01/10/2025 - 09:34

"Il popolo palestinese subisce da due anni un vero e proprio genocidio, un martirio senza precedenti. Quindi la prospettiva di una tregua che almeno allevi le sofferenze degli abitanti di Gaza, che apra agli aiuti umanitari, che ripristini almeno le condizioni essenziali di vita, va accolta con favore". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo, in un'intervista rilasciata oggi a "L'Unità"
"Quel piano è una base di partenza su cui ragionare, ma non possiamo non evidenziare come sia sbilanciato verso Israele e non coinvolga i palestinesi nella fase di transizione, come hanno fatto notare alcuni esponenti politici palestinesi - sottolinea -. Il che è abbastanza significativo: come si può decidere del futuro dei palestinesi senza includerli a pieno titolo? Inoltre non è lungimirante imporre a Gaza il controllo di un organismo presieduto da Trump e Blair senza includere a pieno titolo i palestinesi. E’ un approccio da più parti definito coloniale".
Secondo Boldrini "ha ragione Mustafa Barghouti che alla CNN, pur restando molto critico sul piano, ha dichiarato che l’urgenza in questo momento è fermare il genocidio e se il piano, come sembrerebbe, sancisce il fallimento del piano di Netanyahu della pulizia etnica della Striscia, è un fatto positivo. Il punto vero sono tutte le insidie che si nascondono in questo piano, come la possibilità lasciata a Netanyahu di ricominciare la guerra per qualsiasi ragione. Ad esempio, chi garantisce che, una volta rilasciati gli ostaggi, l’Idf non riprenda con la sua opera di distruzione"? "Dopo il vertice con Trump, Netanyahu ha dichiarato che il ritiro delle truppe sarà molto lento e graduale - conclude Boldrini -. Il giorno dopo aveva già cambiato idea: l’Idf controllerà la maggior parte della Striscia. Capisce che è un equilibrio molto precario e che può saltare con qualsiasi pretesto".

26/09/2025 - 12:39

“Quello che è accaduto il 22 settembre è un fatto straordinario: centinaia di migliaia di persone sono scese in piazza, rinunciando a una giornata del proprio stipendio, per testimoniare la loro posizione rispetto alla tragedia che sta accadendo a Gaza. Un gesto non scontato, che ha mandato un segnale fortissimo e che rappresenta l’Italia migliore, capace di schierarsi dalla parte giusta della storia”. Lo dichiara Matteo Mauri, deputato del Partito Democratico e responsabile nazionale Sicurezza, intervistato sui canali social del deputati dem.

“Le grandi trasformazioni della politica – prosegue Mauri – sono sempre partite da segnali e simboli forti. Per questo il governo sbaglia quando liquida queste manifestazioni come inutili: al contrario, dimostrano che in questo Paese ci sono ancora valori profondi e una cultura politica di solidarietà che l’esecutivo oggi ignora, rifugiandosi nei tatticismi e nei formalismi”.

Sui disordini di Milano, il deputato dem è netto: “Li abbiamo condannati senza esitazione, perché le violenze contro le forze dell’ordine e le devastazioni che abbiamo visto sono inaccettabili. Quegli episodi tra l'altro hanno oscurato il segnale positivo delle manifestazioni pacifiche e offerto al governo il pretesto per distogliere l’attenzione dal vero messaggio della piazza”.

Infine, l’attacco all’esecutivo guidato da Giorgia Meloni: “L’Italia resta isolata, insieme alla sola Germania, nel non riconoscere lo Stato di Palestina. È l’ennesima dimostrazione di un governo subalterno, incapace di assumere una posizione autonoma. Come un pupazzo controllato dagli Stati Uniti di Trump. Così il nostro Paese perde credibilità e un ruolo storico importante nel Mediterraneo e nel dialogo con il mondo arabo”.

