"Va un plauso alla macchina dei soccorsi ed ai Vigili del Fuoco che hanno prontamente spento l' incendio sul traghetto diretto da Piombino all'Isola d'Elba evacuando i passeggeri ed evitando che l'incidente di oggi potesse trasformarsi in una cosa più seria. Vanno ora appurate ed approfondite le cause che hanno generato il rogo e rafforzate le misure di prevenzione per quanto riguarda il trasporto marittimo. La futura gara regionale dovrà prevedere non solo una qualità migliore del servizio, ma anche maggiori garanzie sulla sicurezza, e l’attenzione all’ ammodernamento del naviglio attualmente utilizzato tra la costa e l’Arcipelago toscano.". E’ quanto dichiara il capogruppo Pd in Commissione Ambiente di Montecitorio Marco Simiani
“Matteo Salvini, il fu ministro dei Trasporti perennemente in vacanza, è in pieno delirio da Papeete. Di fronte al caos in ogni ambito – dalle aerostazioni assediate da migliaia di turisti in vacanza in Italia, bloccati da ritardi e cancellazioni, ai frequenti blocchi ai collegamenti ferroviari e a navi traghetto degne solo del trasporto merci – Salvini, assente ingiustificabile al dicastero di piazzale Porta Pia – oggi pensa bene di prendersela proprio con i turisti. Cioè con coloro che scelgono di trascorrere le vacanze nel nostro Paese, contribuendo in maniera sostanziale al Pil dell’Italia in cui gli alloggi di ogni tipo sono “full”. Lo dichiara il capogruppo PD in commissione Trasporti alla Camera, Anthony Barbagallo.
“Da mesi – prosegue Barbagallo – evidenziamo il caos negli aeroporti italiani sollecitando un intervento del ministro, in particolare per i notevoli ritardi e le cancellazioni dei voli ma anche per i continui disservizi a terra. Ma proprio non ci aspettavamo questa uscita di Salvini contro i turisti. Chiediamo che sia la premier Giorgia Meloni che – conclude – si faccia carico di intervenire sul problema e soprattutto richiamando il titolare al ramo affinché parli meno a vanvera e prenda provvedimenti concreti”.
“Il sistema europeo Ets (Emission Trading System), creato dalla direttiva europea sulla riduzione delle emissioni di anidride carbonica, prevede vendita e acquisto di quote di emissioni sul mercato. Alle industrie operanti nei settori elencati nella direttiva (manifattura, energia, Pmi, edilizia, aviazione, trasporti, per esempio) vengono assegnate delle quantità di emissioni possibili; tutto ciò che viene emesso oltre la quota assegnata deve essere comprato sull’Ets da aziende più virtuose che vendono le loro o dagli Stati. Per spingere sulla riduzione delle emissioni bisogna ridurre le quote disponibili su questo mercato. La maggioranza ha accolto la nostra proposta di destinare le risorse derivanti dalla vendita delle quote di emissione a investimenti di sostenibilità ambientale, in particolare sulla incentivazione del trasporto ferroviario delle merci. Peccato però che il governo non abbia condiviso l’idea di utilizzarle per la riduzione di inquinamento delle navi, quando sono ormeggiate nelle città portuali e neppure per sostenere il riciclo dei materiali da rifiuto e abbassare i costi del loro trasporto”.
Così Marco Simiani, Vinicio Peluffo, Christian Di Sanzo e Sara Ferrari, che oggi è intervenuta in commissione Ambiente e infrastrutture per esprimere il parere del Pd sul recepimento da parte dell’Italia della direttiva europea sulla riduzione delle emissioni di anidride carbonica.
“È stata anche respinta - aggiungono - la nostra richiesta di introdurre misure per tracciare e rendere trasparenti le operazioni legate a queste riduzioni, in modo da consentire al consumatore finale di avere maggiori informazioni nel momento in cui sceglie un prodotto o un servizio da un’impresa. Per questo, come Pd, pur apprezzando l’accoglimento di alcuni nostri contributi, abbiamo espresso un voto di astensione per sottolineare l’inadeguatezza del testo della maggioranza”.
