• 22/09/2020

“La destra che chiede il voto anticipato assomiglia a quel calciatore che, quando gli arriva la palla, non sapendo cosa fare la butta in calcio d’angolo. In realtà la cosa è impraticabile, e lo sanno benissimo anche loro. Sul piano strettamente giuridico, un governo si regge finchè ha la fiducia del Parlamento, per cui è inutile tirare per la giacca il Presidente della Repubblica. Sempre per rimanere sul piano giuridico, ora non abbiamo più una legge elettorale per cui i comizi non si potrebbero neppure convocare. Sul piano politico, poi, non è vero che il Parlamento è delegittimato dal voto popolare, anzi è vero l’opposto: i cittadini hanno confermato a larga maggioranza una riforma che il Parlamento aveva votato a larghissima maggioranza. C’è quindi piena sintonia tra elettori ed eletti, altro che delegittimazione. Infine, è proprio a destra che in realtà non si vuole nessun ritorno alle urne, perchè queste elezioni hanno sancito la fine della leadership indiscussa e indiscutibile di Matteo Salvini, hanno aperto varchi a nuove leadership e mostrato il tramonto di altre. Per cui anche loro hanno bisogno di tutto il tempo necessario per organizzarsi. Sarebbe quindi il tempo di finirla con la propaganda e concentrarsi sul merito delle cose. Noi tra poche settimane portiamo in Aula la legge elettorale e le proposte per il Recovery Fund. Se la destra vuole finirla con la propaganda e dare il proprio contributo, è la benvenuta”. Lo ha dichiarato oggi il deputato Enrico Borghi della presidenza Pd a Montecitorio, nel corso di una diretta al programma “Aria Pulita” su La7Gold.