• 22/07/2021

“L’importanza del principio cardine delle costituzioni liberali, ovvero la divisione dei poteri, su cui si basano tutte le democrazie moderne, era già noto a Locke e Montesquieu, tuttavia, questo concetto basilare deve essere sembrato desueto alla ‘fonti’ della Funzione pubblica. Ieri abbiamo incontrato le organizzazioni sindacali e l’allarme per gli oltre 3mila addetti dei call center gestiti dall’Inps, è alto. La norma prevede l’internalizzazione entro il 2021 e il processo ancora non è iniziato. Ricordo alle ‘fonti’, che è stato bocciato un emendamento dal ministero della Funzione pubblica senza dare una motivazione. Poiché i pareri sono stati dati senza fornire una giustificazione, se una soluzione era stata trovata, il rispetto per il parlamento esigeva che venisse riportata nel dibattito in Commissione. La realtà è che il ministro Brunetta avrebbe dovuto produrre le motivazioni per la bocciatura dell’emendamento e per la assurda riformulazione che produceva un arretramento persino rispetto alla legge, sebbene il ministero del lavoro avesse dato parere positivo. Se esiste un’ipotesi la vogliamo verificare tra governo, Inps e sindacati. Esternazioni delle “fonti” lasciano il tempo che trovano. Qui non si specula sul futuro di nessuno e si lavora per trovare soluzioni. Lascio ad altri fare polemiche”. Lo dichiara la deputata dem Stefania Pezzopane, della presidenza del Gruppo Pd alla Camera in merito alla risposta da parte di fonti della Funzione pubblica in relazione alla sua richiesta di internalizzazione dei lavoratori dei call center gestiti dall’Inps.