In piena emergenza trasporti Mit rimanda a dopo l’estate incontro con sindacati
“Ministro Salvini, le aggressioni contro il personale nel trasporto ferroviario non andranno in vacanza. Invece di convocare oggi una riunione per il prossimo 5 settembre il Mit dovrebbe spiegare subito perché non è stata ancora intrapresa da questo Governo nessuna iniziativa concreta per dare seguito al protocollo sottoscritto dalle forze sindacali dell’Aprile 2022 e cosa il Ministero intende fare adesso per evitare che l’emergenza trasporti di questa sempre più calda estate accresca ancor di più il numero di aggressioni contro le lavoratrici e i lavoratori in prima linea ogni giorno nelle stazioni e alle fermate”, così su X il vicepresidente della commissione trasporti della camera, il deputato democratico, Andrea Casu.
“Il decreto legge sulle materie prime critiche approvato dalla Camera dei Deputati in prima lettura è un pasticcio politico e costituzionale.” È molto duro il giudizio del deputato dem della commissione bilancio Silvio Lai sul decreto legge che raccoglie il regolamento europeo sulle materie prime critiche e strategiche. “Lo scopo del regolamento europeo di cui questo decreto dovrebbe applicare le norme e i principi è quello di ridurre la dipendenza dell’Europa per l’approvvigionamento di materie prime necessarie per la transizione ecologica e digitale, ma come al solito il nostro Paese si distingue per fare male e copiare peggio.”
“Il regolamento europeo da grande priorità all’economia circolare, al riciclo di materiali provenienti da scarti minerari o tecnologici mentre nel testo italiano prevale la libertà di scempio del territorio, sottraendo competenze e funzioni a province, in campo ambientale, e alle regioni per le responsabilità minerarie di ricerca ed estrazione” prosegue Lai. “Le Regioni, di contro, con l’istituzione di un punto unico di contatto, PUC, sono lasciati ai margini durante la fase dei titoli abilitativi. Persino il piano nazionale delle estrazioni, della durata di 5 anni non sarà sottoposto alla valutazione vincolante delle Regioni, un vero abuso istituzionale.”
“Il solito Governo Meloni che da mano libera senza controlli allo sfruttamento del territorio e dell’ambiente e che mostra due facce, quella che approva l’autonomia differenziata con 23 materie statali, compresa la produzione e il trasporto di energia, e dall’altra sottrae funzioni di governo del territorio già in capo alle Regioni. Questa è una norma che va oltre gli indirizzi europei le cui norme sfidano la costituzionalità, e per le quali le Regioni non potranno che appellarsi alla Suprema Corte”.
Sui processi di decarbonizzazione dei trasporti e in materia di riduzione delle sostanze inquinanti l'operato del Governo non e' in linea con gli altri grandi paesi europei . Rispetto agli obiettivi imposti dal Green Deall – che in estrema sintesi prevede un una forte riduzione dei gass serra entro il 2040 – le proposte avanzate dall’esecutivo non sono per niente soddisfacenti, soprattutto nell’ottica di garantire una riduzione delle emissioni inquinanti nelle città portuali sia nel trasporto ferroviario delle merci”. Lo dichiara il capogruppo PD in commissione Trasporti alla Camera, Anthony Barbagallo, che insieme con i deputati Quidad Bakkali, Andrea Casu, Valentina Ghio e Roberto Morassut e' intervenuto nella trattazione in commissione dello schema di decreto legislativo sulla decarbonizzazione.
“Noi continueremo ad incalzare il governo – aggiunge – su una materia fondamentale per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050 ma che prevede alcuni obiettivi da raggiungere nel 2030 (Fit for 55) e nel 2040 (decarbonizzazione del 90%), cosi come – conclude - raccomandato dalla Commissione Europea”.
“L’approvazione in Aula dell’impegno a potenziare in tempi rapidi il fondo nazionale per il Trasporto Pubblico Locale (TPL) è una buona notizia solo a metà. Restano infatti inspiegabili le ragioni per cui, nel corso dell’esame, non sia stata accolta la mia richiesta di inserire il riferimento diretto alla necessità urgente del rinnovo del CCNL Autoferrotranvieri, che era contenuto nella formulazione originaria del testo che avevo presentato. Il Parlamento ha perso un’occasione importante per lanciare un segnale chiaro e unitario a tutte le lavoratrici e i lavoratori del TPL, che meritano attenzione e rispetto perché sono ogni giorno in prima linea, affrontando disagi e crescenti aggressioni. Come Partito Democratico, continueremo a batterci ogni giorno per garantire la sicurezza e il benessere di tutte le lavoratrici e i lavoratori che svolgono un ruolo fondamentale per poter garantire servizi efficienti e di qualità per tutte e per tutti” osì il vicepresidente della commissione Trasporti della Camera, il deputato democratico, Andrea Casu, primo firmatario dell’’odg per l’aumento della dotazione del fondo nazionale tpl approvato all’unanimità dalla Camera dei Deputati durante la conversione del decreto infrastrutture.
