Dichiarazione di voto
Data: 
Mercoledì, 9 Luglio, 2025
Nome: 
Piero De Luca

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Grazie, Presidente. Dopo decenni di pace, passati a costruire istituzioni multilaterali, disegnare regole di diritto internazionale, il mondo è piombato in un nuovo far west di instabilità, guerre, conflitti e tensioni. Gran parte della responsabilità va imputata necessariamente ai nuovi attori della scena globale. Trump aveva promesso di far cessare i conflitti in atto in 24 ore dal suo insediamento alla Casa Bianca. Invece, ha contribuito a infiammare il clima politico a livello internazionale.

Discutere di dazi, allora, vuol dire discutere di un pezzo di questa strategia di destabilizzazione messa in campo da Trump; vuol dire discutere di politica prima ancora che di economia, perché i dazi rappresentano un'arma di attacco anzitutto all'equilibrio geopolitico internazionale e, in particolare, all'Europa.

In questo contesto, al di là delle dichiarazioni, anzi delle non dichiarazioni del collega della Lega, oggi in quest'Aula è accaduta una cosa molto grave: si parla di politica internazionale e la maggioranza e il Governo rispondono assenti. Lo diciamo con forza: consideriamo vergognoso che non abbiate depositato una mozione di maggioranza su un tema così delicato e sensibile per il nostro Paese.

Com'è possibile che il Governo non abbia una linea sui dazi, anzi, che abbia deciso di appaltare la propria linea politica a Trump? Come è possibile? Un Governo senza una linea politica internazionale è un Governo che non sta più in piedi, è un Governo che deve andare a casa perché non è all'altezza della storica tradizione politica e diplomatica del nostro Paese. Basta subalternità e servilismo nei confronti di Trump, perché questa attitudine sta danneggiando l'Italia a livello internazionale, isolandoci e soprattutto mettendo a rischio la nostra tenuta economica e sociale all'interno del Paese.

La Premier Meloni, Sottosegretaria, non sta facendo da pontiera. Meloni è diventata la portabandiera di Trump in Italia e in Europa e questo per noi è inaccettabile, perché preferisce difendere gli interessi dei suoi amici ed alleati politici piuttosto che gli interessi delle aziende e dei lavoratori italiani.

Noi vi contestiamo oggi ciò che non avete detto e ciò che non avete fatto finora. Dapprima, per evitare problemi, avete messo la testa sotto la sabbia per mesi, evitando di affrontare il tema dei dazi, così come ancora oggi, in quest'Aula, del resto. Per evitare di contraddire il vostro alleato negli Stati Uniti, siete scomparsi e avete girato la testa dall'altra parte, anche quando il suo Vice ha definito gli europei dei parassiti. Sottosegretaria, noi lo diciamo con forza: l'Europa non è un ente parassita! È un'istituzione che ha garantito pace, diritti, libertà e democrazia da oltre 70 anni a questa parte. È un'istituzione in cui vige lo Stato di diritto, il rispetto della dignità umana, e noi siamo orgogliosi che l'Italia sia stato uno dei sei Paesi fondatori del progetto europeo. È un progetto che va rafforzato, va consolidato e va migliorato, ma non va certamente smontato o indebolito come pensate di fare voi.

Non contenti, peraltro, siete andati oltre. Abbiamo ascoltato dichiarazioni grottesche in questi mesi: avete addirittura affermato che i dazi sarebbero stati un'opportunità per le nostre imprese. Io mi chiedo su quale pianeta vivete, Sottosegretaria. Parlate mai con le imprese, con i sindacati, con le associazioni? Leggete i dati e le stime o vi limitate a La Settimana Enigmistica sotto l'ombrellone? Come fa ad essere un'opportunità una Trump tax che rischia di far saltare almeno 25.000 imprese nel nostro Paese, di dimezzare le stime di crescita e che sarà un Vietnam per interi settori economici decisivi, come la meccanica, la farmaceutica, il tessile, la moda, il legno, l'automotive e l'agroalimentare? Dove vede un'opportunità per il nostro Paese, Sottosegretaria? Spiegatelo agli italiani! Pensiamo solo all'agroalimentare, che vale 69 miliardi di euro di export: i nuovi dazi al 17 per cento avranno un impatto negativo per quasi 2 miliardi, ma voi non ve ne curate.

