15/05/2024 - 18:45

Bocciando la nostra mozione sul Tpl che chiedeva risorse certe per superare l’emergenza del settore, il governo e la maggioranza confermano il proprio menefreghismo sulle sorti di milioni di persone che ogni giorno utilizzano il trasporto locale per i propri spostamenti. Meloni e Salvini gettano la maschera e voltano le spalle al settore con una mozione che è acqua fresca perché non prevede alcun nuovo finanziamento. Si chiama trasporto pubblico locale ma è una grande questione nazionale che evidentemente non interessa al ministro Salvini che continua a straparlare e a proporre investimenti inutili come la realizzazione del ponte sullo stretto di Messina”.  Così il deputato democratico, Andrea Casu, promotore della mozione sul trasporto pubblico locale che chiedeva al governo 1,7 miliardi di euro per finanziare i maggiori costi del settore e rinnovare i contratti dei lavoratori. “Parliamo di cifre certe – sottolinea Casu – le stesse che ha chiesto con forza anche il coordinatore delle regioni, il presidente Fedriga che è dello stesso partito di Salvini”.

15/05/2024 - 11:00

Una mozione del Partito democratico sul Trasporto pubblico locale, che serva innanzitutto a "fotografare la situazione nel nostro paese, che soffre di problemi strutturali, di mancanza di risorse su due obiettivi fondamentali, gli investimenti sui mezzi e le infrastrutture, e le risorse per garantire un adeguato rinnovo del contratto a chi lavora nel settore del trasporto pubblico locale".

Così la capogruppo del Pd alla Camera, Chiara Braga, illustrando la mozione che sarà discussa oggi pomeriggio in aula, e che impegna il governo ad aumentare gli sforzi sul trasporto pubblico locale in Italia.

"Vogliamo richiamare il governo, in particolare il ministro Salvini, a farsi carico della domanda che arriva dalle città, dai territori, dalle regioni rispetto a risposte che mancano, convinti che il diritto al trasporto pubblico sia un diritto fondamentale di civiltà e di democrazia per garantire a tutti, chiunque viva in qualunque area del paese, di poterci muovere in maniera efficiente ma anche sostenibile rispetto ad esempio agli obiettivi climatici e di riduzione delle emissioni. La nostra mozione chiede un impegno al governo e che ci siano le risposte adeguate che come Partito democratico, insieme ai nostri amministratori, chiediamo da tempo".

La mozione presenta cifre precise: "Il dimensionamento complessivo è di 1,7 miliardi" spiega Braga, di cui 900 milioni per le infrastrutture e 800 per i contratti per il personale "ma non basta, e sono sbagliate le precettazioni che sono l'unica risposta data da Salvini. Servono investimenti in mezzi e infrastrutture, soprattutto nelle città metropolitane, ma anche per collegare le aree interne del paese, che rischiano di subire una condizione di estrema marginalità aggravata anche dalle scelte pericolose dell'autonomia differenziata".

15/05/2024 - 09:15

Oggi  conferenza stampa dem alla Camera con Braga, Misiani e i deputati della commissione trasporti

Il trasporto pubblico locale è un servizio essenziale che determina la qualità della vita di milioni di persone e garantisce, ogni giorno, il diritto alla mobilità e di cittadinanza dei cittadini. L’inattività e la latitanza del ministro dei Trasporti Salvini sta generando gravi conseguenze e mettendo in forte difficoltà le aziende del settore, le Regioni e le amministrazioni locali che non sono più in grado di fare fronte all’aumento dei costi, ai necessari investimenti sul parco mezzi e al rinnovo dei contratti di lavoro.

Il gruppo parlamentare del Pd presenterà domani le proprie proposte per superare l’emergenza del trasporto pubblico locale con la partecipazione di amministratrici ed amministratori. La conferenza stampa si terrà, oggi, mercoledì 15 maggio, ore 14.30, presso la Sala stampa della Camera dei Deputati. Interverranno, tra gli altri: la capogruppo democratica alla Camera, Chiara Braga; il responsabile economico del Pd, Antonio Misiani; il responsabile trasporti, Davide Gariglio; e i componenti dem nella IX Commissione di Montecitorio, Anthony Barbagallo, Ouidad Bakkali, Andrea Casu, Valentina Ghio e Roberto Morassut.

