Giustizia

No al decreto Salvini

27/11/2018

 

NO AL DECRETO SALVINI: MENO DIRITTI, PIU' INSICUREZZA

 

Questo provvedimento è un gravissimo attacco ai principi costituzionali (art.10) di solidarietà e uguaglianza.

Abbiamo votato NO al decreto Salvini perché è del tutto irragionevole:

  • smantellare il sistema di accoglienza diffuso gestito dagli enti locali, lo SPRAR, a favore dei centri di accoglienza straordinari gestiti dalle prefetture, i CAS, facendo venire meno progetti e percorsi di inserimento e di integrazione che, pur in un contesto di risorse scarse, hanno dato buoni risultati e consentito a minori e a soggetti vulnerabili di non essere spinti ai margini della società.
  • abrogare l'istituto del permesso di soggiorno per motivi umanitari e correre il rischio di far cadere in una condizione di irregolarità migliaia di stranieri, tra cui molti neo maggiorenni.

In nome di una sicurezza sbandierata ma finta come le promesse di Salvini e Di Maio, si prospetta un inasprimento della disciplina del soggiorno, che aumenterà la propensione all'illegalità e renderà più fragile la coesione sociale anche per le famiglie italiane, mentre per le imprese diverrà più difficile reperire legalmente manodopera giovane e motivata, ad esclusivo vantaggio degli imprenditori disonesti e della criminalità organizzata.

Questi effetti deleteri sono stati messi in risalto non soltanto da noi, ma anche da La Comunità di Sant'Egidio, le ACLI, la Caritas, Save the children, l'Asgi, Medici senza frontiere, la Federazione delle Chiese evangeliche, Oxfam Italia, ActionAid, la Tavola Valdese, l'Associazione Papa Giovanni XXIII.

È controproducente e di dubbia legittimità allungare i tempi del trattenimento per la determinazione o la verifica dell'identità e della cittadinanza dei richiedenti asilo, perché l'istituto della revoca della cittadinanza contrasta con alcuni principi fondamentali dello Stato costituzionale contemporaneo, a partire dal principio di uguaglianza di fronte alla legge, e finisce con il consolidare e rafforzare una concezione di tipo naturale o etnico della cittadinanza.

Sono irragionevoli e del tutto inutili ad assicurare maggiore legalità e sicurezza le nuove procedure per il rilascio e il rinnovo dei titoli di soggiorno, per l'esecuzione dell'espulsione o per l'esame della domanda con procedura accelerata direttamente in frontiera o in zone di transito.

Infine, il ricorso alla decretazione d'urgenza e l'apposizione della fiducia hanno mortificato il confronto parlamentare e tolto ogni spazio alla forza degli argomenti.

 

Rileggiamo queste parole di Primo Levi, straordinarie per la loro chiarezza e terribili per il loro contenuto.

A molti, individui o popoli, può accadere di ritenere, più o meno consapevolmente, che ogni straniero è nemico. Per lo più, questa convinzione giace in fondo agli animi come un'infezione latente; si manifesta solo in atti saltuari e incoordinati, e non sta all'origine di un sistema di pensiero. Ma quando questo avviene, quando il dogma inespresso diventa premessa maggiore di un sillogismo, allora, al termine della catena, sta il lager. Esso è il prodotto di una concezione del mondo portata alle sue conseguenze più rigorose, con coerenza: finché la concezione sussiste, le conseguenze ci minacciano.

 

Il #decretoSalvini cancella i diritti e crea un esercito di invisibili

 

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