sostenibile". Lo dichiara Emiliano Fossi, deputato e segretario Pd della Toscana, commentando la presentazione della proposta di legge di Elly Schlein che prevede un investimento strutturale di 6 miliardi di euro.
“Nel Piano Strategico Nazionale delle Aree Interne (PSNAI) - sottolinea l'esponente dem - il governo ha sostituito la strategia con la rassegnazione, parlando apertamente di ‘accompagnamento’ delle comunità verso lo svuotamento. È una vera e propria eutanasia culturale: le risorse vengono spostate verso l’industria bellica e opere inutili, mentre scuole, sanità e trasporti locali crollano nell’indifferenza".
La proposta Pd, invece - conclude Fossi - mette al centro i servizi, il lavoro, la coesione territoriale. Parliamo di fiscalità di vantaggio, incentivi per imprese e professionisti, agevolazioni per l’acquisto della prima casa, bonus edilizi mirati, trasporto pubblico gratuito per gli studenti, investimenti sulla sanità e sulla scuola nelle aree interne. Continueremo a batterci per una visione diversa, solidale e lungimirante. Lo abbiamo fatto con la legge sulla Toscana diffusa in Regione e lo faremo con questa proposta in Parlamento".
“L'unico sabotaggio sulle linee ferroviarie è quello che fa il governo sui passeggeri che devono affrontare i disagi e i disservizi, mentre il ministro Salvini finge di non vedere e non sapere. Solo tra Roma e Milano nei primi sei mesi del 2025, sono oltre 1870 le interruzioni di linea in più. Matteo Salvini va in giro per il mondo a dare 'martellate' mentre dovrebbe fare il ministro dei Trasporti e battere i pugni sul tavolo del governo per istituire subito il fondo nazionale per indennizzare i passeggeri come chiedono le associazioni degli utenti”. Lo dichiara il deputato Andrea Casu, vicepresidente Pd in Commissione Trasporti durante il Question time al ministro Salvini.
“Evidentemente il ministro Salvini – continua Casu - non ha letto la delibera dell'Autorità di regolazione dei trasporti che sottolinea le gravissime negligenze del gestore della linea ferroviaria nelle procedure d'emergenza che hanno portato l'Italia al blocco totale lo scorso 2 ottobre”. “Se oggi Youtrend pubblica una classifica dove indica Salvini come il ministro meno apprezzato nei 1000 giorni del governo Meloni, è perché i cittadini non lo giudicano per le dichiarazioni o i tagli dei nastri dei cantieri voluti dai governi precedenti ma per i fatti della sua fallimentare gestione”, conclude Casu.
“Il numero delle interruzioni sulle linee ferroviarie e i minuti di percorrenza sono aumentati del 20% solo nel 2025. Il 'grande' piano di informazione di RFI si basa solo di comunicare ai passeggeri che gli orari dei treni nei mesi estivi saranno allungati: un'inefficienza conclamata senza alcuna incidenza sui costi dei biglietti e senza alcun indennizzo per gli utenti, puniti senza motivo e costretti, soprattutto per i trasporti sulle aree interne, ad optare per i trasferimenti su gomma. Evidentemente il ministro Salvini vuole fare un altro mestiere, forse andare al dicastero dell'Interno. Di sicuro ai Trasporti non è idoneo, né capace”. Lo dichiara il deputato Roberto Morassut in replica al ministro Salvini durante il Question Time alla Camera.
“Il problema dei cantieri – sottolinea l'esponente dem - era già noto all'inizio del mandato del governo ed è grazie al PNRR, che Salvini come segretario della Lega ha sempre contrastato, se oggi è possibile portarli avanti. Certo andavano programmati e coordinati per un efficiente servizio della rete ferroviaria. E invece con il ministro Salvini, tutto il sistema e le sue criticità non sono mai stati programmati”. “Vanno ringraziati i lavoratori del comparto ferroviario per la loro professionalità e gli utenti che devono, ogni giorno, subire i disagi di una disastrosa gestione del ministro dei Trasporti”, conclude Morassut.