 

23/09/2025 - 15:59

"La commemorazione di Charlie Kirk alla Camera dei deputati è una provocazione della destra che sta strumentalizzando un fatto gravissimo ed esecrabile, un crimine che non può avere giustificazioni". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo, a margine della commemorazione che si è svolta nell'aula di Montecitorio.
"Trasformare Kirk in un'arma da scagliare contro gli avversari politici è, però, una strategia di chi pretende di denunciare la violenza di altri. Sono gli stessi che non hanno detto una parola quando a morire sotto il fuoco di un antiabortista sono stati la deputata democratica Hartman e suo marito - ricorda -. Kirk ha fatto dell’odio la sua bandiera e il testimone di quell'odio l'ha raccolto, al suo funerale, il presidente Trump che ha detto "io odio i miei avversari".
"Kirk non era un paladino della libertà - prosegue Boldrini -: era un paladino del razzismo, dell'omofobia, del sessismo. Nessuna di queste sue posizioni ne giustifica l'assassinio, in alcun modo. Ma non ne giustifica neanche la santificazione. In quali altri parlamenti europei è stato ricordato? In quello ungherese e in quello romeno. Commemorare alla Camera un uomo portatore di valori contrari alla nostra Costituzione è stata una forzatura insopportabile".
"Le destre italiane, Meloni e Salvini in primis, cavalcano questa vicenda per compiacere Trump e per trarre vantaggio politico da una narrazione violenta e aggressiva - sottolinea la deputata dem -. Tentano di ribaltare la realtà addossando ad altri l'odio politico, ma sono loro che hanno sempre usato un linguaggio violento e sessista. Loro hanno organizzato campagne di odio contro chi la pensa diversamente, contro le avversarie politiche, contro i migranti, le persone Lgbtqia+: che oggi ci facciano la lezione è veramente paradossale".
"Stanno usando questa vicenda drammatica in modo spregiudicato per alzare la tensione - conclude Boldrini -. Davanti a fatti di tale gravità, chi governa dovrebbe abbassare i toni, non gettare benzina sul fuoco con conseguenze pericolose e imprevedibili".

23/09/2025 - 15:58

“Vergognosi e ridicoli gli attacchi al sindaco di Rimini Jamil Sadhegolvaad che ha detto no al governo israeliano della guerra e del massacro”

Sulla Palestina è evidente che anche oggi c’è chi vuole fare confusione e usare le violenze di alcuni per oscurare le manifestazioni enormi di questi giorni. E lo si fa per assecondare di fatto Trump e Netanyahu e il governo di quest’ultimo; che vuole radere al suolo la Palestina, prendersi le sue terre, continuare il massacro di innocenti. Hamas va combattuta in ogni modo, anche con la forza, e chi sfascia e delinque, come a Milano, va condannato.  Ma ora basta. Stanno massacrando un popolo. E c’è un vittimismo aggressivo e un ribaltamento della realtà. Come l’attacco al sindaco di Rimini “accusato (ridicolo) di essere iraniano (per altro cosa falsa) e che viene messo nel mirino di attacchi filogovernativi israeliani per avere preso una posizione contraria alla presenza alla fiera del turismo TTG dell’ente di turismo del governo Netanyahu. Ha fatto bene.  È l’ente di un Governo che fa una guerra a un popolo che scappa a piedi nudi, con 20mila bambini sterminati. “Mi definisca cosa vuole dire bambino” o “Riviera Gaza sarà una miniera d oro che divideremo con Trump”. Sono solo alcune bestialità che è quasi impossibile commentare per la disumanità. Ma sono parole di chi sostiene il governo Netanyahu e del Ministro israeliano Smotrich. Avrebbero portato questi progetti, queste parole queste volontà al TTG? Si può ignorare quanto fa il governo di Israele? Va poi ricordato che alle fiere di Ieg dall’inizio del conflitto ucraino non è consentito alla Russia di intervenire per via delle sanzioni che l’Italia applica. E ora anziché sanzionare Israele, persino si attacca  personalmente il sindaco Jamil Sadegholvaad sindaco di  una città già martoriato dalle bombe e ricostruita sulla pace tra i popoli, sindaco che pone un tema di pace in Palestina. A questo punto è bene che Se il governo scapperà dalle sanzioni a Israele e non riconoscerà due popoli due Stati allora siano Comuni e Regioni d’Italia a fare ciò che il governo non fa. Ogni Regione e Comune dovrebbe riconoscere con un proprio atto lo Stato di Palestina. Non un solo atto simbolico. Ma un inizio. Il punto politico è che la Meloni non fa nulla e regge il moccolo a Netanyahu e Trump.  Su 193 paesi Onu ,152 riconoscono la Palestina. Anche Spagna, Francia, Inghilterra e tutto il mondo anglosassone tranne gli USA. Solo l’Italia e la Germania dicono no a sanzioni e no a sospendere l ‘accordo di partneriato con Israele.  Ai tedeschi e alla Meloni chiediamo “Avete un complesso su Israele per quello che è accaduto nei campi di stermino e per leggi razziali? L’Italia democratica non ce l’ha quel complesso. Perché resisteva, era deportata e uccisa insieme agli ebrei. Bene allora i sindaci e i comuni di Romagna e d’Italia  che con atti e gesti si battono per la pace e non hanno paura neanche delle minacce e del ribaltamento dei fatti che li accusa.

