• 21/06/2021

“La questione delle lauree abilitanti può sembrare un aspetto tecnico ma è centrale per le attività di rilancio e ripresa del Paese perché ci permette di entrare nel novero delle riforme necessarie alle quali dovremo necessariamente lavorare. Il provvedimento ha l'obiettivo di modernizzare e rendere più competitiva l’offerta formativa nazionale, favorendo l’ingresso nel mondo del lavoro di giovani laureati e laureate grazie a percorsi abilitanti e professionalizzanti. La finalità perseguita si ispira a una visione evolutiva del sistema della formazione universitaria pienamente rispondente ai mutevoli bisogni delle professioni, alle sfide di competitività del mercato e alle richieste di sviluppo tecnologico, economico e sociale del paese. E’ molto importante che l’attuazione delle riforme propedeutiche alla realizzazione del PNRR parta proprio dal mondo della formazione perché sta a significare che quest’ultima ha assunto una centralità anche politica. Al tempo stesso iniziare da una riforma che coinvolge giovani uomini e giovani donne significa anche mettere finalmente in prima linea l’impegno per coloro che più di tutti hanno sofferto la mancanza di occupazione nel passato e che ora maggiormente rischiano di essere colpiti dalla crisi post pandemia che sta investendo il mondo del lavoro. Ed è esattamente quello che questo disegno di legge governativo vuole aiutare ad evitare producendo effetti importanti su due aspetti: da un lato infatti si lavora sull’apprendimento e si attribuisce un’attenzione nuova al giusto mix di sapere tecnico e sapere pratico, dall’altro diviene centrale un maggiore coinvolgimento degli ordini professionali all’interno dei corsi di studio. L’intervento sulle lauree abilitanti rappresenta l’inizio di un lavoro ampio sul comparto istruzione e ricerca che non è più rimandabile e perdere l’occasione, per realizzarlo, dei fondi del PNRR e della spinta data dall’eccezionalità del momento sarebbe davvero un’occasione persa”.

Così in una nota il deputato del Partito Democratico Paolo Lattanzio, membro della Commissione Cultura della Camera.