11/09/2025 - 16:38

“La pubblicazione dei resoconti ufficiali della Camera relativi alla seduta di ieri della Giunta delle autorizzazioni a procedere sul caso Almasri conferma tutta la gravità di una vicenda che getta un’ombra pesantissima sul Governo della Presidente Meloni e sui suoi principali uomini di fiducia e Ministri.

Dalla Relazione emerge che, nel corso delle riunioni straordinarie del 19, 20 e 21 gennaio, i principali esponenti di governo - tra cui il Ministro dell'Interno - hanno di fatto avallato la strategia del “mancato intervento”. Scelta politica che ha determinato la scarcerazione di un torturatore e omicida come Almasri, criminale ricercato dalla Corte penale internazionale per crimini contro l’umanità.

Legittimare un piano per lasciare libero un sanguinario capo milizia sarebbe un fatto gravissimo. Tanto più vista la retorica anti immigrazione che propinano agli italiani ogni giorno.

Altrettanto preoccupante è ciò che emergerebbe sul rafforzamento dei rapporti con la milizia Rada, organizzazione filo-islamista radicale, responsabile di violenze disumane e di persecuzioni religiose, a cui il Governo avrebbe di fatto appaltato la sicurezza degli interessi economici in zona di ENI e dei cittadini italiani in Libia.

Che sarebbero stati messi nelle mani di chi è accusato di torture, stupri e omicidi così come del traffico di esseri umani.

 

Il Parlamento non può tacere di fronte a una vicenda che mette a rischio la credibilità delle nostre istituzioni e la sicurezza degli italiani. È assolutamente necessario che si faccia subito chiarezza di fronte agli organi costituzionali e al popolo italiano.” così Matteo Mauri responsabile nazionale sicurezza del Pd commenta gli atti sul caso Almasri, che da oggi sono disponibili nei resoconti ufficiali della Camera.

 

10/09/2025 - 18:47

“Le parole e i dati di Piantedosi sono stupefacenti perché provengono da un ministro di un governo che sta strumentalizzando all’eccesso il tema della sicurezza, cercando in tutti i modi – anche attraverso il servizio pubblico televisivo – di stressare questo argomento per creare allarmismo e per giustificare interventi reazionari e liberticidi, come quelli contenuti nel cosiddetto “decreto sicurezza”. Così il responsabile sicurezza del Pd, il deputato democratico Matteo Mauri che aggiunge: “i dati presentati dal ministro dimostrano esattamente il contrario di quello che dice. A fronte di un milione di soggetti controllati nelle cosiddette “zone rosse”, i provvedimenti di allontanamento sono stati appena 6.500: cioè lo 0,65% del totale. I casi riguardanti i cittadini stranieri sono solo lo 0,49% sul totale dei controllati. Numeri talmente esigui da smontare la retorica dell’“invasione” agitata quotidianamente dalla maggioranza”, conclude Mauri.

 

09/09/2025 - 15:29

“Basta allarmismi, Governo apra confronto con filiera”

Secondo l’ordinanza del Tribunale di Trento l’art. 18 del decreto Sicurezza che ha messo fuori legge tutta la filiera della canapa industriale, è solo ricognitivo e non modifica quindi la sostanza della norma. Pertanto continuerebbe a valere la sentenza delle Sezioni Unite del 2019, che dichiarava che i prodotti non droganti non possono essere considerati illecito penale. Oltre al fatto che pende ancora l'ipotesi che quell'articolo sia incompatibile con il diritto UE. Questa decisione, pur provvisoria, affronta nodi fondamentali. Il Governo apra subito un confronto strutturato con la filiera per definire linee operative uniformi nel rispetto dei principi europei. Non servono forzature, servono regole chiare e controlli seri. Basta allarmismi: va contrastato l’illegale e va tutelato chi lavora nella legalità, con tracciabilità, analisi ed etichettatura in ordine. Come Partito Democratico continueremo ad opporci a una decisione assurda del Governo che, per un po' di propaganda, sta mettendo in ginocchio un intero settore produttivo.

Così Matteo Mauri, deputato e responsabile Sicurezza del Partito democratico.