Per accrediti ospiti e giornalisti pd.ufficiostampa@camera.it.

Ingresso: Via della Missione, 4 - Roma

14/05/2024 - 13:30

Domani conferenza stampa dem alla Camera con Braga, Misiani e i deputati della commissione trasporti

Il trasporto pubblico locale è un servizio essenziale che determina la qualità della vita di milioni di persone e garantisce, ogni giorno, il diritto alla mobilità e di cittadinanza dei cittadini. L’inattività e la latitanza del ministro dei Trasporti Salvini sta generando gravi conseguenze e mettendo in forte difficoltà le aziende del settore, le Regioni e le amministrazioni locali che non sono più in grado di fare fronte all’aumento dei costi, ai necessari investimenti sul parco mezzi e al rinnovo dei contratti di lavoro.
Il gruppo parlamentare del Pd presenterà domani le proprie proposte per superare l’emergenza del trasporto pubblico locale con la partecipazione di amministratrici ed amministratori. La conferenza stampa si terrà mercoledì 15 maggio, ore 14.30, presso la Sala stampa della Camera dei Deputati. Interverranno, tra gli altri: la capogruppo democratica alla Camera, Chiara Braga; il responsabile economico del Pd, Antonio Misiani; il responsabile trasporti, Davide Gariglio; e i componenti dem nella IX Commissione di Montecitorio, Anthony Barbagallo, Ouidad Bakkali, Andrea Casu, Valentina Ghio e Roberto Morassut.

Per accrediti ospiti e giornalisti pd.ufficiostampa@camera.it.
Ingresso: Via della Missione, 4 - Roma

13/05/2024 - 18:42

“Il trasporto pubblico locale è un servizio essenziale che determina la qualità della vita di milioni di persone e garantisce ogni giorno il diritto alla mobilità e di cittadinanza dei cittadini. L’inattività del Governo sta generando gravi conseguenze e mettendo in forte difficoltà le Regioni e le amministrazioni locali che non sono più in grado di fare fronte al forte aumento dei costi e ai cambiamenti che stiamo attraversando. Il TPL ha bisogno immediatamente di almeno 1,7 miliardi di euro: 800 milioni di euro per coprire i crescenti costi e 900 milioni di euro per rinnovare i contratti dei lavoratori scaduti da troppo tempo. Intervenire esclusivamente sui criteri di ripartizione senza al tempo stesso azionare la leva delle risorse per garantire a tutti i cittadini il diritto alla mobilità rischia di scatenare una guerra tra poveri che può rendere l’attuale situazione ancora più insostenibile. Non abbiamo più tempo da perdere per questo con la mozione che abbiamo presentato chiediamo al Governo di assumere immediatamente un impegno non più rinviabile che da tempo chiedono insieme Presidenti di Regione e Sindaci di ogni colore politico insieme a Sindacati, Imprese e Associazioni del settore” così il deputato democratico, componente dell’ufficio di presidenza del gruppo del Pd della Camera, Andrea Casu.

29/04/2024 - 12:34

Testo della maggioranza superficiale e approssimativo

Roma, 29 aprile 2024 – “Ironia della sorte l’iter della riforma sull’autonomia differenziata inizia proprio nella settimana in cui abbiamo ricordato la Resistenza, i suoi eroi e quei valori che sono le fondamenta su cui è nata l’Italia repubblicana, una e indivisibile, così come recita la nostra carta costituzionale. Unità e solidarietà che invece sono minati da un testo superficiale e approssimativo che alimenta le diseguaglianze tra le varie aree del paese, opportunamente definito 'spacca Italia', che fa venir meno anche il vincolo di solidarietà tra regioni. Insomma la parte più debole, più povera e meno sviluppata viene utilizzata come merce di scambio per tenere gli equilibri della maggioranza in modo da offrire praterie al testo sul premierato tanto caro a Fratelli d'Italia”. Così il deputato del Pd Anthony Barbagallo, intervenendo alla Camera dove è stata avviata la discussione generale sul controverso progetto di autonomia differenziata portato avanti dal governo Meloni.