Così Andrea Gnassi, deputato Pd ed ex sindaco di Rimini.

 

22/09/2025 - 17:20

Comunicazioni Tajani non sono concessione ma fondamento democrazia

“Apprendiamo che, solo dopo le forti sollecitazioni delle opposizioni e la volontà di bloccare l’Aula in assenza di risposte, il Ministro Tajani è disponibile a rendere comunicazioni su Gaza il 2 ottobre. Non si tratta di una concessione, ma del fondamento della democrazia” così una nota dei capigruppo Chiara Braga (Pd), Riccardo Ricciardi (AVS), Luana Zanella (AVS). “È in ogni caso molto grave – proseguono - che il Governo partecipi a un vertice internazionale come quello che si aprirà a New York senza avere comunicato al Parlamento la propria linea e, se ancora una volta sarà schiacciato sulle posizioni di Trump, senza avere la minima idea di come fermare il massacro di Gaza. Mentre in tutta Europa, alla vigilia di voti significativi, i governi stanno prendendo iniziative concrete in Italia viviamo una vera anomalia democratica, con la Presidente del Consiglio Meloni che continua a sottrarsi al dibattito parlamentare”, concludono.

 

22/09/2025 - 13:58

"Centinaia di migliaia di persone stanno manifestando in 75 città di tutta Italia per dire basta al genocidio e per pretendere che il governo prenda una posizione chiara e netta contro le politiche di sterminio di Netanyahu.
Mentre anche i paesi del G7 stanno cominciando a riconoscere lo Stato di Palestina, Meloni e Tajani si trincerano dietro un insensato "non è il momento", allo scopo di compiacere Benjamin Netanyahu e Donald Trump.
E sappiamo bene quale sia la posizione reale del ministro Tajani: ce l'ha mostrata "Piazza pulita" giovedì scorso. Per lui la Palestina non esiste e quindi l'Italia non la riconoscerà.
Un'ipocrisia che alimenta la complicità del governo con il genocidio. Da mesi, però, è chiaro da che parte stanno le italiane e gli italiani: dalla parte del popolo palestinese e del suo diritto all'autodeterminazione e alla giustizia, come confermato anche negli ultimi giorni dalle centinaia di manifestazioni tenutesi in tutto il paese con una enorme partecipazione". Lo dichiara Laura Boldrini deputata PD e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo. 

