“Il numero delle interruzioni sulle linee ferroviarie e i minuti di percorrenza sono aumentati del 20% solo nel 2025. Il 'grande' piano di informazione di RFI si basa solo di comunicare ai passeggeri che gli orari dei treni nei mesi estivi saranno allungati: un'inefficienza conclamata senza alcuna incidenza sui costi dei biglietti e senza alcun indennizzo per gli utenti, puniti senza motivo e costretti, soprattutto per i trasporti sulle aree interne, ad optare per i trasferimenti su gomma. Evidentemente il ministro Salvini vuole fare un altro mestiere, forse andare al dicastero dell'Interno. Di sicuro ai Trasporti non è idoneo, né capace”. Lo dichiara il deputato Roberto Morassut in replica al ministro Salvini durante il Question Time alla Camera.
“Il problema dei cantieri – sottolinea l'esponente dem - era già noto all'inizio del mandato del governo ed è grazie al PNRR, che Salvini come segretario della Lega ha sempre contrastato, se oggi è possibile portarli avanti. Certo andavano programmati e coordinati per un efficiente servizio della rete ferroviaria. E invece con il ministro Salvini, tutto il sistema e le sue criticità non sono mai stati programmati”. “Vanno ringraziati i lavoratori del comparto ferroviario per la loro professionalità e gli utenti che devono, ogni giorno, subire i disagi di una disastrosa gestione del ministro dei Trasporti”, conclude Morassut.
"Il caos nei trasporti ferroviari continua senza sosta e il governo Meloni si nasconde dietro il numero di cantieri mentre è sempre più evidente che il problema non sono i lavori ma l'assenza di un ministro che continua a negare la realtà invece di affrontarla. Dai dati che abbiamo analizzato, sia le interruzioni di linea sia i minuti di ritardo nel primo semestre 2025, sono aumentati esponenzialmente rispetto al primo semestre dell'anno scorso, con percentuali solo nella tratta alta velocità Roma-Milano superiori al 30% e nessuna voce si è ancora alzata dal governo per cercare di fermare questa deriva che anzi, viene negata e nascosta dall'inutile percentuale del numero di treni in ritardo che non tiene in nessun conto il numero di ore che vengono sottratte alla vita degli italiani". Lo dichiara in una nota il deputato dem Andrea Casu, vicepresidente della commissione Trasporti.
"Se - sottolinea Casu - come giustamente denunciato da Codacons, gli orari estivi adesso porteranno anche il tempo di percorrenza ad agosto ad aumentare mediamente di 100 minuti in più per compiere ad esempio la tratta Roma-Milano, chi rimborserà i passeggeri, anche quelli che hanno comprato il biglietto prima del cambiamento di orario, per questo ritardi? I disservizi non possono continuare ad essere scaricati tutti, su passeggeri e lavoratori, in particolare chi deve raggiungere le aree interne con sempre maggiore difficoltà. Per questo sosteniamo con grande forza la proposta di Assoutenti: serve subito il fondo di indennizzi per i passeggeri per compensare gli enormi disagi che stanno vivendo. Se l'Italia avesse davvero un ministro dei Trasporti, la priorità di Salvini non sarebbe occuparsi d'altro o andare in giro per il mondo a dare martellate, ma restare in Italia a battere i pugni sul tavolo per fermare il record di ritardi e chiedere al suo collega di partito che guida il Mef di autorizzare subito il fondo a sostegno dei passeggeri colpiti dai disagi", conclude.
“La denuncia di Assoutenti non può restare inascoltata: gli oltre 1200 cantieri ferroviari attivi al momento faranno aumentare i tempi di percorrenza dei treni anche 100 minuti in più, solo nel mese di agosto. La presenza di lavori lungo le rotaie non può certo essere una giustificazione, l'ennesima, per il peggior ministro dei Trasporti d'Europa, Matteo Salvini. Il caos dei treni è sotto l'occhio di tutti. Occorre, dunque, aiutare i passeggeri che non possono solo essere considerati come pedine di un gioco dove sono solo costretti a subire senza avanzare alcun diritto. Ben venga quindi la costituzione di un fondo di indennizzo a compensare questi enormi disagi”. Così in una nota il deputato Anthony Barbagallo, capogruppo Pd in Commissione Trasporti alla Camera.
“Spero che almeno il MEF, ministero che può autorizzare il fondo, sia più solerte nella sua azione perché se dovessimo aspettare una risposta da Salvini si otterrebbe a conclusione del Ponte sullo Stretto, nel mese del poi e nell'anno del mai”, conclude Barbagallo.
*Salvini smetta di continuare a nascondere il suo totale fallimento e chieda scusa agli italiani’*
"Altro che sabotaggio. La delibera dell’Art inchioda Rete Ferroviaria Italiana alle sue dirette ed evidenti responsabilità nella mancata applicazione delle procedure nella gestione dell’emergenza che ha bloccato l’Italia lo scorso 2 ottobre. Salvini smetta di continuare a nascondere il suo totale fallimento come Ministro e chieda finalmente scusa agli italiani e al Parlamento per aver nascosto fino a oggi la verità rispetto a una negligenza gravissima del gestore della rete ferroviaria nazionale." Così Andrea Casu, deputato del Partito Democratico e vicepresidente della Commissione Trasporti della Camera, commenta la delibera con cui l’Autorità di Regolazione dei Trasporti ha deciso di avviare un procedimento sanzionatorio nei confronti di Rete Ferroviaria Italiana S.p.A.
L’Autorità contesta a RFI di non aver adottato misure idonee a garantire l’esercizio e la manutenzione dell’infrastruttura, assicurandone accessibilità e funzionalità, in relazione all’evento del 2 ottobre 2024 che ha provocato pesanti disagi nella rete ferroviaria romana.
Per queste ragioni, ART annuncia la possibile irrogazione di una sanzione amministrativa pecuniaria fino a un massimo del 2% del fatturato relativo ai proventi da mercato realizzato nell’ultimo esercizio chiuso anteriormente all’accertamento della violazione, e comunque non superiore a due milioni di euro.
“Ancora una volta Meloni e Salvini voltano le spalle a migliaia di pendolari soprattutto della Toscana ma anche di Umbria e Lazio, colpiti dai disagi quotidiani causati dal disastro ferroviario lungo l’asse Firenze-Roma. Parliamo di ritardi cronici, treni soppressi, coincidenze saltate, viaggiatori abbandonati in stazione: una situazione indegna per un paese che parla di infrastrutture strategiche e Pnrr, ma che nei fatti sacrifica i servizi essenziali per migliaia di studenti, lavoratori e famiglie”. Lo dichiarano in una nota congiunta i deputati Pd Emiliano Fossi, Simona Bonafè, Federico Gianassi e Marco Simiani sul loro ordine del giorno al Decreto Infrastrutture respinto dall’Aula di Montecitorio.
“La nostra era una proposta concreta - continuano i parlamentari dem - sottoscritta da 31 sindaci e da migliaia di cittadini che da mesi denunciano il trasferimento sistematico dei treni regionali e intercity sulla ‘linea lenta’. Chiedevamo tre impegni concreti: sospendere l’applicazione di una delibera folle dell’Autorità di regolazione dei trasporti, convocare un tavolo interregionale di crisi, e prevedere misure di compensazione per chi è costretto a subire i danni. Tutto è stato respinti a scapito dei servizi pubblici. "Non possiamo accettare che chi governa ignori le istanze di territori interi e continui a ragionare solo in termini di rendita infrastrutturale, penalizzando la mobilità di chi ogni giorno usa il treno per vivere, per lavorare, per studiare. Noi continueremo a batterci in Parlamento e sul territorio, al fianco dei sindaci, dei comitati e dei cittadini, per pretendere rispetto, trasparenza e un servizio ferroviario degno di un paese civile. Il governo oggi ha perso un’occasione per ascoltare. Ma la mobilitazione non si ferma”, concludono Fossi, Bonafè, Gianassi e Simiani.
La propaganda si infrange sui fatti: sono andati al governo con la promessa si abbassare le tasse e invece continuano a crescere. Oggi esce fuori l’aumento dei pedaggi autostradali mentre milioni di cittadini si apprestano a partire per le vacanze. Forse abbiamo capito perché Salvini non fa nulla per i ritardi dei treni: spera di far cassa sugli spostamenti in auto. Prendono in giro gli italiani senza mai rendersi conto delle difficoltà economiche e sociali in cui vive il Paese.
Così in una nota Chiara Braga, Capogruppo Pd alla Camera dei Deputati.
“Quanto accaduto il 30 giugno lungo la linea ferroviaria Pisa–Livorno è l’ennesima prova del disastroso stato in cui versa il trasporto ferroviario italiano sotto la gestione del Ministro Salvini: guasti tecnici, incendi, mancanza di manutenzione e una gestione dell’emergenza semplicemente inadeguata. Su questa vicenda presenteremo una interrogazione parlamentare”: così i deputati del Pd Marco Simiani ed Andrea Casu, in riferimento al grave episodio che ha causato l’interruzione della circolazione ferroviaria all’altezza di Pontedera a partire dalle ore 16:10, con la cancellazione di tutti i treni – regionali e Frecce – in transito sulla linea.
“Ma il vero caos è iniziato quando i passeggeri, evacuati dai treni, si sono ritrovati senza adeguata assistenza. A Pisa, oltre mille persone – tra cui famiglie, turisti e stranieri – sono state abbandonate nel piazzale della stazione, con un sacchetto contenente due biscotti e una bottiglietta d’acqua come unica forma di supporto. Alle 20:30, più di quattro ore dopo l’incendio, non era ancora stato predisposto un numero adeguato di pullman sostitutivi, lasciando le persone sotto il sole, confuse, senza informazioni, con appena tre operatori presenti, sovrastati dalla folla. I guasti possono sempre accadere, quello che non è accettabile è che migliaia di persone vengano lasciate sole per ore, senza soccorso e senza informazioni. È inaccettabile che tutto questo accada con temperature torride, mettendo a rischio la salute dei viaggiatori e del personale. Salvini ha trasformato il Ministero dei Trasporti in un palcoscenico elettorale, dimenticandosi della sicurezza e della dignità dei cittadini. Serve una svolta immediata nella gestione delle infrastrutture e dell’assistenza: basta propaganda, servono risposte concrete".
"L'odissea quotidiana che ormai sono costretti a vivere i pendolari e i passeggeri di Trenitalia, dovuti ai gravissimi disservizi che si verificano quotidianamente nella principali stazioni ferroviarie del Paese, a partire da quella di Roma Termini, ma anche Firenze, Napoli, il nodo di Genova e su tutta la linea a macchia di leopardo, dovrebbero imporre alla presidente Meloni un intervento immediato con il ministero dei Trasporti, delega che Salvini non ritiene di esercitare dedicandosi ad altro, e con gli stessi vertici di Ferrovie dello Stato. Quello che si verifica nelle stazioni e lungo i binari del Paese è una vera e propria limitazione di un diritto alla mobilità, gravemente pregiudicata, che un'azienda pubblica evidentemente non è in grado di garantire a danno dei cittadini, in giornate particolarmente difficili viste le temperature torride. Non si può tollerare che sia penalizzato chi non ha alternative all'utilizzo del mezzo privato o chi per scelta preferisce muoversi con i mezzi su rotaia". Così la deputata e vicepresidente del gruppo Pd alla Camera, Valentina Ghio.
“Dopo il weekend nero dei voli e dei treni e i disagi di ieri, anche oggi la condizione dei trasporti in Italia è a dir poco indecente. Per l'ennesimo guasto sulla linea di Alta Velocità tra Roma e Firenze, si stanno registrando ritardi di oltre 90 minuti e cancellazioni di treni. Una situazione imbarazzante gestita, anzi 'non gestita' da un ministro fantasma: Salvini, il peggior ministro dei Trasporti d'Europa. La stazione di Roma Termini vive la sua quotidiana emergenza fatta di passeggeri parcheggiati a terra, persone soccorse per il grande caldo, file interminabili ai box di informazioni dove gli operatori, loro sì incolpevoli, sono costretti a reggere da soli alla rabbia dei viaggiatori”. Così in una nota il deputato Andrea Casu, vicepresidente in Commissione Trasporti alla Camera.
“Non ci sono più parole per evidenziare il completo fallimento del Governo Meloni nel comparto Trasporti: il Ministro Salvini smetta di fuggire calla realtà e venga in Parlamento”, sottolinea il deputato Pd.

“Il ministro Salvini non può continuare a scappare dalle sue responsabilità perché il sistema complessivo dei trasporti in Italia continua ad essere al collasso. Solo questo fine settimana abbiamo assistito ad aerei a terra per il blocco dei radar, infiniti ritardi dei treni e persone che aspettano al sole per ore il traghetto per le isole maggiori. Un tam tam di comunicati e scaricabarile dalle parti in causa e nessuna scusa per i tanti passeggeri, in primis da parte del ministro. L'Italia merita più rispetto, Salvini venga in Aula a informare sul caos dei trasporti”. Lo dice il deputato Anthony Barbagallo, capogruppo Pd in Commissione Trasporti alla Camera.
“Sabato – sottolinea il parlamentare - il blocco dei radar nel Nord Ovest ha portato ritardi per 320 voli aerei. Enav ha scaricato le colpe su Tim che, a sua volta, si è detta estranea a tutti i fatti accaduti. Qualsiasi siano le ragioni dei guasti, gli italiani hanno diritto di sapere cosa è successo veramente e avere la garanzia che questi disguidi non accadano più. Vedere migliaia di turisti 'parcheggiati' in aeroporto o nelle stazioni non è l'immagine che vogliamo vedere della nostra Italia”, conclude Barbagallo.