 

04/09/2025 - 14:54

Esprimo a nome del Pd grande apprezzamento per il lavoro delle forze dell'ordine e dei servizi di intelligence italiani che ha permesso di sventare nelle scorse ore un probabile attentato a Viterbo.
Un atto terroristico durante le celebrazioni della festa di Santa Rosa, che richiama a Viterbo migliaia di fedeli e di turisti, avrebbe potuto avere effetti gravissimi.
Grazie al loro intervento tempestivo, sono stati arrestati due uomini che erano in possesso di numerose armi da fuoco e pronti a usarle. Questa operazione dimostra quanto importanti siano le attività investigative di prevenzione per la sicurezza e quanto serva investire in quel campo. È necessario ora fare piena chiarezza sull’accaduto, sull'eventuale presenza di altri potenziali terroristi e sulla rete di sostegno.

Così Matteo Mauri, deputato e responsabile Sicurezza del Partito democratico.

 

26/08/2025 - 17:52

“Ancora una volta il ministro Piantedosi preferisce attaccare le Ong invece di riconoscere lo sforzo di chi si dedica a salvaguardare e garantire la vita umana in mare. È grave che, di fronte al salvataggio di persone in condizioni di pericolo, il Viminale scelga di insistere su sanzioni e fermi amministrativi piuttosto che ringraziare chi svolge questo prezioso lavoro dove lo Stato non arriva”.

Così Matteo Mauri, deputato e responsabile nazionale Sicurezza del Partito Democratico, commenta le parole del ministro dell’Interno dopo il fermo della nave Mediterranea della ong Mediterranea Saving Humans.

“Le Ong non sostituiscono lo Stato – prosegue l'esponente dem – ma colmano vuoti che non dovrebbero esistere. Per tutta risposta questo governo costringe i migranti salvati in mare, spesso in condizioni molto precarie, a inutili giorni aggiuntivi di navigazione verso porti molto distanti dal teatro delle operazioni. Viaggi che, oltre che infliggere altre inutili sofferenze, tengono a lungo lontane le navi di soccorso dal Mediterraneo centrale, dove si continuano a consumare moltissime tragedie".

Invece di criminalizzare chi salva vite - conclude Mauri - il governo dovrebbe rafforzare le capacità di intervento istituzionali e cooperare con chi in mare agisce per umanità. E dovrebbe scusarsi pubblicamente per aver permesso a un torturatore conclamato come Almasri, di tornarsene tranquillamente in Libia. La propaganda e l'opportunismo politico non può valere più della sicurezza delle persone. La priorità, per chi ha giurato sulla Costituzione, deve essere una sola: salvare vite, sempre e senza esitazioni”.

 

24/08/2025 - 12:25

“Le parole del ministro Piantedosi parlando a margine del Meeting di Rimini destano più di una perplessità. Oggi lascia intravedere un percorso di legalizzazione per la sede di Casa Pound. Ma solo qualche giorno fa ha ordinato dal Viminale lo sgombero del Leoncavallo ben sapendo che era in fase avanzata un accordo con il Comune per il trasferimento in una sede legale. Un evidente doppio pesismo che mina la credibilità dell’azione delle istituzioni”.
Così il deputato del Partito Democratico e responsabile nazionale Sicurezza Matteo Mauri.

“Vorrei inoltre ricordare – prosegue l’esponente dem – che il fatto che Casa Pound occupi un immobile pubblico e non privato non significa che non ci sia un danno per lo Stato. Anzi, è esattamente il contrario: parliamo di un edificio in una posizione di grande pregio, molto più centrale di quello del Leoncavallo, e dunque con un impatto economico e simbolico ancora maggiore”.

“Il punto – conclude Mauri - è semplice: il criterio della legalità deve valere per tutti e non solo per qualcuno. Non è a corrente alternata. Per usare un'espressione da prima Repubblica, "le regole non si possono applicare ai nemici e interpretare per gli amici" secondo le convenienze politiche. E questo principio deve valere anche per alcuni esponenti del governo, colleghi di Piantedosi, che sono convinti di essere al di sopra della legge".

 

21/08/2025 - 15:08

“Lo sgombero del Leoncavallo avvenuto stamane a Milano è pura propaganda. Il governo ha voluto usare il pugno di ferro solo per dare un segnale politico in vista dell'inizio di una lunga campagna elettorale. Un'azione assolutamente inutile, visto che era già previsto lo sfratto a Settembre e che c'era una trattativa in fase avanzata con il Comune per trovare una nuova sistemazione nel pieno rispetto della legalità." Lo afferma il deputato Matteo Mauri, responsabile Sicurezza del Partito Democratico.

