• 28/06/2022

Dichiarazione di Rosa Maria Di Giorgi, capogruppo Pd in Commissione Cultura e Istruzione

Nonostante la pandemia, con tutto quello che ha comportato,  abbiamo lavorato molto per rivoluzionare il mondo della scuola secondo gli indirizzi indicati dal Pnrr. Lo abbiamo fatto confrontandoci innanzitutto con le parti sociali, perché queste riforme cambiano il volto della formazione e con il coinvolgimento degli insegnanti, degli studenti e  delle famiglie”. Così Rosa Maria Di Giorgi, capogruppo del Pd in commissione Cultura e Istruzione nella dichiarazione “favorevole” del suo gruppo al voto di fiducia sul decreto riguardante l’attuazione del Pnrr. “Un decreto di grande rilievo – ha proseguito Di Giorgi- perché contiene misure significative per l’attuazione del Pnrr”. Per la parlamentare Dem , “la conoscenza e i saperi faranno la differenza nei nuovi assetti del mondo globalizzato. Preparare le nuove generazioni secondo tale prospettiva è un dovere e un compito ineludibile per un governo e per la maggioranza che lo sostiene”.   “Le riforme che qui trattiamo – ha continuato Di Giorgi- sono quelle relative al reclutamento e alla formazione degli insegnanti , l’istituzione della scuola di alta formazione e ancora la riforma del reclutamento nell’Università e la definizione di nuovi assetti per il preruolo, sempre nell’Università. Queste riforme – ha concluso Di Giorgi- devono condurre a una scuola di qualità. Quello che noi democratici abbiamo nella testa e che continueremo a perseguire è  una scuola che deve essere basata sui principi dell’inclusione e dell’uguaglianza,  con particolare attenzione al benessere psicofisico ed educativo degli allievi con disabilità e degli alunni con bisogni educativi  speciali. Lo scopo della nostra scuola è quello di includere e non espellere , non dobbiamo mandare via i ragazzi,  non vogliamo più l’abbandono scolastico , ma  dobbiamo viceversa dedicarci a loro  e quindi mettere a punto strumenti che sappiano rispondere a queste nuove esigenze. E Il Pd continuerà a chiedere  le necessarie risorse per la retribuzione dei nostri docenti che ancora hanno uno stipendio inferiore del 13 per cento rispetto ai loro colleghi europei.  Così come vogliamo che venga ripristinata per sempre la card dei docenti.”

Tags: