09/04/2025 - 11:45

“Le dichiarazioni di Trump sono allucinanti. Secondo il presidente americano, i paesi colpiti dai dazi lo stanno inseguendo per “baciargli il culo”. Quali paesi? Quelli europei? A questo punto è urgente che il governo italiano prenda una posizione e dichiari cosa intende fare. Al momento da parte della presidente Meloni non c’è una strategia commerciale e soprattutto non c’è una netta presa di posizione. La presidente MELONI non dice da che parte sta e soprattutto c’è grande confusione all’interno del governo. Le nostre aziende, le nostre imprese, a chi devono dare seguito, a quale linea quella di Tajani, quella di Salvini o quella della presidente Meloni? L’Italia e l’Europa devono agire unite per contrastare il disastro Trump ”. Lo dichiara Vinicio Peluffo, capogruppo Pd in commissione Attività produttive di Montecitorio.

09/04/2025 - 11:43

“Le parole di Donald Trump sono gravi e offensive e richiamano una logica feudale, in cui il sovrano pretende che gli si baci la pantofola. E fanno ancora più male se si considera che l’unica strategia messa in campo dal nostro governo è stata quella di elemosinare un incontro alla Casa Bianca”

Così Ubaldo Pagano, capogruppo del Partito Democratico in commissione Bilancio alla Camera, commenta le dichiarazioni del presidente americano, secondo cui i Paesi colpiti dai dazi “lo stanno chiamando per baciargli il culo”.

“Di fronte alla guerra commerciale lanciata da Trump - sottolinea Pagano - l’esecutivo italiano si è mostrato impreparato e incapace di reagire, facendo perdere all’Italia credibilità e autorevolezza sia in Europa che nel resto del mondo. Colpisce vedere la Presidente del Consiglio dei ministri italiano esultare per un appuntamento alla Casa Bianca, mentre Trump non esita a dileggiarla pubblicamente. Ci aspettiamo rispetto - conclude il democratico -  qui è in gioco la dignità di un intero popolo e di un continente che ha fatto la storia della civiltà occidentale.”

 

09/04/2025 - 08:33

Mercoledì 9 aprile, ore 10, Sala Berlinguer – Camera dei Deputati

I dati sul potere d’acquisto degli italiani sono drammatici. Secondo l’ultimo Rapporto Italia di Eurispes, il 57,4% degli italiani fatica ad arrivare a fine mese e ricorre sempre più spesso a strumenti finanziari per sostenere i consumi. I salari reali sono tra i peggiori d’Europa e la spirale del sovraindebitamento rappresenta, in Italia, una condizione sempre meno eccezionale e sempre più strutturale. L’incertezza economica, acuita anche dalle politiche protezionistiche introdotte da Trump, rende il contesto ancora più preoccupante. In uno scenario di fragilità diffusa, cresce il rischio di scivolare nella trappola del debito: è necessario un aggiornamento della normativa e  offrire strumenti efficaci di prevenzione e tutela.
Per fare il punto sulla situazione e avanzare proposte concrete, oggi, mercoledì 9 aprile, ore 10.00, si terrà una conferenza stampa presso la Sala Berlinguer della Camera dei Deputati (Via degli Uffici del Vicario 21, Roma), promossa dal Gruppo parlamentare del Partito Democratico dal titolo “Il Diritto di ricominciare. Il sovraindebitamento, tra diritti negati e necessità di agire”. Parteciperanno la capogruppo democratica alla Camera, Chiara Braga, il capogruppo PD in Commissione Bilancio, Ubaldo Pagano, il deputato Silvio Lai della Commissione Bilancio e la senatrice Cristina Tajani della Commissione Finanze. Saranno presenti inoltre Caterina Boca (Caritas Italia), Antonella Nanna (Federconsumatori), Giovanni Pastore (Favor Debitoris), l’avvocato Luigi Tarantello, a moderare l’incontro sarà Leonardo Cecchi.

Accrediti stampa: pd.ufficiostampa@camera.it

 

08/04/2025 - 20:19

“Finora la premier Meloni ha spiegato che i dazi non erano una catastrofe, poi Giorgetti ha proposto una sospensione del Patto di Stabilità mentre Salvini suggeriva di negoziare direttamente con Trump senza l'Europa. Dopo la confusione e l'immobilismo, il governo, ora, posto di fronte alla realtà dell’impatto devastante che i dazi avranno sulla nostra economia e occupazione, decide di annunciare una risposta nazionale rimodulando fondi del PNRR e sottraendo fondi di coesione. Si tratta di un annuncio vuoto e rischioso però. Anzitutto non si chiarisce da quali progetti si dovrebbero recuperare risorse pari ad 14 miliardi del Pnrr, superiori anche a quelle del programma Transizione 5.0. Ci dica Meloni quali interventi saranno cancellati, quante scuole, asili, ospedali, residenze universitarie, infrastrutture salteranno. Attenzione. La verità è che il governo non è stato in grado di spendere le risorse europee e adesso, nel tentativo di tappare la propria impreparazione e assenza sui Dazi, rischia di aprire inevitabilmente altre criticità. Lo stesso vale per i fondi delle politiche di coesione. Si faccia chiarezza e si lavori nel caso per prevedere a sostegno delle filiere produttive colpite risorse che siano aggiuntive, non sostitutive di interventi già destinati alle nostre famiglie e comunità, peraltro con vincoli specifici di destinazione territoriale. Altrimenti si tratterà solo di un gioco delle tre carte, che pagherà l'intero Paese”.

 

Così Piero De Luca, deputato Pd e capogruppo in commissione politiche europee.

 

08/04/2025 - 17:35

Meloni venga in Parlamento: troverebbe disponibilità al confronto dalle opposizioni

«Il Governo è incapace di esprimere una propria iniziativa politica: il vuoto cosmico di idee che si registra a Palazzo Chigi è la cifra di un esecutivo che ha abdicato al proprio ruolo. L’unica voce che si sente è quella del mondo produttivo, che sta lanciando un allarme chiaro e preoccupato. È evidente la gravità della situazione e il timore diffuso per le ricadute dei dazi imposti dagli Stati Uniti» – dichiara Ubaldo Pagano, capogruppo del Partito Democratico in Commissione Bilancio alla Camera dei Deputati.

«Il Governo la smetta di chiudersi nel palazzo, paralizzato da un timore reverenziale nei confronti di Trump, e inizi finalmente a confrontarsi nelle sedi proprie della democrazia, a partire dal Parlamento, dove troverebbe disponibilità e spirito costruttivo da parte delle opposizioni, pronte a collaborare in un momento così delicato per il Paese».

«I dazi americani – conclude Pagano – sono la prova del fallimento del sovranismo. La Presidente Meloni ne prenda atto e si attivi subito per un intervento concreto: serve uno shock di risorse verso i settori maggiormente colpiti, come ha fatto la Spagna, e una forte azione coordinata a livello europeo. Solo così si potranno stabilizzare i mercati e contenere gli effetti negativi della crisi».

08/04/2025 - 14:58

"Intervengo per chiedere a nome del Pd che la presidente Meloni venga a riferire nel più breve tempo possibile in quest'aula, in quanto il suo governo non sembra ancora avere le idee chiare su cosa intenda fare rispetto alla politica dei dazi messa in campo dal presidente americano. Siamo stanchi di questo suo atteggiamento. Giorgia Meloni deve iniziare a comprendere che è la presidente del Consiglio ogni giorno e non soltanto nelle giornate buone ed è chiamata a svolgere le sue funzioni anche quando le cose si mettono male e non solo quando c'è da tagliare qualche nastro o inaugurare un cantiere farlocco. Qui invece siamo alla solita strategia: quando si presenta un problema la presidente del consiglio scompare; si volatilizza. Come si suol dire nessuno ha mai visto Giorgia Meloni e un problema nella stessa stanza negli ultimi due anni e mezzo. E allora il dubbio che ci viene in mente è che Giorgia Meloni e il problema siano la stessa cosa, coesistono in questo momento nella dinamica perversa in cui il Paese rischia di essere avviluppato per via delle scelte di Trump.
Alla faccia dei rapporti privilegiati che ci avrebbero consentito di essere l'unico interlocutore degli Stati Uniti, rischiamo di essere quelli che hanno maggiore possibilità di essere soccombenti dinanzi ai dazi. Agroalimentare, automotive, moda, sono comparti che rischiano il collasso e la presidente Meloni non ha il coraggio di dire una parola. Non c'è una linea univoca in tutto il governo. E' inaccettabile che mentre noi continuiamo a subire le conseguenze di una politica commerciale vecchia di cent'anni, il nostro governo resti in silenzio. E' giunto il momento di sapere quale sia la posizione della presidente del consiglio, come intende difendere gli interessi dell'Italia, della nostra economia, imprenditori e lavoratori. E' finito il tempo del nascondino. La presidente Meloni si assuma le sue responsabilità e venga urgentemente in Parlamento a spiegare come faranno gli italiani a pagare le bollette e a sfamare le loro famiglie se perderanno il lavoro". Lo ha detto in apertura dei lavori d'Aula Ubaldo Pagano capogruppo Pd in commissione Bilancio di Montecitorio.

08/04/2025 - 12:44

Mercoledì 9 aprile, ore 10, Sala Berlinguer – Camera dei Deputati

 

I dati sul potere d’acquisto degli italiani sono drammatici. Secondo l’ultimo Rapporto Italia di Eurispes, il 57,4% degli italiani fatica ad arrivare a fine mese e ricorre sempre più spesso a strumenti finanziari per sostenere i consumi. I salari reali sono tra i peggiori d’Europa e la spirale del sovraindebitamento rappresenta, in Italia, una condizione sempre meno eccezionale e sempre più strutturale. L’incertezza economica, acuita anche dalle politiche protezionistiche introdotte da Trump, rende il contesto ancora più preoccupante. In uno scenario di fragilità diffusa, cresce il rischio di scivolare nella trappola del debito: è necessario un aggiornamento della normativa e offrire strumenti efficaci di prevenzione e tutela.

Per fare il punto sulla situazione e avanzare proposte concrete, domani, mercoledì 9 aprile, ore 10.00, si terrà una conferenza stampa presso la Sala Berlinguer della Camera dei Deputati (Via degli Uffici del Vicario 21, Roma), promossa dal Gruppo parlamentare del Partito Democratico dal titolo “Il Diritto di ricominciare. Il sovraindebitamento, tra diritti negati e necessità di agire”. Parteciperanno la capogruppo democratica alla Camera, Chiara Braga, il capogruppo PD in Commissione Bilancio, Ubaldo Pagano, il deputato Silvio Lai della Commissione Bilancio e la senatrice Cristina Tajani della Commissione Finanze. Saranno presenti inoltre Caterina Boca (Caritas Italia), Antonella Nanna (Federconsumatori), Giovanni Pastore (Favor Debitoris), l’avvocato Luigi Tarantello, a moderare l’incontro sarà Leonardo Cecchi.

Accrediti stampa: pd.ufficiostampa@camera.it

 

08/04/2025 - 12:43

A pagarne sono le fasce più deboli, famiglie e lavoratori

 

“Eni Versalis, partecipata dal governo, ha fatto scelte contro i lavoratori e contro la logica del mercato.

Tra le cause scatenanti di questa crisi industriale di Ragusa, Priolo e Brindisi vi è certamente quello del costo dell’energia. Al sud costa molto di più. Fino ad ora le misure messe in campo dal governo sono state impercettibili. Per le famiglie ma anche per le imprese.

Decarbonizzare la chimica come affermato dal governo rischia di diventare un annuncio sterile, ma a pagarne le spese sono i più deboli: come le famiglie sulla famosa tassa Ets che dovrebbe colpire i colossi dei trasporti e, invece, si abbatte sulle famiglie delle due grandi isole, in questo caso invece colpisce l'ultimo anello della catena, il più debole, i lavoratori.

In questi mesi a discapito degli annunci è mancato proprio il confronto con i lavoratori: a fine febbraio siamo stati proprio sotto la sede dell’Eni a far sentire le nostre ragioni ma il nostro appello per un vero confronto è rimasto inascoltato. Ministro Urso assente”.

Lo ha detto in Aula il deputato del Pd, Anthony Barbagallo, presentando la sua interrogazione al Governo su Eni Versalis.

“Non siamo per nulla soddisfatti delle dichiarazioni del governo in Aula oggi - ha poi replicato Barbagallo - che confermano lo smantellamento della chimica di base in Italia.

Il rinvio a sedicenti tavoli di coordinamento, senza un utilizzo convinto delle risorse dell’Fsc e del Pnrr, sembrano misure per alimentare la melina e non avviare un confronto vero con le parti sociali, la politica e le regioni interessate.

La decisione di Eni incide sull’intero sistema industriale del Paese: un progetto che, con la chiusura dei cracking di Brindisi e Priolo, metterà a rischio 20 mila posti di lavoro nei petrolchimici italiani e vedrà aumentare i costi di produzione per l’80 percento, in piena guerra commerciale con i dazi imposti da Trump e i crolli delle borse mondiali di queste ore.

Il governo e la politica devono assumersene la totale responsabilità e non voltarsi dall'altra parte come hanno fatto in questi mesi”, ha concluso Barbagallo.

 

08/04/2025 - 12:42

"Questo è un governo assente oltre che diviso al proprio interno che ha mantenuto un atteggiamento di servilismo nei confronti di Trump. È del tutto evidente che il rapporto politico con l'amministrazione Usa è stato preferito alla tutela degli interessi nazionali, dei posti di lavoro e della nostra produzione. Riteniamo gravissimo che la premier non abbia detto una parola a difesa dell'Europa e degli italiani quando il vicepresidente Vance ci ha accusato di essere dei parassiti e non stia dicendo nulla per contestare politicamente queste misure che stanno determinando una drammatica guerra commerciale che fa male a tutti.

Una parola chiara sarebbe stata doverosa da parte di un governo che si definsice sovranista e nazionalista e che, invece, per interessi politici interni sta danneggiando gli il nostro interesse nazionale. L'equilibrismo di Meloni sta mettendo in fuorigioco il nostro paese: preferire in questo momento il rapporto con Trump è una scelta miope e dannosa; un errore drammatico.

Bisogna reagire a livello nazionale come ha fatto la Spagna con misure di sostegno alle produzioni colpite e, soprattutto, a livello europeo con delle contromisure serie, proporzionate e tempestive indispensabili per poter avere un potere negoziale vero con gli Stati Uniti che -come rilevato da tutti gli osservatori- stanno creando un danno incalcolabile all'economia mondiale". Lo ha detto Piero De Luca, deputato Pd e capogruppo in commissione politiche europee, a Radio Cusano.

 

07/04/2025 - 17:30

“E’ sconcertante che il Governo non muova un dito rispetto alla scelta del ritiro dal tavolo di Federmeccanica e di Assistal sul rinnovo del contratto dei metalmeccanici. Fim Fiom e Uilm hanno dichiarato altre otto ore di sciopero generale, ma sembra che per i ministri Urso e Calderone la protesta dei metalmeccanici non conti nulla. A maggior ragione davanti al disastro dei dazi imposti da Trump occorre proteggere il potere d’acquisto dei lavoratori e favorire aumenti salariali. Noi siamo al loro fianco in questa battaglia per la dignità del lavoro”.

Così il capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto.

 

07/04/2025 - 13:05

La vicenda dei dazi e i tentennamenti della Premier sono l’esempio più eclatante dell’irresponsabilità delle classi dirigenti sovraniste: avventuristi sulla pelle dei più deboli. Anche questa volta Meloni esita nello schierarsi con l’Europa, minimizza la portata delle conseguenze e rassicura pensando di salvarsi con improbabili accordi separati. Con questo governo pagheremo un prezzo altissimo alla follia di Trump senza che ci sia mai stata una vera e forte risposta comune, unica strada per porre un argine al crollo dell’economia mondiale. Ma Meloni non può scegliere perché ha una compagine di governo che annovera contrari all’Europa e i sempre indecisi se attaccarsi al carro USA o a quello russo. Mentre nelle ore più complicate Giorgetti, il Ministro dell’Economia passava due giorni a Firenze al congresso del suo partito. Per dire il livello di preoccupazione…

Così in una nota Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati.

 

07/04/2025 - 12:38

"’Niente allarmismi, equilibrio e moderazione’, sono le parole ricorrenti che Meloni e i suoi ministri continuano a ripetere in queste ore dopo l'introduzione dei dazi al 20% da parte di Trump ai prodotti provenienti dall'Europa. Ciò che non sentiamo, invece, è come il governo italiano intenda affrontare lo tsunami conseguenza delle grave decisione del Tycoon. C'è uno stallo che di certo non aiuta l'Europa ad avere il sostegno di tutti i Paesi, per avviare una concreta trattativa e tantomeno consente di esplorare nuovi mercati internazionali. Lo ha chiesto giustamente anche il Presidente Zaia. C'è grande preoccupazione nel mondo produttivo che sto riscontrando negli incontri che come gruppo PD stiamo facendo al Vinitaly, con imprenditori, consorzi ed organizzazioni. Niente panico ripetiamo pure noi ma serve un’azione unitaria e pressante da parte di Bruxelles, che sulle etichette del vino oggi è venuta a dire qui al Vinitaly parole rassicuranti. Perché c'è da difendere l'economia italiana, imprese e lavoratori, e non gli amici alleati sovranisti!”.

Così il capogruppo del Pd in commissione Agricoltura e segretario di Presidenza della Camera, Stefano Vaccari, da Verona a margine del convegno di Federvini a Vinitaly.

 

07/04/2025 - 11:38

“Le borse sono ancora oggi in crollo drammatico, una situazione peggiore perfino dei momenti più bui del Covid. Migliaia di aziende e posti di lavoro sono a rischio, ma il governo Meloni continua ad essere diviso, a restare in silenzio e non dare alcun segnale di comprendere la pericolosità di questa fase. Un atteggiamento gravissimo, frutto di impreparazione e di un inaccettabile vassallaggio nei confronti del presidente Trump”, dichiara l’on. Piero De Luca, capogruppo Pd in commissione politiche UE alla Camera, a margine della conferenza stampa di presentazione del neo eletto presidente della Provincia di Salerno.

“I mercati stanno reagendo ai dazi imposti dall’amministrazione Usa ma anche all’assoluta imprevedibilità e instabilità di una presidenza inadeguata e pericolosa. Mentre i governi di mezza Europa si attrezzano per far fronte a una vera e propria emergenza, il nostro esecutivo continua a dire che va tutto bene. Si rendono conto che con il loro alleato americano stanno mettendo seriamente a rischio la tenuta economica e sociale del nostro Paese, in particolare nel Mezzogiorno? È incredibile come si sia arrivati impreparati a questo passaggio così cruciale. È incredibile l’assenza di una reazione forte, chiara, efficace, in difesa del nostro sistema produttivo, delle nostre imprese, della nostra economia, sia a livello nazionale sia soprattutto a Bruxelles con i partner europei.

Il governo Meloni – prosegue De Luca – sembra l’orchestra del Titanic: continua a suonare la stessa litania rassicurante, mentre la nave affonda. Si afferma che non ci saranno impatti, ma la realtà dice il contrario: siamo di fronte a una crisi gravissima, che può causare il fallimento di migliaia di aziende e la perdita di migliaia di posti di lavoro. Bisogna agire con strumenti nazionali come in Spagna e soprattutto con misure decise e tempestive a livello europeo insieme con gli Stati membri.

È davvero il paradosso dei sovranisti: a parole difendono l’Italia, nei fatti danneggiano gravemente gli interessi del nostro Paese”, conclude Piero De Luca.

 

07/04/2025 - 11:37

"Le borse mondiali stanno bruciando centinaia di miliardi di euro a causa dei dazi di Trump. L'Italia sta già registrando perdite consistenti che non riguardano soltanto le imprese ma anche le casse dello Stato; le partecipare stanno infatti crollando: Leonardo meno 16 per cento, Eni ed Enel meno 7 per cento, Mps meno 11 per cento per fare qualche esempio. In questo quadro Giorgia Meloni minimizza, il vicepremier Salvini, quello che considera i dazi una opportunità, pensa soltanto alla poltrona del Viminale e Forza Italia minaccia la crisi. Il governo è platealmente allo sbando": è quanto dichiara Il deputato Dem e segretario PD della Toscana Emiliano Fossi

05/04/2025 - 18:35

“I risultati annunciati dal Governo si schiantano su dati come questi che destano preoccupazione crescente alla luce dell’impatto delle politiche “dell’amico Trump”..
Ma fa riflettere anche su come sia cambiato il contesto del disagio sociale e di come le fragilità riguardino categorie fino a qualche anno fa considerate privilegiate. Il PD deve saper guardare a questi scenari, tenerne conto sia quando avanza proposte riguardanti il mondo del lavoro, autonomo o dipendente che sia, sia quando prefigura modelli di welfare. La maggioranza e il Governo non hanno contezza del contesto e della realtà, per non dimostrare di conoscere i reali problemi delle persone e prospettare soluzioni e l’opportunità per conquistare fiducia e nuovo consenso”. Lo dichiara il deputato del Pd, Gian Antonio Girelli.

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