"Il provvedimento in esame poteva essere lo strumento per risolvere molti problemi ed invece è l’ennesimo spot di Salvini, un carrozzone vuoto del Governo Meloni. Non risolve alcuna delle priorità del Paese. Un decreto che in realtà si è via via tramutato in un vero e proprio assalto alla diligenza per ottenere risorse per alcuni territori vicini alla destra. Da questo punto di vista, abbiamo potuto misurare bene il nervosismo di una maggioranza dove la Lega l’ha fatta da padrona, mettendo sia FdI che Forza Italia all’angolo e razziando il massimo delle risorse possibili per i propri interessi di bottega. Il Pd aveva presentato moltissimi emendamenti che riguardavano le carenze infrastrutturali ed il trasporto pubblico locale di tutta Italia; come ad esempio la Tirrenica per il Lazio e la Toscana ed in particolare il primo lotto già cantierabile; il rafforzamento per l’autorità di Bacino del Po; l’interporto di Termini Imerese; finanziamento per il fondo nazionale del trasporto pubblico locale; risorse aggiuntive per le metropolitane di Roma; maggiori finanziamenti per il trasporto aereo della Sicilia; nuove risorse per i collegamenti insulari e la ristorazione del carcere di Sollecciano. Nessuno di questi emendamenti che avrebbero aiutato e migliorato i trasporti in Italia è stato approvato. Nel mentre il Governo Meloni fa cassa sui pedaggi autostradali; il piano Mattei rimane una scatola vuota e anzi si fa cassa sul fondo clima; il Ponte sullo Stretto, dopo lo stop della commissione VIA che ha emanato 239 prescrizioni, ha deciso di procedere per fasi costruttive mettendo a rischio tutto il territorio dello stretto di Messina. Un vero e proprio flop". Lo ha detto in Aula Marco Simiani, capogruppo Pd in commissione Ambiente di Montecitorio, dichiarando il voto contrario del gruppo Pd al dl Infrastrutture.
“Il Governo lascia fuori la Pontremolese da decreto infrastrutture, nessuno stanziamento previsto per l’ultimazione dell’opera. Ancora una volta il governo a parole dice di voler sostenere e potenziare le infrastrutture in Liguria, ma non lo dimostra nei fatti”, lo dichiara Valentina Ghio vicepresidente PD alla Camera e componente commissione trasporti che ha presentato un’ordine del giorno, firmato insieme ad Andrea Orlando, in cui ha chiesto al governo di adottare iniziative nel primo provvedimento utile per finanziare il completamento dell’opera.
“Si tratta - prosegue Ghio - di un’opera attesa da anni e sulla quale nonostante lo stato di avanzamento dei lavori il governo non ha ancora previsto lo stanziamento dei fondi necessari per il completamento. Ci saremmo aspettati che in un decreto che trattava di infrastrutture, questa che è un’opera fondamentale e attesa da tempo, avesse uno spazio ben preciso, invece nulla. Anzi il governo ha accolto sì il mio ordine del giorno per il completamento, ma senza assumersi impegni finanziari precisi, anzi espungendo la richiesta di garantire nel primo provvedimento utile i finanziamenti necessari a completare la realizzazione della prima tratta tra Parma e Vicofertile oltreché a mettere in atto, in tempi brevi, tutte le procedure necessarie per completare tutte le fasi di progettazione delle tratte successive per il raddoppio della linea ferroviaria".
“La linea Pontremolese non solo rappresenta una infrastruttura strategica per il collegamento fra Liguria, Toscana ed Emilia Romagna, di grande importanza per il trasporto intermodale delle merci tra le diverse aree produttive e i porti di La Spezia e Massa e tra il Mediterraneo e l’Europa, come parte integrante della rete Ten- T Comprehensive. Il completamento del raddoppio porterebbe benefici anche di carattere ambientale, con il parziale spostamento del traffico su gomma al ferro, con importanti migliorie ambientali e di sicurezza sull’intera rete infrastrutturale”, spiega la deputata PD.
“Da tempo il territorio aspetta almeno il completamento della prima fase, che riguarda la tratta tra Parma e Vicofertile, per realizzare la quale mancano 113 milioni di euro rispetto a quanto era stato originariamente previsto e stanziato.