“Concordo pienamente con il Sindaco - prosegue l’esponente dem - quando dice che serve mantenere aperta un'interlocuzione con il Leoncavallo per dare continuità a un'esperienza storica di Milano che produce cultura e promuove l'inclusione”.

“Colpisce - conclude Mauri - la doppia morale del governo. Giorgia Meloni e il ministro Piantedosi parlano di ripristino della legalità nel caso di un centro culturalmente vivo e aperto alla città come il Leoncavallo. Ma tacciono sulla palese illegalità dell'immobile occupato abusivamente e trasformato in un fortino inaccessibile da CasaPound in centro a Roma, dove da anni un intero stabile è occupato abusivamente. È inaccettabile che si usino due pesi e due misure, sgomberando realtà che hanno un valore sociale riconosciuto e chiudendo gli occhi di fronte a chi si richiama apertamente a ideologie neofasciste. La legalità non può essere applicata a convenienza. O vale per tutti, o diventa uno strumento di propaganda. Il Partito Democratico continuerà a battersi per soluzioni che tengano insieme legalità, coesione sociale e rispetto delle istituzioni”.

 

01/08/2025 - 17:50

La sentenza della Corte di Giustizia Ue sul Protocollo Italia-Albania dà completamente torto al Governo italiano e alla Presidente Meloni. E lo fa affermando un concetto molto semplice: "non si può considerare un Paese sicuro se non offre una protezione sufficiente a tutta la sua popolazione". È la dimostrazione che la nostra opposizione è sempre stata fondata sul rispetto del diritto. A differenza dell’operato di Meloni che ha sempre usato strumentalmente l'Albania e alla legge ha sostituito l’ideologia.

In tutti i sopralluoghi che abbiamo fatto in Albania abbiamo dimostrato - anche grazie al prezioso lavoro del Tavolo Asilo e Immigrazione - che il Centro di Gjader è solo un luogo di propaganda pagata a caro prezzo dai contribuenti, in cui si violano sistematicamente i diritti delle persone. Tutto per la campagna elettorale permanente di questo governo. Le dichiarazioni di oggi della Meloni denotano un grande imbarazzo, assai comprensibile per chi scandiva ad alta voce che i centri in Albania "fun-zio-ne-ran-no!”. Ci aspetteremmo ora che chiedesse scusa agli italiani per il grave spreco di soldi pubblici e investisse subito queste risorse sulla sanità e sul lavoro.

Così Matteo Mauri, deputato e responsabile Sicurezza del Partito democratico. 

 

25/07/2025 - 12:16

Mauri (Pd), governo e maggioranza sottovalutano grave rischio nazionale

 

“L’attacco ransomware che ha colpito la Biennale di Venezia – una delle istituzioni culturali più prestigiose del nostro Paese – rappresenta l’ennesimo campanello d’allarme. Ma il rischio è che stiamo diventando sordi. In Italia siamo ormai al Far West digitale. E mentre il Regno Unito vara nuove misure coraggiose e mirate contro i ransomware, qui da noi tutto resta fermo”. Così Matteo Mauri, deputato del Partito Democratico e responsabile sicurezza del partito, commenta la notizia dell’esfiltrazione di oltre 800 GB di dati da parte della gang INC Ransom, che sono già stati in parte pubblicati sul dark web.

“Non possiamo più permetterci di affrontare queste minacce con strumenti vecchi e insufficienti. A marzo ho depositato una proposta di legge per dotare il nostro Paese di un’architettura normativa solida e moderna contro gli attacchi informatici a scopo estorsivo. Da allora, però, tutto tace. Nessuna calendarizzazione, nessuna discussione. Come se il problema non esistesse: governo e maggioranza sottovalutano un grave rischio nazionale”.

I punti chiave della proposta di legge presentata da Mauri sono:

1. Divieto di pagamento dei riscatti per i soggetti pubblici e privati inclusi nel Perimetro di Sicurezza Nazionale Cibernetica, e per quelli definiti “essenziali” e “importanti” ai sensi del d.lgs. 138/2024, salvo deroghe solo in caso di minaccia grave e imminente per la sicurezza nazionale.

2. Istituzione di un nucleo nazionale anti-ransomware, incardinato nel CSIRT Italia, con funzioni operative nelle fasi di gestione, contenimento e recupero degli attacchi, e supporto decisionale per le vittime.