In questi mesi avreste dovuto reagire politicamente ed economicamente, sia in Europa che in Italia, per mettere in sicurezza, anzitutto, il nostro sistema economico e sociale. Invece nulla. Il vostro negazionismo economico, anche su questo, non vi ha fatto adottare alcuna misura di protezione, come per esempio quelle adottate da Sanchez in Spagna. Il fantomatico piano da 25 miliardi, di cui avevate parlato qualche mese fa, è scomparso nel nulla: liquefatto con i primi caldi di stagione.

Sul punto vorremmo anche essere netti, qualora vi dovesse tornare in mente di ragionarci: per noi non è possibile utilizzare i Fondi di coesione per coprire i vostri disastri. No al gioco delle tre carte sulla pelle del Paese e delle aree più svantaggiate dell'Italia. Trovate i soldi immediatamente: risorse liquide, certe, per sostenere le imprese e i lavoratori, ma non ai danni delle aree più svantaggiate del Paese.

A livello internazionale ed europeo avete fatto di peggio: avete provato, anzitutto, a gestire su base bilaterale il confronto con gli Stati Uniti, presentandovi, peraltro, con il cappello in mano alla Casa Bianca per un'ultima gita di Pasqua fatta dalla Premier Meloni. Il risultato è stato fallimentare: come direbbe Cervantes, la Premier voleva fare lana, ma è tornata tosata. Meloni doveva andare a discutere dei dazi e, invece, è tornata con un impegno ad acquistare dagli USA più gas liquido, che ci costa il doppio, e 10 miliardi di investimenti aggiuntivi in prodotti americani. Vi pare questo il modo di difendere gli interessi del nostro Paese? Si fa tutt'altro, se vogliamo difendere l'Italia. Con questo atteggiamento, peraltro, avete indebolito fortemente anche il negoziato in corso dell'Europa, perché, se non lo sapete - penso qualcuno di voi abbia qualche esperienza in materia, ma non la fa valere -, la politica commerciale comune è materia di competenza esclusiva dell'Unione. È lì, a Bruxelles, che bisogna lavorare per consolidare una posizione europea comune, che consenta di affrontare a schiena dritta il confronto in atto.

Quello che vi chiediamo allora oggi è un sussulto di orgoglio e dignità. Se non volete ascoltare il Partito Democratico, ascoltate almeno il monito del Presidente della Repubblica, a cui rivolgiamo un saluto e un ringraziamento, in quest'Aula, per le parole, ancora una volta di grande saggezza ed equilibrio, pronunciate nelle scorse ore. Per l'Europa i rapporti commerciali devono essere aperti, perché rappresentano un veicolo di pace, stabilità e concordia. Ecco il senso politico dell'invito a negoziare in Europa e con l'Europa.

A questo aggiungiamo, però, anche un altro argomento di carattere economico interno, che pure riteniamo utile ribadire, perché ne siate pienamente consapevoli in queste ore. Deve essere chiaro a tutti - ci rivolgiamo anche a chi ci ascolta fuori da quest'Aula - che è falso quello che continua a sostenere il Governo: è falso che i dazi sono un'opportunità; è falso che i dazi presentano elementi positivi per il nostro Paese; è falso che i dazi al 10 per cento sarebbero sostenibili per la nostra economia. Nel 2024 l'Italia ha esportato beni per 65 miliardi negli Stati Uniti, con un surplus commerciale di circa 39 miliardi di euro. Secondo Confindustria, l'impatto reale di eventuali dazi al 10 per cento, insieme alla svalutazione del dollaro, raggiungerebbe il 23,5 per cento, una soglia che metterebbe in ginocchio la nostra economia e la nostra occupazione.