18/09/2025 - 14:51

"Gli Usa stanno mettendo in atto una vera e propria strategia persecutoria nei confronti di chi difende i diritti del popolo palestinese e il diritto internazionale e lo sta facendo con  l'odioso strumento delle sanzioni". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.
"E' successo al procuratore capo della Corte Penale internazionale, Karim Khan, e ad altri 8 giudici della stessa Corte che hanno emesso i mandati di cattura internazionale contro Benjamin Netanyahu e l'ex ministro Gallant - sottolinea Boldrini -. E' successo alla relatrice speciale Francesca Albanese, prima rappresentante dell'Onu a subire questo trattamento, punita per la collaborazione con la CPI e per avere denunciato, nei suoi rapporti, i crimini commessi da Israele e la complicità nel genocidio contro il popolo palestinese di grandi aziende anche statunitensi. Ed è successo con 4 Ong palestinesi colpevoli, per gli Usa, di avere collaborato con la Cpi". "In questo modo - denuncia la deputata dem - il presidente degli Usa Donald Trump mira a smantellare non solo la Corte penale internazionale ma l’intero sistema della giustizia internazionale che ha lo scopo di tutelare le vittime di crimini contro l’umanità, di guerra, e di genocidio".
"Su nessuno di questi provvedimenti il governo italiano ha espresso una posizione: l'inerzia è ormai la cifra politica di Meloni e dei suoi ministri quando si tratta di Palestina - prosegue -. Ma noi riteniamo che questo silenzio sia inaccettabile specialmente quando a subire le pesantissime conseguenze delle sanzioni c’è una cittadina italiana che viene lasciata sola a fronteggiare una situazione che non ha precedenti". Per questo, insieme alle colleghe Ouidad Bakkali, Sara Ferrari, Valentina Ghio e Rachele Scarpa e ai colleghi Mauro Berruto e Stefano Vaccari, abbiamo presentato una interrogazione per chiedere all'esecutivo che faccia pressione sugli Usa per revocare le sanzioni e sull'Ue perché adotti, come già è accaduto in altre occasioni, il "Regolamento di blocco" che rende inefficaci le sanzioni stesse fuori dagli Stati Uniti" conclude.

16/09/2025 - 15:56

“Occorre lavorare con più forza e dare un segnale a Netanyahu: cessate il fuoco. Purtroppo da parte del nostro Governo questa forza non c’è così come manca un’aperta condanna”.

Così Chiara Gribaudo, vicepresidente del Partito Democratico, in diretta a Tagadà su La7.

“L’Europa deve fare di più, ma se non si riesce è anche perché manca una spinta da parte di alcuni Paesi del G7, come l’Italia, per costruire un reale percorso di pace - ha proseguito la deputata dem - Abbiamo sempre avuto un ruolo fondamentale nella mediazione internazionale, riprendiamocelo”.

“La politica deve reagire, esattamente come hanno fatto alcuni Paesi, dicendo ad esempio che occorre riconoscere lo Stato di Palestina. Altrimenti si tratta solo di fare la voce forte con i più deboli, chinandosi davanti a Trump e Netanyahu” ha concluso Gribaudo.

 

16/09/2025 - 13:35
"Le parole pronunciate da Mario Draghi a un anno dalla presentazione del suo rapporto sulla competitività dell’Unione Europea sono lucide, coraggiose e impongono una riflessione seria. L’Europa ha bisogno di un salto di qualità, di un cambio di passo radicale. Siamo in una fase storica in cui l’alternativa non è più tra più Europa o meno Europa, ma tra un’Europa in grado di contare nel mondo o un continente marginale, spettatore delle grandi sfide e tensioni globali. I governi nazionalisti di destra stanno impedendo le necessarie riforme necessarie per l'Unione Europea, mostrando peraltro una subalternità dannosa nei confronti dell'amministrazione Trump che sta penalizzando le nostre economie e destabilizzando l'equilibrio politico internazionale. 
Solo un’Europa davvero integrata avremo la possibilità di difendere il nostro modello sociale, tutelare le nostre libertà, affrontare da protagonisti la transizione digitale, quella ambientale, le sfide energetiche e tecnologiche, i conflitti internazionali.
 