“Le dimissioni del vicesindaco di Pisa testimoniano il caos tutto interno ad una destra che pensa soltanto agli incarichi senza alcun rispetto verso le comunità che governano. Soltanto ieri in Commissione Trasporti della Camera Raffaele Latrofa rassicurava infatti sulla sua compatibilità di esponente nella giunta del capoluogo toscano, che riveste da anni, ed il nuovo ruolo di Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro-Settentrionale (l’ente gestisce gli scali di Civitavecchia, Fiumicino e Gaeta) dimenticando comunque come la distanza notevole tra le due città, la complessità delle diverse responsabilità e le problematiche contingenti e logistiche non fossero un impedimento già insormontabile al doppio incarico. All’improvviso ha deciso però di dimettersi tradendo la fiducia degli elettori e creando, proprio per l’importanza delle deleghe assunte in particolar modo nei lavori pubblici e nella qualità urbana ed anche alla luce dei progetti del Pnrr non ancora conclusi, evidenti e inaspettati problemi alla città. Pisa sta infatti vivendo una fase difficile a causa di continui problemi di sicurezza pubblica, aggravati dal degrado urbano ma invece di rispettare il mandato elettorale Raffaele Latrofa ha gettato la spugna”: è quanto riporta una nota congiunta dei parlamentari Pd Simona Bonafè, Ylenia Zambito e Marco Simiani.
“I ritardi infrastrutturali della Provincia di Siena e del Sud della Toscana vanno ancora colmati ma è soprattutto grazie ai governi a guida Pd, sia nazionali che regionali, se sono state stanziate le risorse oggi utilizzate per mettere in sicurezza ed ammodernare le strade e le ferrovie locali”. Lo dichiarano in una nota i parlamentari Pd, Marco Simiani e Silvio Franceschelli, a margine dell’iniziativa pubblica “Gradi opere, visioni e territorio: confronto sulle scelte strategiche” organizzata a Siena dal Partito Democratico comunale.
“La destra in tre anni di governo - sottolineano i dem - non solo non è riuscita a portare un euro in più rispetto a quanto già programmato, ma c’è addirittura il rischio concreto, con Salvini al Ministero, che vengano spostate altrove anche le risorse già stanziate, come già successo spesso in altri territori della regione: per la Tirrenica, l’interporto di Livorno o la tramvia di Firenze. La Toscana è una regione estesa, con vaste aree poco antropizzate che spesso restano ai margini della pianificazione nazionale". "È necessario garantire una vera perequazione tra i territori, assicurando servizi essenziali, dallo sport, alla gestione dei rifiuti, fino ai trasporti, anche ai piccoli comuni e alle aree interne, al pari delle grandi città. È quindi necessario aggiornare il contratto di programma con Anas e RFI, per progettare nuove infrastrutture che completino un sistema della mobilità locale. Solo con investimenti mirati e una visione strategica si può garantire uno sviluppo equilibrato, sostenibile e inclusivo”, concludono Simiani e Franceschelli.
“L’evoluzione in atto nella guida autonoma non è solo una nuova frontiera tecnologica ma è questione industriale, sociale e geopolitica cruciale. Siamo di fronte a una rivoluzione epocale che offre opportunità e rischi e l’appello presentato oggi a Milano apre gli occhi sul fatto che l’errore più grave che possiamo commettere come Italia e come Europa è rinunciare a svolgere un ruolo da protagonista in questo cambiamento. È fondamentale un salto di qualità nel dibattito pubblico, dobbiamo unire le forze delle eccellenze che già operano nel campo della ricerca universitaria, concentrare fondi e investimenti nazionali e comunitari in progetti più grandi, diventare leader nella creazione di campioni europei in grado di competere a livello globale e coinvolgere sindacati e lavoratori per difendere insieme dentro questa trasformazione i posti di lavoro di oggi e di domani.” Dichiara Andrea Casu, deputato Pd e vicepresidente della Commissione Trasporti della Camera dei Deputati partecipando a Milano all’evento “Guida autonoma: schierare l’Italia in prima fila” promosso dall’europarlamentare Pierfrancesco Maran. “Senza uno scatto in avanti collettivo adesso, come già successo con gli smartphone e tanti altri settori innovativi, saremo in futuro totalmente dipendenti dalle tecnologie e dai servizi che ci saranno venduti da chi oggi sta dimostrando più coraggio e determinazione di noi nel cimentarsi con la complessità di questa sfida” conclude.
