L'Unione europea ha assegnato 6,4 miliardi di euro, nel periodo 2021-2027, agli Stati membri per la gestione delle frontiere. Di questi, 114,5 milioni di euro sono destinati alla Polonia e 80 milioni di euro alla Ungheria. In tale contesto, è da considerare assolutamente positiva la decisione, assunta da Parlamento europeo e Consiglio, di approvare la proposta della Commissione sull'aumento del Fondo per la gestione integrata delle frontiere, stanziando altri 25 milioni di euro per sostenere gli Stati membri interessati dalla crisi migratoria ai confini con la Bielorussia.
Al riguardo riteniamo doveroso, però, essere chiari su un punto per noi decisivo, dicendo un secco e forte “no” alla costruzione di muri e filo spinato ai confini finanziata con risorse europee. L’Europa ha il dovere di agire con unità, compattezza e solidarietà, assicurando una gestione ordinata e sicura delle frontiere, anche col sostegno delle agenzie Frontex ed Easo, nel pieno rispetto della normativa europea sull’asilo e dei diritti fondamentali dei migranti, così da affrontare in modo efficace ed umano le criticità derivanti dalla guerra ibrida che sta portando avanti in modo vergognoso la Bielorussia. Ma guai a fare passi indietro verso soluzioni antistoriche e inadeguate rispetto alla portata delle criticità.
Lo afferma Piero De Luca, vicecapogruppo del Pd alla Camera.