Senza una vera integrazione europea, senza istituzioni comuni più forti e legittimate, l’Italia non sarà più sovrana: sarà più debole, più esposta, più fragile. Il Governo metta da parte le proprie divisioni interne e gli equilibrismi ideologici. Si assuma la responsabilità di sostenere, con convinzione, una nuova stagione costituente per l’Unione europea". Lo dichiara in una nota il deputato Piero De Luca, capogruppo del Pd in commissione politiche UE.

 

16/09/2025 - 13:12

“Gaza brucia. Persino dalle Nazioni Unite parlano di genocidio. L’invasione di Netanyahu è un crimine dalle conseguenze enormi. Va punito e va fermato, anche perché porta la guerra nel Mediterraneo. Servono atti urgenti, sanzioni durissime. Giorgia Meloni smetta di opporsi in Europa e di accodarsi a Trump. L’Italia non può essere complice” così il responsabile nazionale Esteri del Pd, Peppe Provenzano parlando ai Tg.

13/09/2025 - 13:36

"Ma quando Giorgia Meloni dice che in politica estera ha rimesso l’Italia al posto che le spetta, a cosa si riferisce esattamente? Ai ripetuti silenzi, su ogni scenario di crisi, in attesa di capire gli umori di Trump? All’inerzia e all’ignavia sul Medio Oriente, dove non ha fatto nulla, nulla, per fermare il suo amico Netanyahu, il macellaio di Gaza? Altri paesi stanno prendendo il nostro posto nel dialogo con il mondo arabo. Meloni, forse per non sentire gli strali di Vannacci, non ha avuto nemmeno il coraggio in Parlamento di difendere la scelta grave e sbagliata di impegnarsi alla NATO per spendere il 5% in spese militari. Ma forse rivendica il 15 a zero sui dazi Usa? Quando voleva fare la pontiera con Trump e invece ha contribuito alla resa dell’Europa, tanto il prezzo della sua amicizia politica lo pagheranno le imprese e i lavoratori. La Premier confonde il protagonismo diplomatico dell’Italia con il suo personale. La diplomazia non sono le cene di gala, è strategia, autonomia, coraggio di compiere scelte nei momenti più difficili. L’Italia ne è stata maestra per un lungo periodo. Giorgia Meloni, schiacciata su Trump, ha dilapidato una lunga tradizione che aveva fatto del nostro paese un protagonista assoluto nella costruzione di pace nel Mediterraneo". Così in una nota Peppe Provenzano, deputato, responsabile Esteri del Partito democratico.

10/09/2025 - 18:57

“Il dibattito parlamentare di oggi ci ha dimostrato che abbiamo una maggioranza divisa e un governo in confusione che porterà l’Italia allo sbando. Nel vertice del 24-25 giugno scorso la premier Meloni ha firmato un assegno per una spesa in armi per la Nato al 5% che a Napoli viene chiamato cabriolet, cioè caricato sulle nuove generazioni. Ma non ha avuto neanche il coraggio di venire in Parlamento a dirlo agli italiani. Questo perché i partiti che sostengono il governo vanno ognuno per strada propria ed hanno abbandonato la caratteristica dell’Italia di saper sviluppare e puntare sulla forza della diplomazia. Mentre Trump ci caricava di dazi, di obblighi di acquistare armi Usa e di spese militari al 5%, il governo italiano stava in silenzio. Noi diciamo Sì alla sicurezza ma all’interno di un quadro di difesa europea, No alle spese militari al 5% perché obiettivo irrealizzabile e No alla proliferazione delle armi. Dobbiamo invertire rotta e da questa Aula vogliamo far giungere il nostro abbraccio alle donne e agli uomini della Flotilla ringraziandoli per la loro straordinaria iniziativa umanitaria per Gaza”.

Così il capogruppo Dem in commissione Difesa alla Camera, Stefano Graziano, intervenendo in Aula per annunciare il voto favorevole del Gruppo alla mozione presentata dal Pd.

