“Resto sorpreso dalle dichiarazioni di Maria Elena Boschi. A luglio del 2021 nel primo decreto semplificazioni per il Pnrr, Italia Viva votò a favore di un emendamento dei relatori che cambiava completamente il modello operativo per la lotta al dissesto idrogeologico, superando l’approccio centralista di Italia Sicura e introducendo misure di potenziamento di responsabilità, poteri e mezzi in capo agli enti locali, unica strada per affrontare le complessità e le diversità di situazioni che si determinano sul territorio in materia di fragilità del suolo e dei bacini. Non servono polemiche retrospettive, non serve restare ancorati a modelli superati e farne una ideologia. Serve venire incontro alle comunità a rischio nelle forme più efficaci e flessibili. Le Regioni e gli enti locali che chiedono autonomia, facciano. In primo luogo quel che spetta loro fare”. Così in una nota il deputato del Partito Democratico, Roberto Morassut.
“Misure su evasione grave danno per economia e società. Governo le ritiri”
“L’arroganza con la quale il sottosegretario Fazzolari vuole mettere a tacere Bankitalia perché ha osato criticare le misure della legge di bilancio che indeboliscono la lotta all’evasione fiscale, anzi che la favoriscono, ha dell’incredibile. A parte l’assurda argomentazione secondo la quale Bankitalia non deve intromettersi in quanto partecipata dalle banche, dimenticando che stiamo parlando di un’istituzione indipendente e di diritto pubblico, sarebbe il caso che Fazzolari e gli altri esponenti Fd’i intervenuti oggi rispondessero nel merito. La lotta all’evasione fiscale stava producendo importanti risultati e indebolirla è un grave danno alla nostra economia e alla nostra società. Riascolti, Fazzolari, tutte le audizioni svolte dalla commissione Bilancio, scoprirà che l’attacco alle misure del governo sui limiti su contante e Pos sono arrivate da molti altri soggetti a cominciare dalla Corte dei Conti. Tutti partecipi di un complotto? La realtà è che quelle misure sono profondamente sbagliate e maggioranza e governo dovrebbero avere solo il coraggio di ritirarle. Ci aspettiamo che la presidente Meloni smentisca rapidamente il suo sottosegretario”.
Lo dichiara la capogruppo del Pd alla Camera Debora Serracchiani.
“L’Europa sta investendo da tempo nella transizione ecologica: l’unico modello di sviluppo capace di coniugare crescita produttiva e benessere sociale, salvaguardia dell’ambiente ed occupazione, tutela delle risorse e produzione energetica rinnovabile. Esponenti dell’attuale governo e della maggioranza hanno già negato in passato l'emergenza climatica e denigrato la green economy, cambiare quindi nome al ministero non è soltanto una pessima scelta dal punto di vista simbolico, ma rischia quindi di essere il primo passo verso politiche ambientali retrograde”: è quanto dichiara Simona Bonafè, vice presidente del deputati Pd, sulla scelta del governo Meloni di cambiare nome, attraverso il Decreto Ministeri, al dicastero della Transizione ecologica.
“Quello che più ci preoccupa, in questa direzione, è infatti che questo possa essere l’espediente per smontare il Piano nazionale di riprese e resilienza, perché sappiamo bene tutti che il 40 per cento delle risorse del Pnrr deve essere obbligatoriamente destinato a progetti e processi di transizione ecologica nelle sue varie declinazioni”: conclude Simona Bonafè.
“ La Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, smentisca il suo sottosegretario alla Presidenza, Fazzolari protagonista di uno sguaiato e indifendibile attacco alla serietà e all’indipendenza di Banca d’Italia, che si sarebbe resa colpevole ai suoi occhi di un giudizio critico sulla manovra di bilancio.
La Banca d’Italia è un istituto di diritto pubblico come è scritto nel suo statuto e le quote in possesso di soggetti privati in alcun modo incide sulla sulla sua autonomia.
L’indipendenza e l’autonomia di Banca d’Italia sono un valore che va difeso e valorizzato se non si vuol far scivolare la nostra democrazia repubblicana verso forme di democrazia illiberali”.