Sottosegretaria, una domanda semplice: come fate a ritenere sopportabili 20 miliardi di euro in meno di esportazione e 118.000 posti di lavoro a rischio? Qual è la soglia di sopportazione dei licenziamenti per voi, Sottosegretaria? Quanti lavoratori e quante aziende devono saltare o siete disposti a sacrificare pur di compiacere il vostro amico Trump? Questa è la domanda che vi poniamo oggi. Per noi nessuno: nessun posto di lavoro e nessuna azienda possono essere sacrificati sull'altare degli interessi del vostro alleato Trump. Trattare per i dazi al 10 per cento non vuol dire raggiungere un'intesa; vuol dire raggiungere una resa, una resa senza condizioni che svende gli interessi del nostro Paese. Questa è la realtà. Se sommiamo a questa ipotesi anche il regalo che avete appena fatto, in ambito G7, alle big tech americane, accettando che fossero esentate dalla global minimum tax al 15 per cento, ci rendiamo conto tutti di quanto questo Governo stia lavorando contro gli interessi del nostro Paese, privilegiando, invece, gli interessi del suo alleato Trump. Allora, altro che patrioti! Voi siete patrioti, sì, ma, in ogni occasione, patrioti di una patria sbagliata. Questo è il tema vero: mai dell'Italia; non siete mai interessati a difendere gli interessi del nostro Paese.

Allora fermatevi. Recuperate la dignità e la postura che si addice a un grande Paese come l'Italia. Lavorate per assicurare una risposta unitaria e coesa dell'Europa. Abbiamo bisogno di una strategia europea che punti alla rapida eliminazione dei dazi e ampli le contromisure, includendo i servizi e i diritti di proprietà intellettuale delle big tech. Bisogna promuovere, poi, una diversificazione dei mercati, accelerando la ratifica di nuovi accordi, come il Mercosur, e l'individuazione di nuovi mercati di sbocco, anche emergenti. È indispensabile, poi, l'istituzione di un Fondo europeo di sostegno alle imprese colpite e una rete di protezione per i lavoratori sul modello SURE, che abbiamo costruito durante il COVID; è possibile ed è doveroso farlo anche oggi.

È necessario poi un piano energetico per abbattere il costo dell'energia e favorire il disaccoppiamento dell'energia elettrica da quella del gas. Poi, una politica seria di sostegno alle imprese e di tutela del made in Italy. Stiamo ascoltando idee curiose al riguardo. Guardate, l'ultima proposta geniale è arrivata dal Ministro Lollobrigida: dopo il 4 luglio, giorno dell'indipendenza USA, il 6 luglio Lollobrigida lancia l'operazione bresaola. Qui si fa la storia, Sottosegretaria, qui si fa la storia! La soluzione per convincere Trump a più miti consigli è comprare la carne ormonata dagli Stati Uniti, che è illegale in Italia, fare la bresaola italiana e poi esportarla negli Stati Uniti. Ma è una follia: se ne rende conto, Sottosegretaria, sì o no? Questo è il modo di difendere le produzioni italiane? Faremo la mozzarella con il latte del Montana o il vino con l'uva della California. È così che pensate di difendere le nostre produzioni italiane. Se così fosse, i dazi saranno amari per le nostre aziende e per i nostri lavoratori per colpa vostra.

Allora, non basta inserire il nome made in Italy nel Ministero per difendere le produzioni italiane. Bisogna avere serietà, competenza e autorevolezza a livello internazionale. Togliete il cappellino MAGA (altro che Make Italy Great Again)! Voi state lavorando contro gli interessi italiani. Indossate il tricolore, indossate la maglietta italiana e il cappellino degli Stati Uniti. Se volete difendere davvero il nostro Paese e la nostra economia  non ci vuole - e chiudo - una soluzione rapida per compiacere Trump, Sottosegretaria; ci vuole una soluzione giusta per tutelare le nostre aziende e i nostri lavoratori. Almeno una volta provate a difendere davvero gli interessi dell'Italia.