 

05/09/2025 - 19:50

"Il raduno nazionale di CasaPound a Grosseto è un affronto a questo territorio e alla sua storia che è una storia fatta di persecuzioni fasciste, di violenze contro i partigiani ma anche di resistenza.
Nella Repubblica nata sui valori dell'antifascismo, realtà come CasaPound e tutta la galassia neofascista non dovrebbero esistere perché anticostituzionali per definizione. Per questo chiediamo lo sgombero della sede di CasaPound occupata a Roma che qualcuno ha tentato di paragonare al Leoncavallo. Nessun paragone è possibile tra chi porta cultura, arte, politica dal basso come il centro sociale milanese, con i nostalgici del peggior regime che l'Italia abbia mai sperimentato.
E per questo oggi essere a Grosseto con l'Assemblea antifascista e l'Anpi è fondamentale: non possiamo e non vogliamo girarci dall'altra parte nel momento in cui l'internazionale nera guidata da Donald Trump e tanto amata da Salvini e Meloni tenta di imporre la sua agenda fatta di autoritarismi, di attacchi ai diritti, di tentativi di riscrivere la storia e di gravissime limitazioni delle libertà". Lo dichiara Laura Boldrini deputata PD e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo. 

29/08/2025 - 15:22

“E’ un dato di fatto che l'economia si è fermata e che crescono le diseguaglianze. Nel contesto in cui abbiamo ancora indicatori positivi grazie alle risorse del Pnrr, che non dobbiamo mai dimenticare sono conquistate dai governi di centrosinistra, l'aumento del lavoro povero e precario è un'aggravante nei confronti del Governo Meloni. Fa venire la pelle d'oca sentire esponenti della maggioranza citare i dati dell'occupazione femminile, se una donna su tre lavora part-time, se la metà guadagna meno di ottomila euro lordi l'anno significa che c'è un problema devastante nel mondo del lavoro che riguarda prima di tutto la condizione di donne e giovani che deve essere affrontato subito”. Cosi' il deputato Pd Andrea Casu a Coffee Break su La 7, commentando i dati Istat sull'economia. “Di fronte alla fuga dei neo laureati che scappano all'estero – continua il parlamentare dem - come possiamo consolarci con la crescita dell’occupazione degli over50? Questo Governo sta bruciando intere generazioni e per invertire la rotta è necessaria una svolta radicale a partire dal salario minimo”. “Anche se Giorgia Meloni preferisce tenere la testa sotto la sabbia e fingere di non vedere la realtà è che la vita degli italiani è nettamente peggiorata negli ultimi tre anni sotto la sua guida come dimostrano i sei milioni di italiani che nel 2024 hanno rinunciato alle cure, le difficoltà crescenti che stanno affrontando le persone che vivono nelle aree interne, sempre più colpite dalla crisi dei trasporti, e le imprese che stanno pagando il prezzo dei dazi di Trump”, conclude Casu.

 

29/08/2025 - 13:05

“La riunione di maggioranza su ieri sull’Ucraina traccia un bilancio sconfortante. È stato fatto un passo indietro sulla solidarietà europea dei volenterosi verso l’Ucraina, decidendo che l’Italia non parteciperà a nessuna forza multinazionale e aiuterà l’Ucraina al di fuori dei confini ucraini. Il ministro Tajani in conferenza stampa ha dichiarato che l’Italia sostiene l’iniziativa di pace di Trump, archiviando così la tradizionale posizione europeista di Forza Italia. Ciliegina sulla torta, la nomina come ambasciatore a Mosca del consigliere diplomatico di Salvini ai tempi del Metropol, che da un segnale inequivocabile ai russi e a tutto il mondo sul fatto che Meloni sia pronta a riprendere i rapporti con Putin, e in che modo. È angosciante che in un momento delicato come questo, che richiederebbe senso dello Stato e spinta europeista, per la destra le convenienze di natura interna prevalgano sulla necessità di agire di concerto con gli alleati europei” così la vicepresidente della commissioni Esteri della Camera, la democratica Lia Quartapelle.

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