"Il caos nei trasporti ferroviari continua senza sosta e il governo Meloni si nasconde dietro il numero di cantieri mentre è sempre più evidente che il problema non sono i lavori ma l'assenza di un ministro che continua a negare la realtà invece di affrontarla. Dai dati che abbiamo analizzato, sia le interruzioni di linea sia i minuti di ritardo nel primo semestre 2025, sono aumentati esponenzialmente rispetto al primo semestre dell'anno scorso, con percentuali solo nella tratta alta velocità Roma-Milano superiori al 30% e nessuna voce si è ancora alzata dal governo per cercare di fermare questa deriva che anzi, viene negata e nascosta dall'inutile percentuale del numero di treni in ritardo che non tiene in nessun conto il numero di ore che vengono sottratte alla vita degli italiani". Lo dichiara in una nota il deputato dem Andrea Casu, vicepresidente della commissione Trasporti.
"Se - sottolinea Casu - come giustamente denunciato da Codacons, gli orari estivi adesso porteranno anche il tempo di percorrenza ad agosto ad aumentare mediamente di 100 minuti in più per compiere ad esempio la tratta Roma-Milano, chi rimborserà i passeggeri, anche quelli che hanno comprato il biglietto prima del cambiamento di orario, per questo ritardi? I disservizi non possono continuare ad essere scaricati tutti, su passeggeri e lavoratori, in particolare chi deve raggiungere le aree interne con sempre maggiore difficoltà. Per questo sosteniamo con grande forza la proposta di Assoutenti: serve subito il fondo di indennizzi per i passeggeri per compensare gli enormi disagi che stanno vivendo. Se l'Italia avesse davvero un ministro dei Trasporti, la priorità di Salvini non sarebbe occuparsi d'altro o andare in giro per il mondo a dare martellate, ma restare in Italia a battere i pugni sul tavolo per fermare il record di ritardi e chiedere al suo collega di partito che guida il Mef di autorizzare subito il fondo a sostegno dei passeggeri colpiti dai disagi", conclude.
“La denuncia di Assoutenti non può restare inascoltata: gli oltre 1200 cantieri ferroviari attivi al momento faranno aumentare i tempi di percorrenza dei treni anche 100 minuti in più, solo nel mese di agosto. La presenza di lavori lungo le rotaie non può certo essere una giustificazione, l'ennesima, per il peggior ministro dei Trasporti d'Europa, Matteo Salvini. Il caos dei treni è sotto l'occhio di tutti. Occorre, dunque, aiutare i passeggeri che non possono solo essere considerati come pedine di un gioco dove sono solo costretti a subire senza avanzare alcun diritto. Ben venga quindi la costituzione di un fondo di indennizzo a compensare questi enormi disagi”. Così in una nota il deputato Anthony Barbagallo, capogruppo Pd in Commissione Trasporti alla Camera.
“Spero che almeno il MEF, ministero che può autorizzare il fondo, sia più solerte nella sua azione perché se dovessimo aspettare una risposta da Salvini si otterrebbe a conclusione del Ponte sullo Stretto, nel mese del poi e nell'anno del mai”, conclude Barbagallo.