Lo scrive in una nota Federico Fornaro, deputato di Articolo 1 del Gruppo PD Italia Democratica e Progressista
“La Nazione rappresenta da sempre in Toscana un punto di riferimento credibile e autorevole per l’informazione locale: è necessario salvaguardare questo patrimonio di professionalità e competenze”: è quanto dichiara Marco Simiani, deputato Pd, sulla decisione annunciata dall’editore di accorpare e ridurre alcune redazioni territoriali tra cui quelle di Empoli, Pontedera, Pisa, Livorno e Grosseto.
“Ai giornalisti va la mia piena solidarietà e il mio impegno ad approfondire la vicenda, anche con interrogazioni parlamentari, al fine di tutelare la continuità occupazionale delle redazioni e la valorizzazione di un servizio essenziale per l’informazione della regione”: conclude Marco Simiani.
"Sul consumo di suolo dichiarazione solenni e impegni solo nelle giornate dedicate. La destra in Italia ha fermato sempre il varo di una normativa nazionale che consentisse di fermare il consumo e di attivare un piano strategico di manutenzione e di opere finalizzate al contrasto del dissesto idrogeologico e alla rigenerazione di parti urbanizzate in disuso e non più compatibili con le nuove esigenze. L’Ispra nel suo ultimo rapporto ci segnala che il consumo di suolo avanza nel nostro Paese di 2,2 mq al secondo per complessivi 69,1 chilometri annui. Negli ultimi 25 anni c’è stata la scomparsa di un quarto delle terre coltivate con diretta diminuzione delle produzioni di qualità e della sicurezza ambientale ed alimentare.
Che altro si deve aspettare per intervenire? Altri eventi catastrofici? E poi come è consuetudine delle destre intervenire con i condoni edilizi e fiscali. Recuperare il suolo all’attività agricola e alla salvaguardia dell’ambiente è la strada maestra per garantire presidio e buon governo del territorio.
Dichiarazione di Stefano Vaccari, capogruppo Pd in commissione Agricoltura della Camera.
Il deputato dei Democratici ha presentato un emendamento alla manovra economica insieme ai colleghi Laus, Sarracino e Scotto: “I lavoratori non sono numeri”
“Bisogna frenare le delocalizzazioni, non si possono lasciare le persone senza lavoro e i territori più poveri”. Lo sostiene il deputato del Pd Emiliano Fossi che insieme ai colleghi Mauro Laus (Pd), Marco Sarracino (Pd) e Arturo Scotto (Articolo 1), ha presentato un emendamento alla manovra economica.
L’emendamento modifica l’articolo 37 del Decreto Legge numero 144 del 2022 relativo a “norme in materia di delocalizzazione o cessione di attività di imprese non vertenti in situazione di crisi”.
“Alle imprese che cessano definitivamente l’attività produttiva o una parte significativa della stessa, anche per effetto di delocalizzazioni, con contestuale riduzione di personale superiore al 40% di quello impiegato mediamente nell’ultimo anno - si legge nell’emendamento - venga preclusa la possibilità di procedere alla rimozione dei macchinari, dei materiali e delle produzioni fino a che non hanno completamente restituito gli incentivi pubblici ricevuti”.
“Ho toccato con mano, nella vertenza della ex Gkn di Campi che ho seguito da sindaco e ora seguo da deputato del territorio, cosa significa chiudere un’azienda da un giorno all’altro - sottolinea Fossi -. Non si possono chiudere e svuotare le fabbriche, i lavoratori non sono numeri. Bisogna ripartire dal valore del lavoro e una vera politica industriale”.
"Una manovra inadeguata, che penalizza i più fragili e favorisce l’evasione. Anche Bankitalia, dopo la Corte dei Conti, boccia una legge di bilancio che tra mancati interventi strutturali sui costi energetici, tetto del contante, limiti al POS, flat tax e reddito di cittadinanza, fa male all’Italia". Lo scrive su Twitter Piero De Luca, vicecapogruppo del PD alla Camera.
“Il partito della presidente del consiglio è sordo alle critiche arrivate in tutte le audizioni in commissione Bilancio alla Camera sul tema della lotta all’evasione, che purtroppo tornerà a crescere se saranno confermate le scelte su contante e limite al all’utilizzo del Pos. Ma oggi, con la dichiarazione del deputato Filini, tocchiamo vette inaspettate. Bankitalia non può parlare di queste misure perché partecipata dalle banche. In pratica, nessuno si permetta di disturbare il manovratore, anche se si tratta di un’autorevole istituzione che offre studi e analisi sulle sciagurate conseguenze provocate dall’allentamento della lotta all’evasione e su quanto sia grave il passo indietro del governo su questo tema che purtroppo nel nostro Paese continua a essere fondamentale”. Lo dichiara il deputato dem della commissione Bilancio Claudio Mancini.
