• 03/08/2021

“Rivendico al Pd di avere offerto una proposta di mediazione, la norma transitoria per l’atterraggio ‘morbido’ della prescrizione processuale, per farci carico delle preoccupazioni legittime evidenziate dagli uffici giudiziari, certo, ma anche per aiutare la riforma, il governo, la maggioranza a superare indenne questo passaggio difficile. Perché è chiaro a tutti che il governo Draghi non sarebbe uscito rafforzato da una implosione della sua attuale maggioranza su questo scoglio. Ecco, noi abbiamo lavorato per aiutare il governo. Lo abbiamo fatto con il nostro spirito di lealtà e di servizio, perché siamo convinti e consapevoli che questo governo di unità nazionale, figlio di una situazione eccezionale, non può permettersi di perdere questa straordinaria, irripetibile occasione di riformare il Paese, anche attraverso l’utilizzo dei fondi europei. Perché a perdere non sarebbe questa o quella forza politica, ma l’Italia”.

Così il capogruppo dem in commissione Giustizia, Alfredo Bazoli, intervenendo in Aula per la dichiarazione di voto favorevole del Pd alla riforma del processo penale.

“Rivendichiamo - ha aggiunto - di aver insistito per portare nel nostro ordinamento un principio nuovo, quasi rivoluzionario, quello del tempo di durata massima di un processo. Ma la sostanza vera della riforma è altrove. Nel nuovo filtro della diagnosi di colpevolezza per il rinvio a giudizio: meno processi, ma più fondati. Nel controllo giurisdizionale che può contribuire a ridurre i tempi delle indagini e dell’azione penale. Nel rafforzamento dei riti alternativi, per deflazionare gli uffici, che avremmo voluto ancor più rilevante. Istituti molti dei quali introdotti nella scorsa legislatura dal ministro Orlando e ora valorizzati perché alleggeriscono il carico di lavoro delle corti. Tutti capitoli che disegnano un’ambiziosa e innovativa riforma organica, in un corretto equilibrio tra efficienza e garanzie. Ma una riforma - ha concluso - non può decollare senza un adeguato, e già previsto e finanziato, innesto di nuove risorse, giudici, personale amministrativo, e il fondamentale ufficio del processo, che ha già contribuito a ridurre i tempi dei processi nelle realtà dove è stato introdotto, e che finalmente entrerà a pieno regime grazie alle risorse del Pnrr”.