“I dati confermano che  - ha proseguito il dem - siamo in un piano inclinato: un Sud sempre più povero, sempre meno infrastrutturato, con percentuali elevatissime in ordine alla disoccupazione, alla disoccupazione femminile, al lavoro nero e sottopagato e in cui languono diritti fondamentali del cittadino; scuola e sanità pubblica efficienti sono un miraggio e manca un trasporto pubblico locale degno di questo nome. Ma la ferita più profonda è il disastro della sanità pubblica: cup che non rispondono al telefono, liste d'attesa interminabili per le visite specialistiche, pronto soccorso presi d'assalto, emorragia di medici verso la sanità privata e ovvia carenza di specialisti nel pubblico. Di fatto nel mezzogiorno circa 4,5 milioni di persone rinunciano a curarsi a causa delle liste d’attesa. Altro elemento preoccupante è il fatto che la quota della rinuncia a prestazioni sanitarie cresce all'aumentare dell'età: In pratica un over 55 su 10 rinuncia a curarsi (il triste primato è della Sardegna con il 14%). Non va meglio nell'altra materia - ha proseguito il deputato Pd - che subirà conseguenze devastanti per famiglie e territori: quella della scuola pubblica. In questo momento vi sono gravi sperequazioni tra il Nord e il Sud del paese non solo sul tempo pieno (95% Monza, 5% Sicilia) ma anche sulla dispersione scolastica con punte del 35% in diversi comuni  del sud e con un dato inquietante sull'edilizia scolastica: il 60% degli istituti del sud non ha mense, laboratori e manca persino l'abitabilità”.

“Il PD inizia la discussione generale con un'appello al governo e alla maggioranza: Fermatevi!! E' – ha concluso Barbagallo - anche la richiesta accorata di Sindaci, famiglie, associazioni che si occupano di interessi diffusi, vescovi”.

11/04/2024 - 18:29

“L’art.116 della Costituzione parla di “forme e condizioni particolari di autonomia” in un quadro di unità del Paese, non di cessione integrale di materie”. Così Silvio Lai, deputato del PD nella discussione generale in commissione sulla autonomia differenziata. “Ciò che sarà l’effetto dell’autonomia differenziata lo si vede già oggi nella sanità, nel trasporto pubblico locale e nella formazione professionale. Tutte le Regioni hanno iniziato a esercitarle insieme ma con risultati molto differenti che rendono profonde le differenze dei diritti dei cittadini. Basta vedere l’aspettativa di vita in sanità, l’efficienza del trasporto pubblico locale che rende vivibili o meno le città, l’esigibilità del diritto alla formazione o la profonda voragine della dispersione scolastica e formativa da Roma in giù, per avere chiaro come l’autonomia differenziata renderà più profonde le differenze nei diritti dei cittadini. Non è così che si renderà in grado il Paese di diventare più competitivo, si obbligheranno semplicemente i giovani del Mezzogiorno ad una nuova migrazione come negli anni 60 che renderanno invivibili le città del Nord e inaccessibili i servizi pubblici, erogati per reddito come già avviene nel concreto nella sanità. Un progetto egoista per alcuni territori, pensato 40 anni fa, ormai superato in un mondo che deve aggregarsi per competere, e che assomiglia ormai ad un incubo per tutti gli Italiani.”

11/04/2024 - 14:39

“L’autonomia differenziata che il governo vuole imporre al Paese, nonostante le diffuse contrarietà, a cominciare dai sindaci, non solo è sbagliata perché si determineranno evidenti disparità nei servizi, nelle opportunità e nei diritti dei cittadini italiani, ma sull’ambiente rischia di produrre una vera e propria catastrofe che pagheremo in termini di salute e di benessere”.