“Dei 7 presenti oggi all’audizione di Bankitalia, 4 (su 5 componenti) erano del Gruppo del Pd. Purtroppo il disinteresse era tutto della maggioranza. D’altra parte basta leggere le dichiarazioni del deputato di Fdi Filini per capire che, secondo lui, Bankitalia non ha neanche diritto di parlare di lotta all’evasione, limiti all’uso del contante e del Pos, perché partecipata dalle banche. Nel merito sono incapaci di difendere queste assurde misure, ma nessuno si deve permettere di criticarle”.
Lo dichiara il capogruppo dem in commissione Bilancio Ubaldo Pagano.
"E’ una legge di bilancio inadeguata e per molti versi pericolosa. Emerge dalle audizioni in corso alla Camera sulla manovra presentata dal governo.
A muovere le critiche più feroci Bankitalia, Corte dei Conti, Cnel e Confindustria che, di certo, non possono essere catalogati come pericolosi sovversivi.
D’altronde le norme presentate tentano di parare il colpo della crisi energetica per il primo trimestre ma non incidono sulle leve dello sviluppo del Paese per rimontare lo stato di recessione nel quale stiamo precipitando. E’ una legge che redistribuisce verso l’alto, promuove l’evasione fiscale e colpisce le fasce più deboli della popolazione tanto che fa cassa con i pensionati, riduce l’assistenza sanitaria pubblica, non interviene se non marginalmente sul cuneo fiscale.
Con questa manovra il governo Meloni e la maggioranza che lo sostiene si assumeranno la responsabilità di scatenare un conflitto sociale di cui non si sentiva davvero il bisogno".
Dichiarazione di Silvio Lai, deputato Pd della Commissione Bilancio della Camera.
“La relazione del dottor Balassone di Banca d’Italia ha messo a nudo tutta l’inadeguatezza della manovra messa in campo dal governo. In particolare, vorrei segnalare tre aspetti finiti sotto la lente d’ingrandimento di BankItalia: il taglio dell’Iva orizzontale su alcuni prodotti, che provoca una importante riduzione delle entrate dello Stato e che favorisce anche famiglie benestanti, le quali non avrebbero bisogno di queste facilitazioni; la cancellazione del reddito di cittadinanza, rivolta a nuclei segnalati in base all’età e alle condizioni di salute, che mette a rischio famiglie che con grande difficoltà potrebbero rientrare nel mercato del lavoro, viste anche le previsioni di rallentamento o addirittura contrazione dell’economia nel prossimo anno; l’innalzamento dei tetti per l’uso del contante e nell’obbligo di utilizzo del Pos, che senza ombra di dubbio favorisce l’economia sommersa e aumenta l’evasione fiscale. L’allarme lanciato oggi dalla Banca d’Italia è preciso e circostanziato. Ci auguriamo che la maggioranza di destra non faccia orecchie da mercante e corregga il tiro. Il tempo c’è e la nostra disponibilità anche”.
Così il capogruppo del Pd in commissione Bilancio alla Camera, Ubaldo Pagano.
Risposta dell'on. del Pd Luciano D'Alfonso al Commissario del Porto di Pescara Guerino Testa.
“Caro Guerino, facciamo chiarezza”.
Così Luciano D'Alfonso, deputato Pd, in replica al Commissario straordinario emerito del Porto di Pescara, on. Guerino Testa.
“A Testa – scrive D'Alfonso- che prova a maneggiare argomenti che non conosce, ricordo che la velocizzazione del tracciato ferroviario trova la sua iniziale copertura nel contratto di programma RFI Regione Abruzzo Mit nel 2016/2017 per 1556 milioni di euro e che
i tracciati delle grandi infrastrutture sono definiti dalla Regione in coerenza con il dettato della Carta Costituzionale.” “Più Comuni della nostra regione – scrive ancora D'Alfonso- sollevano problemi per la selezione dei sedimi terrieri che hanno evidenziato modificazioni rispetto alle ipotesi risalenti e giacenti presso gli uffici tecnici comunali e
i Comuni -sottolinea il deputato dem- hanno la prevalente competenza urbanistica, almeno nell’Italia del Testo unico delle autonomie locali, varato nel 1990 con la legge 142/90 e confermato nel 2001.” Inoltre, “le osservazioni dei Comuni vanno riscontrate e, se compatibili, vanno accolte, soprattutto quando gli spazi lo consentono e le risorse presentano adeguatezza (di recupero) dai quadri economici approvati”.