*Salvini smetta di continuare a nascondere il suo totale fallimento e chieda scusa agli italiani’*
"Altro che sabotaggio. La delibera dell’Art inchioda Rete Ferroviaria Italiana alle sue dirette ed evidenti responsabilità nella mancata applicazione delle procedure nella gestione dell’emergenza che ha bloccato l’Italia lo scorso 2 ottobre. Salvini smetta di continuare a nascondere il suo totale fallimento come Ministro e chieda finalmente scusa agli italiani e al Parlamento per aver nascosto fino a oggi la verità rispetto a una negligenza gravissima del gestore della rete ferroviaria nazionale." Così Andrea Casu, deputato del Partito Democratico e vicepresidente della Commissione Trasporti della Camera, commenta la delibera con cui l’Autorità di Regolazione dei Trasporti ha deciso di avviare un procedimento sanzionatorio nei confronti di Rete Ferroviaria Italiana S.p.A.
L’Autorità contesta a RFI di non aver adottato misure idonee a garantire l’esercizio e la manutenzione dell’infrastruttura, assicurandone accessibilità e funzionalità, in relazione all’evento del 2 ottobre 2024 che ha provocato pesanti disagi nella rete ferroviaria romana.
Per queste ragioni, ART annuncia la possibile irrogazione di una sanzione amministrativa pecuniaria fino a un massimo del 2% del fatturato relativo ai proventi da mercato realizzato nell’ultimo esercizio chiuso anteriormente all’accertamento della violazione, e comunque non superiore a due milioni di euro.
“Altro che decreto infrastrutture. È un testo confuso, opaco e privo di visione. Non risponde a nessuna delle vere urgenze del Paese. Serve solo a blindare l’opera feticcio di Salvini sullo Stretto e a distribuire mancette a sindaci amici.” Così Anthony Barbagallo, capogruppo del Partito Democratico in Commissione Trasporti della Camera, ha espresso in Aula la netta contrarietà del PD al provvedimento, durante la seduta conclusiva dell’esame parlamentare.
“Il decreto – prosegue Barbagallo – non affronta le reali emergenze infrastrutturali del Paese. Manca un piano per colmare i divari territoriali. Nessuna opera strategica viene finanziata davvero. Le risorse sono spalmate in modo clientelare. L’iter in Commissione è stato segnato da continue riformulazioni all’ultimo minuto, che hanno impedito un confronto trasparente e democratico. Il PD è riuscito a fermare due misure gravissime: la prima, volta a ridurre i controlli antimafia nel settore dell’autotrasporto; la seconda, l’aumento dei pedaggi autostradali dal primo agosto. Ma resta un testo che toglie fondi alle province più fragili. Proroga l’uso dei diesel Euro 5 fino al 2026, tradendo gli impegni europei sulla qualità dell’aria. Scarica inoltre la responsabilità sulle Regioni. Anche l’emergenza idrica è gestita in modo assurdo, con fondi distribuiti ovunque tranne che nei territori più colpiti, come il Sud e le isole. Il cuore del provvedimento, però, resta sempre e solo il Ponte sullo Stretto. Il governo ha costruito un intero impianto normativo attorno a un’opera ideologica. Sette leggi e oltre cinquanta articoli approvati in questa legislatura. Deroghe continue, costi moltiplicati, e un appalto concesso a un’impresa che aveva perso in primo grado. Ora torna in campo con un progetto quattro volte più costoso. Il tutto mentre si tenta di trasformare il ponte in un’opera strategica militare. Ma con un ‘franco navigabile’ di soli 65 metri, non consentirà nemmeno il passaggio delle principali portaerei americane, che superano gli 80 metri. Altro che difesa nazionale. È un’opera che crea più problemi di quanti ne risolva. Infine, il governo non rinuncia alla lottizzazione nemmeno nello sport. Milioni di euro destinati all’ACI per eventi che probabilmente non si faranno. E una presidenza affidata al figlio del Presidente del Senato, dopo un commissariamento e una norma su misura. Tutto questo è il simbolo di un metodo basato su sprechi, familismo e propaganda. Per queste ragioni, il Partito Democratico vota contro un decreto che disegna un’Italia sbagliata. Marginalizza i territori, le aree interne e calpesta le vere priorità del Paese.”