Lo dichiara Stefano Vaccari, capogruppo Pd in Commissione agricoltura e Segretario di presidenza della Camera, che questa mattina è intervenuto in Commissione Affari Costituzionali nella discussione generale sull’autonomia differenziata.

“La natura - aggiunge - con tutte le sue implicazioni, non può vivere dentro recinti ristretti perché come tutti sanno dovrebbe essere difesa in modo omogeneo e coerente su tutto il territorio nazionale in stretta relazione con areali ancora più vasti. Trasferire le competenze esclusive ora in capo allo Stato alle Regioni, a maggior ragione dopo la modifica costituzionale, rischia di diventare un boomerang perché nessun territorio si può salvare da solo dagli effetti dei cambiamenti climatici né da solo può realizzare quella riduzione delle emissioni climalteranti o inquinanti di cui abbiamo bisogno. L’idea stessa che si possano fare scelte differenti che riguardano le politiche energetiche, le reti di trasporto, il governo del territorio, le regole di autorizzazione degli impianti produttivi o delle infrastrutture necessarie ad affrontare la sfida della transizione energetica e produttiva non può che essere valutata negativamente. Diceva Antonio Cederna che la lotta per la salvaguardia dei valori storico-naturali del nostro paese è la lotta stessa per l'affermazione della nostra dignità di cittadini, la lotta per il progresso e la coscienza civica contro la provocazione permanente di pochi privilegiati onnipotenti. A coloro che oggi si sentono onnipotenti - conclude - chiediamo di fermarsi e pensare agli interessi generali del Paese e non ai  loro privilegi che hanno il risvolto di baratti politici come dimostra l’altra vicenda sul premierato”.

09/04/2024 - 18:35

“Crediamo che il terzo settore sia davvero un patrimonio preziosissimo per il nostro Paese. Un settore indispensabile da decenni, che garantisce ogni giorno servizi essenziali, come un pasto a domicilio o un trasporto disabili, ma riconosciuto grazie a un governo di centro-sinistra solamente nei tempi recenti. Con i suoi 4,5 milioni di volontari, opera quotidianamente per migliorare la qualità della vita delle nostre comunità, con dedizione e generosità. Per noi il terzo settore è una realtà da sostenere e da rilanciare perché supporta le istituzioni rispetto a nuove povertà, a solitudini emergenti, alle fragilità, alla carenza di servizi. Si tratta del primo erogatore di servizi per le nostre comunità. Non è un caso che il Presidente della Repubblica, nel discorso di giuramento per il suo reincarico, abbia proprio posto l'accento sul lavoro che fa il terzo settore. Come abbiamo già sottolineato in commissione,  questo è un provvedimento che ha tante luci, ma anche molte ombre”. Lo ha detto in Aula alla Camera, la deputata dem Ilenia Malavasi, annunciando il voto di astensione del Gruppo Pd al ddl sul Terzo settore.

"Siamo contenti - ha aggiunto l'esponente PD -  che sia stata ascoltata la voce del terzo settore che chiedeva di semplificare e rivedere la parte burocratico-amministrativa per garantire l'efficacia del loro servizio quotidiano, così come apprezziamo l'estensione della capacità assunzionale a tempo indeterminato in deroga ai vincoli di contenimento della spesa per gli assistenti sociali alle forme associative dei comuni. Tuttavia, ci lascia molto perplessi, ad esempio, la norma che istituisce un tavolo di lavoro sul fenomeno dei minori fuori famiglia e dei minori affidati e in carico ai servizi sociali territoriali, così come ci lascia perplessi l'istituzione, il 9 aprile di ogni anno, della Giornata nazionale dell'ascolto dei minori, quando già il 20 novembre celebriamo ogni anno la Giornata internazionale dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza. L'ascolto dei minori non si realizza istituendo nuove giornate, che servono solamente ad usare bandierine per l'ennesima propaganda. Servono risposte strutturali e risorse, che questo governo non ha messo, anzi che ha tagliato. Non mi pare infatti che questo governo si sia occupato, al di là degli slogan, di minori".