D'Alfondo aggiunge anche che “le traverse non c’entrano nulla e Testa lo dovrebbe sapere, poiché è stato anche Commissario Governativo di un’opera pubblica necessaria. Volendo fare un riassunto – conclude D'Alfonso- la Pescara Roma ferroviaria si può velocizzare, senza il bisogno di problemi da inventare e si può anche entrare nel merito delle esigenze sollevate dai Comuni, proprio perché ci sono Poteri speciali e Procedure dedicate e, almeno per una delle osservazioni comunali, c’è anche abbondanza di spazio terriero e compatibilità con l’andamento del sistema delle acque giustamente analizzato. Questa e’ la verità – puntualizza D'Alfonso- e naturalmente sono pronto ad un confronto pubblico da video trasmettere e registrare”. Infine, “quanto alla A14, Testa dovrebbe sapere, nella sua veste di Segretario della Commissione Finanze della Camera, che il Progetto della “terza corsia” sarà definito dal soggetto gestore autostradale nei tempi che potremo anche divertirci a immaginare. Adesso, però, quello che serve è che la richiamata opera autostradale rientri con il suo studio di prefattibilita’ nella convenzione quinquennale da “risottoscrivere” da parte del soggetto Gestore e del Ministero vigilante. Insomma – conclude la sua risposta D'Alfonso- è tutto più complesso del foglietto ricevuto e diramato dall’Autorevole Commissario Straordinario emerito del Porto di Pescara.”
Dichiarazione di Stefano Graziano, deputato Pd
“Partecipando stamane a Bari, all'iniziativa dell'europarlamentare Pd Pina Picierno, “l'Europa presente”, ho rimarcato la necessità di avere oggi molta più Europa che in passato.” Cosi il deputato Dem Stefano Graziano , secondo il quale “questo rappresenta una necessità ineludibile perchè l'Europa ci ha garantito 70 anni di pace ed è ancora oggi una “istituzione” irrinunciabile, a maggior ragione dopo la pandemia e dopo la drammatica guerra in Ucraina e mi auguro – ha aggiunto il parlamentare Dem- che per dare all'Europa ancora più stabilità ed autorevolezza, il prossimo presidente della Commissione venga scelto direttamente dai cittadini europei”. Nel corso dell'iniziativa , alla presenza del ministro per gli Affari Europei, il Sud e le politiche di coesione Raffaele Fitto, “ho sollecitato il ministro – ha proseguito Graziano- che per dover fare l'autonomia differenziata, la proposta di Calderoli, così com'è, è sbagliata e divisiva. Se vogliamo affrontare questa questione ho fatto presente a Fitto che serve innanzitutto realizzare il Fondo di perequazione , assicurare i livelli minimi di prestazione (Lep) e superare la spesa storica. Fondamentale inoltre – ha concluso Graziano- che per trovare un giusto equilibrio è che il presidente della Commissione per gli affari regionali sia un parlamentare meridionale dell'opposizione”.
“Il ministro Giorgetti sostiene che la manovra tutela deboli e vulnerabili. Ma quando toglie a chi prende 1.500 euro netti di pensione sta togliendo ai più forti? Quando allarga l’uso del contante a 5mila euro serve per chi guadagna mille euro al mese? Quando toglie il reddito di cittadinanza da settembre lo fa per riequilibrare le disuguaglianze o a favore dei vulnerabili? Quando elimina il credito d’imposta al Sud lo fa per aiutare la crescita della parte più debole del Paese? Quando taglia i fondi per la sanità pubblica lo fa per chi dovrà attendere mesi per una visita specialistica non potendo permettersene una privata? Ministro Giorgetti, parlano i fatti e con questa manovra di bilancio si colpiscono ancor di più deboli e vulnerabili e anche quelle fasce medie che avevate annunciato di voler aiutare”.
Così il deputato del Pd della commissione Bilancio della Camera, Silvio Lai.