• 25/03/2019

“I salari dei lavoratori nel nostro Paese sono troppo bassi, da troppo tempo. È urgente un intervento normativo che metta fuori gioco il dumping salariale e aiuti ad eliminare le sacche di sfruttamento nel mercato del lavoro.

Per questo se la maggioranza di Governo si aprirà al confronto con l’opposizione, ci troverà propositivi; da tempo alcune nostre proposte di legge hanno sollevato la questione, è importante però che il confronto tenga conto anche delle proposte delle parti sociali.

Una legge sul salario minimo secondo noi deve integrare e rafforzare il ruolo della contrattazione collettiva. Per questo pensiamo sia necessario regolare contestualmente la rappresentanza, dare valore legale ai contratti sottoscritti dalle organizzazioni più rappresentative e prevedere un salario minimo legale per i lavoratori non coperti dalla contrattazione collettiva.

Il ruolo delle parti sociali deve essere centrale anche nella determinazione del livello del salario minimo per evitare che l’indicazione normativa determini dei passi indietro anziché un miglioramento salariale. La sfida del futuro è aumentare la produttività e i salari, non comprimere diritti esasperando orari e condizioni di lavoro. Dall’innalzamento dei minimi salariali e da un’estensione delle garanzie troverebbe giovamento l’intero sistema economico e tutto il Paese.

Il Paese sarà più competitivo soltanto se il lavoro avrà il giusto riconoscimento, in un mondo che cambia sempre più velocemente i lavoratori devono essere messi in condizione di affrontare questa sfida in condizioni di dignità. La nostra economia, inoltre, non ripartirà senza un miglioramento della capacità di acquisto dei lavoratori e delle loro famiglie”.

Lo scrive in un post Facebook il deputato democratico Andrea Orlando.