“Il Partito Democratico ci sarà per tutte le battaglie che riguardano la qualità della vita e la dignità delle persone – ha concluso Malavasi -  e ci saremo quando si tratterà di costruire strumenti di supporto alle nostre comunità, ai giovani che vivono in difficoltà, agli anziani soli, alle famiglie che non arrivano alla fine del mese e non riescono più a curarsi, perché il welfare, lo Stato sociale, è un carattere distintivo ed unico della cultura Europea. L’esperienza italiana è ricchissima di eccellenze e dell'essenziale contributo di organizzazioni della società che affiancano e spesso suppliscono alle carenze dello Stato".

03/04/2024 - 19:22

“Oggi in commissione Affari costituzionali alla Camera abbiamo toccato con mano tutto l’imbarazzo dei presidenti Zaia e Marsilio che sui Lep si sono trovati a prendere le distanze da quanto contenuto nel testo del governo, fornendo un'interpretazione non corrispondente alla realtà per non assumersi la responsabilità di avallare una vera e propria secessione dei ricchi”, così il capogruppo democratico nella commissione Affari europei della Camera, Piero De Luca, che sottolinea “i due governatori hanno balbettato quando gli abbiamo fatto notare che il testo del governo cristallizza i divari esistenti e li aumenta in futuro, poiché il testo della riforma non prevede di finanziare prima i Lep e non prevede alcun fondo di perequazione prevedendo, di fatto, che in Italia ci saranno cittadini di serie A e di serie B quanto ai servizi essenziali come sanità, assistenza sociale, scuola, trasporto pubblico locale”.

 

29/03/2024 - 12:00

“Trenitalia in Toscana non sta rispettando da mesi i parametri di qualità dei servizi: le criticità sono evidenti in termini di ritardi, treni soppressi e affidabilità generale del trasporto. Si tratta di problemi generalizzati che riguardano numerose tratte della nostra regione e penalizzano soprattutto i pendolari; il contratto di servizio signato nel 2019 era innovativo e guardava al futuro ma ad oggi è praticamente inattuato”: è quanto chiede il deputato Pd e segretario Dem della Toscana Emiliano Fossi depositando una interrogazione al governo. L’atto è stato sottoscritto anche dai colleghi del Partito Democratico Marco Simiani, Marco Sarracino, Simona Bonafè, Laura Boldrini, Arturo Scotto, Federico Gianassi, Marco Furfaro, Christian Di Sanzo.

“Nei mesi scorsi Trenitalia è stata già costretta a pagare penali ma i disservizi sono continuati; è evidente che le multe non sono un deterrente efficace per garantire trasporti adeguati. Nella nostra regione per assicurare il diritto alla mobilità, in una ottica di sostenibilità ambientale e di logistica, il trasporto su rotaia efficiente è irrinunciabile, sia nei grandi centri che nelle zone marginali. Il governo, quale azionista di maggioranza di Fs, non può continuare ad ignorare i continui e gravi problemi presenti ma mettere i gestori nelle condizioni di rispettare gli impegni presi con la Regione Toscana”: conclude Emiliano Fossi.

28/03/2024 - 18:21

Anche oggi nel corso delle audizioni stanno emergendo tutte le criticità relative al ddl Calderoli sulla autonomia differenziata. La Svimez ancora una volta in maniera analitica e con argomentazioni supportate da elementi di fatto ha smontato pezzo per pezzo l'impianto di una riforma che pregiudicherebbe l'unità sostanziale del Paese partendo dai diritti che la Costituzione garantisce. Vanno garantite le risorse per il Lep su sanità, istruzione e trasporto pubblico. Se così non fosse ci troveremmo in un Paese in cui i diritti dipendono dal luogo di nascita ed è inaccettabile. Fossi nei panni di un parlamentare meridionale eletto tra le fila della maggioranza proverei forte imbarazzo pensando alle attese dei territori e delle comunità che dovrebbero rappresentare. Siete ancora in tempo ad evitare questo scempio.

