• 12/12/2017

“Indagava per conto della Bce quindi poteva conoscere difficoltà della popolare di Vicenza”

“Bankitalia ha da sempre sostenuto di non aver mai chiesto o incoraggiato la Popolare di Vicenza ad acquisire Banca Etruria. Ma soprattutto che la Banca Popolare di Vicenza nel 2014 era un istituto che non aveva problemi ed era da considerarsi una banca nella media.  Osservando però i fatti, si scopre  che in concomitanza con le prescrizioni date da Bankitalia a Banca Etruria di individuare un partner di elevato standing (2014), Banca Popolare di Vicenza subiva un AQR e stress test da BCE da cui era derivato uno shortfall patrimoniale di 682 milioni di euro”. Lo dichiara il deputato dem Gianpiero Dal Moro, componente della commissione stessa.

“ La AQR si riferiva al bilancio 2013: quindi già a metà del 2014 Bankitalia disponeva di informazioni, non ancora finali, sulle difficoltà di Banca Popolare di Vicenza, che quindi non poteva essere ritenuta senza problemi e nelle media. Insomma - continua Dal Moro  - mentre erano in corso le trattative con Banca Etruria, la Banca Popolare di Vicenza, stava facendo un AUCAP (aumento di capitale) per superare le risultanze del AQR. E si scoprirà dopo che quell’aumento di capitale non fu regolare”.

“Il dott. Barbagallo ha riferito invece che essendo la AQR e gli stress test  iniziati a gennaio nel 2014 e terminati il 26 ottobre 2014, prima di quella data finale non c’erano evidenze. Ma è importante notare come l’indagine della BCE (AQR e STRESS TEST) veniva fatta da Bankitalia per conto della BCE e quindi la Banca centrale italiana poteva già sapere o capire in linea di massima a metà del 2014 (dopo sei mesi dall’avvio dell’ ispezione) la situazione della Banca Popolare di Vicenza, che come per casualità prima che esca il risultato finale dell’ispezione di BCE (10 mesi) - conclude Dal Moro - fa l’aumento di capitale per superare i gravi rilievi che sarebbero arrivati da BCE. Insomma, Banca Popolare di Vicenza immaginava cosa stava arrivando da BCE mentre Bankitalia a metà del 2014 non ha elementi per non ritenere la Banca Popolare di Vicenza una banca in difficoltà. Ancora una volta quando  afferma che non poteva fare di più, Bankitalia sembra troppo indulgente con se stessa”.