"Anche se tardivamente, con l’istituzione di una commissione d’inchiesta sulle banche il Parlamento formalizza la sua volontà di fare piena luce su tutta una serie di vicende che hanno sconvolto il sistema bancario italiano e dilapidato i risparmi di tante famiglie e cittadini che hanno visto andare in fumo i sacrifici di una vita". Lo dichiara Giulia Narduolo, deputata del Partito democratico.
“Accanto ai casi più eclatanti (Montepaschi, Banca Etruria, Popolare di Vicenza, Veneto Banca) – continua – esistono vicende meno trattate dalle cronache come il caso Crediveneto, la banca con sede a Montagnana (provincia di Padova) posta in liquidazione coatta amministrativa il 7 maggio2016 con provvedimento del Ministro Padoan alla vigilia dell'assemblea dei soci. Su Crediveneto, assieme al collega veronese D'Arienzo, ho presentato un’interrogazione al Ministro, chiedendo in particolare se gli organi di vigilanza abbiano fatto tutto quello che era nella loro facoltà per controllare l'operato dell'istituto, dato che, pur avendo portato in approvazione un bilancio 2015 che riduceva il patrimonio della banca da 120 a 40 milioni, prima della assemblea dei soci convocata per l'8 maggio 2016, non vi era stata nessuna allarmistica comunicazione degli istituti della Banca d'Italia che potessero far presagire la decisione presa dal Ministro".
"Su tale decisione è necessario fare luce. Risparmiatori, aziende e dipendenti dell'istituto aspettano chiarimenti che, ad oggi, non sono stati forniti. Sarà mia cura, insieme agli altri colleghi interessati, investire la commissione anche del caso Crediveneto qualora esso possa rientrare nel perimetro di azione dell'inchiesta della commissione", conclude.