Ci saremmo aspettati l'inserimento di questa cifra nel decreto infrastrutture, ma niente di tutto questo. E anche l'accoglimento del mio ordine del giorno è stato annacquato espungendo il riferimento all'inserimento della cifra che manca nel primo provvedimento utile. Peggio è stato fatto con l'ordine del giorno del centro destra, che non ha avuto neppure il parere favorevole, ma è stato blandamente recepito come generica raccomandazione con la cancellazione addirittura della previsione della cifra che manca nella prossima legge di bilancio. Cosi ancora una volta il completamento del raddoppio della Pontremolese rimane lettera morta", conclude Ghio.
Mentre Ita è addirittura da un anno senza amministratore delegato
“Con il decreto Infrastrutture pensavamo che il governo intervenisse con urgenza su due materie che tengono col fiato sospeso milioni di italiani: i trasporti e la siccità in Sicilia. Invece, in quest’estate nerissima proprio per il trasporto pubblico, nel testo non abbiamo trovato un solo rigo: nessuna stretta su compagnie aeree e società aeroportuali, nulla su taxi e Ncc, niente riguardo le società partecipate Fs e Rfi o su Ita, società che addirittura da un anno è senza amministratore delegato. Unici atti concreti quelli che hanno permesso al ministro Salvini di partire puntuale il 19 luglio durante il bug informatico e quello celeberrimo che ha consentito la fermata del treno al volo per il ministro Lollobrigida”.
Così il capogruppo Pd in commissione Trasporti alla Camera, Anthony Barbagallo, intervenendo in Aula per annunciare il voto contrario del Gruppo al decreto Infrastrutture.
“Peggio ancora - aggiunge - sulla siccità in Sicilia, una crisi estiva prevedibile. Le immagini del lago di Pergusa a secco hanno fatto il giro del mondo. Disagi che stanno mettendo in ginocchio allevatori e agricoltori, con oltre un milione di siciliani che sopravvivono con l’acqua razionata. C’è un’evidente responsabilità della maggioranza fotografata dalla bocciatura subita nel 2021 dall'allora presidente della regione Musumeci dei 31 progetti del Pnrr su 31 per 400 milioni di euro. Se quei progetti fossero stati finanziati ogni avremmo raccontato un’altra storia. Questo decreto e solo un marchettificio che non risolve alcuna delle priorità del Paese. Un assalto alla diligenza per ottenere risorse per alcuni territori vicini alla destra. Immancabile, poi, l’ennesima forzatura procedurale sul Ponte sullo Stretto, con espropri che calpestano i diritti di fronte ad un progetto che ancora oggi non è esecutivo. E tutto questo - conclude - attraverso la sessantesima fiducia in poco più di un anno e mezzo dall'insediamento del governo che umilia il Parlamento”.
“Oggi in piazza per avviare anche in Campania la raccolta firme sul referendum per bloccare il progetto secessionista dell'autonomia differenziata. L'obiettivo di questa grande mobilitazione, che da oggi è possibile sostenere anche on line, è difendere il futuro del Mezzogiorno ma anche e soprattutto l'unità nazionale. Se dovesse produrre effetti in via definitiva l'autonomia differenziata della Lega e della destra, sarà impossibile nei prossimi anni vivere al Sud perché mancheranno servizi essenziali adeguati in particolare in sanità, scuola, politiche sociali, trasporto pubblico locale. Senza considerare che l'intero Paese si indebolirà fortemente e diventerà meno competitivo. Le tensioni che emergono tra gli stessi partiti di maggioranza in queste ultime ore, le critiche del presidente della Calabria Occhiuto lo scontro in Cdm dove da quanto apprendiamo sono volati stracci, confermano che la maggioranza è in tilt e che sono corrette le preoccupazioni e le denunce che stiamo rivolgendo rispetto a questa riforma spacca-Italia. Bisogna fermarla assolutamente”. Così in una nota il deputato democratico, capogruppo Pd in commissione Bicamerale questioni regionali, Piero De Luca.