3. Creazione di un Fondo nazionale per sostenere enti pubblici e privati colpiti, accessibile solo a chi rispetti le procedure di notifica e le indicazioni operative dell’ACN.

4. Rafforzamento del ruolo dell’ACN e possibilità per le Forze dell’Ordine di operare sotto copertura anche su reti e sistemi esteri.

“La legge che abbiamo proposto – conclude Mauri – è immediatamente applicabile e non ha un grammo di propaganda. È pura concretezza. L’abbiamo costruita insieme a chi quotidianamente è in prima linea per combattere questo fenomeno e introduce strumenti chiari. Sarebbe di grande aiuto anche per le Forze dell’Ordine, che oggi provano a contrastare il fenomeno Ransomware a mani nude. È ora che il Governo si rimbocchi le maniche”.

 

14/07/2025 - 14:56

“L’arresto a Milano del capo della gang specializzata in attacchi ransomware è un risultato significativo che dimostra la capacità della nostra Polizia Postale e dei centri cibernetici di intervenire con efficacia e concretezza.

Per dare continuità a questi risultati serve un piano strutturato per prevenire la minaccia ransomware e per rispondere ai continui tentativi di estorsione informatica subiti quotidianamente da aziende e pubbliche amministrazioni.”

Lo dichiara Matteo Mauri, deputato del Partito Democratico, responsabile nazionale del tema sicurezza del PD e già Vice-Ministro dell’Interno, commentando l’operazione internazionale coordinata tra Italia, Francia e Romania che ha portato all’arresto di un 44enne, ritenuto il leader della gang “Diskstation”.

“L’operazione – portata avanti dal Centro Cibernetico di Milano e dalla Polizia Postale – smantella una rete che chiedeva riscatti in cripto valute alle nostre aziende e pubbliche amministrazioni, mettendo così al riparo l’Italia da ulteriori danni economici e informatici. È il frutto di un lavoro serio, coordinato e professionale, che merita il nostro riconoscimento.”

“Per garantire che gli attacchi ransomware diminuiscano in modo strutturale il Partito Democratico ha già da tempo depositato misure concrete per la definizione di una strategia nazionale per
il contrasto degli attacchi informatici a scopo di estorsione. È arrivato il momento che il governo si attivi contro i ransomware, che colpiscono da tempo nel profondo la nostra economia nazionale, le imprese italiane e minacciano la sicurezza nazionale".

Così in una nota Matteo Mauri, deputato del Partito Democratico e responsabile nazionale per la Sicurezza.

 

08/07/2025 - 18:54

“La cronaca regala ogni tanto delle perle straordinarie. A questo punto ci aspettiamo che il Ministro dell’Interno si autoconfini in Albania…” Con queste parole, il responsabile nazionale Sicurezza del Partito Democratico, il deputato dem Matteo Mauri, ha commentato sui social la notizia del respingimento, da parte del governo di Bengasi, della missione “Team Europe” che includeva anche il ministro Piantedosi.
“Se non facessero pena, farebbero ridere. E meno male che – secondo la Premier Meloni – l’Italia oggi conterebbe a livello internazionale, o che – grazie al ‘Piano Mattei’ – gli africani ci guarderebbero con occhi diversi. Quello che si vede, invece, è una gigantesca figuraccia internazionale non degna della nostra storia diplomatica. Siamo davanti a un Governo incapace, confuso e arrogante, altro che prestigio: qui c’è solo improvvisazione e dilettantismo” conclude Mauri.

27/06/2025 - 19:26

«La Corte di Cassazione ha confermato numerose criticità nel cosiddetto decreto sicurezza. Non c'erano i requisiti di “necessità e urgenza”, sono stati introdotti molti nuovi reati e si sono alzate le sanzioni in modo sproporzionato.

Tutte le persone audite nel corso dei lavori parlamentari – giuristi, magistrati, avvocati e altri esperti – avevano segnalato simili criticità, soprattutto per quanto riguarda norme che incidono direttamente su diritti fondamentali. Ma anche in questa occasione il Governo è rimasto sordo a ogni rilievo, respingendo tutte le nostre proposte di modifica e rifiutando qualsiasi confronto di merito» – così il deputato democratico Matteo Mauri, Responsabile Nazionale Sicurezza del Partito Democratico.

«Il decreto sicurezza, invece di garantire maggiore sicurezza, mette a rischio il nostro sistema di libertà e diritti.