“Dopo aver annunciato con enfasi che avrebbe seguito "personalmente" l’evoluzione del disservizio aereo che, secondo il presidente di ENAC, rappresenta lo stop ai voli più grave degli ultimi 30 anni, il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini è letteralmente scomparso dai radar. Da allora, nessuna dichiarazione ufficiale, nessuna assunzione di responsabilità, nemmeno la buona educazione di scusarsi pubblicamente con le migliaia di cittadini bloccati negli aeroporti in piena estate. È anche fallito il tentativo di scaricabarile, immediatamente smentito dai chiarimenti di Tim, e non è stata invece fornita nessuna informazione utile a verificare il concreto funzionamento delle norme per garantire la sicurezza e la continuità dei servizi essenziali per il Paese. Indipendentemente dalla natura dell’incidente infatti, è indubbio che l’evento abbia messo alla prova la resilienza del nostro sistema. È il governo non può fare finta che non sia accaduto. Un atteggiamento che purtroppo non è nuovo, ma che ormai è diventato una vera e propria patologia gestionale nel comparto trasporti sotto il governo Meloni. Quel che è certo è che Matteo Salvini si conferma il peggior Ministro dei Trasporti della storia repubblicana: treni in ritardo, aerei fermi, caos logistico e nessuna strategia per affrontare il periodo di massimo flusso turistico dell’anno.
Dopo il sabato nero del trasporto aereo abbiamo vissuto infatti l’ennesima domenica da incubo per il trasporto ferroviario: con oltre 760 treni in ritardo, 93 cancellati, 81 cancellati in parte e con l’altissima media ritardo per treno di 23 minuti nel sistema Frecce.”
“Davanti a un’intera nazione in ostaggio dell’inefficienza, Salvini ha scelto il silenzio. Serve chiarezza, responsabilità e un cambio di passo immediato. Il trasporto pubblico non può essere lasciato nelle mani di chi scappa nel momento del bisogno.” così una nota del vicepresidente della commissione trasporti della Camera, Andrea Casu.
“Il ministro Salvini invece di assumersi le sue responsabilità sui disservizi nei trasporti pubblici preferisce occuparsi del reato di tortura, proponendo di rivederlo e circoscriverlo. Un’uscita grave, inaccettabile, che getta un’ombra inquietante sulla volontà della destra di depotenziare una norma di civiltà, introdotta per tutelare la dignità delle persone nei luoghi di detenzione.”
Lo dichiara la deputata del Partito Democratico Michela Di Biase, componente della commissione Giustizia, commentando le parole del vicepremier al convegno della Lega sul sistema penitenziario.
“Il reato di tortura è stato introdotto dopo anni di pressioni internazionali e non è un attacco alle forze dell’ordine, ma uno strumento per isolare chi, tradendo il proprio ruolo, compie abusi – prosegue la deputata Pd -. La grande maggioranza degli agenti penitenziari lavora ogni giorno con serietà e fatica, ma la tutela dei diritti umani non è negoziabile e non può essere sacrificata sull’altare della propaganda. Se davvero Salvini vuole occuparsi della sicurezza dei cittadini – conclude Di Biase - cominci a far funzionare i treni, invece di cercare titoli sui giornali a scapito dello Stato di diritto.”
“Anche oggi guasti sulla rete e adesso a Termini caos totale con ritardi anche di 160 minuti e file interminabili dei passeggeri in attesa di avere informazioni e assistenza. Il fallimento di Meloni e di Salvini continua”. Lo scrive Andrea Casu, vicepresidente della Commissione Trasporti alla Camera sui canali social dei deputati Pd, pubblicando una foto che fa vedere l'attuale situazione di enorme disagio per i passeggeri alla Stazione Termini di Roma.

“Se fossero confermate le anticipazioni della Stampa saremmo di fronte all’ennesima forzatura inaccettabile: prima Salvini sceglie Musk per connettere via satellite i treni italiani e solo dopo viene realizzato un bando per giustificare la decisione? Chiederemo conto con un’interrogazione immediata di questa grave forzatura e dell’iter anomalo avviato dal peggior ministro dei trasporti della repubblica per distogliere risorse dall’implementazione e lo sviluppo dei piani già avviati a livello europeo per realizzare nuovi sistemi di comunicazione ferroviaria e offrire l’ennesimo assist sovranista all’amico e alleato che ha partecipato al Congresso della Lega. Per Matteo Salvini le difficoltà che vivono ogni giorno passeggeri e lavoratori non contano nulla, l’unica preoccupazione è accreditarsi come promoter italiano di Space X”.
Così il vicepresidente della commissione Trasporti della Camera, il deputato democratico Andrea Casu.
“L’unico a non accorgersi della giornata nera che sta vivendo il trasporto ferroviario della Capitale è il Ministro Salvini: a distanza di 10 ore dal guasto di stamattina il nodo di Roma è ancora in tilt con circolazione ferroviaria sospesa tra Roma Tiburtina e Roma Ostiense. Un’intera giornata lavorativa bruciata per migliaia di pendolari che dopo decine di treni cancellati e ritardi record senza informazioni e servizi sostitutivi adeguati non possono più attendere l’indicazione di una ipotesi di massima sul ripristino” così una nota del vicepresidente della commissione trasporti della camera, il deputato democratico Andrea Casu.