“Con questo decreto si passa da un’idea di ‘contratto di programma’ a quello di un infinito programma di contratti tra pezzi di Paese, di Istituzioni, di maggioranza, che contrattano con il governo. Un metodo che riteniamo sbagliato per gli interessi dell’Italia. Non possiamo fare finta di nulla sull’emergenza trasporti che stanno vivendo milioni di cittadini italiani, lavoratori, pendolari, famiglie, turisti. Non abbiamo tutti la fortuna del ministro Salvini. Non tutti siamo capaci di prendere in tempo l’unico aereo quando tutti gli atri non decollano. Siamo in una emergenza continua e non possiamo sempre sentirci rispondere con gli alibi dell’incidente, del bug, c’è un problema molto più grave e profondo. Noi non abbiamo fatto polemiche strumentali. Abbiamo chiesto al ministro Salvini di venire e riferire in Parlamento, ad esempio sul vergognoso blocco della linea Sapri-Battipaglia che ha diviso in due il Paese. Ma se l’opposizione chiede un confronto per risolvere i problemi, il governo non può scappare dalla realtà. Se c’era un decreto utile e urgente era quello per intervenire sulla straordinaria crisi del trasporto pubblico. Lo scorso 18 luglio c’è stato uno sciopero di quattro ore e tutte le sigle sindacali hanno indicato per il 9 settembre un nuovo sciopero di otto ore per il rinnovo di tutti i contratti degli autoferrotranviari. Ma mentre l’Europa va nella direzione di investire di più nel trasporto pubblico locale per garantire un servizio sempre più efficiente e rispettoso dell’ambiente, noi stiamo invece scivolando nel Far West di una mobilità ogni giorno più insostenibile”.
Così il deputato democratico e vicepresidente della commissione Trasporti, Andrea Casu, intervenendo in discussione generale sul Dl Infrastrutture.
Quella di oggi è l’ennesima giornata nera per i trasporti italiani con voli cancellati o dirottati su altri aeroporti e ritardi anche di quattro ore come sulla rotta Palermo-Roma. Nel settore aereo emerge tutta l’inadeguatezza delle società di gestione aeroportuali che non approntano mezzi e risorse necessari: come ad esempio il numero di pullman nelle aerostazioni; ed ancora bambini ed anziani sfiniti in ogni angolo che vengono spennati con bottiglie di acqua vendute a 3 euro e panini a 10. Sono tutte argomentazioni che faremo valere nella discussione sul piano nazionale degli aeroporti già questa settimana in commissione. Purtroppo la situazione non è migliore nel settore ferroviario con regioni come la Calabria che non sono raggiungibili e nemmeno per il trasporto via mare, dove alcune località sono state prese d’assalto. Abbiamo chiesto già la settimana scorsa al ministro Salvini di venire in Aula a riferire anche sulla grave carenza di coordinamento tra il suo ministero e le società responsabili del trasporto in Italia. Salvini non aspetti un minuto in più e venga a riferire in Parlamento.
Così il capogruppo Pd in commissione Trasporti, Anthony Barbagallo.
Casu: Italia bloccata nel weekend, ma vicepremier pensa a altro
“Non è solo negli ultimi giorni che si registrano gravissimi disagi nei trasporti per cittadini, pendolari e turisti. In queste ore in cui l’Italia si sta fermando Salvini sembra occuparsi di tutto tranne che di quello che dovrebbe fare il Ministro dei Trasporti e il bug informatico non può essere un alibi perché i problemi sono cominciati prima e stanno continuando dopo. Chiediamo al Ministro di venire al più presto in Parlamento a spiegare cosa sta facendo il Governo di fronte alla situazione sempre più insostenibile, i ritardi di ore dei treni, i voli cancellati, il caos nel trasporto pubblico locale di linea e non”. Lo dichiara il deputato dem Andrea Casu rinnovando in aula a Montecitorio la richiesta dei Gruppi PD di Camera e Senato di informativa urgente da parte del ministro Salvini sul caos trasporti in Italia che ha avuto il suo culmine nel fine settimana.
“Un guasto può accadere, ma i gravi disservizi del trasporto ferroviario sono ormai una prassi quotidiana. Il Ministro Salvini non se ne occupa? Saltato l'incontro con Toti agli arresti domiciliari, dopo che quest'ultimo ha ricevuto una nuova misura cautelare, il Ministro dei Trasporti avrebbe potuto usare questo tempo per convocare urgentemente i vertici di Ferrovie e RFI per chiedere soluzioni per la situazione di gravissimo disagio che pendolari e turisti hanno vissuto nella giornata odierna e vivono quotidianamente” così la vicepresidente del gruppo del Pd, la deputata democratica, Valentina Ghio.