È grave e preoccupante che le forze di governo usino la sicurezza come strumento di propaganda, anziché affrontarla seriamente.

E dopo poche settimane da questo sciagurato decreto il Governo ne sta già addirittura annunciando un altro.

È arrivato il momento di correggere gli errori commessi, non di farne altri. Questa continua rincorsa a dannose politiche securitarie deve finire immediatamente. L'Italia non può pagare le spese della continua rincorsa a chi fa peggio tra Meloni e Salvini», conclude Mauri.

 

12/06/2025 - 10:44

“A nome di tutta la comunità del Partito Democratico, esprimo il più profondo cordoglio e una sentita vicinanza alla famiglia del carabiniere tragicamente ucciso questa mattina a Francavilla Fontana, in provincia di Brindisi, durante un’attività di controllo del territorio. Ci stringiamo con commozione e rispetto alla famiglia del militare caduto, all’Arma dei Carabinieri e al Comandante Generale Salvatore Luongo, a cui va tutta la nostra solidarietà e gratitudine per l’impegno quotidiano delle donne e degli uomini dell’Arma, presidio fondamentale di legalità e sicurezza per il nostro Paese. Chiediamo con fermezza che sia fatta piena luce su quanto accaduto e che vengano accertate al più presto le responsabilità. È un dovere verso la vittima, verso la sua famiglia e verso tutti coloro che indossano una divisa al servizio dello Stato.
Il sacrificio di questo servitore dello Stato non deve restare senza giustizia”
Così una nota del responsabile nazionale sicurezza del Pd, Matteo Mauri.

 

30/05/2025 - 17:48

“Ogni giorno che passa i fatti dimostrano sempre di più l’assurdità dei centri in Albania voluti dalla Meloni. La Destra ha provato a forzare le regole per un progetto che era sbagliato fin dall’inizio. Una propaganda fatta sulla pelle dei più fragili e mettendo le mani nelle tasche degli italiani che stanno già pagando un miliardo di l euro per la propaganda della Meloni”. Così il responsabile nazionale sicurezza del Pd, il deputato democratico Matteo Mauri che aggiunge: “Le motivazioni alla base del rinvio parlano chiaro: esistono dubbi fondati sulla compatibilità del cosiddetto “Piano Albania” con il diritto europeo. È un giudizio che pesa come un macigno su un’operazione propagandistica e pasticciata, costruita sulla pelle delle persone e ai margini della legalità.
“trasferire migranti in Albania non è solo un modo per aggirare la giurisdizione italiana, è un atto politicamente sbagliato, giuridicamente fragile e moralmente discutibile”.

28/05/2025 - 16:08

 “Questo decreto sicurezza dimostra che il Governo di destra ha un'idea di società sbagliata e inaccettabile. In cui prevale la logica securitaria e la compressione del dissenso: agli operai e agli studenti che protestano viene detto ‘statevene a casa o vi arrestiamo’. Alla domanda di protezione e alle paure dei cittadini si risponde solamente con l'ordine e la sicurezza. Una risposta insufficiente perché la sicurezza si costruisce su due pilastri: uno è quello della repressione, ma l'altro è quello della prevenzione, sia sociale che comunitaria. La destra invece non vuole rispondere a paure e ansie, ma solo cavalcarle con norme inumane, liberticide e inutili. L’accusa rivolta alla sinistra, che abbiamo dovuto ascoltare in Aula, di essere ‘complice morale dei delinquenti’ è vergognosa e inaccettabile. Chi ha dimostrato una vicinanza verso criminali certificati è la destra che ha rimandato il Libia un torturatore e trafficante di uomini arrestato dalla polizia.
Il problema non è solo quello che c’è in questo provvedimento, ma anche quello che non c’è. Dove sono gli aumenti di stipendio che coprono almeno l’inflazione di questi anni per i poliziotti, i carabinieri e la Guardia di finanza? Quali sono le politiche abitative verso gli agenti di Polizia che vivono nelle grandi città e hanno un problema vero di sostentamento? Quali sono le politiche che mettete in campo per le previdenze integrative di queste persone? Dov’è l’aumento dell'organico delle Forze dell’ordine?
Stiamo correndo il pericolo che l'idea che ha la destra di società possa tramutarsi in realtà, ma ci opporremo perché non accada”.

Così il deputato dem Matteo Mauri, responsabile Sicurezza del Pd.

 

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