Così il deputato democratico, responsabile nazionale Sud e aree interne, Marco Sarracino.

27/03/2024 - 11:36

Intervento deludente: non interviene sulla velocità che è prima causa di morte

"Il 'nuovo' codice della strada o più semplicemente codice della strage è un intervento spot, lacunoso e contraddittorio. Una riforma che non coglie le sfide del tempo in cui viviamo, che è ancorata al secolo scorso perché non tiene conto dell'innovazione tecnologica e dell'intelligenza artificiale per migliorare la sicurezza di automobilisti e pedoni. Tutti i 250 emendamenti presentati dal Pd sono stati bocciati e il ministro Salvini non si è mai degnato di presentarsi in Aula per confrontarsi con il Parlamento". Così il deputato dem Anthony Barbagallo, capogruppo Pd in commissione Trasporti nel suo intervento alla Camera con cui ha motivato il voto contrario del gruppo democratico.

"Un codice che non tiene conto della velocità e della distrazione che sono la prima causa di incidenti anche mortali, che si accanisce contro i giovani e le famiglie monoreddito, che non dice nulla a proposito degli ultraottentenni, che depotenzia le autonomie locali, che non finanzia il trasporto pubblico e si accanisce contro la mobilità sostenibile. Un testo deludente che mette al centro la vettura e le sue esigenze e non si preoccupa della sicurezza delle persone" ha concluso Barbagallo.

26/03/2024 - 19:54

“Accolto il nostro ordine del giorno al ddl sul codice della strada che impegna il governo ad intervenire tempestivamente per sanare l'anomala situazione relativa al rilascio del certificato di rilevanza storica per garantire l'attribuzione solo ed esclusivamente a veicoli che rispettano i requisiti indicati dalla Direttiva Europea. Oggi, infatti, l’80 per cento del parco certificato come storico risulta usato quotidianamente e per assolvere alle normali funzioni di trasporto, in netto contrasto con quella che è la ratio della norma in cui l'esenzione è pensata per auto da esibizione con poche uscite l'anno e pochissimi chilometri da percorrere”. Così il deputato dem Antonhy Barbagallo, capogruppo Pd in commissione Trasporti.

25/03/2024 - 15:58

Esprimere timori contro i ritardi e gli sprechi non significa non volere bene all'Italia.

“Proprio perché dei giochi olimpici di Milano-Cortina siamo orgogliosi e vogliamo che il nostro Paese sia all’altezza di un appuntamento così importante, abbiamo dei grandi timori a causa dei ritardi del governo nella realizzazione delle opere, dello spreco di risorse pubbliche, delle scelte nella governance dei lavori e dell'eredità che certe “cattedrali nel deserto” lasceranno in termini di impatto ambientale e di costi sulle popolazioni di montagna per la manutenzione negli anni successivi". Così la deputata componente dell’ufficio di presidenza del gruppo del Pd della Camera, Sara Ferrari intervenendo in Aula della Camera sul Decreto Milano Cortina 2020-2026.

“Se sottolineiamo la follia economica e ambientale della pista da bob di Cortina non significa essere disfattisti e scommettere sul fallimento. Ammesso che poi quella pista possa essere utilizzata davvero per i giochi del 2026, siamo del tutto contrari a tale indecenza e chiediamo al governo e al Ministro Salvini in particolare, di fermarsi, prima di sprecare 128 mln di soldi dei cittadini per un infrastruttura di grosso impatto, che forse non sarà pronta e collaudata in tempo, come ha detto lo stesso CIO, ma che rimarrà come debito alla popolazione locale a cui servono invece investimenti in sanità, scuola, trasporto pubblico, per non abbandonare la montagna” ha sottolineato Ferrari.

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